Titolo: Contant
Craving
~from sensation.
Fandom: Axis
Powers Hetalia.
Personaggi ed eventuali
Pairing: Lituania
(Toris Lorinaitis), Polonia (Feliks Łukasiewicz).
Rating:
Arancione.
Genere:
Romantico, Malinconico, Introspettivo.
Avvertimenti:
Flashfic, Shonen Ai.
Introduzione:
Liet lo aveva sempre voluto in ogni sua piccola parte.
Note dell'Autore:
partecipa alla sfida "Prompt Penta" su
http://fan-fiction.blogfree.net/. Nella sfida, vengono richieste cinque
storie ispirate a cinque prompt diversi e su una coppia specifica.
Questa raccolta comprenderà tre delle cinque storie.
Il titolo si ispira alla
canzone "Constant Craving" di KD Lang.
Prompt scelto: Sensazione.
Constant Craving.
Liet
lo aveva sempre voluto in ogni sua piccola parte.
A lui non
accadeva spesso di desiderare qualcosa con tutto se stesso,
probabilmente farlo era troppo pericoloso.
Con Feliks però era
diverso. Con Feliks, Toris diventava irrimediabilmente qualcun altro.
Era
una sensazione che non aveva mai voluto, quella. Però gli
apparteneva e diventava una sua caratteristica.
Toris
tremava solitamente, Toris non reagiva alle minacce. Lui preferiva
subire e non correre ulteriori rischi. Lo faceva per avere quel
minimo di protezione davanti a quel baluardo, a quel potere immenso
che la Russia esercitava su di lui e sulle altre Nazioni.
Feliks
era diverso invece. Molto diverso.
Lo
aveva dimostrato quando era diventato una delle più ricche
potenze e
quando aveva riguadagnato l'Indipendenza dopo una morte apparente di
centoventitré anni. Era stato abbastanza forte da farcela.
Polonia
aveva dimostrato tante di quelle cose che Lituania non se ne rendeva
nemmeno conto, nonostante Feliks fosse sempre stato sotto di lui,
incollato ai suoi confini meridionali.
La
sensazione che Feliks regalava a Toris era quella di una costante
protezione. Gli lasciava capire, secolo dopo secolo, che lui non
l'avrebbe abbandonato, che sarebbe rimasto lì, a sud, a
sostenerlo.
Feliks
sospirò e chiuse gli occhi. Toris lo guardava.
Sembrava
sempre così tranquillo mentre dormiva. Ed anche nel resto
della
giornata. Perfino quando dichiarava a Russia le sue pretese di vedere
Varsavia come capitale.
Feliks
riusciva a dare, quindi, anche una sensazione di leggerezza.
Oltre
a farlo sentire sicuro, lui gli faceva dimenticare i problemi. Tranne
quando Liet usciva con Bielorussia: in quei momenti Polonia non
faceva altro che fissare le sue dita con aria sbigottita.
Si
rigirò nel sonno, sospirando. Feliks se ne stava avvolto
nella sua
camicia da notte come se nessuno dei problemi al di fuori dei confini
polacchi lo toccasse – a meno che non avesse visto Liet in
pericolo, in quel caso sarebbe intervenuto immediatamente.
Forse
per questo gli piaceva in ogni sua piccola parte.
Non
gli accadeva spesso, però Lituania si sentiva
contemporaneamente
protetto, sollevato e felice, invece che spaventato ed in pericolo.
Polonia
gli dava solo quelle sensazioni piacevoli che riuscivano a rendere
decisamente migliore ogni sua piccola parte, a partire dal
più
piccolo dei paesi, fino ad arrivare alla Contea di Vilnius.
Feliks
e i suoi novantuno chilometri di confine erano troppe cose.
Toris
se le ricordava tutte quante, ora che passava le dita sui merletti
della camicia da notte e sentiva il petto alzarsi ed abbassarsi sotto
il suo tocco, la pelle calda sotto la stoffa leggera.
Anche
quella era proprio una bella sensazione.