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Autore: scandros    16/06/2005    6 recensioni
...quando l'attimo sfiora le labbra
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un fendente mi colpì violentemente

Un fendente mi colpì violentemente.

Non un dardo o la lama di una spada: il suo sguardo.

La ferita che più volte avevo cercato di lenire si era improvvisamente riaperta.

Uno di fronte all’altra, sullo sfondo di un lago baciato da alti fusti secolari, lambiti da verdi fronde ondeggianti alla brezza. Piccole onde si susseguivano sul placido specchio vibrando di pagliuzze eburnee. 

Avvertii il cuore rimbalzare sonoro nel petto, ogni sibilo morirmi in gola sul nascere, le gote imporporarsi per l’imbarazzo.

Sentii le sue iridi azzurre scrutare il mio sguardo, cercare sul mio volto un segno di quell’amicizia che era stata.

 

Un anno prima: uno stage terminato, la paura dell’addio, una lettera d’amore: la mia.

La sua risposta, versi di poesia e sentimento, una melodia di parole sussurrate al cuore.

Mesi di oscurità trascorsi ad aspettare lo squillo del telefono, un qualsiasi cenno a ricordarmi che per lui esistevo ancora, che nel più remoto angolo di quel cuore, il mio nome era ancora scritto e mai sopito.

 

E poi, di colpo, noi due, riuniti in una nuova scena, a calcare un nuovo palco, lontani dalle nostre vite, dai nostri passati.

 

 

Continuai a fissarlo senza distogliere il mio sguardo dal suo, come ipnotizzata dal mare tempestoso dipinto nei suoi occhi. Sentimenti diversi divisi da un attimo. La rabbia di un silenzio che per lungo tempo aveva legato le nostre anime. Mi aveva riconosciuta, lo sapevo. In tanti mesi ero cambiata: un fisico più femminile, lunghe ciocche dai riflessi mogano, le lenti da vista riposte finalmente in un cassetto…ma i miei occhi, sempre gli stessi.

 

Un sussulto improvviso. Seguii la candida mano di una ragazza sfiorargli la guancia. Scherzava con lui con intima confidenza. Serrai le mani in pugni desiderosi di colpire il mio cuore e punirlo di quel sentimento che non riuscivo ad allontanare dalla mia mente e che disperatamente cercava di serrare il mio cuore in una dolorosa morsa.

Corsi via, giù per la scalinata di legno che digradava verso il lago. Quel gesto affettuoso aveva scatenato in me un moto di gelosia, l’irrefrenabile desiderio di far tacere quella donna e gridare al mondo che  lo amavo ancora, che il suo cuore era ancora legato al mio, che ogni notte, da quel dì, i miei occhi si eran chiusi pensando a lui.

Una corsa a perdifiato lungo la spiaggia accompagnata solo dalla luce argentata della luna, dai suoi riflessi eburnei sul lago, che come piccole ombre parevan seguire il mio tormento.

 

Solo un piccolo, insensato ciottolo ostacolò la mia corsa. Mi ritrovai in ginocchio a versare lacrime amare, nel nome di quel sentimento mai sopito del tutto, che rivendicava il suo posto più forte e sincero di allora.

 

Mi sentivo stranamente legata a lui. Per un oscuro motivo, in quei lunghi mesi, avevo sempre avvertito la sua presenza accanto a me. Non era la fissazione di una giovane donna infatuata. No, era semplicemente un dato di fatto: mi era entrato nel cuore e nella mente come un’indefinita luce che brilla eternamente..

Tempo tiranno e ingrato non aveva potuto alleviare la mia pena, placare il moto della mia anima e il  fato, non sazio delle mie lacrime, me l’aveva ripresentato più bello che mai.

 

 

Ebbi un fremito quando  vidi una mano tesa sotto i miei occhi. Alzai lo sguardo ed incrociai, ancora una volta, il suo sorriso più amabile, la quiete dei suoi occhi, l’espressione dolce che mi aveva fatto innamorare.

Sentì il sangue ribollire nelle vene come lava incandescente e come un fiume in piena, prese a scorrere  più impetuoso che mai.

Le mie dita si allungarono verso quella morbida mano. Sussultai a quel tocco tanto semplice quanto intimo. La sua pelle sulla mia. Sfiorarsi appena. Pensai, in quell’istante, che il mio cuore potesse cessare di battere…per l’emozione: per quel disperato amore.

 

Mi rialzai e senza un istante per pensare, mi ritrovai stretta nel suo abbraccio.

Eravamo tornati a fissarci, per lunghi, interminabili attimi, senza dir nulla…ascoltando il sibilo delle nostre menti, di quei cuori tanto intricati e innamorati. Poi vidi i suoi occhi scrutare e affondare nei miei. Sentivo solo il tumulto del mio cuore. Forte, ossessionante. Nulla avrebbe potuto placare il piacevole dolore che sentivo in petto.

L’emozione di un attimo tanto sognato e agognato.

 

Udii il suo respiro vicino al mio volto, mentre quegli occhi azzurri velavano i miei, li sentivo parte di me…

avvertii il calore delle  labbra sulle mie…una sensazione a me sconosciuta, nuova ma piacevole, di cui non ero consapevole.

Lasciai che mi guidasse, in quei gesti dolci e carezzevoli che mi stava offrendo. Travolta dall’impeto del momento, ricambiai con un bacio a fior di labbra prima, con impeto e passione dopo.

Nessuna parola. Solo il sussurro delle nostre labbra che bramose continuavano a sfiorarsi alla ricerca di tante risposte mai date.

Ed io, mi lasciai trasportare in preda al turbamento del cuore, all’eccitazione, all’ emozione di un momento speciale di cui avrei conservato, per sempre, l’immagine dentro i miei occhi.

 

 

  
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