Liquide emozioni
#08 – Arcobaleno
Decisamente troppo strambi.
Capii immediatamente di dover stare alla larga da quella famiglia: una figlia piagnucolona, una madre troppo sorridente e un padre – il più strano, maniaco del baseball e iperattivo.
E forse fu proprio quella stranezza ad attirarmi.
Pian piano non ci feci più caso. Cominciai a vederli per quelli che erano – soprattutto Sanae-san e il vecchio: genitori che tenevano così tanto alla loro figlia da rinunciare ai propri sogni. Su quella famiglia sembrava splendere un arcobaleno dai mille colori – dolore, gioia e mille altre emozioni, che l'aveva portata ad essere quella famiglia felice che era.
#02 – Pioggia
Sanae-san e il vecchio erano stati crudeli a lasciare Ushio con me. Anzi, a lasciarla a me. Ne avremmo sofferto entrambi: lei perché mi ostinavo a ignorarla, come sempre; io perché mi si presentava sotto gli occhi la realtà: la morte di Nagisa e il mio fallimento, soprattutto.
Non sono riuscito a proteggere la persona che amo. Questo pensavo.
E così si aggiunse la pioggia, nel mio mondo: depressione e tristezza, che mi stavano portando lentamente verso un baratro da cui non sarei più riuscito a risalire, molto probabilmente.
Ma grazie a questa crudeltà, la pioggia smise all'improvviso di cadere.
#10 – Afa
Estate. Le cicale che cantano. L'afa.
Tutto mi ricordava il periodo in cui Nagisa ci disse della gravidanza. E le visite dal ginecologo, le camminate – anche se brevi a causa dei dolori alle caviglie... Ma anche quel giorno sul mare, quando decidemmo il nome del nostro bambino: Ushio Okazaki. Così si sarebbe chiamato.
Una felicità che mi spezzava il respiro e mi faceva stare male. Il ventilatore sistemato in un angolo non serviva a nulla, l'afa mi uccideva da dentro.
Fu Sanae-san a salvarmi quella volta, presentandosi alla mia porta con un sorriso e un'aria decisa che mi spiazzò.
* * *