CONFESSIONI DI UN IPNOTISTA

Sono un impostore. No, credetemi, lo sono davvero. Volete smettere di fumare? Venite da me, vi faccio credere di fare chissà quale magia e, in breve tempo, vi passa la voglia di accendervi una sigaretta. Grazie, pagamento solo in contanti ed arrivederci.

Facile, no? Sapete qual è la verità? Non funziona proprio così. Siete voi che smettete di fumare, siete voi che bloccate l’impulso. Non importa cosa ia riesca a farvi credere: se avete deciso di smettere la cosa verrà da sé. Va bene, va bene, ammetto di dare una spintarella nella giusta direzione, ma prendete la Losey, ad esempio. Ecco, lei ha ripreso a fumare. E la cosa odiosa è che lo fa di fronte a me, come se nulla fosse. Ma a ben pensarci è così tipico suo, completa espressione del suo animo ribelle ma allo stesso tempo fragile. E, glielo concedo, il caso di Heather è stato complesso, lungo, misterioso e stancante. Almeno per me. Ci ho letteralmente perso il sonno e non pensate che l’ironia della vicenda mi sfugga. Le persone mi pagano per farle dormire (più o meno) ed io soffro di insonnia. Sembra il colmo dei colmi. L’ipnosi su di me? Con la premessa che sono un impostore? Forse non funzionerebbe.

O forse ho paura.

Sapete, quando si è sotto ipnosi si permette a qualcun altro di penetrare nella nostra coscienza. Perché si abbassano le difese. E le cose che teniamo nascoste… è nei pensieri della Losey che ho visto Heather per la prima volta. Non so se lei me lo ha lasciato fare o se sono stato io a  guardare dove non dovevo, ma… che c’è? Sì, mentre siete sotto ipnosi riesco a vedere cosa pensate. Anche perché sono io che vi suggerisco cosa pensare. Certo, devo essere concentrato e riposato, altrimenti non funziona. Esempio veloce: se volete smettere di fumare, vi faccio rilassare e vi parlo di questo bellissimo posto, simile all’Eden, con l’erba verde, il cielo azzurro, i fiumi limpidi e freschi. Voi lo vedete e poi, quando vi faccio accendere una sigaretta - bam! - il posto diventa grigio e sporco, con l’acqua inquinata, il cielo gonfio di nuvoloni scuri e minacciosi. Tutto per uan sigaretta. Cose così vi suggestionano a smettere.

E l’idea del prato verde con il cielo azzurro me l’ha data Martha, mia figlia. Tempo fa era l’unica cosa che disegnava, quindi, in teoria, il copyright è il suo. Ma lei non lo sa e poi è troppo piccola per capire cos’è il diritto d’autore, ed è pur sempre una Strother. Però, vedete, sono immagini semplici di immediata comprensione. Un prato verde, con fiume pulito e cielo terso suggerisce pace, calma e salute. Non è difficile, per nulla.

Ma l’ipnosi non è solo questo.

Ci sono persone che sotto ipnosi riescono a rivivere e superare i traumi peggiori. E ci sono quelli che vengono ipnotizzati per aiutare la polizia. Come Heather. Heather. Chissà come sta adesso, chissà quanto tempo passerà prima che lo spirito di Palladine si faccia vedere a pieno. Spero solo di essere il più lontano possibile quando accadrà, e sperò che mia moglie ed i miei figli siano in un posto sicuro. So che dovrei fare qualcosa, alla fine è colpa mia, io l’ho resa invincibile, io l’ho praticamente spinta ad uccidere la Lebourg. Ma, capitemi, sarei morto io altrimenti. E ci tengo alla mia vita. Insomma, ho delle attenuanti: ero legato, senza sonno da tre giorni ed un pazzo mi stava lentamente dissanguando. In questi casi vince lo spirito di sopravvivenza… no? Il risultato, però, non cambia. Heather e Palladine, o è la Lebourg forse, e la bambina è senza paura. È potente. Ed io ho paura.

Dovrei fare qualcosa, qualcosa che non mi faccia duscutere di nuovo con mia moglie, qualcosa che non rischi di dividere la mia famiglia. Qualcosa. Convincere la Losey a provare a smettere di fumare ancora e, durante la seduta, inserirle una specie di timer che scatta nel momento in cui Palladine agirà attraverso Heather. Potrei preparare la Lousey ad intervenire, a capire subito cosa sta succedendo. Potrei farlo. Potrebbe essere utile, potrebbe salvarla. O salvare quello che c’è da salvare. Non ho mai ben capito quali fossero le loro intenzioni. Credo qualcosa che andasse oltre la mortalità del corpo. Dovrei informarmi, continuare le ricerche, indigare sul significato di frasi come il contagio del dolore o il signore dei ratti, ma sono stanco ed ancora un po' spaventato.

Domani telefonerò alla Losey e la convincerò a sottoporsi ad una seduta. Poi, chiuderò le valige e con la mia famiglia me ne tornerò negli Stati Uniti. Ed aspetterò in silenzio, pregando di aver fatto la cosa giusta.

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