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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    24/11/2009    2 recensioni
"Sin da bambino, ho sempre pensato che sarei morto da solo. È stata una consapevolezza che mi ha sempre accompagnato nel corso dei miei lunghi anni al comandi di una nave spaziale, che, in un certo senso, mi ha impedito di lasciarmi sopraffare dalle emozioni, sapevo di non essere da solo, che avevo con me i miei compagni e che, quindi, non era ancora giunta la mia ora. Ho passato circa quarant’anni nello spazio, una vita intera se si pensa che un certo numero degli uomini a me affidati durante quella leggendaria missione che ci ha tenuto per cinque anni lassù, lassù tra le stelle, non è mai tornato a casa, non è vissuto nemmeno un quarto di quanto ho vissuto io; e non c’è stato giorno che, nel profondo del cuore, non lo abbia rimpianto." James T. Kirk, la leggenda della Federazione, sta morendo dopo aver aiutato Picard alla fine del film "GENERAZIONI". Cosa ha pensato in quei momenti? Per chi è stato il suo ultimo pensiero? Come si è sentito? DEDICATA A EERYA, ROWEN E A TUTTE LE TREKKIE!!!
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James T. Kirk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Stars Still Shine

POV JIM

Sin da bambino, ho sempre pensato che sarei morto da solo.

È stata una consapevolezza che mi ha sempre accompagnato nel corso dei miei lunghi anni al comandi di una nave spaziale, che, in un certo senso, mi ha impedito di lasciarmi sopraffare dalle emozioni, sapevo di non essere da solo, che avevo con me i miei compagni e che, quindi, non era ancora giunta la mia ora.

Ho passato circa quarant’anni nello spazio, una vita intera se si pensa che un certo numero degli uomini a me affidati durante quella leggendaria missione che ci ha tenuto per cinque anni lassù, lassù tra le stelle, non è mai tornato a casa, non è vissuto nemmeno un quarto di quanto ho vissuto io; e non c’è stato giorno che, nel profondo del cuore, non lo abbia rimpianto.

Ho perso tanti amici, tanti compagni, figli e nipoti, ho perso un fratello su pianeti inospitali e ostili, amici che mi hanno lasciato con un grande vuoto dentro, Gary, Derek, Ilia, Spock, David, George... Alcuni li ho riavuti indietro, altri, purtroppo, no.

E ora, ora so che è giunto il mio momento.

Ne ho avuto sentore sin da quando Jean-Luc Picard mi ha riferito di essere il capitano dell’Enterprise, nei suoi occhi leggevo chiaramente l'orgoglio che provava.

L’Enterprise, “la più bella nave di Starfleet” come l’aveva definita Spock in una vecchia registrazione risalente alla nostra missione quinquennale, e non posso dargli torto: dei miei quarant’anni a vagabondare per lo spazio, quelli passati al comando della meravigliosa ammiraglia tra le navi di classe Costitution sono quelli che ricordo con maggior affetto e nostalgia, sono stati gli anni più belli e intensi della mia vita.

Ha significato tutto per me quella nave, è stata la mia casa, la casa di tutti noi, compagna di mille avventure, con lei ci siamo spinti sino ai limiti estremi dell’Universo e abbiamo affrontato pericoli di ogni genere, esplorato mondi tra i più strani e rischiosi dell’intero Cosmo.

Eppure, se ripenso a quegli anni, sento fortissima la nostalgia, mista a una sensazione di calore che sale su fin dal profondo del cuore.

Sto per morire, e ciò che in questo momento mi fa ridere è il fatto che non sono mai stato molto religioso, Bones e Spock sono sempre stati più portati di me in questo genere di questioni, quante discussioni abbiamo affrontato su questo punto; eppure, se davvero c’è Qualcuno che governa lo Spazio, ho un solo desiderio da esprimere.

Non voglio essere dimenticato.

Non voglio sparire dai cuori di coloro con cui ho condiviso anni e rischi, non voglio sparire dalla memoria della mia gente.

Non voglio essere dimenticato.

Il Nexus mi ha imprigionato in un sogno, facendomi perdere di vista il passato; ma ora ho riscattato me stesso, e la Morte non mi fa più paura, perché finalmente sono di nuovo libero.

Addio amici miei, addio fedeli compagni.

Addio mia Enterprise, la mia donna insostituibile.

Ho amato tante donne nel corso della mia vita, ma tu resterai in eterno il mio primo e grande amore.

Sto morendo, ma le stelle continueranno a brillare in eterno e non posso fare a meno di sorridere…

Chiudo gli occhi.

Per un attimo, rivedo i loro volti, l’espressione saccente e indisponente di Spock, il suo essere sempre così maledettamente geniale, i grandi occhioni azzurri di Bones e i suoi borbottii, i miei migliori amici, il gran sorrisone di Pavel e l’espressione corrucciata di Sulu, sento la voce gentile di Uhura e la gran risata di Scotty, ma è solo un attimo, e mi rivedo al comando della mia nave, solo, perso nello spazio.

Ma mi sento felice e libero come mai mi sono sentito.

Libero..

Libero.

 

ANGOLO DEL LEMURE VIOLETTO

Ehi!

Come va??

Terza fic su STAR TREK, questa volta assolutamente Kirk Centric^_^

Vi chiederete, perchè una scelta simile? Beh, pulcini, è semplice. Io odio profondamente Picard, non mi piace affatto!

Eppure, costui è stato l'ultimo a vedere e a combattere al fianco di Jim nel film "GENERAZIONI".

Ma a cosa ha pensato nel momento supremo??

ECCO LA RISPOSTA A SUDDETTA DOMANDA!

La dedico a Eerya e Rowen, grazie!

E A TUTTE LE TREKKIE IN ASCOLTO!!

CIAOCIAO

 

SHUN

   
 
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