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Autore: BuryIt    15/11/2009    2 recensioni
Chi ha mai detto che le favole sono solo per bambini?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: La storia è mia invenzione. I personaggi e l'ambientazione hanno preso spunto dall'"Alice's adventures in Wonderland" di Carrol. Ovviamente non intendo rubarglieli. Punto. 

Autore: Giuggiolina.

Rating: forse più giallo che arancione. ma meglio eccedere che difettere.

Personaggi: quelli di Carrol U.ù ovviamente completamente stravolti.

Genere e avvertenze: Flashfic. Dark con una leggerissima punta horror. Ah, assolutamente nonsense. (chi ha orecchie per intendere, intenda)

Note dell'autrice: *breve storia del racconto fino ad ora* ok, lo ammetto. ho scritto questa PiccolaCosaSenzaSenso per il giornalino scolastico con il quale collaboro. la mia caVa beta mi ha consigliato anche di postarla sul sito. Eccomi qui. *fine breve storia del racconto fino ad ora* Adesso, se avete visto le avvertenze e volete continuare a leggere, penso siate abbastanza grandi e vaccinati per farlo. E con questo buona lettura!

Red Alice in Wonderland;

Chi ha detto che le favole sono solo per bambini?

Alice camminava nel mondo folle del Paese delle Meraviglie.
L’aria sapeva di ruggine, prendeva alla gola, ti impediva di respirare.
Un fruscio, un grido attutito dalla lontananza: lo Stregato rideva della piccola Alice e del ripetitivo gocciolare del coltello che lei si faceva oscillare a fianco.
Ma i suoi occhi vuoti di bambola non vedevano oltre il sentiero rosso di sangue; le sue orecchie non sentivano che il viscido suono delle sue scarpe sul terreno bagnato.
Un taglio vermiglio le deturpava il viso. Una goccia rossastra le accarezzò distrattamente la guancia in rivolo che le rigò il volto, come lacrima dai suoi occhi asciutti.
Il suo vestitino azzurro era macchiato di sangue, il suo grembiule candido era sporco come quello di un macellaio.
Alice apriva la bocca, articolava parole, ma dalle sue labbra morsicate non usciva alcun suono.
La realtà (si trattava davvero di realtà? La realtà esisteva ancora?) appariva come frammenti di un sogno infranto, trasformatosi nell'incubo di un bambino terrorizzato dal buio.

Alice camminò ancora nel mondo folle del Paese delle Meraviglie.
Superò il luogo in cui il Bianconiglio nascondeva il suo mantello divenuto scarlatto, attraversò la landa desolata dei fiori parlanti, i labirinti di rose della Regina di Cuori, posò lo sguardo spento sulle carte che giacevano sull’erba secca in mazzi disordinati.
Alice camminò nel mondo folle del Paese delle Meraviglie fino all’Ora del Thè.
Fruscio, grido, risata, infine silenzio, ancora più spaventoso e opprimente.
Uno strano sorriso le si formò in volto, quando un fiore sanguigno le sbocciò sul petto, dove il Cappellaio Matto le aveva sparato.

Parole: 286

   
 
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