Ciao
a tutti^^! Sono contenta che le storie che ho inviato ieri vi
siano piaciute, anche se i commenti erano un po’ pochini in
rapporto alle
letture ç_ç. Cmnq ringrazio quanti hanno lasciato
la loro opinione postando questa
mini-fanfic su Goten… non che sia chissà che
ovviamente (questa fu scritta poco
prima di quella su Gohan) ma spero non vi dispiaccia.
E
ora… buona lettura; ricordatevi del commentino finale!
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Era
passato qualche giorno da quando Cell era stato sconfitto, ma a casa
era ritornato solo Gohan con la notizia che Goku si era sacrificato
“per la
salvezza di tutti”. Chichi non riusciva ancora a rendersi
conto di quello che
era successo, non poteva credere che lui l’avesse lasciata
per sempre; quando
aveva saputo la notizia non era riuscita a trattenersi ed era scoppiata
a
piangere davanti a suo figlio, proprio lei che invece avrebbe dovuto
fargli
coraggio, bensì era stato Gohan a cercare di consolarla,
dicendole che riusciva
a sentire comunque la presenza del padre. Le aveva anche detto che
avevano
provato a far ritornare Goku con le sfere del drago, ma lui aveva
scelto
volontariamente di restare
nell’aldilà…….perché
le aveva fatto questo? Perché?
Era questa la domanda che la tormentava, infatti sapeva
com’era Goku, sapeva
che si sarebbe sacrificato se fosse stato necessario, ma credeva anche
nei
poteri delle sfere e quindi nella possibilità di farlo
ritornare da loro……lui
invece non aveva voluto. Perché? Non riusciva a darsi una
risposta plausibile.
Gohan le aveva accennato che Goku era voluto rimanere
nell’aldilà per
allenarsi…sempre combattere e combattere, perché
non pensava anche a lei e a suo
figlio? Non pensava al fatto che loro avrebbero potuto aver bisogno di
lui
quando invece era in un luogo lontano ad allenarsi?
Trascorsero alcune settimane e il morale di Chichi era sempre a terra,
tutti i
tentativi di Gohan di rallegrarla o anche soltanto di consolarla non
avevano
funzionato. I giorni passavano lenti finché, uno di questi
scoprì… di aspettare
un bambino! Sì, adesso avrebbe avuto un altro
figlio…ma lui non avrebbe avuto
un padre! Perché Goku non c’era? Come avrebbe
fatto lei adesso? Le sarebbe
toccato il duro compito di crescere un bimbo da sola e senza
l’aiuto di
nessuno... E poi, quando sarebbe un po’ cresciuto e le
avrebbe chiesto chi era
il suo papà, come avrebbe fatto a spiegargli che suo marito
li aveva lasciati e
non era più voluto tornare?
Si sentiva triste…ma questo non significava certo che non
era felice di stare
per avere un altro bambino dall’uomo che amava più
di qualunque altro…anche se
lui non c’era.
Passarono i mesi, il suo grembo cominciò a gonfiarsi e Gohan
le chiese il motivo,
quando lei gli rispose che presto avrebbe avuto un fratellino il
ragazzino non
ci vide più dalla gioia e ogni giorno le chiedeva quanto
mancasse…”Penso entro
le prossime settimane” gli rispose un giorno
Chichi… invece avrebbe dovuto
aspettare solo un giorno. Gohan volle subito vedere il suo fratellino.
Il
neonato venne portato nella stanza e lui finalmente poté
vederlo: era veramente
molto piccolo e paffuto… chissà se anche lui era
stato così?
- Che nome gli darai mamma?
Veramente lei non ci aveva ancora pensato…
osservò quel bambino, ancora così
piccolino ma già così simile a Goku: nei capelli
neri (anche se ancora pochi)
con cui era nato, ma soprattutto nello sguardo di uno scuro
così profondo e
allo stesso tempo dolce e innocente… non voleva
però chiamarlo con lo stesso
nome del padre… decise di dargli un bel nome che
rassomigliasse…
- Goten! - esclamò- Cosa ne dici? Ti piace?- rivolta al
ragazzino che era
rimasto a guardarla con aria interrogativa.
- Sì sì, è un bellissimo nome!- disse
contento Gohan;
- E a te piccolino piace?- chiese, rivolta al fagottino che teneva in
braccio-
il piccino rise allegro…- Allora è deciso!
– esclamò Chichi- Ti chiamerai
Goten!
In quel momento, Gohan avvertì improvvisamente una strana
aura, sembrava
proprio quella del padre, ma era molto lontana…. allora
capì: il suo papà stava
per parlargli! Quanto tempo che non lo sentiva più!
- Ciao a tutti!- era infatti la voce di Goku; la donna non fece una
piega.
- Ciao papà!! Come stai? Che fai
nell’aldilà?
- Ciao figliolo… beh, non so, visto dove mi trovo, ma credo
di poter dire che
sto bene! Quassù mi diverto proprio, sai ho partecipato ad
un torneo in cui ho
conosciuto e ho combattuto contro i guerrieri più forti
dell’universo. E da voi
come va??… Strano, sento anche l’aura di Chichi,
ma è lì insieme a te o mi
sbaglio?
Gohan si era accorto dell’espressione furibonda della madre:
- Sì papà, la mamma è qui, solo
che…
- Sono qui Goku…
- Oh ciao! Non sentivo la tua voce e credevo di essermi sbagliato!
Allora come
va?
- Come va???!!!- urlò lei piena di rabbia.
- Sì, come ve la passate?
Chichi ne aveva avuto abbastanza: fino ad adesso aveva cercato di
trattenersi
ma ora era arrivata davvero al limite della sopportazione! Non ci vide
più, e
si sfogò dei pensieri che l’avevano tormentata per
tutti quei mesi:
- Hai ancora il coraggio di rivolgermi la parola? Non ci credo.
- Ma che c’è? Che ho fatto?
- Senti, non fare il finto tonto: ci hai lasciati e non sei voluto
tornare
quando potevi, adesso mi dirai anche che era per allenarti!
Bè se proprio lo
vuoi sapere a me non importa proprio niente dei tuoi allenamenti;
potevamo,
anzi, abbiamo avuto bisogno di te e invece non c’eri, da come
ti comporti
sembra proprio che la tua famiglia non ti interessi; visto che mi hai
sposato e
dici di amarmi, hai anche delle responsabilità a cui non
puoi sottrarti, se ho
portato in grembo un bimbo e questo è nato quando tu non
c’eri, cosa potrò
dirgli del padre? Che ci ha abbandonato dal momento che è
stato concepito? Bada
che non parlo solo nel mio interesse ma in quello dell’intera
famiglia, non hai
un briciolo di sensibilità?!-
Goku non sapeva cosa dire, non si aspettava una raffica di parole
così pungenti
e dette tutte insieme, e soprattutto in un primo momento, un
po’ intontito
dalla sgridata, non riusciva a comprenderne la causa, sapeva che Chichi
era una
donna abbastanza possessiva nei suoi riguardi e… no, non
poteva parlare di
Gohan, era con lei quando era nato… finalmente
credé di capire. Ma quando
poteva essere successo? … Ma prima che partisse…
che stupido! Poi ripensò che poco
prima, quando ancora li stava salutando, oltre alle due aure che
conosceva
bene, gli sembrava di aver sentito e di sentirne ancora una molto
più piccola che
non aveva mai avvertito:
- Vuoi forse dire che… una delle aure che sento è
di… insomma, abbiamo avuto un
altro bambino?!
- Finalmente ci sei arrivato! Sì, l’altra aura che
senti è proprio quella del
nostro secondo figlio, il bimbo che abbiamo concepito prima che tu
andassi da
Cell senza più tornare!
Goku impallidì rimanendo senza parole, non sapeva che dire:
- Ma… io non pensavo che…
Chichi cercava di trattenersi, ma mentre parlava cominciarono e
scenderle
grosse lacrime sulle guance:
- Mi hai abbandonato proprio nel momento del bisogno, perché
mi hai fatto
questo Goku? Ti sei spesso allontanato per tanto tempo da casa, ma non
credevo
che arrivassi a tanto, non ti riconosco più! Per allenarti
avrai sempre tempo,
per vedere questo nostro figlio nascere o almeno appena nato invece
avevi solo
una possibilità… e ormai l’hai persa.-
i singhiozzi quindi presero il
sopravvento e non disse nient’altro per un po’.
Goten
restò silenzioso in un angolo della stanza.
Goku allora trovò il coraggio di parlare:
- Chichi, se avessi saputo prima che eri rimasta incinta, sarei voluto
ritornare con le sfere ma… mi dispiace, non volevo ferirti
in questo modo,
spero che tu e il nostro nuovo bambino e ovviamente anche Gohan stiate
tutti
bene, sappi che sono comunque sono sempre con voi in ogni momento e non
vi
abbandonerò mai. Volevo anche dirti che… contro
Cell ho cercato di salvare
tutti, anche se so che alla fine il mio può esserti sembrato
un gesto stupido e
inutile, ma l’ho fatto soprattutto per salvare voi, la mia
famiglia, perché so
che una vita senza di voi non sarebbe degna di questo nome; smettila di
piangere Chichi, hai
già sofferto abbastanza
per colpa mia. E poi… sono riuscito a convincere Obaba a
concedermi qualche
giorno sulla Terra: la prossima settimana potrò venire da
voi, ho poco tempo a
disposizione ma in questo modo riuscirò almeno a
riabbracciarvi e rivedervi
tutti dopo così tanto tempo. Fra poco vi devo
lasciare… non vorrei però
forzarvi quindi chiedo il tuo permesso Chichi, verrò solo se
tu sei d’accordo,
so che è difficile ma spero che tu mi possa perdonare in
qualche modo perché,
almeno per quanto mi riguarda, sento molto la vostra
mancanza… cosa ne dici?-
Chichi era riuscita finalmente a calmarsi rimanendo commossa alle
parole di
Goku. Sentiva che adesso nel suo cuore la rabbia e la tristezza se ne
erano
andate lasciando tutto il posto alla tenerezza e alla
felicità nella convinzione
che lo avrebbe rivisto e avuto accanto a sé molto
presto… e lui avrebbe visto
per la prima volta Goten… a proposito, non gli aveva ancora
detto come si
chiamava, e com’era. Con voce di nuovo limpida e serena disse:
- Goku, se è questo quello che pensi veramente allora puoi
venire. Ti ho già
detto come si chiama il piccolo?
- Veramente no.
- L’ho chiamato Goten, è piaciuto molto sia a lui
sia a Gohan inoltre…
- E’ un nome molto bello Chichi, e… cosa?
- Inoltre ti assomiglia tantissimo. Questi nostri due bambini hanno i
tuoi
stessi occhi e questo mi riempie di gioia. Ti amo Goku… non
farci aspettare
troppo!
Il sayan arrossì, sollevato dalla risposta positiva:
- Sono felice di avervi potuto parlare, adesso devo proprio andare ma
ci
vediamo presto! Ciao Chichi, ciao Gohan, e salutatemi anche Goten!
- Ciao Goku!
- A presto papà!
La settimana scorreva lentamente, ogni giorno sembrava interminabile
nell’attesa del ritorno di Goku, ma madre e figlio avevano la
certezza che
avrebbe mantenuto la sua promessa.
Finalmente arrivò il giorno tanto sospirato, la notte
precedente nessuno in
casa Son era riuscito a dormire per l’eccitazione (tranne
l’inconsapevole
Goten); Goku sarebbe arrivato nella tarda mattinata e si sarebbero
incontrati
all’ombra del grande albero di mele vicino casa…
Chichi per l’occasione aveva
comprato una bella tutina color azzurro con tanto di cuffietta per il
più
piccolo, a Gohan aveva suggerito qualcosa che non fosse la tuta da
combattimento
e confidava nel suo buon senso; per quanto invece la riguardava si era
vestita
con un bell’abito nuovo, intanto lo aspettava con sempre
più impazienza. Si era
anche svegliata sul presto per preparare “alcune”
cose da mangiare per il caro
maritino che, era certa, sarebbe tornato con una gran fame come al
solito;
Chichi aveva preso in braccio il neonato e adesso erano tutti
all’ombra
dell’albero che aspettavano ansiosi. In quel momento i
pensieri di ognuno erano
rivolti a Goku, Goten dal canto suo si chiedeva perché
fossero andati tutti lì
ma ancora non era capace di parlare e doveva aspettare per capire cosa
sarebbe
successo.
Improvvisamente sentirono qualcuno avvicinarsi alle loro spalle, si
voltarono
e…
Lei fu la prima a vederlo:
- Sei tu Goku! Tesoro, sei tornato!-
Gohan gli andò incontrò correndo velocissimo e in
un attimo gli fu sulle
spalle:
- Papà!! Che bello, sei qui! Finalmente, sembrava che non
saresti arrivato più!
- Non sarei mai mancato, era un appuntamento troppo importante! Andiamo
dalla
mamma adesso!
Goku si affrettò con Gohan sulle spalle, il quale una volta
arrivato vicino
all’albero saltò giù. Chichi era
rimasta immobile con il suo bambino in
braccio, le lacrime le avevano riempito gli occhi non appena capito che
Goku
era lì vicino e aveva stretto un pochino di più
il piccino contro il suo petto
come per proteggerlo e per difendersi lei stessa
dall’emozione che la stava
sconvolgendo nel più profondo del cuore.
Ma adesso Goku era arrivato di fronte a lei, avrebbe voluto
abbracciarlo e
stringerlo a sé come non mai, ma perché allora
non riusciva a muoversi? Le
gambe le tremavano e non osavano fare un passo per paura di cadere, le
lacrime
intanto cominciarono a scenderle prima lentamente, poi sempre
più abbondanti
dagli occhi sulle guance arrossate. Suo marito ora in piedi davanti a
lei la
guardava in viso con profonda felicità e dolcezza, sapevano
di provare entrambi
gli stessi sentimenti in quel momento; poi lui spostò il suo
sguardo più in
basso all’altezza del seno e del grembo, dove fra le braccia
di Chichi vi era
raggomitolato un bimbo piccolissimo di una settimana, questi rideva e
stendeva
le piccole braccia verso di lui come a volerlo prendere. Il ragazzo,
vedendola
piangere, le si avvicinò ancora di più e
l’abbracciò delicatamente per non far
male al piccolo che questa teneva fra le braccia, sussurrandole
nell’orecchio:
- Ti voglio tanto bene e questo bimbo è veramente
bellissimo… - la giovane
donna allora lo strinse ancora per quel che poteva:
- Mi sei mancato da morire… ma finalmente adesso sei qui.-
gli sussurrò in
preda all’emozione.
Si scostarono allora di un po’ l’uno
dall’altro e Goku guardò più
attentamente
il suo secondo figlio, aveva tutta l’aria di voler andare
verso di lui, allora
lo prese in braccio con tutta la delicatezza che poté, e
osservandolo ripensò a
quanto tempo era stato via da casa… se lo era ripromesso,
avrebbe dedicato quei
pochi giorni solo alla sua famiglia e così doveva essere.
VidelB