1°Cap. - Sogni –
Quella che state per leggere è una
fanfiction a cui tengo molto, in effetti sarà perché è stata la prima che ho
scritto su Ranma ed anche la prima a più capitoli che abbia mai completato. Come
la maggior parte delle cose che scrivo, è per lo più romantica… ma che ci posso
fare… mi sono affezionata troppo a questo genere ^#^. Chissà, forse
prossimamente potrei sperimentare un genere nuovo O.o, ci penserò su quando avrò
un po’ più di tempo ^-. Ora v lascio alla lettura, un saluto a
tutti!
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- Buonanotte Akane.- augurò Kasumi
alla sorella minore, mentre passava con un fruscio davanti alla porta della sua
stanza e l'altra stava per infilarsi sotto le coperte.
- Buonanotte.- rispose l'altra
appena voltandosi, le parole seguite da un grosso sbadiglio, poi spense la luce
e si coricò cercando di prendere sonno. A giudicare dall'apparenza la ragazza si
sarebbe addormentata molto presto, ma in realtà questo non accadeva ormai da
giorni: tutto era cominciato quando aveva fatto per la prima volta un sogno
particolare... Sì, da quando sognava Ranma.
Bè, in effetti in passato l'aveva
già sognato altre volte, sempre e comunque nel contesto di situazioni a lei
familiari, come una litigata, oppure con lei che assisteva ad uno dei suoi
combattimenti, ma mai, mai le era successo di sognare che si comportasse in modo
così diverso dal solito, così... dolcemente. 'Ma non deve accadere ancora, devo
provare a pensare a qualcos'altro!' riflettè con decisione la ragazza,
rigirandosi su un fianco e mettendosi in posizione semi-fetale, chiuse gli occhi
nocciola smettendo di fissare la parete e lasciò che la sua mente vagasse tra
ricordi di canzoni, parenti, amici, fino a P-chan. Poi il torpore prese il
sopravvento e non ebbe più la forza di seguire il filo immaginario dei pensieri,
così si abbandonò a quel fluire incessante. E solo la luce del mattino lo
avrebbe fermato, facendola tornare alla realtà.
***... La giovane apre gli occhi
lentamente: la forte luce del sole la abbaglia, l'aria è tiepida e tutto è
tranquillo. All'improvviso qualcuno la prende per mano e una voce familiare di
ragazzo le dice:- Vieni Akane!- Lei voltandosi curiosa riconosce la persona che
la sta guidando... è Ranma! Poi, arrivati sotto l'ombra di un albero, lui si
ferma, si gira verso di lei, la scruta negli occhi e, prendendo timidamente le
sue mani tra le proprie, finalmente comincia a parlare:- Ecco, io...- balbetta
arrossendo.
- Ma Ranma, cosa succede? Ti senti
bene?- interviene lei preoccupata: perchè ha quell'espressione decisa e
imbarazzata allo stesso tempo? Perchè è diventato rosso senza motivo? La ragazza
si avvicina ancora, ritraendo la mano destra per poi posarla sulla fronte
davanti a sè.
- No no... non è questo...- risponde
l'altro scuotendo la testa e afferrandole delicatamente il
polso.
- Sei sicuro?- insiste lei ormai
quasi in ansia- Eppure hai il viso molto caldo. Non avrai la
febbre?
- No, io mi sento bene, è solo
che... volevo dirti una cosa importante e ho paura.
- Cosa? E perchè dovresti aver
paura?- richiede lei guardandolo curiosa 'E se... se avesse deciso di partire e
non tornare più, o peggio con Shampoo o Ukyo o... questo spiegherebbe il suo
strano modo di fare.'
- Non si sa mai come potresti
reagire tu!- esclama scherzoso di rimando.
'Allora... è proprio così. Lui...
non mi ha mai sorriso con quell'espressione.' pensa la giovane, mentre gli occhi
le si colmano di lacrime amare e distoglie lo sguardo, poi con voce tremante che
vuole sembrare forte, conclude risoluta:- Bè, ho capito tutto. Per quanto mi
riguarda tu puoi andartene dove e con chi ti pare e anche... non ritornare più.
A me non importa!- dice quasi strillando, mentre con uno strattone si libera
dalla sua presa, per poi allontanarsi e voltarsi dall'altra
parte.
- Ma Akane...- inizia lui, ma viene
interrotto subito.
- Non voglio sentire più niente!-
urla lei furiosa, nascondendo le guance ormai umide- Starò molto meglio senza di
te! Add...- stava finendo di dire, quando si sente prendere per le spalle e
girata a forza dalle braccia di lui; guarda sbigottita il fidanzato per quel
movimento così inaspettato, finchè i propri occhi non si allargano per la
sorpresa capendo che Ranma, rapidamente, quasi in uno slancio di improvviso
coraggio, ha ridotto di molto la distanza tra i loro visi.
- E invece, non hai capito niente
sciocchina.- mormora con dolcezza, accarezzandole il viso- Volevo solo dirti,
che ti amo.- conclude, poggiando le sue labbra su una guancia e succhiando una
lacrima, assaporandone il sapore salato. La ragazza, letteralmente esterrefatta,
continua ad osservarlo, finchè non si decide anche lei:- ... Anch'io.- sussurra
abbozzando un sorriso felice- Posso... baciarti?- domanda
emozionata.
- Certo che puoi, anch'io lo
voglio.- risponde l'altro con occhi seri e profondi, accostando ancora i loro
visi.
'In questo momento sembra anche più
maturo del solito...' medita lei, ormai completamente presa dalla situazione.
Tu-Tum... vicini: i suoi occhi, il suo naso, la sua bocca... Tu-tum... sempre
più vicini e presto l'avrebbero toccata... la giovane abbassa le palpebre
aspettando quel momento.***
- Ah!- Akane si svegliò bruscamente,
mettendosi seduta in maniera automatica e stringendo le lenzuola bianche nei
pugni; la vista leggermente appannata, la testa le girava e il cuore batteva
ancora con molta forza nel petto, così cercò di calmarsi, posandovi contro una
mano e respirando profondamente. 'Era un sogno, sempre il solito stupido ed
impossibile sogno' ripeteva a sè stessa, mentre si guardava intorno quasi
spaesata. Era già mattina, perchè poteva vedere i raggi chiari del sole filtrare
attraverso la finestra, ma sentiva anche piuttosto caldo 'Chissà che ore
saranno?' si chiese, mentre lentamente si alzava dal letto e andava ad aprire i
vetri, facendo entrare l'aria fresca in camera; quindi si avvicinò alla sveglia
e lesse:
- Le 09:30... cavolo, e meno male
che oggi dovevo svegliarmi presto per allenarmi!- esclamò sorpresa, poi corse in
bagno a lavarsi, tornò nella stanza aprendo l'armadio per cacciare un top con un
pantaloncino e indossarli in tutta fretta, infine uscì chiudendo la porta dietro
di sè. 'Penserò dopo a rifarmi il letto!' si disse, accorgendosi di essersene
dimenticata.
- Buongiorno!- esclamò sorridendo
alle sorelle, mentre entrava in cucina per la colazione.
- Buongiorno anche a te Akane!-
rispose Kasumi.
- Ciao. Ben svegliata sorellina...
ma non dovevi alzarti presto stamattina?- disse Nabiki.
- Ehm, ieri sera ero così stanca che
non ho pensato a regolare la sveglia. Ma tutti gli altri sono ancora a dormire?-
chiese con aria un po' sorpresa.
- Beh, a quanto pare sì, non abbiamo
visto nessun'altro oggi.- rispose la seconda.
- Però fai colazione ora!- la invitò
la prima.
- Certo! Devo essere in forze per...
'Ma ricordo male o Ranma mi aveva promesso che oggi mi avrebbe aiutata? Devo
allenarmi per il torneo femminile che ci sarà tra 2 giorni... e sta ancora a
dormire quel pigrone?! Sì che pure io stamattina... bè, dopo lo vado a
chiamare!'... allenarmi.- concluse dopo una pausa; così Akane si sedette al suo
posto e bevve una tazza di latte, ma intanto continuava a pensare 'A causa di
questi sogni ultimamente anche solo vederlo mi fa imbarazzare o intimorire...
che situazione! Quei momenti non sono che il frutto della mia immaginazione
eppure... eppure appaiono così reali, e so che in fondo vorrei lo fossero.'
confessò a sè stessa, mentre le gote si imporporavano
istantaneamente.
Nabiki stava guardando ormai da
qualche minuto con occhi indagatori la sorella, la quale con sguardo perso
giocherellava con gli hashi di legno tra le dita, poi, quando la vide arrossire
apparentemente senza motivo, credette di capire a cosa stesse
pensando...
- Akane, che fai, non hai fame?- le
domandò Kasumi 'Che strano, di solito mangia sempre tanto a colazione!'
La ragazza si riscosse quasi
sussultando, guardandosi intorno imbarazzata 'Mi devo controllare, e se
indovinassero i miei pensieri?' così dopo qualche attimo cercò di ricomporsi
mutando la sua espressione in una "più seria".
- N-no, non è niente, ero solo un
po' distratta... eh eh!- finì per ridere nervosamente, vedendo posato su di lei
lo sguardo furbo di Nabiki, che non tardò a dire la sua:
- Ehi, perchè se no la colpa
potrebbe anche essere di Ranma...- mormorò con occhi
allusivi.
- C-cosa vorresti dire?!- balbettò
lei ancora più agitata... che avesse veramente capito? Ma come... era proprio
così evidente?! Ma allora tutte le volte che aveva mentito a riguardo nessuno le
aveva creduto? E lui? E poi Nabiki avrebbe avuto perfino il coraggio di
ricattarla con i soldi per non farlo sapere agli altri, ne sarebbe stata di
certo capace! La sorella intanto continuava a guardarla con aria strana, finchè
non alzò un sopracciglio aggiungendo:
-... Non mi dire che, veramente...
la mia voleva essere una battuta... Akane...- la voce si interrompeva a tratti,
mentre il viso diveniva leggermente più pallido, mano a mano che i secondi
passavano, vedendo che Akane da parte sua rispondeva con uno sguardo sempre più
disorientato e colpevole; la diciassettenne allora non potè che continuare a
sussurrare- Voi avete sul serio... cioè...- finchè la sua interlocutrice, stanca
di tutta quell'insicurezza, volle chiarire cosa l'altra avesse
capito:
- Ma cosa? Vuoi spiegarti bene?!- le
urlò quasi arrabbiata. Kasumi, incuriosita anche lei dal mistero, chiese
informazioni a Nabiki e questa le parlò subito nell'orecchio; ma l'altra,
sentendo la risposta, dopo essere rimasta per degli istanti con gli occhi
spalancati e increduli in direzione della sorella minore, si accasciò esanime a
terra.
- Kasumi!- la chiamò Akane,
avvicinandolesi subito preoccupatissima- Ma cosa caspita le hai detto per farla
svenire?!- sbraitò contro l'altra.
- Aspetta un attimo!- le disse
quest'ultima, la quale, dopo aver sprangato porte e finestre, le si risedette di
fronte, guardandola con estrema serietà.- Akane...
- Beh, allora?- chiese lei seccata:
non sopportava quella tensione!
- Ecco... perchè non ce l'hai detto
subito che aspetti un figlio da Ranma?
La sedicenne a quella frase rimase
di stucco:- C-cosa??- balbettò incredula delle proprie orecchie. Ma come le era
potuta venire un'idea del genere?! Lei incinta.. lei, ancora fidanzata, e con un
ragazzo che ancora non aveva mai baciato...:-... Ma cosa ti è saltato in mente?
Perchè hai pensato una cosa così assurda? INCINTA DI UN CRETINO COME QUELLO
POI!! INCREDIBILE...- Akane aveva pronunciate quelle frasi in un crescendo di
consapevolezza e rabbia; le ultime parole poi, strillate con quanto fiato aveva
in corpo, avevano fatto svegliare di botto il ragazzo che dormiva nella stanza
di sopra, lasciandolo come minimo intontito... cos'era stato? Ranma si mise ad
ascoltare poggiando un orecchio sul pavimento, ma si rese conto di distinguere
le parole di una sola voce, quella della fidanzata, mentre l'altra era più bassa
e difficile da capire:
- Akane, calmati... in effetti mi
sembrava improbabile ma...- la rassicurò Nabiki, accostandosi cautamente a lei,
che era incavolata nera, ne facevano da prova il viso rosso e il respiro
affannato:
- "Ma" cosa?!- urlò di nuovo con
furia, facendola ritrarre un poco intimorita.
- Sembravi non avere fame, come può
succedere all'inizio di una gravidanza. Sì, mi rendo conto che i motivi in
questo caso possono essere tanti e molto diversi, ma in quel momento mi è venuto
in mente questo e poi...- si fermò un attimo a riprendere fiato-... quando ho
nominato Ranma tu hai fatto una faccia, come dire, "colpevole".- concluse quasi
in un sussurro e sperando di essere stata perdonata: quando la sorella si
arrabbiava non era da sottovalutare! Bè, la fase peggiore pareva essere passata,
visto che gli insulti si spostarono all'altro oggetto di
conversazione:
- I-io quello non lo sopporto!
Quello stupido che sa solo offendermi e prendermi in giro... non potrei mai
permettergli di... beh, hai capito.- si riprese appena in tempo, mentre il solo
rossore rimasto sul suo viso era quello della vergogna.
- Uhm, sembra parli di me!- si disse
lui con un mezzo sorrisetto ironico, anche se vorrei sapere con chi stia
parlando- E poi cos'è che non mi permetterebbe di fare?- si domandò dopo un
attimo di riflessione "...Sarà uno dei suoi soliti discorsi di
gelosia"
Nel frattempo la diciassettenne
intervenì nuovamente, questa volta con tono incredulo:
- Beh, vorresti farmi credere che
neanche dopo sposati voi...
- MAI! Perchè non lo sposerò MAI! Lo
odio! Sembra che in questa famiglia non lo voglia capire nessuno, ma è proprio
così: lo odio!- ribattè con decisione l'altra, sottolineando con forza che non
ne voleva proprio sapere.
Ranma a quel punto sobbalzò e si
mise seduto: quelle parole lo avevano colpito... allora tutte le volte che gli
aveva detto male diceva sul serio! Ed ecco perchè da qualche giorno cercava
sempre di evitarlo, doveva averla fatta arrabbiare ancora di più per qualcosa di
cui non si era reso conto.
'Ma perchè sono qui per terra come
un idiota? Non me ne importa proprio niente di quella lì! ... e guarda, mi ha
fatto pure passare il sonno con le sue urla isteriche!' pensò, sconvolto dal suo
stesso comportamento, quindi si alzò in piedi, aprendo le persiane e scostando
le tende della propria camera, facendo entrare i raggi del sole ormai abbastanza
alto nel cielo. 'E dovrei anche sprecare questa bella giornata con una che mi
odia':- Bel programma davvero!- sbuffò, cercando di domare un ciuffo ribelle
sulla testa, mentre si guardava con disinteresse allo specchio. - E poi, cosa
crede, che io invece voglia sposarla? E' stato organizzato tutto dai nostri
genitori e senza interpellarci! Io non l'amo affatto! Non la sopporto quella
sgorbutica!- esclamò battendo un pugno contro il muro, a sguardo basso. Sentiva
il petto oppresso come da un peso esagerato, così che gli sembrava doloroso
anche il semplice respirare, si sentì d'un tratto più leggero dopo che gli fu
sfuggito un singhiozzo solitario, seguito subito da un'onda di lacrime negli
occhi blu cobalto. 'Non devo piangere come una donna, sono un maschio!' pensò, e
in un moto di volontà si sfregò gli occhi, poi controllò l'orologio 'Tra dieci
minuti dovrei essere in palestra... ma di certo se non mi chiama lei, non vado.'
riflettè svogliato e testardo, poi sbadigliò:- Che sonno! Stavo tanto tranquillo
a dormire e invece... ora mi ristendo un po', anche perchè in queste condizioni
non riuscirei neanche ad allenarmi da solo, figurarci ad aiutare quella
schiappetta... yawn! Se poi se n'è scordata tanto meglio!- si disse, rigirandosi
su un fianco e chiudendo gli occhi.
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