- Io non so se riteniate Raistlin un personaggio meschino, o che ne so, cattivo, crudele, senza cuore, ecc. Io so solo che, dopo aver letto il libro di Margaret Weis dedicato a lui, credo di non essermi mai sbagliata sul suo conto. Io non l’ho mai odiato, anche se a volte (a volte… diciamo molto spesso) commetteva, lungo il suo cammino, opere molto crudeli. Sembra strano, ma anche lui ha fatto del bene a Krynn: ha aiutato coloro che, come lui un tempo, erano maltrattati e derisi dalla gente perché più deboli degli altri, o ha smascherato delle religioni basate su falsi dei che causavano del male alla gente.
- Io, ripeto, non so cosa ne
pensiate di lui, non posso leggervi nel pensiero! Dico solo che quello che
troverete qui sotto sono i pensieri di una persona che ha sofferto nella sua
infanzia, nella sua adolescenza e persino dopo, anche se ormai il vero
Raistlin era perso per sempre…
- Meky
- P.S: essendo
questi dei pensieri che ripercorrono la vita di un personaggio, tutti
possono capire il testo anche se non conosco né la storia, né il libro.
Poi io tendo a specificare il ruolo dei vari personaggi, quindi…
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Be
special
- Scripted
by: Meky
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- Chapter
1
- L’inizio
della caduta
-
- Nella mia vita una cosa è sempre stata fondamentale per me: la mia magia.
- È
lei che mi ha dato una speranza di vita, quella luce in fondo al tunnel
- Se
ho scoperto la magia, la vera magia, devo ringraziare Kitiara, la mia
sorellastra, ma non lo farò, oh no: è stata lei che mi ha tenuto in vita e
per questo credo che non la perdonerò mai
- E
poi… beh, e poi c’è Caramon, il mio fratello gemello, ma
quell’ammasso di muscoli senza cervello è così stupido che…
- In
realtà fu Antimodes a scoprire il mio talento, eppure ora inizio a credere
che è stato quello l’inizio della distruzione di me stesso…
-
- La
magia era nel mio sangue, lo sentivo come un fuoco. Ma quel fuoco era troppo
doloroso per un bambino di sei anni, perché esso consumava il corpo,
l’anima, dandomi un sapere che nessun’altra persona a quell’età
avrebbe avuto.
- Era
per questo che se la prendevano sempre con me, io, il piccolo bambino sempre
malato e fragile. Se la prendevano con quelli meno forti di loro, come se
questo li facesse sentire meglio. Io li ho sempre odiati… come ho sempre
odiato il mio corpo fragile, mentre guardavo con gelosia quello del mio
gemello: speravo che un giorno sarei diventato forte come lui. Mi
tormentavano perché ero più intelligente di loro, il mio sguardo
analizzava da dentro una persona, riconoscendo le menzogne e gli imbrogli.
- Però
c’era Caramon che, per quanto fosse stupido e gentile, quando si trattava
di difendere me, scattava all’istante per proteggermi. “Siamo gemelli,
è normale che ci aiutiamo” diceva lui “Rimarremo sempre insieme, vero
Raist?” E sorrideva, troppo stupido per capire che io preferivo stare da
solo coi miei studi senza averlo fra i piedi, troppo sicuro dell’amore che
provava per me per accorgersi che non ero così debole, che potevo benissimo
sapermi difendere a modo mio…
-
- Nella
mia famiglia, nessuno capiva quanto fossi particolare. Mio padre, Gilon,
preferiva di gran lunga Caramon a me; io sapevo, non so come, che lui non
riusciva ad amarmi come avrebbe voluto e, beh, questo sentimento era
reciproco. L’unica, in parte, che mi poteva capire era mia madre; lei mi
portava nel suo mondo fatto di sogni in cui viveva costantemente e spesso si
dimenticava di noi e di dove si trovasse. È da lei che ho ereditato la
magia, questo è certo. Ma quando la magia non viene controllata, questa ti
rende pazzo. Questo accadde a mia madre, l’unica a cui fossi legata
veramente…
-
- Un
giorno, mia madre, in uno dei suoi momenti di lucidità, mi disse che io e
lei eravamo molto simili. Io non sono mai stato superstizioso, ma
un’affermazione del genere mi fece sentire soffocato. E aveva ragione, mia
madre. Eravamo simili, io e lei, anche troppo…