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Autore: Hedley    16/11/2009    4 recensioni
E Nicholas aveva sognato a lungo che proprio uno di quegli astri cadesse per atterrare nel suo giardino; la notte l’avrebbe stretto a sé e si sarebbero tenuti compagnia. Mai più, Nicholas avrebbe avvertito quel pizzicore ad un piccolo angolo del petto.. Perché in quell’angolo ci sarebbe stata la sua stella.
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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to be with you

To be with You

 

 

Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua.

Il Piccolo Principe

 

I've been alone so many nights now
And I've been waiting for the stars to fall

I keep holding out for what I don't know
To be with you
Just to be with you

La superficie lucida del pianoforte scintillava ai pallidi riflessi di luna.
Dita lunghe e affusolate danzavano con un’accurata lentezza sull’avorio bianco dello strumento.
Nicholas rimirò affascinato l’immensa volta celeste che lo sovrastava a pochi chilometri di distanza dal piedistallo sul quale il giovane e il suo strumento giacevano immobili,in attesa di girare il nuovo video.
Con un sorriso stanco,il ragazzo appoggiò i gomiti sul legno del pianoforte, permettendo alle stelle di rubare il suo sguardo malinconico e rinchiuderlo al loro interno.
Nick si lasciò scappare un sospiro,mentre con un’ occhiata distratta,notava le coppiette camminare mano nella mano per Central Park e i suoi fratelli scherzare con alcuni membri della Troupe.
Dopodichè chiuse gli occhi e si lasciò avvolgere da quell’atmosfera sormontata di calma ed un pizzico di magia.
Non c’era più nessuno: solo lui,la sua musica e le sue stelle. Mente, cuore e anima riuniti per la prima volta dopo tanto tempo.
Fu in quel momento, che una manciata di ricordi sbiaditi presero a dondolarsi con dolcezza nella sua testa,riportando alla luce quell’amore e quella dedizione che aveva sempre nutrito per i puntini luminosi che luccicavano in lontananza come piccoli preziosi diamanti.

 

Fin da piccolo, Nicholas si era sempre sentito un po’ diverso. Non gli piaceva trascorrere il tempo guardando la TV o  leggendo: lui le storie le preferiva sognare; le voleva vivere.
C’era una piccola parte di Nicholas che lo punzecchiava spesso, scivolando sottoforma di minuscolo dubbio sormontato di rugiada agli angoli del cuore. Era forse diverso dagli altri bambini? Come mai il suo sorriso stravolgeva i suoi docili lineamenti ogni volta che la luna si arrampicava sulla scala delle nuvole?
Era allora,che Nicholas per rabbonirsi,sedeva sui gradini di casa sua e sollevava il nasino all’insù rivolto all’immensa volta celeste. Gli immensi occhioni da cerbiatto affondati nell’oceano della notte alla luce dei mille astri nei quali il suo candido sorriso di bimbo si specchiava.
E Nicholas aveva sognato a lungo che proprio uno di quegli astri cadesse per atterrare nel suo giardino; la notte l’avrebbe stretto a sé e si sarebbero tenuti compagnia. Mai più, Nicholas avrebbe avvertito quel pizzicore ad un piccolo angolo del petto.. Perché in quell’angolo ci sarebbe stata la sua stella.

 

 “Di grazia Mr President,potrebbe degnarmi di una risposta?”
La voce canzonatoria di suo fratello lo raggiunse in lontananza distogliendo il suo cuore da malinconici pensieri.
Nicholas sbattè le palpebre e sciolse l’abbraccio del suo sguardo rivolto al cielo,per guardare in basso.
“Scusa Joe,mi ero incantato…” commentò con espressione indecifrabile rivolto allo sguardo basito di Joe.
“Pensavo alle stelle…” mormorò il ragazzo con un sorriso misterioso,accarezzando un tasto bianco con il polpastrello dell’indice.
“Mi sono reso conto di una cosa…” aggiunse dando l’ok ad un cameraman poco distante e preparandosi a girare la sua scena.
“Ovvero?” lo interrogò Joe fissandolo scettico cinque metri più sotto.
Nicholas si lasciò fuggire un ultimo sguardo malinconico al cielo,prima di rispondere.
“Le stelle…Io ancora aspetto le stelle.”


So here I am, staring at the moon tonight
Wondering how you look in this light
Maybe you're somewhere thinking about me, too
To be with you... there's nothing I wouldn't do

Eccolo lì: il suo piccolo angolo di Firmamento. Due metri e mezzo di balcone sospeso su di un giardino fiorito: l’ “Isola Che Non C’è”.

Erin accarezzò con tenerezza la ringhiera verniciata e si lasciò cullare dal frusciare melodico del vento. Lo sguardo le ricadde sulla Volta, che tanto l’aveva affascinata sin da piccola,dalla sera in cui,ancora in fasce,il padre l’aveva sorpresa a scendere dal lettino e a gattonare fino alla  finestra. Aggrappatasi al legno delle persiane, Erin aveva spalancato la boccuccia in una piccola graziosa “o” prima di pronunciare distintamente la parola”luna”.
Da quel giorno, il padre si era sempre divertito a dichiarare che la sua bambina apparteneva a sé stesso come al cielo.

 
Erin contemplava la Volta desiderosa di conoscerne il segreto che si celava nello scrigno di quei puntini luminosi. Ricordò che da bambina,aveva preso l’abitudine di arrampicarsi sul melo del vigneto per conversare amabilmente con questa o quella stella.
Era ciecamente convinta che gli astri mantenessero con tacito rispetto i segreti che venivano confidati ad ognuna di loro.
C’era poi una piccola preghierina per la luna,che la Erin fanciulla non si scordava mai di recitare:  ogni sera, la bambina chiudeva gli occhi e la supplicava docilmente,di indicarle se in un un lontano paese,qualcun altro proprio come lei,stava affidando le proprie preghiere a quella gigantessa dal faccione tondo che vigila sulla notte fiera e silenziosa.
Erin era dopotutto consapevole,che il mondo doveva essere pieno di persone che come lei,confidavano i propri pensieri alle sue stelle,alla sua luna. Persone come lei.

 
Ora che era cresciuta,la giovane aveva dimenticato il segreto per riuscire a comunicare  con gli Astri; tuttavia,non perdeva  mai occasione di contemplarli affascinata con un luminoso sorriso addolcito dai vecchi ricordi. In quei momenti Erin non poteva fare a meno di domandarsi se qualcun altro stesse facendo lo stesso. Se c’era,da qualche parte,qualcuno che stesse osservando lo stesso angolo di cielo,nello stesso istante e che stesse…

…Pensando a lui,proprio come Nicholas pensava a lei. Che era una lei, il giovane ne era certo.

La sua parte mancante si trovava da qualche parte,oltre quel cielo trapuntato di diamanti; la stella caduta dal cielo che da bambino aveva tanto atteso speranzoso.

And I can't imagine two worlds spinning apart,
Come together eventually

 

“Dove sei?” mormorò fra sè fissando le stelle con aria grave; lo scintillio degli astri pareva rispecchiarsi nelle pagliuzze d’orate che  illuminavano gli occhioni da cerbiatto del giovane.
“Ti sto aspettando…” aggiunse sentendosi improvvisamente inquieto,tamburellando con i polpastrelli lungo il legno verniciato del pianoforte.

 Con un ultimo sospiro,il giovane abbandonò sgabello e scese dal piedistallo sentendosi ad ogni passo,sempre più distante dall’anima dei suoi pensieri.
Una foglia si staccò dalla punta di un ramo e volteggiò in circolo più volte prima di atterrare a pochi centimetri di distanza dal ragazzo.
Nick la raccolse con un piccolo sorrisetto canzonatorio dipinto in viso.
“è un segnale questo?” domandò girandosi la fogliolina fra le mani.

 

La foglia tremò leggermente animata da un sottile alito di vento e si arrese alla presa delicata di Erin,fragile come un petalo di rosa appena venuto al mondo.
Come vittima di un improvviso richiamo,lo sguardo della giovane fu nuovamente attratto dalla Volta che si stagliava limpida e fiera brandendo ogni angolo della sua immaginazione e rendendolo magico,vivo.
“Sono qui…” mormorò la fanciulla raccogliendo la piccola foglia fra l’indice e il medio e lasciandola scorrere,avvertendo la fragilità della sua superficie friabile lungo la pelle.
“Qui… Dall’altra parte della luna…”
Sorrise al tenue bagliore lattiginoso che tingeva le chiome degli alberi di sfumature innaturali,quasi fossero cosparse di polvere di fata.
Con un ultimo sguardo all’immenso soffitto stellare e alle sue docili fantasie di piccola sognatrice…

…Nicholas scosse il capo poco convinto e si costrinse a proseguire per il cammino dettatogli dalla vaga luce dei lampioni,tracciando linee invisibili con la punta del piede intarsiando le foglie depositate a terra di elaborati ghirigori.

 
And when we finally meet I'll know it's right
I'll be at the end of my restless road
But this journey, it was worth the fight
To be with you

 
Interruppe il suo passo avvertendo una fastidiosa presenza alle sue spalle. Senza voltare la schiena al viale,volse lo sguardo dietro di sé accompagnato dall’inebriante frusciare del vento. Scrutò con insistenza l’intero spazio compreso dalla sua visuale,ma nulla se non la gigantessa Luna ricambiò il suo sguardo.

 “Ma tu mi segui sempre?” domandò la ragazza al Satellite con un guizzo divertito tinteggiato sul suo esile volto.
Sorrise e permise al movimento irregolare di una seconda foglia trascinata dal vento di catturare  la sua attenzione guidandola con attitudini esperte lungo una traiettoria concentrica,fino a…

 
…Scivolare di fronte a sé attratta da una forza misteriosa e per nulla ostile. Nicholas sorrise affascinato allo scarto improvviso della piccola foglia e si voltò per afferrarla,quando…

 
…Due mani più grandi e affusolate delle sue  presero a danzare  libere nel vento e senza alcuna esitazione si strinsero attorno alla stessa foglia: l’esile creatura avvolta da due diverse paia di dita che si sfiorarono per magia,come attratte da una sottile carica di energia.

 

And when you're standing here in front of me
That's when I know that God does exist

Nicholas sollevò lo sguardo verso l’alto e due paia di occhi del color dell’inchiostro risposero al suo invisibile richiamo. Occhi profondi e luminosi, da un taglio morbido e particolare. Occhi intarsiati di pagliuzze luccicanti,che flettevano come piccole stelle incastonate nel mare della notte…

 
….Occhi simili ai suoi.

“Ciao”.  La voce del ragazzo era docile e melodiosa,in perfetta armonia con il frusciare irregolare delle fronde animate dal richiamo del vento.
“Ciao.” Con un sorriso timido e lo sguardo completamente assorto dalla luce mistica emanata dallo suo sguardo,Erin lasciò andare la fogliolina ed osservò il giovane ritirare la sua mano verso il petto,sfiorando la fogliolina con l’indice e il medio,così come aveva fatto lei solo qualche minuto prima.

 “Che cosa cerchi?” la domanda affiorò spontanea dalle labbra della ragazza e come musica risuonò morbida e sicura lungo la fune invisibile che si era creata incatenando i due sguardi.
Nicholas sorrise alla giovane che dava le spalle alla Luna,ma al tempo stesso pareva gioire della sua luce,come se non fosse altro che un’eco,una piccola ombra,un riflesso del luminoso satellite.


“Cerco le stelle” rispose il ragazzo incrinando le labbra sottili in un impenetrabile sorriso;lo sguardo luccicante,simile ad una delle tante costellazioni che popolavano la sua adorata volta.
“E tu cosa cerchi?”

Erin avvertì un leggero alito di vento sospingere il suo corpo verso la traiettoria del suo sguardo e la luce della Luna irradiare benevola lo scenario da fiaba che avvolgeva i due protagonisti.
Sollevò lo sguardo un’ultima volta catturando in un unico istante cumuli di immagini sbiadite e frammenti di ricordi appartenuti al suo cuore:ma ora lei li donava alla Luna.

 

'Cause he will have answered every single prayer
To be with you

 

 “Cerco te”.

 ANGOLO DELLA (FOLLE)AUTRICE:

Ok,questo racconto fece capolino dalla mia irrequieta immaginazione parecchio tempo fa,ma come è mio solito non venne mai  portato a termine.
Oggi,spolverando tra i vecchi archivi,ho riletto il pezzettino già scritto e armatami di buona volontà ho provato a terminarla.
Come è venuta?Non ne ho idea,questo lo lascio a decidere a voi.

 Ovviamente Nick Jonas non mi appartiene,così come i suoi fratelli (anche se in questo racconto sono ben poco/diciamopurepernienteancheseJoevieneappenacitato presenti.)

 Erin invece mi appartiene;mi appartiene eccome,anche se non ha una vera e propria ispirazione. È nata così,per caso. Come la Luna.

E adesso,come la Luna io mi congedo e me ne vado in letargo.
Un bacio.
Laura

 
P.S. La canzone utilizzata s’intitola “To be with you” (sì,lo so che l’avevate capito,ma andava trascritto per correttezza non trovate?) ed è cantata da David Archuleta.

 

   
 
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