Quando sei vivo non te ne accorgi.
Quando sei morto nemmeno, forse.
Ma quando ti accorgi di essere passato
più o meno vicino al filo del rasoio,
più vicino alla fine
o più lontano dall'inizio:
ti svegli dal torpore
e piangi
ringraziando Dio
per ogni singolo istante,
ogni singola sensazione, emozione,
ogni persona,
ogni cosa per cui
valga la pena vivere.
E non mi importa quanto vicina
a quella linea di confine io sia passata stamattina
ma so solo che posso sentirne ancora
l'impatto il me.
La paura,
il non sapere cosa fare.
Ma forse, in modo masochistico,
ne sono contenta,
perchè vale la pena
che ognuno riscopra che
nulla è scontato:
ma se sei vivo devi accorgertene
perchè hai uno scopo
e non puoi buttarti,
ogni vita ha uno scopo,
e deve semplicemente mirare
sempre a quello
come una stella guida nel cielo,
come la mano di chi ha la nostra totale
Fiducia.
***
Questa è la mia poesia, questo è il mio inno alla vita.
“Mamma la signora dell’altra corsia ti sta facendo cenno che puoi passare”
Mamma parte.
Sento un clacson di un camion.
Mamma inchioda.
Mi ranicchio verso il lato dove non sta arrivando il camion.
Dev’essere il mio istinto di sopravvivenza.
Non accade nulla.
Siamo ancora vive.
Il camion che si era messo in superamento della macchina che ci lasciava passare è riuscito ad evitarci.
Per 50 centimentri al massimo credo.
Oh Dio, Dio grazie, Dio mio grazie, perché sono viva.
Grazie perché nessuno dovrà essere chiamato al telefono, nessuna delle mie amiche piangerà, né le mie sorelle né il mio papà.
Io piango invece,
Perché trovarsi in un secondo ad un soffio dalla morte ti sconvolge dentro.
Non mi interessa che recensiate, ma se leggete questa mia storia sappiate che è vera e che quando si vive non ci si accorge di ciò, eppure la vita è quanto di più prezioso abbiamo, perché senza di essa... beh, io non so cosa sarei....
Fabiola