Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: avalon9    14/11/2009    4 recensioni
I loro pugni fendono l'aria e i loro calci spaccano la terra; ma i loro corpi sono quelli di normali esseri umani. Una dea bambina trasforma le loro mani; una tyche beffarda gioco con il loro corpo e i loro desideri. E li incammina su una strada che dissolve i pensieri
. Cento parole per ogni cavaliere d'oro; cento parole per raccontare la sorte diversa delle mani di ognuno.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
5

5. Acolhedor

[Taurus no Aldebaran]

 

 

 

La concha è bianca.

Mentre nel terreiros (profumato) l’atabaque tossisce; mentre foglie (brilhantes) tremano fremono sotto le gonne. Perché Orixá viene e il profumo (terreiros) sorride. E c’è una vela nel tempio; e mão de santo dice: cavalo.

E ai santi (verdadeiros) ci crede la mão de santo; e ripete: escolhido.

Ma Shango fa medo e nella mano (grande e scura) la conchiglia (branca) trema. Perché una divinidade dice: lutarás.

Ma la mano (una concha) tirita e a combattere não, non ci vuole pensare. Perché oxé è solo un desenho e nella mano (che trema) non c’è; ancora.

Mas terá.

 

 

 

 

 


Si ringrazia Isabel di Thule per l’aiuto e le correzioni al portoghese.

 

 

Nota al titolo:

In portoghese, acolhedor è il participio presente del verbo acolher, e significa colui che accoglie.

 

De verbis

Quinta drabble.

A più di dieci mesi di distanza; ha dovuto maturare molto, questa drabble. Perché ha continuato a ronzarmi in testa, ma non riuscivo ad afferrare la conclusione – soprattutto la conclusione. E il tema, ormai consolidato, è l’infanzia. Un’età non precisa, fra i quattro e i cinque anni. Prima dell’addestramento vero e proprio, quindi. Un rituale; una religione propria del Brasile. La sua anima; quasi.

E Aldebaran è un bambino cui è letto il destino. E come tutti i bambini percepisce e trema. Ho immaginato che la mano di Aldebaran (grande) sia come una conchiglia: pronta ad accogliere.

Non credo che l’indole di Aldebaran sia combattiva; non nel senso di chi ricerca lo scontro. Ritengo piuttosto che questo personaggio, purtroppo spesso sacrificato, sia magnifico nel suo umile desiderio di seguire giustizia.

Lo sfondo, come ho accennato, è il candomblè, una religione afrobrasiliano praticata soprattutto in Brasile. Ho immaginato in modo forte, per la prima volta, una predestinazione. Aldebaran è predestinato a diventare un cavaliere (santo), ma da bambino, mentre stringe quella conchiglia e sente la forza di un dio eleggerlo e sceglierlo, ha paura. Mi sono sempre chiesa come i cavalieri possano aver reagito, da bambini, al pensiero di un avvenire prefissato. E mi sono detta: un bambino non capisce. Aldebaran non capisce. E può solo tremare e aspettare. Perché è il toro, e il toro è terra: pronto ad accogliere, a pazientare e ad aspettare. Finchè quello che racchiude dentro di sé non germoglierà.

Aldebaran, per me, è come la terra: resistente, forte, eterna, incrollabile; ma al tempo stesso rassicurante e pronta a racchiudere, a sedimentare e correggere. Quindi: ha paura, non capisce e la mano trema mentre guarda il suo destino; ma non rifiuta. Il no (não) c’è, doveva esserci. Ma non è una chiusura; è piuttosto la reazione logica e necessaria. Aldebaran accoglie, anche se non capisce. Ma è convinto (e la conchiglia la tiene) che capirà.

Mi piace pensare che la mano di Aldebaran sia proprio come una conchiglia: accogliente. Pronta a sorreggere, a raccogliere, a stringere, ad accettare.

La difficoltà maggiore, ad esser sinceri, è stata la lingua. Il portoghese parlato in Europa e quello parlato in Brasile differiscono fra loro, oltre per la grande varietà di dialetti presenti in Brasile, anche per il vocabolario, la pronuncia e la sintassi, soprattutto a livello parlato, mentre nello scritto le differenze diminuiscono. La divisione dei dialetti brasiliani non è molto chiara, e inoltre, per l’universo dei cavalieri, non c’è una precisa indicazione di origine di Aldebaran. Di conseguenza, ho preferito impiegare un linguaggio neutro, più scolastico. La storia ne risente a livello di realismo, se vogliamo, ma non sono riuscita a ovviare diversamente.

Infine, con ordine: concha significa conchiglia ed è il principale strumento di divinazione usato nel jogo de Buzios: in numero variabile da dodici a ventuno. La consultazione avviene davanti ad un bicchiere d’acqua e ad una candela (vela), con il primo che rappresenta la forza vitale e la seconda che favorisce la concentrazione. Il terreirios invece è il nome dato al santuario del candomblè. Durante le cerimonie, il pavimento è cosparso di foglie lucide (brilhantes) e viene suonato l’atabaque, un particolare tamburo rituale. Gli Orixá, invece, è il nome collettivo con cui vengono designate le divinità o semidivinità del culto, spesso messi in relazione con i santi cristiani e per questo chiamati anche, appunto, santi. La mão de santo è il nome con cui viene designata la sacerdotessa dei riti, mentre cavalo significa cavallo e indica lo stato di possessione dell’adepto da parte di un Orixá. Verdadeiros significa reali, ovvero con corpo reale, mentre escolhido vuol dire scelto. Medo significa paura e branca bianca. Shango è una delle innumerevoli divinità (divinidade) ed è il protettore del fuoco e del tuono, oltre che della giustizia. È spesso raffigurato con in mano un’ascia bipenne, che prende il nome di oxé. L’ho scelta fra tante, oltre per il fatto che la sua maschera raffigura una testa d’ariete (e il riferimento è al legame che intercorre fra Aldebaran e Mur), perché nel mito greco uno dei tori per eccellenza è il Minutauro, sovente raffigurato con un’ascia in mano, che era anche l’emblema della famiglia reale di Cnosso. Luteràs e trita sono due verbi e significano rispettivamente combatterai e trema, mentre desenho è la raffigurazione, il disegno. Infine mas terá significa ma sarà.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Remerciements]

 

 

Ninfadellaterra: ti ringrazio infinitamente per le tue parole. Personalmente, adoro Camus e adoro la fragilità che non vuole assolutamente mostrare. Come il ghiaccio. Sembra dura e compatto, ma se lo lasci al sole si scioglie. Non intendo dire che Camus sia congelato nei sentimenti; al contrario. Per me, semplicemente, ha interiorizzato troppo la paura, è come se un tremito lo percorresse di continuo. E se tremi non ti arrischi. E adesso, finalmente, posto Aldebaran. Spero di non deluderti^^

 

Blackvirgo: io non ho mai parole per dirti grazie. E questo grazie – lo sai – è una briciola di quello che vorrei riuscire a esprimerti. All’inizio Arms non doveva riguardare i cavalieri bambini, ma più passa il tempo, più le scenette che mi si affacciano alla mente riguardano bambini. Forse perché è dei bambini creare correlazioni e attribuire valori inaspettati alle cose. Come le mani di Camus che vogliono dire morte. Grazie ancora, carissima.

 

LaBelleDame: sono davvero lusingata per il magnifico e critico commento che mi hai lasciato. E dire grazie mi sembra davvero riduttivo. Hai fatto una vera e propria analisi, e migliore di qualsiasi parola che io stessa avrei potuto usare. Hai capito; hai sentito. Quello che speravo di riuscire a trasmettere; quello che lasciavo all’intuizione. Mi hai aiutata tantissimo; per vedere risvolti che avevo scritto come impressione e non afferravo appieno nella loro economia. Grazie infinite.

 

 

 

Anticipazione

 

Prossimo personaggio: Cancer no Death Mask

 

 

 

 

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: avalon9