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Autore: Witty    15/06/2005    8 recensioni
Cronaca di una notte insonne di quasi estate. Riflettendoci sopra, un lato comico l'ho trovato... One-shot terribilmente corta e sciocca.
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mezzo mondo dorme

Mezzo mondo dorme.

I rumori delle poche macchine ancora in giro arrivano alle mie orecchie attraverso la finestra lasciata lievemente aperta. Fa caldo. Troppo caldo, e non è ancora piena estate. Mi muovo lentamente, cercando di non fare il minimo rumore in questa notte afosa e silenziosa.

Uffa.

Quando la mattina mi devo alzare mi sembra che la notte, il tempo che ho passato nel mondo dei sogni beatamente addormentata, non sia mai abbastanza… non mi ero mai accorta invece di come una notte possa essere lunga. E noiosa. Decisamente insopportabile.

Mi muovo di nuovo, sempre con cautela. Fino ad un’ora prima avevo ben pensato di far fruttare in qualche modo la mia notte insonne, studiando un po’. Ma dopo aver letto i primi due capitoli del libro di scienze, che, tanto per la cronaca, trattavano della Terra nell’universo, anche la mia testa era andata a farle compagnia tra le stelle.

Così mi sono sdraiata di nuovo sul letto, a girarmi e a rigirarmi, cercando (inutilmente) di far tornare la mia testa dal suo viaggetto nell’ universo per spedirla tra le braccia di Morfeo. Non ci sono neppure i grilli, a farmi compagnia. Non che me li aspettassi, certo, nel bel mezzo della città, ma sarebbe stato tutto più romantico con i grilli, non trovate? Più romantico e meno noioso… almeno c’era qualche altro rumore oltre a quelli delle macchine e quelli prodotti da me, alla ricerca della posizione adatta per addormentarmi, o per lo meno di quella meno scomoda.

Uffa.

Mezzo mondo dorme.

Sto per rinunciare alla mia guerra contro l’insonnia. Se devo stare sveglia, tanto vale fare qualcosa di utile, no? Si, ma cosa? Come mi muovo rischio di svegliare parte (minima, ma pur sempre parte) del mezzo mondo che dorme. Ok, questa è l’ultimo tentativo di prendere sonno. Stesa pancia all’aria sul letto, chiudo gli occhi e cerco di concentrarmi su qualcosa di rilassante. Sento il mio corpo che si rilassa e la mia mente che, arrivata finalmente nell’atmosfera terrestre, inizia a vagare. Ecco, questa probabilmente è la volta buona. Buonanotte.

 

 

 

Brrrrrrrrrrroooooooooooooooommmmmmmmmmmm!!!! Craaaaaaashhhh!!!

Faccio un salto di tre metri. Se non ci fosse stato il soffitto, sarei probabilmente andata a verificare di persona se quello che avevo studiato solo poche ore prima era vero. Mi porto una mano sul petto e sento il mio cuore che cerca di uscire dalla mia gabbia toracica. Inspiro, espiro; inspiro, espiro. Calma, non è successo niente. Veramente questo ancora non lo so. La porta-finestra è aperta, ma la persiana è abbassata e mi arriva neanche al ginocchio. Non sapendo neanche io stessa chi me lo fa fare, mi metto a gattoni sul pavimento e cerco di scivolare silenziosamente sotto la persiana. Perché naturalmente non la posso alzare, perché se svegliassi qualcuno, poi chi li sente?

Intanto, appena la mia testa entra in contatto con l’aria umida e afosa, arrivano alle mie orecchie imprecazioni impronunciabili. Ho un’incredibile voglia di girarmi e tornare indietro, ma questa non è un’impresa facile. Dovrei fare una manovra impossibile per strisciare in retromarcia attraverso la piccola fessura, quindi l’unica cosa che posso fare è andare avanti fino ad uscire sul balcone.

Una volta uscita completamente mi rimetto in piedi e mi pulisco alla meglio: non voglio neanche pensare a cosa potrebbe esserci sul pavimento del balcone. Porto lo sguardo oltre la ringhiera, cercando di capire cosa avesse potuto provocare tutto quel frastuono e quindi il mio brusco risveglio. E lo vedo: un uomo rozzo, molto robusto e completamente calvo, che prende a calci quella che credo sia (o era, se preferite) la sua macchina, di colore nero ma di modello non identificabile. Non identificabile perché il cofano si è ripiegato almeno cinque volte su se stesso, e l’auto ha entrambi i fari anteriori in frantumi. Il paraurti è in parte staccato e la targa è ormai volata chissà dove. Il proprietario sembra deciso a sfasciarla ancora di più a furia di calci rabbiosi, ma credo che l’unica cosa che si sfascerà tra poco sarà il suo piede. Anzi, non per essere cattiva, ma sinceramente glielo auguro.

Mi rimetto a letto, ma so benissimo che la cosa è inutile. Anche perchè non mi sono ancora calmata. Continuo a respirare lentamente e chiudo gli occhi. Tra un’ora scarsa suonerà la maledetta sveglia.

Ma è ancora notte.

Mezzo mondo dorme.

E l’unico coglione ancora sveglio è passato sotto casa mia.

 

 

 

 

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E dato che dopo una notte d’inferno ho bisogno di un sostegno psicologico, vi prego di recensire! Ero decisa a non pubblicarla, quindi mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate. E già che ci siete magari datemi anche l’in bocca al lupo per domani, che inizio gli esami!!! :-p

  
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