Eccomi qui! Per
festeggiare i due mesi dalla nascita dei “Cavalieri dei Sette Regni” e per uno
strano gioco del destino, anche il mio compleanno dedico questa storia a tutto
EFP, dove ho trovato non solo delle persone speciali, ma anche me stessa…Il
titolo già suggerisce molto, comunque consiglio di ascoltare anche la
canzone!! Baci e spero che commentiate!! Buona lettura!! Questa è per
tutti voi!!!!
Il Mondo
che vorrei…
La luna quella notte pareva prendersi gioco di lui, si nascondeva dietro le scure nuvole, che come una mano guantata la celavano, per poi rivelarla solo per qualche istante. Non c’erano neanche le stelle…quella non era una vera notte…
Il Regno della Luna gli era sempre piaciuto, gli infondeva pace, sensazioni di tranquillità e di serenità
L’oscurità lo nascondeva, lo proteggeva, ma questa volta no…
Avvolto in un candido lenzuolo dai fianchi in giù lentamente si alzò, cercando di essere più silenzioso della morte che in quel momento alloggiava nel suo cuore, si diresse lento e sinuoso alla finestra, da cui il tetro e solitario scenario della sua terra gli si apriva in tutta la sua immensità.
In lontananza vide le elevate montagne della Russia, così alte ed irraggiungibili, così lontane da lui…
Il vento scuoteva violentemente le tenere fronde degli alberi, come per domare la terra al suo volere…
Domare, possedere il controllo…desiderare con forza qualcosa che non sarebbe mai stato tuo…
e…fare di tutto per ottenerlo…
Un tenue raggio di quella luna sofferente si adagiò lentamente sul corpo scultoreo del giovane russo, come per paura di fargli male, rendendo così visibili i segni del suo martirio, i segni di quello che era diventato…
Non c’erano solo cicatrici, derivate da scontri felici e sofferti, ma anche segni chiari di una sconfitta che bruciava più nella sua anima che nel suo corpo…
I capelli bicolore erano scompigliati sul suo pallido viso, e questo lo faceva somigliare ancor di più ad uno spettro…”Forse sarebbe meglio essere uno spettro…almeno nessuno soffrirebbe più…”
Gli occhi erano tristi, spenti, e nella loro profondità si vedeva solo il vuoto e la sofferenza…era stato macchiato, umiliato…ancora una volta… una lacrima scese veloce attraversando il suo viso scarno e diafano.
- Perdonatemi – disse in un sussurro, mentre i suoi occhi spenti osservavano fiduciosi da dietro il vetro una piccola aquila che cercava di volare in alto verso le nuvole, sorvolando le montagne, arrivando a toccare la luna… “Forza, almeno tu cerca di farcela!”
L’uccello dalle regali ali faticava a tenersi in volo, e pian piano cominciò a perdere quota, iniziando una lenta ed inesorabile discesa spinto dal vento impetuoso.
Il giovane chinò la testa sconfitto nel momento in cui l’animale scomparve dalla sua vista, precipitando probabilmente nel caldo abbraccio della morte…”Forse non sarebbe così male” si disse cercando delle parole con cui riempire il vuoto che quel tempo gli aveva lasciato.
Il cuore del giovane era straziato, piangeva di dolore, invocava a gran voce i nomi delle uniche persone veramente importanti per lui…
- Un tempo non avrei reagito così…un tempo avrei accettato tutto questo in un altro modo, mi sarei chiuso in me stesso, avrei trasformato questa paura in odio, e l’avrei usata contro i miei nemici, perché io prima non avevo amici…non sapevo cosa significasse avere un amico, parlare di cose sciocche e ridere per esse…non sapevo perché tutti gli altri ragazzi non vedevano l’ora di andare a giocare nei parchi…io non sapevo nulla di tutto questo, e forse non lo so neanche ora…-
- Un tempo avrei ingoiato l’umiliazione, e avrei indicato il Cielo come responsabile, ma ora no…la colpa è solo mia…io ho scelto questa via…io ho deciso…per una volta nella mia vita sono stato io a decidere… -
Ho deciso io di abbracciare il Diavolo, di consegnarmi al mio peggior incubo, ma non riesco a pentirmene…-
Ed è proprio quello che non
si potrebbe che vorrei…
Un sorriso amaro apparve sul suo viso stanco. “Che ti prende Kai? Non ti riconosco più” la sua vecchia natura riecheggiava nella sua mente, ma il ragazzo non l’udiva più…quella parte di Kai ormai era morta …per lui il vecchio Kai non c’era più…
…ed è sempre quello che non
si farebbe che farei…
Era vero non riusciva a pentirsi della sua scelta, un tempo forse non avrebbe preso neanche in considerazione l’idea di consegnarsi per salvare qualcun altro, ma ora era tutto diverso…
…ed è come quello che non
si direbbe che direi…
- Cosa dovevo fare? Alle volte è proprio quello che non si potrebbe avere che invece tu vorresti con tutto te stesso…io non potrò riavere la mia vita, ma perlomeno continuo a vivere nella speranza che altri la possano vivere per me…
…quando dico che non è cosi il mondo che vorrei…
“Non posso sorvolare le montagne, le mie ali sono state recise, me le sono recise per loro…perché loro sono più importanti di me…
…non si può sorvolare le
montagne…
“Allora cosa scegli? Ora sei davanti ad un bivio Kai, dove pensi di andare? Da una parte ci sei tu, e dall’altra quegli inetti, quale strada prenderai? Ma rammenta: se sceglierai una strada, l’altra svanirà per sempre…” Quel ricordo, così forte in lui si impossessò del suo corpo, dando libera uscita ad un’altra lacrima, che prese a correre disperata dal suo viso.
…non puoi andare dove vorresti andare…
Una scelta, una risposta, una
rinuncia…ma quale? Non ebbe neanche bisogno di pensarci, era evidente cosa
avrebbe scelto…”…fai di me ciò che
vuoi, ma loro non li devi neanche sfiorare!” disse con rabbia rivolto al suo
carnefice, che lo fissava con malizia e un incontenibile
sorriso.
“Sai che c’è? Io non mi pento di quello che ho fatto…anzi…se mi trovassi un’altra volta davanti a quel bivio, so già cosa sceglierei…”
…sai cosa c’è ogni cosa
resta qui…
Ma non era solo questo. Sapeva di aver fatto la cosa giusta, eppure…perché le lacrime non riuscivano a smettere di solcargli il viso? Aveva paura? Possibile?
…qui si può solo
piangere…
Lui non aveva mai conosciuto la paura aveva avuto solo il suo coraggio e la sua tenacia…finché…qualcuno gli insegnò che senza paura non c’è coraggio…
Era questo ciò che gli restava: i ricordi, le loro risate, e…i Suoi sorrisi, capaci di scaldargli il cuore e sciogliere quel muro di ghiaccio che aveva eretto per difendersi…
Sorrise al ricordo di Lei…
…e alla fine non si piange
neanche più…
“Un fascio di luce, proveniente da
un’imbarcazione nel mare, un lampo, un grido, e la sua mano che si era mossa più
veloce del vento, afferrando delicatamente, ma allo stesso tempo con fermezza la
mano di lei, impedendole così di precipitare…Ricordava
ancora i suoi occhi in quel momento, impauriti, che lo guardavano con fiducia e
sollievo… - non potevo lasciarla cadere…perché altrimenti sarei caduto anche
io…ma nell’Inferno.-
E nel Regno di Lucifero vi ci si trovava ora, avvolto in un candido lenzuolo, mentre poco distante il Signore delle Anime si era svegliato, e si stava avvicinando silenziosamente verso il suo angelo preferito…
“Grazie Kai” lei lo guardò attraverso i
suoi immensi occhi castani, mentre estremamente vicina
al viso del ragazzo osservava le sue iridi violacee e i suoi tatuaggi blu sulla
candida pelle. In quel momento lui seppe che avrebbe sempre voluto vedere quel
sorriso sul volto della ragazza, per sempre…
…ed è proprio quando arrivo
lì che già ritornerei…
Le spire del Demonio presero a percorrergli avidamente il corpo magro, accarezzandolo vogliosamente mentre iniziava a baciargli con insistenza il collo e le spalle…ma il giovane in quei gesti vedeva solo lei…
…ed è sempre quando sono
qui che io ripartirei…
“Ascoltami! Non è vero che il bey è tutta la mia
vita, o meglio…prima lo pensavo, ma adesso…
- Adesso? – chiese lei volgendosi verso
il ragazzo che aveva sempre amato, con un piccolo barlume di speranza negli
occhi.
- Adesso non è più così – tagliò corto
lui, che prigioniero del suo orgoglio non riusciva a dirle le parole più belle
che si possano dire, ma non per questo le più semplici
da pronunciare.
- Ammirevole – rispose stizzita lei
allontanandosi da lui, delusa, amareggiata, rassegnata…
Fu come quella volta sull’isola; il
corpo del ragazzo si mosse da solo, riprendendola, avido di sentirla ancora
accanto a sé, desideroso di vedere ancora i suoi occhi…
- Tu, ora ci sei solo tu – disse in un
soffio, e baciandola prima di darle il tempo di capire cosa stesse succedendo.
Un bacio dolce, desiderato da entrambi con la stessa passione e lo stesso cuore,
un bacio che segnò l’inizio e la fine delle loro anime, legate per sempre…”
E mentre i baci lasciati dal Demonio si fermavano sulla sua pelle, quelli di lei erano più profondi, più dolci…
Il ragazzo chinò indietro il capo, credendo che le piccole mani di lei lo stessero accarezzando con amore, e immaginando il suo sorriso mentre le baciava delicatamente il collo…
…ed è come quello che non
c’è che io rimpiangerei…
“ -Ti chiedo solo una cosa – gli disse
una volta lei quando abbracciati l’uno all’altra
osservavano le stelle in riva al mare. – Mi prometti che vivrai anche quando
crederai di non avere più una via d’uscita? E che farai sempre ciò che ritieni
giusto? Lo farai per me? - La baciò dolcemente sfiorandole la testa castana. –
Te lo prometto –
…quando penso che non è cosi il mondo che vorrei…
- A che pensi? – la voce penetrante e agghiacciante di Lucifero risvegliò il ragazzo da mondo che avrebbe voluto avere, per riportarlo lì, in quella prigione in cui tutto era freddo, ostile, malvagio…
- Ho capito una cosa – disse tranquillo il giovane, scrutando l’orizzonte sperando di veder tornare la sua aquila…ma lei non arrivò
”Non tornerò mai più…”
…non si può fare quello che
si vuole…
“ - Non li potrai salvare con le tue
sole mani! Io solo
posso dare l’ordine di non aprire quelle fessure di gas
tossico, tuttavia la mia parola ha un prezzo, e quella tassa sei tu! – Una
rabbia incontrollabile in quel momento percorse il corpo del russo, come se
fosse attraversato da degli spasmi violenti. Stava tremando. – Non li toccare,
tu non devi neanche avvicinarti a loro mi hai capito!?
–
- E perché mai, in fondo cosa sono per te quei quattro ragazzini? – La sua voce suonava
come una trappola, ma lui non riuscì ad evitarla. Il
suo sguardo lo tradì, posò gli occhi ametista sullo schermo in cui era ritratta
una giovane ragazza dai setosi capelli castani e dal viso sorridente e solare.
Cercò di distogliere lo sguardo da quell’immagine, ma ormai era troppo tardi. Il Demonio se ne era accorto. – Ah…questo
spiega tutto. – la sua voce era sprezzante, odiosa ed
il ragazzo cercò di tapparsi le orecchie per non doverla più sentire. – Bene,
allora posso dar l’ordine di uccidere solo lei, se
questo ti farà sentire meglio – lui si avvicinò al ragazzo, chino su di sé come
un cucciolo indifeso. – No, prendi me, ma lei lasciala stare…ti prego -
Aveva firmato la sua condanna.
…non si può spingere solo
l’acceleratore…
Le attenzioni dell’uomo si fecero più accurate ed attente e le ferite del giovane si riaprirono nuovamente. “Non cambierei mai la mia scelta. Se dovessi rifarlo lo rifarei…” aggrappandosi con forza e coraggio a questi pensieri permise al suo Male di impossessarsi di lui, di domarlo, di controllarlo…e sotto una luna piangente il ragazzo sorrise forse per la prima volta in tanti mesi.
- Che cos’hai da ridere? Hai finalmente capito che sei solo mio? – l’entusiasmo del Diavolo era incontenibile. Finalmente il suo Kai aveva accettato la realtà.
Il ragazzo scosse la testa continuando a ridere.
…guarda un po’ ci si deve
accontentare…
- Mi dispiace per te, davvero ti compatisco Vorcof! – disse con decisione il russo voltandosi verso il suo Carceriere che lo fissava con malizia.
- Sei solo un illuso, vedi tu puoi benissimo costringermi a seguirti, a non vedere più i miei amici, mi hai trasformato in un essere senza una coscienza, mi hai addirittura reso il tuo giocattolo, il tuo amante, ma alla fine sarò io ad annientare te, perché potrai avere il mio corpo, ma non la mia anima… – le parole di lui risuonavano come una vendetta o una profezia in quella fredda stanza, dalla quale il giovane sapeva che non sarebbe mai fuggito…solo
…qui si può solo
perdere…
- …La mia anima…e sarà proprio lei a vincere, a volare lontano libera nel cielo sorvolando le montagne ed arrivando fino a lei…nel mondo che vorrei.
…e alla fine non si perde
neanche più!
E mentre la
fenice risorgeva lentamente dalle sue ceneri, sconfiggendo la morte, e
mantenendo così la sua promessa, una piccola aquila riprese a volare libera nel
cielo della Russia, superando con coraggio le montagne e raggiungendo finalmente
la sua luna…
“Sarò per
sempre solo, io ti appartengo…sono e sarò per sempre legato ai tuoi occhi, ai
tuoi sorrisi, alla tua bocca, al tuo cuore…ti amo…”
In quella
gelida notte sotto lo sguardo della medesima luna due anime si rincontrarono,
osservando lo stesso cielo…
- Dove sei?...Luna se puoi portami da lui…ti amo
Kai…-
- Dove sei?...Luna sono certo che anche lei ti sta guardando…ti
amo…Hilary…-
FINE