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Autore: Youko    19/11/2009    5 recensioni
cosa sareste disposti a fare per aiutare il vostro migliore amico a capire se stesso? probabilmente non sarebbero in molti ad arrivare ai livelli di Mito
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Hiroaki Koshino, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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a causa del mio migliore amico 02 RINGRAZIAMENTI:
Grazie a Camus, Aury,_Ichigo_ 85 e Fliss90 per le recensioni. Mi avete reso veramente felice con i vostri commenti e  consigli che ho cercato di seguire in questo secondo capitolo. Spero che sia venuto più leggibile del primo ( che ho ripostato) e che non vi deluda.
Inoltre ringrazio tutte le persone che hanno messo questa fic tra le preferite e le seguite e a tutti coloro che l’hanno letta.
I personaggi non mi appartengo e questa storia non è a scopo di lucro.
Grazie e buona lettura a tutti ^^
2

Il sabato successivo era una giornata importante per lo Shohoku e non solo, la prima partita di allenamento dopo il precedente campionato per la squadra della scuola di Sakuaragi sarebbe avvenuta contro il Kaynan proprio nella loro sede scolastica, inoltre quella sera stessa Mito aveva organizzato il famoso test sul campo.
 L’amico aveva organizzato tutto nei minimi dettagli, si  era recato il sabato precedente in un internet point, dato che lui non aveva un computer e visto che non poteva usare quello di Takamyia, l’unico che lo possedesse  fra di loro.
 Una volta giunto aveva fatto una rapida ricerca per trovare una lista dei locali che interessavano la loro uscita, di questi ne aveva selezionati alcuni fuori zona, da eventuali conoscenze del rosso, compagni di scuola, amici ecc.. poi un ulteriore sfoltita era stata data quando cercando notizie più particolareggiate aveva escluso i locali che necessitavano di un documento d’identità per entrarvi.
Dato che loro erano ancora minorenni inoltre, voleva evitare di portare Hana in un locale dove avrebbe potuto incontrare gente che copulava allegramente, magari in qualche stanza adibita proprio a quell’uso, ve n’erano un paio che riportavano anche la foto di alcune camere da letto messe a disposizione per i clienti abituali, ecco magari sarebbe stato  meglio evitare certi posti, conoscendo la timidezza dell’amico e soprattutto la sua aggressività quando si trovava in momenti di estremo imbarazzo.
 Quindi aveva trovato un locale niente male un semplice e comunissimo pub con una grande pista da ballo il Dark Fire, Hanamichi non era stato molto entusiasta nel ricevere questa notizia ma ormai aveva dato la sua parola, così decisero di recarvisi il sabato sera successivo.
 Yohei avrebbe dormito dall’amico così dopo la partita avrebbero avuto il tempo di prepararsi con calma e psicologicamente per quanto riguardava il giocatore, poi sarebbero partiti.


Quel giorno anche  qualcun altro stava organizzando la propria serata, Akira Sendo neo capitano della squadra del Ryonan era dalla sera prima che non sentiva il proprio ragazzo.
Forse chiamarlo in quel modo era un po’ eccessivo si disse ma infondo si frequentavano ormai da un paio di mesi assiduamente e per il momento questo gli bastava.
 Ora aveva un piccolo problema da risolvere, i contrasti fra il suo migliore amico e il suo koibito.
Koshino  non aveva un carattere semplice e questo l’aveva sempre saputo, fin da quel primo giorno in prima elementare in cui gli aveva proposto di giocare insieme e Hiro-chan prima lo aveva guardato in un modo che neanche uno youkai avrebbe retto un simile effetto terrificante, dopo di che gli aveva versato  in testa tutto il succo d’arancia che stava bevendo.
Ma ad Akira quel bambino piaceva a discapito di tutto, così tanto aveva detto e fatto che alla fine erano diventati amici, Hiroaki era una parte importante della sua vita forse perché entrambi erano figli unici lo considerava la sua famiglia, per questo quando Koshino  gli aveva detto quelle cose poche settimane prima non solo ne era rimasto ferito ma addirittura sconvolto, tanto da passare in lacrime tutta la notte fra le braccia del suo ragazzo, di cui tra l’altro aveva avuto una grande prova di quanto tenesse a lui, dato che lo aveva ascoltato e confortato pazientemente.
 Quando una settimana dopo erano riusciti a parlare e a chiarirsi aveva giurato a se stesso che non avrebbe perso nessuno dei due.

Inaspettatamente era stato proprio Koshino ad avvicinarsi per cercare un chiarimento, Sendo si era ormai rassegnato ,dopo le frasi al vetriolo che si erano scambiati, ad aver perso l’amico trattandosi con fredda cortesia, invece un pomeriggio dopo gli allenamenti Hiroaki gli aveva chiesto di parlare e miracolo dei miracoli l’orgoglioso Koshino gli aveva chiesto scusa di quanto detto.
Anche Akira dopo un iniziale momento di stupore, dieci minuti abbondanti in cui Hiro-chan stava per perdere la calma, aveva fatto altrettanto dichiarando che quando l’aveva accusato di essere geloso del rapporto che stava costruendo con il suo ragazzo solamente perché lui era incapace di averne uno proprio, lo aveva fatto solo per ferirlo, come era stato ferito lui poco prima dalla sua frase.

 Per questo Akira  compose il numero del suo ragazzo – ciao stallone – esordì con voce roca che sapeva mandare in estasi l’altro – si so che sei impegnato – continuò subito – volevo solo avvertirti che stasera porto anche Hiro  chan  - sapeva che all’altro non sarebbe andata a genio quella idea e infatti
– no ascoltami, lo so che pensi che Kosh sia geloso perché è innamorato di me ma non è così te lo assicuro, non vuole fare il terzo in comodo infatti non lo sa che ci sei anche tu, ci vediamo dentro – continuò a spiegare – voglio trovargli un ragazzo  sono sicuro che – Sendo mantenne il sorriso ma alzò un sopracciglio perplesso – che c’entra l’accalappiacani non ha la rabbia, si va bene ci vediamo stasera ciao e diverti – chiuse la comunicazione con un sorriso estatico, diciamo più estatico di quello che sfoggiava sempre.


-Yohei – chiamò Okusu l’amico seduto al suo fianco mentre osservava la partita in corso
– tu e Hana avete discusso per caso?-
- no che io sappia- affermò questo perplesso
 – allora perché ogni tanto guarda verso di te come se volesse ucciderti e soprattutto perché è così rosso?-  continuò il biondo sempre più confuso
- non ne ho la minima idea –

Hanamichi Sakuragi giurò durante tutto il primo tempo che avrebbe ucciso il suo migliore amico.
Grazie ai suoi assurdi test, non solo ogni volta che vedeva la Kitsune la immaginava con indosso un paio di boxer neri  ma quel giorno, proprio poco prima nello spogliatoio, aveva intravisto sul serio la biancheria incriminata addosso a Rukawa e stava quasi per sentirsi male, e ora ogni volta che si trovava un giocatore del Kaynan di fronte si poneva la stessa domanda  “è il mio tipo?”
- si può sapere che hai da fissare?- chiese Nobunaga  Kyota  impensierendosi quando lo vide arrossire e trasalire  - che ti straccio nobu-scimmia – urlò il Tensai prima di partire in avanti deciso a dedicarsi al gioco solo ed esclusivamente a quello, possibilmente per il resto della sua vita.


-Hana allora sei pronto?- chiese Mito alla porta del bagno di casa Sakuragi
- non mi sento bene Yo … forse è il caso di rimandare –
Yohei sospirò per l’ennesima volta  - esci fuori o dico del vaso – lo minacciò in un sussurro per non farsi sentire dalla madre di Hana intenta a seguire un programma alla tivù, la porta si aprì
- infame – ringhiò Hanamichi.
Mito ammirò il ragazzo meravigliato, aveva fatto proprio bene a convincerlo a vestirsi a quel modo, indossava un paio di Jeans  piuttosto aderenti color chiaro con la parte delle cosce ad effetto sbiadito, in realtà era il paio più vecchio che possedeva ma dato che gli stavano bene e il gioco di colore sembrava fatto apposta Sakuragi non li aveva ancora buttati, uno spacco, naturale per altro, sopra il ginocchio destro dava un tocco in più, indossava scarpe da ginnastica bianche con due bande laterali rosse che richiamavano la camicia anch’essa bianca con delle fiamme scarlatte che partivano dal basso, tenuta rigorosamente fuori dei pantaloni e i primi tre bottoni slacciati – sei perfetto – decretò l’amico.
 – Yo perché io sono vestito da rimorchio e tu no?- chiese il numero dieci osservando i semplici jeans neri e la maglia dello stesso colore a manica lunga
– perché sei tu che devi far colpo non io- gli ricordò questo  
- ah no o ti vesti da rimorchio anche tu oppure mi metto la tuta – lo minacciò, l’idea di essere l’unico ad andare in giro agghindato non gli piaceva proprio, dato che doveva soffrire che si sacrificasse anche il suo migliore amico
– ma piantala- lo rimproverò Yohei
 - sono serio – lo avvertì
 - ho portato solo questo –
 Hana gli alzò il bordo della maglia – i pantaloni vanno bene almeno sono a vita bassa – constatò prima di tuffarsi nel proprio armadio, ne uscì dopo poco con una maglia nera – metti questa – esordì
- Non mi sta la tua roba Hana -  gli ricordò, non solo il rosso era più alto di lui ma era anche più muscoloso
- tranquillo questa si è stretta in lavatrice – lo rassicurò.
 Mito acconsentì indossando la maglia a v senza maniche dove un drago blu elettrico partiva dallo stomaco e si arrampicava fino al lato sinistro del petto – vuoi che mi prenda una polmonite?  - lo accusò, in oltre la maglia si era così ristretta non solo da aderirgli al corpo ma anche da lasciare un pezzo dello stomaco scoperto
- stai benissimo Yo- constatò Hanamichi pensando che l’amico avrebbe dovuto vestirsi più spesso in quel modo, in oltre gli anfibi militari neri gli davano un aria un po’ metal che a Mito non stava niente male
 – sono ridicolo rimetto la mia- esordì facendo per sfilarla
– ma che dici, sei davvero carino anzi sei davvero niente male, bisogna solo aggiustare i capelli con questo abbigliamento ci và un'altra pettinatura -  in effetti anche Hana aveva lasciato un ciuffo ribelle ricadere a regola d’arte sulla fronte
 – che hanno i miei capelli?- si lamentò Mito  mentre veniva trascinato in bagno
 – niente solo che a vederti vestito così mi è venuta in mente una  pettinatura e voglio vedere come ti sta – spiegò prendendo a frugare fra i prodotti per capelli
 - Hana ti ricordo che io non devo rimorchiare e poi non sono te quindi –
- cavolo Yo ma la finisci?- sapeva che sarebbe andata a finire così – non fai altro che sminuirti, quando invece sei un ragazzo niente male io sono solo più alto tutto qui-
- va bene sono uno strafico-  fece molto poco convinto l’altro
 – diamine Yo dico sul serio sei davvero carino, non capisco perché devi buttarti giù così-
- forse perché ci vedo?-
- ahah spiritoso- Sakuragi si fermo di colpo fissando l’amico ad occhi sgranati – oh kami, mica ci stavo provando, lo penso sul serio ma mica – la risata dell’altro interruppe la sua crisi isterica – ma allora vuoi proprio una testata del Tensai, sei salvo che ormai ti ho messo il gel – esclamò con un sorriso.

A lavoro ultimato convennero che se Hanamichi non avesse trovato un occupazione che lo soddisfaceva poteva sempre tentare come parrucchiere, aveva ricreato un effetto bagnato e trasandato che in realtà era studiato.
 I capelli gli ricadevano sparati in tutte le direzioni resi ancora più lucidi dal gel – ragazzi ma siete favolosi – si complimentò la signora Sakuragi, una bella donna di quarant’anni, dal viso gioviale e il sorriso identico a quello di Hana – Yohei dovresti vestirti più spesso così – continuò meritandosi l’occhiata adorante del figlio  - grazie signora – sorrise Mito anche se convinto che avrebbe preso un malanno, fortuna che avrebbe indossato il giubbotto. La donna nel frattempo raccomandò ai ragazzi di non fare troppo tardi, tenere il cellulare acceso e soprattutto di andare piano col motorino erano già sulla porta quando il figlio l’abbraccio forte – ricordati che ti voglio bene mamma- la signora Sakuragi rimase un po’ perplessa mentre Yohei alzava gli occhi al cielo – Certo che sei proprio strano tesoro a volte – gli fece lei sospingendolo ad uscire.


Arrivarono al Dark Fire alle nove di sera riuscirono a trovarlo facilmente, per quanto si trovasse in una stradina laterale era ben segnalato dal grande cartellone e dalla fila di gente che aspettava il proprio turno per entrare.
– cavolo Yo non è che bisogna stare in lista o qualcosa del genere?-  domandò Hanamichi osservando la coda  
- sul sito non c’era scritto niente – fece mettendo la catena, nuova di zecca, al motorino.

 Si avvicinarono alle persone in attesa intenzionati a chiedere informazioni – Sakuragi?-  al numero dieci dello Shohoku si ghiacciò il sangue, lentamente, molto lentamente, si girò verso la voce di Mitsui
 - ma all’ora sei proprio tu- esordì la guardia, si avvicinò al rosso rimasto senza parole più che altro per la silenziosa  figura che accompagnava il compagno di squadra, Kaede Rukawa  - che ci fai qui?- chiese ancora il tiratore da tre con una certa nota minacciosa nella voce
– do’hao ma lo sai che locale è?- fece Rukawa
- certo che lo so baka kitsune- si morse la lingua appena pronunciate quelle parole, voleva fargli credere che fossero capitati lì per errore invece aveva risposto di getto ferito nel suo orgoglio, sentì Yohei al suo fianco sospirare  pesantemente
 - e allora che ci fai qui?- chiese ancora la volpe, stranamente anche lei sembrava molto arrabbiata
 – ecco…- prima che potesse inventare qualcosa, qualsiasi cosa pur di non dire la verità, gli venne in soccorso la voce dell’amico – ha accompagnato me, perché c’è qualche problema forse?-
A Mito non piaceva fare a botte se non proprio quando era costretto Hanamichi lo sapeva  bene, per questo l’amico aveva un particolare sguardo che usava solo quando si trovavano d’innanzi a qualche tipo senza buone intenzioni , che più o meno gli faceva capire che era un tipo molto pericoloso anche se non lo dimostrava e che era meglio che gli stessero alla larga e ora stava rivolgendo quello stesso sguardo ai due giocatori.
– Mito?- fece Mitsui fissandolo allibito – cavolo sembri un altro –
- nh- convenne Rukawa come sempre molto loquace
- ma sei gay?- chiese ancora la guardia
 - si perché hai qualcosa in contrario?- ringhiò Yohei, prima che l’altro potesse rispondere un gruppo di ragazzi appena sopraggiunti si frappose fra loro dividendoli momentaneamente
 – Yo ma che cavolo ti è saltato in testa e se lo dicono in giro?- fece Sakuragi preoccupato – e poi non dovevi coprirmi – continuò alterato, Mito gli sorrise tranquillo – non sono io che devo dividerci lo spogliatoio- gli ricordò – inoltre io con loro non ho niente a che spartire tu si, quindi tranquillo e reggimi il gioco-

Hana voleva protestare ancora, non gli andava giù che l’amico potesse passare qualche guaio a causa sua, anche se chiunque avesse osato dire qualcosa contro di lui se la sarebbe dovuta vedere con il tensai , ma ormai i ragazzi erano passati e si ritrovarono di nuovo faccia a faccia con gli altri due –allora avete qualche problema forse?- li sfidò a dire qualcosa Sakuragi
– ma che figurati – fece Mitsui – solo che non pensavo fossi gay anche tu Mito tutto qua, mi ha sorpreso –
- come anche- chiese il diretto interessato mentre un dubbio gli si affacciava in mente
 - si intendo io e Kaede, non avevate capito che stavamo venendo al locale anche noi?- continuò la guardia  “ no, non l’avevamo capito” pensò Yo, diede uno sguardo all’amico, dalla sua faccia che fissava Rukawa poteva intuirne lo stato di shock  - kitsune tu sei … sei –
- do’hao-
- baka kitsune come osi offendere il Tensai –
- Hana controllati – gli sussurrò Mito per poi rivolgersi agli altri – è la prima volta che veniamo qui come funziona abbiamo visto che c’è la fila –
- si il sabato sera c’è sempre parecchia gente  ma in genere non ci mettono mai molto a far entrare – riferì la guardia per poi puntare lo sguardo sul rosso – allora Sakuragi hai accompagnato solo Mito o hai deciso di provarci con qualche ragazzo visto che con le donne ti è andata male?-
- ma io ti distruggo- urlò furioso il tensai  
 - do’hao – ripeté Kaede sbuffando, prima che l’amico si mettesse a fare a pugni con i due Mito decise d’intervenire, quei due non avevano capito che rischiavano grosso, Hana era  ancora troppo sconvolto su quanto appreso da Rukawa per poter capire che era stata una battuta innocente di Mitsui anche se infelice  - non mi andava di venirci da solo così Hana da buon amico mi ha accompagnato –
- allora entrate con noi, così ti facciamo conoscere il locale -  si offrì il tiratore da tre andando avanti seguito dall’altro

– Yo- chiamò Hanamichi mentre un dubbio lo assillava – ma perché sono venuti insieme? Non mi sembrava fossero amici, non è che –
-non saltare a conclusioni Hana- cercò di farlo ragionare, vide l’amico annuire ma capiva quello che doveva provare, prima Rukawa e Mitsui stavano per scoprire quello che lo stava angosciando da mesi e che stava faticando a comprendere, poi che lo stesso Kaede  tanto irraggiungibile forse non era, poi ancora il dubbio che i due stessero insieme , decisamente per il suo amico non era stato un bel quarto d’ora.
 Mentre i due li precedevano cercando di attirare lo sguardo dell’uomo posto alla porta, l’amico ne attirò di nuovo l’attenzione  - se loro sono, hai capito no - fece Sakuragi – allora non serve più che menti per  me Yohei-   
Mito lo fissò un attimo – Hana primo davvero non  mi costa nessuno sforzo, secondo non riesci neanche a dire gay senza sentirti male sei sicuro di volerti dichiarare, soprattutto visto che c’è Rukawa , quando ancora non lo hai accettato tu?-  
il giocatore abbassò lo sguardo – non mi và che fai qualcosa del genere per me Yo non è giusto, magari possiamo dire che eravamo curiosi, che ne so-
- Hana siamo venuti qui per un motivo e ti ricordi che ti ho promesso di aiutarti? Loro non diranno niente stai tranquillo e poi dopo questa sera, con loro non ho niente a che vedere ma tu si. Proviamo a divertirci ok?-
- con la kitsune impossibile –
- come se ti dispiacesse- l’occhiataccia di Hana gli fece capire che rischiava una testata quindi preferì riunirsi agli altri due.

 Yohei aveva buoni motivi per continuare quella bugia, sperava di aiutare Hanamichi.
 Sapeva che passare un po’ di tempo con Rukawa non lo infastidisse più di tanto, voleva cercare di fargli accettare quei sentimenti se lo avesse fatto era sicuro che anche le sue rimostranze avrebbero ceduto.
Il problema fondamentale era che Sakuragi  aveva il suo orgoglio da Tensai con cui fare i conti, cosa di per se non facile per questo non aveva ancora capito che se cercava lo scontro continuo con Kaede era solo perché era l’unico modo che conosceva per comunicare con l’altro, dopo un anno passato a dichiarare il suo odio per l’altro giocatore di punto in bianco se ne scopriva attratto e non lo trovava più così odioso, impossibile da digerire per il Tensai doveva farlo abituare.
Inoltre doveva scoprire una cosa, quando Kaede Rukawa lo aveva trovato qui gli era sembrato che in quelle iridi azzurre ci fosse … speranza?  Possibile che fosse quello? Yohei aveva iniziato ad avere dei dubbi anche sul comportamento della volpe stessa, generalmente apatica e narcolettica con tutto e tutti tranne che in un campo da basket, l’unica cosa che riuscisse a calamitarne l’attenzione, ma in realtà non era la sola anche l’amico, che ne fosse consapevole o no, aveva lo stesso effetto su Rukawa e lui era intenzionato a scoprirne il reale motivo.


Quando entrarono al Dark fire  vennero inghiottiti da una folla di gente a fatica riuscirono a farsi strada e a seguire gli altri due giocatori, un po’ spaesati e colti di sorpresa da quanto caos ci fosse e un po’ perché persi ad ammirare il locale sconosciuto.
Si accomodarono a un tavolino libero una semplice tavola quadrata, un divanetto a forma di elle ne chiudeva due lati e poi due sedie erano poste su gli altri due, questo schema si ripeteva per il resto della zona mentre nel fondo della sala c’era la zona ballo, un grosso spiazzo gremito di gente che seguiva il ritmo della musica. Alla destra del tavolo poterono osservare l’isola bar che si ergeva immensa al centro della zona mentre tre o quattro barman si affaccendavano a servire i clienti.
 Mitsui e Rukawa si tolsero le giacche poggiandole in un angolo del divanetto una sopra l’altra prima di accomodarsi , Hisashi era vestito completamente di nero, dai pantaloni che lo fasciavano alla camicia che praticamente aveva solo i due bottoni centrali chiusi, lasciando bene in vista allo sguardo la porzione di petto e stomaco scoperti,un predatore in caccia fu quella l’impressione che ne ebbe Hanamichi dell’ex teppista, Rukawa invece indossava un paio di jeans  blu scuri  e una maglia nera a maniche corte con dei ricami bianchi, si infossò nel suo angolo di divanetto fissando Sakuragi – do’hao  spogliati –
il rosso lo fissò a bocca aperta - qui fa sempre caldo – intervenne Mitsui -  per il fatto che c’è sempre tanta gente – spiegò.
Il numero dieci imitò i compagni di squadra andando a sedersi accanto alla kitsune , o meglio accanto agli indumenti tolti che lo separavano dalla volpe, si arrotolò le maniche della camicia fino agli avambracci in effetti  iniziava a sentire caldo, Yohei si lasciò addosso il giubbotto non perdendosi gli sguardi dei due giocatori nell’ammirare la bellezza dell’amico, per altro del tutto ignaro delle loro occhiate
 – Yo togliti la giacca – gli fece l’amico
 – fra un po’ sento ancora il gelo del motorino, se mi prendo un malanno sarà colpa tua- lo rimproverò
 –Hn?- chiese Rukawa  
- per via della maglietta che gli ho fatto mettere kitsune- gli spiegò Hana brevemente,  la volpe non indagò oltre
 -voi venite spesso qui?- chiese Mito intenzionato a scoprire qualcosa riguardo i due
 - abbastanza – fece Mitsui poi indicò il bancone  - se volete da bere dovete andare al bar a prenderlo, non servono ai tavoli – li avvertì – però aspettiamo che arrivino gli altri- continuò mentre Rukawa faceva un cenno affermativo
 –gli altri?- chiese Yohei, Mitsui per tutta risposta  rivolse ai due un sorrisetto enigmatico.
Dalla sua posizione il tiratore da tre punti poteva vedere l’ingresso e non distoglieva mai lo sguardo da lì, a un certo punto lo videro sorridere e fare un cenno col capo l’attimo dopo rabbuiarsi ma solo per un istante, due figure si avvicinarono al loro tavolo e una macchia bianca si fiondò a mettersi cavalcioni sulla sedia di Hisashi per poi gettarsi in un bacio mozzafiato con lui, videro le mani del giocatore dello Shohoku spostarsi sui glutei del compagno e tastarglieli vogliosamente, sia Hana che Mito erano intenti ad osservare la scena, il primo paonazzo, il secondo catturato dai capelli dello sconosciuto  familiari, troppo, erano inquietanti, sparati in alto in aculei che sfidavano la forza di gravità
– sembra il porcospino – sussurrò ad Hanamichi che si riscosse dalle mani del compagno di squadra
- la pianti di dare spettacolo Sendo?-trillò una voce alquanto incazzata al loro fianco, si spostarono a guardare il nuovo venuto
 – Koshino?- fece Hanamichi scattando in piedi – oh Kami il porcospino e Mitchy- ricadde sul divanetto mentre Akira si volgeva al suono della sua voce con un grosso sorriso
- Hana chan – esclamò – sei anche tu dei nostri non lo sapevo- si alzò in piedi, anche se a malincuore, dalla sua posizione per togliersi la giacca bianca come il resto, rimanendo con un paio di pantaloni chiari e una canotta dello stesso colore che non lasciava nulla alla fantasia, per quanto era aderente, per poi sedersi di nuovo sulle gambe di Mitsui
– no tesoro – lo corresse Hisashi – Hanamichi ha accompagnato un suo amico, ci siamo incontrati fuori per caso  - nel frattempo Yohei, che ora era sotto lo sguardo di Sendo,  stava sorridendo a Koshino rimasto immobile a fissarlo dall’alto.
All’inizio quando Sakuragi aveva urlato non aveva riconosciuto chi gli sedeva accanto ma dopo un attimo ricordò dove lo avesse incontrato e ora lo fissava a bocca aperta – ciao – fece tranquillamente Mito per poi rivolgersi ad Akira – Yohei Mito piacere – si presentò
  -Koshino hai intenzione di restare in piedi tutta la sera?- fece nel frattempo Mitsui non celando una certa rudezza nel tono della voce.
Il giocatore del Ryonan si tolse a sua volta la giacca riacquistando la solita faccia scontenta  e burbera, porse il capo a Rukawa che lo mise insieme agli altri, Hiroaki era vestito come lui per certi versi un paio di jeans azzurro chiaro e una maglietta bianca a maniche corte con un disegno azzurro, indeciso se sedersi sulla sedia lasciata libera da Akira o accanto a Mito sul divano, rimase un secondo in piedi quando si avvicino alla sedia però, Sendo ci scivolò sopra prendendone possesso mentre gli rivolgeva un sorriso a trentadue denti, Hiroaki gli scoccò un’occhiata agghiacciante ma senza dire nulla si sedette sul divano
 - allora fatemi capire – fece Sendo sporgendosi sul tavolino e fissando Hanamichi – sei gay o no?-
- no – rispose Mito
- peccato -  ribattè  Akira  - tu invece si?- chiese ancora verso Mito
– esatto – rispose questo contraccambiando il suo sorriso, seppur non mostrando nessun dente
-e perché tu sei venuto con lui?- chiese ancora a Sakuragi che però fissava lui e Mitsui incapace di rispondere, fu sempre Yohei a parlare – perché non me la sentivo di venire da solo e dato che Hana è il mio migliore amico si è offerto di accompagnarmi – chiarì
 - ma voi due state insieme ?- parlò finalmente il numero dieci dello shohoku
- si – confermò Mitsui che non capiva che avesse il compagno di squadra  
-  Mitchy ma io dico ti sei messo con uno del Ryonan, ma sei scemo?- urlò  attirando l’attenzione di quelli del tavolo accanto
 - Ma che ti prende testa rossa? E non chiamarmi Mitchy – urlò a sua volta il tiratore da tre
 - se perdiamo so di chi è la colpa- esclamò incrociando le braccia al petto, Sendo scoppiò a ridere
– do’hao- sbuffò Rukawa
 -  baka kitsune se la fa con il nemico-
- la pianti di urlare idiota? - intervenne Koshino  
 - prendiamo da bere? – propose Mito sperando di distrarre l’amico, che fortunatamente accolse la sua proposta
  - ok visto che siamo in sei direi tre vanno e tre restano che ne dite?- propose Akira tutti si dissero d’accordo
 – resto – esclamò Rukawa  
- sei proprio pigra kitsune- lo prese in giro Hanamichi con dolcezza, Mito lo guardò di sfuggita. Il fatto di sapere che non stesse con Mitsui doveva avergli tolto un gran peso dallo stomaco
 – perché non andate voi tre? – propose Akira guardando Sakuragi,Mito e Koshino  
- ok che prendete ?- fece Hanamichi , prese le ordinazioni  il primo ad alzarsi fu Hiroaki, seguito dagli altri due.

Si avvicinarono al bancone facendosi largo fra quanti vi erano davanti trovato uno spazio, fu Hana a bloccare il primo barman libero e a riportargli i loro ordini, una volta che i bicchieri furono pronti ne presero due ognuno ritornando al tavolo in meno di dieci minuti
– siete stati veloci- notò  Akira con un sorriso  
 - merito di Hana – fece Mito a cui non era sfuggito, sia il sorriso del barrista, ne  gli sguardi di alcuni clienti alla vista dell’amico
– allora manderemo sempre te rosso – decretò Mitsui scambiandosi uno sguardo con Sendo, neanche a loro erano sfuggiti quegli sguardi
– Yo togliti quella dannata giacca si muore di caldo qui dentro – gli fece notare l’amico ignaro di tutto
– si sta calmo – esordì alzandosi in piedi e slacciandosi il giubbotto , per poco a Koshino non prese un colpo.

Già ritrovarselo lì gli sembrava impossibile, aveva pensato tanto alle sue parole che alla fine era stato merito suo se aveva ricucito la situazione con Akira ma non era solo quello, avrebbe voluto ritornare in quel parco sperando d’incontrarlo casualmente una seconda volta, ma poi qualcosa l’aveva sempre frenato e ora eccolo lì, un sogno che diventa realtà e che sogno.
Mitsui fischiò ammirato attirandosi lo sguardo sia di Sakuragi che di Hiroaki ma non disse nulla, Yohei si mise seduto a bere la sua aranciata – ti stanno bene i capelli – fece Koshino dopo un attimo, Mito si voltò sorridendogli – grazie è stata un idea di Hana, io non mi ci so vedere molto – quello scambio di battute non era sfuggito a nessuno – ma voi vi conoscete Yo?- chiese il rosso, prima di rispondere il ragazzo lanciò un’occhiata all’altro che faceva finta di niente bevendo la sua bibita
 – gli ho dato un passaggio una volta – rispose sibillino – sul mio fantastico motorino – continuò.
 Hiroaki non poté fare a meno di sghignazzare, Sendo fissò Mito con gli occhi sgranati poi gli rivolse un sorriso furbo e chiese
 - visto che sei venuto con un tuo amico, etero per giunta, suppongo tu sia single-
- diciamo che ho scoperto i miei gusti da poco -  “ molto poco davvero” pensò gettando un’occhiata all’amico, Akira continuò a sorridere guardando il suo migliore amico che per tutta risposta lo stava minacciando con lo sguardo
– voi invece venite qui da molto?- chiese Hanamichi  curioso di sapere da quanto la Kitsune frequentava quel locale e con chi
– mah io e Kosh ci veniamo da un anno circa – fece Sendo
- tu ci vieni da un anno – chiarì Hiroaki – a me non piace mi dà la nausea –
- potevi anche restare a casa allora- gli fece notare Mitsui, i due si soppesarono con lo sguardo per alcuni lunghi momenti  - Hisa chan viene da quest’estate mi sembra – continuò Akira volendo smorzare la tensione fra quei due  - infatti ci siamo diciamo conosciuti meglio qui- chiarì rivolgendo un sorriso malizioso al tiratore da tre punti
- oh Kami il diabete – fece in sottofondo Hiroaki
 - hn- approvò Rukawa
- e tu Kitsune?- gli chiese Sakuragi
– ci è venuto una volta il mese scorso – disse Mitsui – ci siamo incontrati per caso come con voi stasera, ma a lui i posti affollati non piacciono, è venuto oggi solo perché ho insistito –
- troppo rumore – chiarì Rukawa
 - beh sei una volpetta narcolettica in fondo – constatò Sakuragi
 - hn- approvò Kaede  per la prima volta non si erano insultati
 - e voi che ne dite del locale?- chiese Akira
- sembra un bel posto – ammise Hanamichi
 - io ve lo dico fra un paio d’ore – fece Mito che voleva studiare attentamente il posto  prima di emettere un giudizio, Koshino gli diede una lunga occhiata era sempre così riflessivo su tutto? Si domandò.

  - oh cavolo – esalò Sendo verso la porta a uno sguardo interrogativo del compagno e degli altri, sorrise con indifferenza poi si rivolse a Hiroaki – Hiro chan non ti arrabbiare ma è appena arrivato Kyosuke-  Koshino gli diede uno sguardo che prometteva sofferenza e dolore
– me ne vado- fece poggiando il bicchiere sul tavolo con molta poca grazia
 – che succede Aki?- chiese Mitsui
 – ecco diciamo che ho fatto un piccolo guaio e –
- altro che piccolo guaio deficiente che non sei altro – scattò Hiroaki
 - ehi – s’inalberò Hisashi
– sta venendo qui – sussurrò Akira sempre sorridente
 - ma porca – fece Koshino abbassando lo sguardo carico d’odio e affossandosi di più nella poltrona
 - Sendo – trillò una voce allegra
 – oh kyosuke- esclamò questo come se lo vedesse solo adesso – pensavo non ti permettessero più di entrare al Dark - sorrise come sempre a un ragazzo di una bellezza divina, capelli castani quasi biondi tanto erano chiari, lineamenti  perfetti e dolci quasi quanto quelli della kitsune si ritrovò a pensare Hanamichi, eppure in quel ragazzo tanto bello c’era qualcosa che non gli piaceva, la stessa sensazione che provava  quando  si ritrovava davanti un gruppo di teppisti intenzionati ad attaccare briga, dando uno sguardo a Yohei capì che aveva avuto la stessa sensazione  
- un piccolo disguido tutto risolto e tu che mi dici?Ormai devi aver passato i letti di tutti qui dentro –
- tranne il tuo – gli fece notare Sendo senza scomporsi di una virgola
 - si è vero, mi volevi far uscire con quel tuo amico insignificante oh ma guarda è qui-  fece guardando Koshino che per tutta risposta lo premiò con un occhiata gelida – cerchi sempre di rimediargli un ragazzo?- chiese rivolto ad Akira il cui sorriso si era impercettibilmente ridotto – sai dovresti aumentare la posta Sendo, insomma se uno deve sopportare di uscire con lui e farci pure qualcosa, solo per dei biglietti di un concerto non troverai mai nessuno – Koshino strinse gli occhi e i pugni
 – Yo posso?- fece Hanamichi catalizzando l’attenzione di tutti compreso quello del  nuovo venuto che infatti esclamò
 – ma guarda che perla rara –
- sparisci – era stato Rukawa a minacciarlo e ora lo stava squadrando con uno sguardo tagliente pari a quello di Sakuragi e Mitsui proprio questo infatti disse  – ti conviene farlo o ti accompagno io e non sarò molto gentile – gli assicurò
- ti sei fatto dei nuovi amichetti vedo, bene vado tranquilli – detto questo si allontanò verso il bar, dopo qualche minuto Koshino si alzò e si diresse verso i bagni,Akira provò a richiamarlo ma fu inutile.

 – si può sapere chi era quello?- chiese Hisashi ancora molto nervoso
  – un idiota – riferì il ragazzo dai capelli a punta  - solo che la colpa è mia, non avevo capito che tipo fosse sapevo che cercava dei biglietti per un concerto ormai introvabili, mia madre lavora in una rivendita – chiarì per gli altri – era un tipo carino e insomma gli dissi che glieli potevo procurare se a lui faceva piacere conoscere un mio amico, solo che l’ha messa su un piano sbagliato, cerco di trovare un ragazzo ad Hiro ma non in quel modo, fatto sta che comunque non solo lo dice a Kosh ma anche a tutti quelli del locale –
- per questo non gli piace venire qui-  riflettè Mito, Akira annuì
-meglio se vai da lui allora- fece Hanamichi, Sendo sparì in direzione del bagno – io volevo dargliela una testata del Tensai facevo bene accidenti- riflettè Sakuragi
 - troppi testimoni – disse Yohei che non aveva smesso di guardare verso il bar
 – però sai che soddisfazione – replicò Mitsui
– accidenti Mitchy ti ha dato proprio fastidio- notò Hanamichi  - ti piace proprio Akira eh –
Hisashi sorrise prima di rabbuiarsi e dire – non chiamarmi Mitchy – Mito si alzò dal tavolo
– dove vai Yo?- gli chiese Hana l’amico gli mostrò il bicchiere ormai vuoto
- aranciata- chiese Rukawa
- che volpe pigra, ti accompagno – ma quando Sakuragi si voltò Yohei era già sparito inghiottito dalla folla intorno all’isola.

 Dopo dieci minuti fecero ritorno Akira e Hiroaki il primo anche se sorridente si massaggiava lo stomaco, il secondo ancora scuro in volto.
Di lì a poco ritornò Mito senza bicchieri, teneva la mano destra infilata nella tasca dei Jeans
 - aranciata?- domandò Kaede
- Oh me ne sono dimenticato scusa c’era tanta di quella gente-
- vado io – fece Hanamichi alzandosi e andando al bar, quando ritornò una decina di minuti più tardi porse il bicchiere a Rukawa senza dire nulla fissando il migliore amico con aria bellicosa –sei stato tu vero?- gli domandò a bruciapelo attirando l’attenzione di tutti, Yohei per tutta risposta gli sorrise perplesso
– al bar stavano girando la voce che quel tipo Kyosuke è stato pestato nel vicolo qui dietro – riferì – non è giusto Yo volevo partecipare anch’io – si lamentò
 - l’hai fatto davvero ?- chiese Akira mentre Mitsui assumeva un aria molto soddisfatta
 - la mano – riferì Kaede, aveva notato che il ragazzo la teneva ancora in tasca, Sakuragi gliela strattonò di forza  -fa piano – si lamentò l’amico, in effetti riportava le ferite di chi ha tirato parecchi pugni
– ma tu sei deficiente – scattò Koshino
 - sei un egoista  Yo – fece ancora Hanamichi offeso di non aver potuto partecipare – ricordati che sono sempre un teppista –
- no, non lo sei più- contravvenne l’amico mentre Hiroaki preso il fazzoletto che gli porgeva Sendo gli ripuliva i tagli – e neanche tu – ricordò Mito a Mitsui
- e perché tu le sei? – scattò Hiroaki che non capiva un’accidenti di quel che si stavano dicendo
– in effetti lo è, e picchia anche duro – riferì Hisashi massaggiandosi la mascella
– te le ricordi ancora eh Mitchy- sghignazzò Sakuragi alla sua faccia e al suo – non chiamarmi Mitchy-


Dopo quella piccola parentesi Sendo e  Mitsui si gettarono in pista seguiti da un entusiasta Sakuragi , il quale dopo pochi minuti era stato avvicinato da parecchi ragazzi e stava ridendo e scherzando con alcuni di loro mentre ballavano, tutto sotto lo sguardo di un accigliatissima Kitsune notò Mito.
Non aveva più dubbi ormai, anche il gelido Rukawa non era indifferente al suo migliore amico doveva soltanto capire come avrebbe dovuto agire, già prima che avevano passato un po’ di tempo insieme Hana aveva preso a parlare alla volpe artica con un tono affettuoso e gentile e Kaede non ne era stato indifferente – certo che Hanamichi ha fatto proprio colpo- notò distrattamente,  dopo una decina di minuti Rukawa si alzava per dirigersi alla pista da ballo, come se si trovasse lì per caso prese a ballare vicino al rosso fino a quando evidentemente non gli disse do’hao, perché da come si sbracciava l’amico nella sua direzione doveva essere successo proprio quello, poi presero a ballare vicini, Hanamichi era del tutto inconsapevole dell’innata sensualità  che aveva, la volpe aveva vita dura pensò Yohei
- perché lo hai fatto?- gli arrivò la domanda di Hiroaki  che lo distrasse un attimo
– cosa?-  chiese voltandosi al suo indirizzo e perdendo di vista i ballerini
– perché lo hai picchiato?- chiese ancora lo sguardo fisso davanti a se
 – non mi piaceva, non c’è un perché particolare – in effetti non era da lui comportarsi in quella maniera, solitamente era Hanamichi che aveva quei colpi di testa , forse lo aveva fatto proprio perché sapeva che altrimenti lo avrebbe fatto Sakuragi o Mitsui, il solito complesso della crocerossina, non voleva che finissero nei guai rischiando un espulsione per un balordo simile.

Rimasero in silenzio così a lungo sorseggiando le loro bibite ed osservando i ragazzi in pista ogni tanto s’intravedevano Akira e Hiasashi che stavano dando notevole spettacolo, possedevano entrambi una carica erotica elevatissima, aveva scorto Hanamichi arrossire quando li aveva visti avvinghiati per poi distogliere lo sguardo e puntarlo da un’altra parte.
 Sendo e Mitsui ritornarono al tavolo dopo venti minuti sudati e accaldati, in effetti la pista si era riempita parecchio – sembra ti abbiano puntato Mito- gli fece notare il tiratore da tre indicandogli con un gesto del capo un ragazzo sui vent’anni che lo stava fissando intensamente dal tavolo a fianco.

 “oh Kami” pensò Yohei  ma ce l’aveva proprio con lui? Distolse lo sguardo puntandolo sugli amici, se non gli avesse dato confidenza si sarebbe arreso, mai speranza fu più vana . Il ragazzo si alzò dirigendosi proprio al loro tavolo -  ciao- salutò allegramente un bel sorriso sincero, schietto, non era un cattivo soggetto
– ciao – salutò Mitsui seguito da Akira, che in realtà non era molto contento della cosa, aveva notato lo sguardo di Hiroaki, il modo in cui fissava Mito quando pensava di non essere visto e come avesse riso alla sua battuta
 – scusami – esordì il ragazzo verso Yohei – mi chiamo Shin Hayude – si presentò educatamente – mi chiedevo se potessi offrirti qualcosa-
- sono in compagnia di amici a dire il vero – si scusò Yohei
- ma no vai pure Mito tranquillo ahio- Hisashi rivolse uno sguardo di rimprovero ad Akira, non capiva perché gli aveva dato un pestone
“ sei un uomo morto Mitsui” pensò Mito per poi sorridere al ragazzo ancora in attesa, non poteva rifiutare o avrebbe potuto insospettire qualcuno – ok un’aranciata grazie-  esordì lasciando tutti perplessi, sperò che la sua idea funzionasse – emh veramente -  Shin non sapeva che dirgli
- vai al bar con lui – gli fece Hiroaki alzandosi per lasciarlo passare, Mito non poté far altro che seguirlo all’isola principale.
 
–hai capito Mito ha fatto già colpo – sghignazzo Hisashi ignaro dello sguardo assassino del compagno
 – certo non avevo mai pensato fosse gay, però a pensarci bene non ha mai avuto nessuna storia che io sappia –continuò tranquillo
 -è dello stesso anno di Sakuragi?- s’informò Akira  cercando di capire che passasse per la testa di Koshino, perché diamine l’aveva lasciato andare?
 - si quest’anno sono anche in classe insieme con Rukawa, lui e altri tre scalmanati fanno parte dell’armata Sakuragi si fanno chiamare così, prima di entrare nel club di basket la testa rossa era un teppista e da quel che ho sentito dire Mito è il suo braccio destro nonché amico da tempo, ora che Hanamichi è in squadra ovviamente se non vuole essere squalificato non può partecipare a risse ma ovviamente questo non riguarda Mito e gli altri, sembra il più tranquillo del gruppo. Quando giocherete contro di noi non sarà difficile riconoscerli fanno un gran tifo per la testa rossa –
- si forse ricordo qualcosa dello scorso anno -  ammise Sendo  
- accidenti che folla- esclamò Sakuragi di ritorno con Kaede
– però Rukawa non credevo ti piacesse ballare – lo prese in giro Mitsui
- Yohei? – domandò il rosso
 - ha fatto colpo- l’informò Hisashi raccontandogli del ragazzo che lo aveva invitato a bere al bar, Hanamichi si mise seduto sul divanetto cercando di scorgere l’amico, quando lo vide iniziò a sbracciarsi per farsi vedere
 – Do’hao- lo richiamò Rukawa
 - baka kitsune  vado a salvarlo – esordì cercando di uscire
– testa rossa ma che dici – lo fermò Mitsui – è venuto per conoscere qualcuno no, lascialo in pace Mito si sa difendere da solo -  si era vero ma lui si sentiva responsabile che doveva fare? Non fece nulla perché lo vide di ritorno accompagnato dal ragazzo in questione, lo vide salutarlo e ritornare al loro tavolo
 – beh allora?- volle sapere Mitsui – come è andata?-
-andiamo a ballare Hana?- domandò invece all’amico che accettò entusiasta .

Quando arrivarono in pista Sakuragi prese a implorare il suo perdono –  mi ha solo offerto da bere niente di che, solo mi dispiaceva illuderlo è un tipo a posto, ti piacerebbe sai-  gli riferì l’amico –arrivano Rukawa, Sendo e Mitsui – gli disse ancora, quando i tre si avvicinarono si misero a ballare tutti insieme.
 Mito osservò un tizio cercare di coinvolgere Hanamichi in una danza a due, cosa che fece imbarazzare il ragazzo visto che l’altro si muoveva con cadenze sensuali vicino, sempre più vicino, stava per intervenire prima che l’amico decidesse di riportare ordine nelle giuste distanze a suo modo e quindi per evitare che il malcapitato, venisse pestato a sangue ma il suo intervento non fu necessario, Rukawa che a quanto sembrava era un po’ geloso, afferrò Hanamichi per la vita e prese a condurlo in una danza lenta e avvolgente lanciando oltre la spalla del ragazzo occhiate intimidatorie al tizio che aveva osato avvicinarsi al do’hao.
 Mito dovette voltarsi per non rischiare di scoppiare a ridere in faccia alla kitsune, Sakuragi sembrava non trovare niente d’imbarazzante nel contatto col compagno di squadra.

Yohei stava decidendo di ritornare a sedersi al tavolo quando  un ragazzo prese a ballargli vicino, rivolgendogli un sorrisino ammaliatore
“ oh Kami ma che è sta storia? Per 17 anni non ho mai, dico mai neanche per sbaglio attratto una ragazza e stasera ben due ragazzi? Ma cos’è mi odi?”
– ciao è da un po’ che ti guardo – gli fece quello, notò con la coda dell’occhio Hisashi sorridergli incoraggiante “ è un uomo morto tanto è già deciso”
- bene ciao – gli disse voltandosi per uscire da quel caos, il ragazzo lo prese per un braccio
– aspetta è un peccato che non balli ancora ti muovi molto bene ed è uno spettacolo per gli occhi- lo sguardo che fece scorrere su tutta la sua figura non gli piaceva per niente, quando l’altro riportò i suoi occhi in quelli di Mito vi trovò uno sguardo per nulla tranquillizzante, Yohei approfittò della sua confusione per afferrargli il polso e porre fine a quel contatto – sparisci – disse soltanto  avviandosi verso il tavolo.
Con uno sguardo per nulla rassicurante, si sedette di fianco a Koshino  che lo guardava curioso ma non gli chiese nulla, bevve un lungo sorso della sua bibita fresca non sembrava ma faceva davvero caldo, specialmente in pista non capiva come facessero a resistere gli altri.
- perché sei scappato così?- Yohei e Hiroaki fissarono il ragazzo che aveva seguito il primo fino al tavolo
- mi sembrava di essere stato chiaro – gli sussurrò
– spiacente ma quando vedo una cosa che mi piace, voglio che sia mia –
“cosa?  Sarei un oggetto ora?” pensò Mito
- di un po’ ma sei scemo?- intervenne Koshino  - vai a cercarti qualcun altro –
-e a te che interessa, è un discorso fra me e il tuo amico – controbatté con un sorrisetto soddisfatto, Yohei  si sporse un poco in avanti sul tavolino incatenando il suo sguardo a quello dell’altro
-ti assicuro che non ci metto neanche un minuto a spaccarti la faccia – gli sussurrò glaciale, usò tutta la sua esperienza di teppista per minacciarlo con voce e sguardo. Funzionò alla grande visto che fece dietro front all’istante e a Mito venne da sorridere.
 – fai davvero paura – esalò Hiroaki ma dal tono e dall’occhiata che gli rivolse, Yohei capì che lo stava prendendo in giro
 – ehi guarda che ho una reputazione da tenere salda sai – finse d’indignarsi , dovette fare una faccia proprio buffa perché Koshino scoppiò a ridere di gusto
 – mi stai prendendo in giro per caso?- s’informò l’altro
– no è la reazione al terrore- esclamò ancora,  Yohei  decise di fargliela pagare
 - soffri il solletico per caso?- gli domandò a bruciapelo, dal suo sguardo capì che era un sì, Koshino tentò di alzarsi e scappare fuori della sua portata ma non fece in tempo  
- ma che diamine fate?- chiese Sakuragi di ritorno con gli altri trovando  Hiroaki in lacrime bloccato sul divano da Mito che gli era cavalcioni – una piccola punizione – chiarì questo con grande soddisfazione, Koshino una volta tornato libero prese  ad asciugarsi gli occhi sotto lo sguardo allibito di Mitsui e quello estasiato di Sendo – voi due andate proprio d’accordo – esordì il porcospino aggiudicandosi l’occhiataccia del compagno di squadra , preferì cambiare argomento
- andiamo  a prendere da bere Hisa –


Chiacchierarono del campionato di basket che quell’anno li attendeva valutando anche la partita svolta proprio quel giorno, Mito prese parte alla conversazione lo stretto necessario era più interessato ad ascoltarli e soprattutto ad osservare l’amico con Kaede Rukawa, che quando si parlava di basket tornava vigile, un buon parlatore mai quello no, ma almeno seguiva il discorso e ogni tanto dava la sua opinione striminzita ma buona , la stessa cosa valeva per Koshino dopo quelle poche chiacchiere con Yohei lui e il ragazzo non si dissero più nient’altro.
Ogni tanto partecipava alla discussione sul gioco che praticavano, in genere commentava con qualche battuta acida e quando questo avveniva, spesso Mitsui lo attaccava oppure era lo stesso Hiroaki a commentare con sufficienza una frase del tiratore da tre punti o di Hanamichi, visto che neanche con il numero dieci dello Shohoku correva buon sangue, dato i loro battibecchi in campo.

Arrogante, saccente, burbero, permaloso,attaccabrighe  questo gli aveva sempre detto Sakuragi riguardo a Hiroaki Koshino  e neanche Mitsui lo sopportava ben volentieri anche se per motivi diversi, Akira intervenne più di una volta a far da paciere fra i due ma sembrava proprio che le cose fra loro non andassero con suo grande dispiacere.

 Mito aveva detto che lui si faceva una propria opinione sulle persone, Koshino  avrebbe voluto chiedergli cosa ne pensasse di lui dopo aver trascorso quelle ore insieme ma non lo fece, semplicemente perché capiva che dopo quella sera, già una eventualità fortuita , non lo avrebbe incontrato , forse in qualche partita lui sul campo e l’altro sugli spalti di sicuro non a incitare lui.
Aveva già intuito dopo quel primo incontro che quel ragazzo che sapeva ascoltare e leggerti dentro con una facilità impressionante, che parlava senza bisogno di parole ma solo con quegli specchi di onice che si ritrovava per occhi, gli era entrato dentro come mai era successo prima. Aveva passato ore, giorni a rievocarlo nella sua memoria, rimpiangendo di non sapere il suo nome. Quel piccolo desiderio in qualche modo era stato esaudito quella sera e aveva potuto conoscerlo e apprezzarlo un po’ di più.
Ma Hiroaki Koshino non era tipo da illudersi, nello sperare in sogni irrealizzabili, aveva capito tanti anni prima che nessuno lo avrebbe amato e per quanto Akira si incaponisse a trovargli una persona che potesse stare al suo fianco, lui sapeva che non c’era e non doveva sperarci troppo.  
Ci soffriva? No, non più se n’era fatta una ragione, per questo quando quel ragazzo aveva chiesto a Yohei di andare al bar lui lo aveva spronato. Era come se avesse intuito appena incontrato che mai e poi mai  Mito avrebbe provato un qualche tipo d’interesse per lui e per la stessa ragione non voleva che Akira  continuasse con le sue domande.
– questo sabato c’è la nostra partita con lo shoyo – ricordò Sendo  -venite al Ryonan se avete possibilità-
- io ci sarò anche se tu oggi non sei venuto a vedermi – affermò Hisashi
- hai ragione stallone ma sai che avevo quell’impegno con i miei, prometto di farmi perdonare –
 -stallone?- sussurrò Hanamichi a Mito che gli fece cenno di soprassedere .

Sembrava davvero felice pensò Koshino osservando il suo migliore amico e il giocatore scambiarsi piccoli baci a fior di labbra, entrambi non erano certo famosi per essere tipi fedeli eppure da quando si frequentavano non avevano visto altre persone, Akira  aveva ragione era geloso del loro rapporto perché lui non l’avrebbe mai avuto  - se siete in calore affittate una stanza - esordì, gli davano veramente sui nervi  - tu il romanticismo non sai proprio cos’è vero?- fece Mitsui, Hiroaki si limitò ad un ‘alzata di spalle
 
– non ti ho ancora chiesto una cosa Mito- esordì Akira come se si fosse ricordato qualcosa di vitale
 – com’è il tuo tipo ideale?-  il ragazzo restò un attimo pensieroso
 - non credo di avere un tipo di persona ben precisa in mente- fece dopo un secondo - semplicemente perché non ci ho mai pensato –
Hisashi scoppiò a ridere – insomma qualsiasi cosa va bene , sei un tipo che vuole godersi la vita eh-
- non hai capito è proprio il contrario- lo interruppe Mito
- non ho capito – ammise Sendo.
Fu Hanamichi  a intervenire - aspetta la persona che abbia quel qualcosa di speciale, quindi non ha mai pensato a cose tipo l’aspetto o altro per questo non sa che tipo è , è un discorso complesso io lo sento da anni e ancora non l’ho capito - ammise
- per questo sei andato dietro a 50 ragazze diverse – lo punzecchiò  l’amico, l’urlo di frustrazione di Hana lo fece sorridere – ma non è colpa tua è che tu sei innamorato dell’amore ti piace innamorarti tutto qui –
- do’hao – fece Rukawa
- sentiamo Kitsune tu che dici invece eh? Tu sei innamorato solo di una palla arancione –
- io lo so qual è il tipo di Rukawa – esordì Koshino  
- cioè? – chiese Sakuragi
- Michael Jordan – a quella battuta scoppiarono tutti a ridere e perfino la volpe incurvò appena le labbra.

Chiacchierarono un’altra mezz’ora poi si avviarono all’uscita Yohei e Hanamichi dopo aver salutato si diressero al motorino, con grande sorpresa se li trovarono tutti e quattro dietro
- scusate ero curioso di vedere la caffettiera  - ammise Akira con un sorriso
- aaaaaaaaaahhhhh  Amuro non li ascoltare tesoro – piagnucolò Mito abbracciandosi al suo mezzo di trasporto
- Amuro?- domandò Sendo  perplesso
- il protagonista di Gundam,  Amuro Rey lo ha chiamato alla stessa maniera -  chiarì Sakuragi, gli altri quattro si diressero in strada ad attendere i due taxi che avevano chiamato dato che per il treno si era fatto troppo tardi, mentre gli altri due salirono sul bolide o quasi e sfrecciarono verso casa.
 Una volta giunti trovarono la madre di Hanamichi quasi assopita davanti alla tivù – Mamma non dovevi aspettarci – la sgridò il ragazzo
- e chi vi ha aspettato stavo guardando un programma interessantissimo –mentì spudoratamente  - com’è andata vi siete divertiti?- chiese subito
- oh si tantissimo, abbiamo anche incontrato due miei compagni di squadra e due che giocano al Ryonan, così abbiamo passato la serata insieme – Hanamichi si fiondò in una descrizione del locale e della serata trascorsa con gli altri
– sembra un bel locale poi devi dirmi dove si trova magari ci vado con le mie colleghe – a queste parole della madre Hana andò in crisi e trascinandosi dietro l’amico fra grandi sbadigli disse che andavano a letto

 –sembra proprio che ti sei divertito Hana – constatò Yohei
- si molto, tu no vero?-  chiese immaginando che si dovesse essere annoiato
- no è stato divertente e anche il locale è molto carino, poi stare con Mitsui e Sendo  sono simpatici, anche Rukawa ci sono state un paio di occasioni divertenti – scoppiò a ridere ripensando alla gelosia della volpe
- Yo grazie anche per la bugia che hai dovuto dire –
- non dirlo nemmeno l’importante è che tu stia bene, com’è stato ballare con Rukawa? – gli domandò sbadigliando
- ah beh carino non si è addormentata- rispose un po’ incerto
- ne parliamo domani – lo rassicurò l’amico.

  
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