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Autore: eiden    17/11/2009    9 recensioni
Era buono, disponibile, era il ritratto stesso della perfezione. E poi, con un luogotenente così straordinariamente buono che non faceva altro che tessere le sue lodi… Come poteva essere tutto costruito? Come si poteva pensare che stesse mentendo?
Eppure lo faceva, e anche straordinariamente bene.
Quindi non accusatemi se provo molta stima per lui.
E se non lo stimate, dovreste farlo. Odiatelo o amatelo, ma non dite che non è stato geniale.
[Quarta classificata al Contest Multifandom indetto da Rota23 e Happy_Pumpkin]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sosuke Aizen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bene. Eccomi qui con una nuova flashfic, scritta per il concorso indetto da Rota e la sua Hu-chan. Cosa dire?

Che è stato un parto terribile. Ho ragionato per almeno un mese su che cosa scrivere con Bianco e Nero come traccia. E tenendo conto che Raxy (che ho obbligato a partecipare xD) avrebbe scritto su Ichigo e Hichigo, era palese cercare di scrivere qualcos'altro. E l'idea mi è venuta, certo. Solo che era un suicidio.

Aizen ha una personalità complessa, sfaccettata. Come potevo pensare di trattarlo senza andare OOC? Ma soprattutto, che punto di vista avrei dovuto usare?

Prima persona? Impossibile.

Terza? Banale.

Un narratore esterno? Sì, ma chi?

E così ho cercato un narratore insospettabile, quasi assurdo.

Vi lascio la sorpresa, provate a indovinare. La risposta la lascio alla fine della fic insieme al giudizio delle giudici^^

Buona lettura

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Credo che nessuno possa dire di conoscere Sosuke Aizen.

In realtà credo che nessuno abbia mai nemmeno visto il vero Sosuke Aizen.

E’ un dato di fatto, anche i suoi stessi “compagni” non lo conoscono; dopotutto è riuscito a farsi passare per un'altra persona per più di cento anni. Non è certo cosa da tutti i giorni. Anzi, direi che è eccezionale. È per questo che ha tutta la mia stima.

Per carità, non sto certo dicendo di essere dalla sua parte, non mi sbilancerei certo fino a questo punto. Io sono neutrale e tale rimango.

Però è indubbio che quell’uomo susciti una gamma di sentimenti e sensazioni diverse in coloro che sono al suo fianco.

Guardiamo i suoi vice, per esempio.

Gin Ichimaru, una persona viscida ma tutto sommato coerente ai proprio principi. Non ha seguito Aizen per la gloria o per il potere ma solo perché tutto ciò che sarebbe seguito avrebbe interrotto la monotonia di tutti i giorni. Avrebbe anche continuato a fare ciò che gli piaceva di più. Uccidere.

Una specie di gabbia in cui si era rinchiuso, la carica di capitano della Terza compagnia, in cui gli unici svaghi erano velate allusioni con cui far infuriare i suoi “colleghi” o dimostrarsi fin troppo gentile con il suo luogotenente che, poveri noi, lo adorava.

Un esserino tutto sommato inutile, Gin Ichimaru, che si è finora dimostrato per quello che è. Un gatto. Fedele al suo padrone solo per convenienza, abbastanza indipendente da potersene andare quando più gli aggrada. Credo non lo faccia perché spera in un colpo di scena, chissà.

Kaname Tosen, un uomo che maschera dietro la volontà di pace la sua sete di sangue e vendetta. Idolatra il caro Sosuke, ne sono più che certa. Vede in lui il dio che porterà un nuovo mondo di pace. Un mondo che lui non potrà comunque vedere. Però è un cagnolino obbediente e ossequioso. Pur potendolo fare, probabilmente seguirà Aizen fino alla fine di questa fantasmagorica storia.

Pensate stia esagerando, vero?

Eppure come si fa a non vedere questi due uomini come due pedine qualunque?

Lo so io e lo sapete anche voi che, se volesse, Aizen potrebbe continuare da solo. Ha abbastanza potere da poter distruggere l’Hueco Mundo con il minimo sforzo. Eppure li tiene lì, ai piedi del suo trono, accucciati e pronti al balzo. Per attaccare, ovviamente, in suo nome.

Gin e Kaname sono due bellissimi cavalli, cavalli di un re nero, che, in fondo in fondo, non è così re.

Io sono il re.

Un re da proteggere, un re che custodisce tutto il potere. Un re che, se morisse, porterebbe alla disfatta, totale e completa.

Però, da un certo punto di vista, la pedina più importante non è certo il re.

È la regina. Ed è proprio Aizen la regina in questione, che manovra, gestisce, si nasconde, subdolo, spacciandosi per qualcun altro. Dopotutto non ha fatto altro che recitare per tutto questo tempo.

Era il capitano perfetto, e voi ne converrete con me.

Era buono, disponibile, era il ritratto stesso della perfezione. E poi, con un luogotenente così straordinariamente buono che non faceva altro che tessere le sue lodi… Come poteva essere tutto costruito? Come si poteva pensare che stesse mentendo?

Eppure lo faceva, e anche straordinariamente bene.

Quindi non accusatemi se provo molta stima per lui.

E se non lo stimate, dovreste farlo. Odiatelo o amatelo, ma non dite che non è stato geniale.

Ha costruito un piano su misura, perfetto, maledettamente perfetto. Ha calcolato ogni variabile, ha gestito ogni eccezione. E anche se alla fine un caso non l’aveva considerato, ce l’ha fatta comunque.

E voi vi siete sentiti traditi.

Ma traditi da cosa?

Dopotutto l’Aizen che conoscevate è sempre stato un fantoccio, una maschera creata sapientemente dalla mente di quell’abile uomo.

E quella cosina, Hinamori, quella ragazzina che invece ha continuato a credere in lui malgrado le prove fossero lampanti.

Ho pietà di te, misera donna. Invece di ammettere la sua genialità hai preferito nasconderti dietro il tuo velo di bugie, che Aizen ha costruito ma che hai rinforzato da sola. Preferir credere che fosse stato il tuo migliore amico, compagno di tutta una vita, a uccidere il tuo capitano è stato facile, vero?

E anche quando tutti avevano capito di che pasta fosse fatto quest’uomo, tu hai preferito credere che ci fosse quel malvagio di Gin dietro tutto. Tu non speri che le persone siano buone. Tu VUOI credere che le persone siano buone e, quando ti sei convinta di ciò, tutto è finito. Perché nessuno sarà più in grado di farti cambiare idea.

Kira ha almeno avuto il coraggio di ammettere il tradimento del suo capitano. Anche Shuuhei l’ha fatto. Ma tu… Tu sei un caso disperato. Probabilmente morirai ancora credendo alla bella favola del tuo Aizen.

Incredibile quanto sia distruttivo l’amore, vero? Spezzare un’amicizia che durava da anni solo per non infrangere le proprie deboli convinzioni.

Non ti senti defraudata di qualcosa, Momo Hinamori?

Ah no, già. Tu non te ne puoi accorgere, perché ai tuoi occhi Sosuke Aizen è ancora perfettamente innocente.

Aizen è come una medaglia. Nasconde due facce.

Bianco e nero, nero e bianco. A seconda dell’occasione lui cambia ciò che tu vedi di lui. Come puoi non ammirare un uomo così multiforme? Un uomo dall’intelligenza così sfaccettata da non sapere nemmeno più cosa stai vedendo?

Bianco, nero, buono, cattivo, luce, oscurità…

Aizen cambia personalità a seconda della persona che ha di fronte, come una maschera ricoperta di specchi. Diventa ciò che tu vuoi che sia.

Nero.

Il capitano Aizen, l’uomo disponibile, quello più buono, quello che si prende cura della sua luogotenente innamorata. Una divisa nera per un uomo dall’animo candido come la neve.

Bianco.

Aizen, il capo degli arrancar, il re dell’Hueco Mundo. Quello che ha trafitto la sua carissima Hinamori e ha quasi ucciso il capitano Hitsugaya. Quello che ha tentato in tutti i modi di uccidere Rukia Kuchiki, sapendo bene che il fratello Byakuya non l’avrebbe impedito. Una veste immacolata per un uomo dalla personalità torbida.

E il suo potere…

Che gran spreco tenerlo nascosto per così a lungo…

In fondo lo capisco. Aspetto da quasi cent’anni di potermi svegliare. E Aizen lo farà.

Il mio padrone, il mio vero padrone,  colui che mi ha creata, aveva paura di me. E in un certo senso lo capisco.

Il suo potere era forte, era come un carezza o un abbraccio caldo. Ma lesinava sempre, per non rischiare, certo. Erano tocchi leggeri, i suoi. Immagino come un padre con la figlia.

Ma con Aizen è diverso. E’ molto diverso.

Il suo reiatsu è immenso, bollente e impetuoso. E’ come essere sballottata in mare aperto da una tempesta, è come essere nel centro di un uragano, è come fare l’amore. E io non posso che svegliarmi, in quei pochissimi istanti di puro piacere, non posso che aprire gli occhi e dargli quello che vuole.

Tutto l’Hueco Mundo è pieno dei nostri figli, figli di questo potere mai visto prima.

Ero neutrale.

Già, prima lo ero.

Ora non più. Sono troppo coinvolta, sono troppo assuefatta a questo potere.

La mia salvezza è la vostra distruzione.

La mia distruzione è la vostra salvezza.

 

Il mio nome?

Non credo abbia molta importanza, ora.

Fra molto poco ne avrà ancora di meno.

Sento il suo potere invadermi, sento quel calore sprigionarsi.

Sento il rumore di un vetro infranto e il respiro di una nuova creatura che ho generato grazie a lui.

Presto sarà tutto finito.

Presto…

 

“Vuoi dirci il tuo nome?”

“Wonderweiss… Margela…”

 

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Quarta classificata a parimerito

Eiden, con “In black and white”

Commento di Rota23

-Grammatica, lessico e stile 9/10
-Caratterizzazione personaggi 9/10
-Attinenza alla trama scelta 13/15
-Originalità 8,5/10
-Giudizio personale 4/5
TOT: 43,5/50

Questa one shot mi è molto piaciuta, per innumerevoli cose.
Partendo dalla grammatica e dal lessico, posso dire di non aver riscontrato nulla da farti notare durante tutta la lettura del testo. Lo stile è fluido e scorrevole, in nessuna parte ho dovuto rallentare la lettura o questa mi è parsa pesante. Il lessico è appropriato al contesto presentato.
La caratterizzazione del personaggio è ben gestita all’interno dell’opera completa, così che dal punto di vista del protagonista possano essere analizzati i particolari, le situazioni, i personaggi presi in esame con cura, senza che però questo risulti monotono e piatto.
L’attinenza alla traccia si incarna nel personaggio di Aizen, nel suo essere intrinsecamente doppiogiochista, nel suo essere sia bianco che nero al medesimo tempo. Questa sfumatura è ben colta dagli occhi dell’Arrancar da cui parte tutta la narrazione.
L’originalità è buona in quanto viene preso in esame un personaggio non scontato, che viene a rivelarsi pian piano lungo le parole che si leggono della ff e non è per presa posizione già all’inizio del tutto.
Una buonissima ff, davvero.

Commento di Happy_Pumpkin

-Grammatica, lessico e stile: 8,5
-Caratterizzazione personaggi: 9
-Attinenza alla trama scelta: 15
-Originalità: 9
-Giudizio personale: 5

Totale: 46,5/50

Di questa storia ho apprezzato soprattutto l'ottima analisi del bianco e del nero; si avverte splendidamente la contrapposizione tra il Sosuke che ancora non aveva svelato il suo tradimento, quello che si credeva essere un capitano perfetto e disponibile, e l'Aizen attuale, intento a distruggere gli shinigami e a dominare con il proprio potere sull'hueco mundo con spietatezza assoluta. Un'analisi precisa di questo personaggio così complesso e ricco di sfaccettature, resa oltretutto più suggestiva grazie al narratore che, rimasto oscuro fino alla fine storia, è a sua volta splendidamente tratteggiato nonostante l'iniziale anonimato.
Lo stile di per sé è molto buono, un po' spezzettato ma perfetto per rendere la narrazione da un punto di vista di un personaggio esterno. Personaggio che rimane nascosto ma che comunque ha visto da vicino Aizen, lo analizza e lo comprende in maniera quasi scientifica, con un'attenzione tale da coinvolgere il lettore riga dopo riga. Infatti il personaggio di Aizen come già accennato è ben caratterizzato, tratteggiato con cura e rigorosa analisi in tutto il suo percorso, a partire dagli inizi per poi arrivare a quello che è adesso. Interessante è il volo panoramico sulle reazioni degli altri, sulla maniera in cui veniva considerato all'interno della soul society sia da chi maggiormente lo stimava, sia da chi lo conosceva meno intimamente.
Eccetto alcune ripetizioni e qualche raro errore di battitura, anche la grammatica è su ottimi livelli.
E' una storia particolare, forse persino torbida nel suo scandagliare il passato e la vita di Aizen, la persona che è stata per alcuni e che forse continuerà ad essere, nonostante il rammarico e la delusione della scoperta. Originale punto di vista e le riflessioni fatte, oltre che la scelta di adottare un punto di vista del tutto particolare ma che ha contribuito a rendere in maniera ancora migliore la narrazione complessiva.

***

Allora?

Pensate di essere riuscite/i a indovinare?

No, non è Kyoka Suigetsu. E' già stata scritta una fic con il punto di vista della sua zampakuto, e pensare di rischiare di plagiare Stateira proprio non mi andava, non lo meritava.

Non è nemmeno un arrancar.

Ma è un oggetto.

E' l'Hogyoku, comunemente nota come la Gemma della Distruzione.

No, non vincete niente se avete indovinato xD

*si ripara dalla sassaiola*

Alla prossima^^

  
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