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Autore: Princess Kurenai    15/11/2009    2 recensioni
[Il Meraviglioso Mago di Oz] Non aveva mai chiesto tanto dalla sua vita. Voleva solo avere una famiglia normale, amare come ogni persona al mondo ed essere semplicemente felice. Non chiedeva la luna, non aveva quella presunzione, ma quei suoi desideri l'avevano fatto diventare pazzo e a ricordargli quella sua triste condizione, restava il copricapo sulla sua testa di latta: un imbuto rovesciato, il simbolo della sua follia.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: L’Imbuto della Follia

Fandom: Il Meraviglioso Mago di Oz

Personaggi/Pairing: Uomo di Latta

Prompt: Imbuto @ Criticombola

Rating: Verde

Conteggio Parole: 556

Riassunto: Non aveva mai chiesto tanto dalla sua vita.

Voleva solo avere una famiglia normale, amare come ogni persona al mondo ed essere semplicemente felice.

Non chiedeva la luna, non aveva quella presunzione, ma quei suoi desideri l'avevano fatto diventare pazzo e a ricordargli quella sua triste condizione, restava il copricapo sulla sua testa di latta: un imbuto rovesciato, il simbolo della sua follia.

Avvertimenti: OneShot

Note: Nel medioevo la follia era rappresentata da un imbuto rovesciato e, quando ho visto che l’Uomo di Latta del romanzo Il Magnifico Mago di Oz ne aveva uno sul capo ho pensato di scrivere questa fic. Premetto che non conosco bene né il film né il libro e la mia è stata una semplice interpretazione di quel che conoscevo^^

 

 

{ L’Imbuto della Follia ~

 

Non aveva mai chiesto tanto dalla sua vita.

Voleva solo avere una famiglia normale, amare come ogni persona al mondo ed essere semplicemente felice.

Non chiedeva la luna, non aveva quella presunzione, ma quei suoi desideri l'avevano fatto diventare pazzo e a ricordargli quella sua triste condizione, restava il copricapo sulla sua testa di latta: un imbuto rovesciato, il simbolo della sua follia.

 

Era un ragazzo come tanti altri: un corpo fatto di carne e ossa, un cuore in petto che batteva, viveva in una famiglia felice con i suoi genitori, aveva un lavoro come taglialegna che gli dava da vivere e un futuro che sperava fosse roseo.

Molte volte però quello che si spera, anche ardentemente, non si ottiene e la sua pacifica e lieta vita venne stravolta, da un momento all’altro dalla morte dei suoi adorati genitori.

Si era ritrovato solo, senza una famiglia, a tirare avanti come taglialegna - non poteva chiamarla vita quella solitudine, quello che trascorreva giorno dopo giorno era solo un semplice tirare avanti.

Ma l'uomo cerca sempre la felicità, la insegue cieco a tutto il resto, e lui aveva fatto lo stesso errore.

 

Voleva una famiglia sua, voleva smettere di essere solo, ma l’unico risultato che era riuscito ad ottenere era la pazzia.

Come l'imbuto che gli copriva il capo, ormai privo di pelle viva e capelli.

 

Si era innamorato di una ragazza del Paese dei Munchkins, gentile e dolce, che per vivere accudiva una vecchia donna. Il suo cuore era semplicemente impazzito d'amore per lei, avrebbe voluto sposarla, creare una famiglia e vivere felice come avevano fatto i suoi genitori prima di lui. Era un bel sogno che sperava divenisse realtà.

Ma, ancora una volta, le sue speranze erano state spezzate, e quella che sembrava solo una semplice vecchia si era dimostrata egoista e pigra. Non voleva perdere chi l'accudiva ed era arrivata a farlo maledire dalla Strega dell'Est, e la sua vita era finita nel dolore e nel sangue.

 

Non chiedeva tanto, desiderava solo la felicità e una famiglia per non restare più solo, ma non aveva ottenuto niente, se non un imbuto per copricapo, che mostrava a tutti la pazzia che l'aveva condotto a quell'esistenza in un corpo di latta.

 

Aveva perso le gambe e le mani, aveva perso tutto il suo corpo a causa di quell'ascia che gli aveva procurato da mangiare, e aveva perso il cuore per mano dell'egoismo di quella vecchia accudita con tanta dedizione dalla ragazza che amava.

E gridando, dimenandosi e delirando, piangeva le ultime lacrime della sua esistenza, mentre un fabbro gli donava un nuovo corpo.

Un corpo che, certo, non avrebbe più provato alcun dolore, perché fatto di latta e stagno, ma che non si sarebbe nemmeno più innamorato, perché era semplicemente senza un cuore.

 

I suoi desideri l'avevano fatto diventare l'Uomo di Latta, portandolo prima alla pazzia poi alla morte del suo corpo umano che, un tempo, aveva conosciuto la felicità e, in ricordo di quel tempo e della sua follia, un imbuto stava sulla sua testa metallica come copricapo.

Non poteva più innamorarsi né provare dolore, ma l'Uomo di Latta non poteva dimenticare chi era stato in passato, e quel che aveva sentito sulla sua vecchia pelle, neanche quando le prime gocce di quell’improvviso temporale arrugginivano le sue articolazioni, bloccandolo nel mezzo del bosco per l’eternità... forse.

 

   
 
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