Personaggi: America (Alfred F. Jones); Inghilterra (Arthur Kirkland).
Prompt scelto: Tre mesi fa [59]
Note storiche: 14 Novembre 1940 - Nella notte, 449 aerei tedeschi bombardano a tappeto Coventry, capitale dell’industria inglese dell’automobile. Gli antichi edifici del bellissimo centro storico della città, e con essi la magnifica cattedrale del Trecento, vengono letteralmente polverizzati: le vittime sono 550, non si contano i feriti, le fabbriche distrutte 21.
6 Febbraio 1941 - Il Congresso degli Stati Uniti vota un emendamento che rimette in discussione la legge “Affitti e prestiti” (Lend-Lease Act) per i soccorsi alla Gran Bretagna.
Piesse: dedicata alla mia Little Bro - che è davvero una Nazione moltomoltomolto insopportabile. Però anche se è lontanissima io le voglio bene e l'abbraccio con il pensiero. Ci ho provato anche a palparla, ma devo affinare le mie tecniche. Ti voglio tanto di quel pene che - è meglio finirla qui. Buon compleanno! ♥
Inghilterra
non gli era mai sembrato così piccolo. Inghilterra andava a
fuoco,
Inghilterra soffriva. Queste cose di solito non gli succedevano.
Inghilterra pagava caro i bombardamenti sull'East End londinese, ma
difficilmente si sarebbe arreso.
Inghilterra,
piuttosto, preferiva far finta di niente. Specie davanti agli altri e
soprattutto davanti ad America.
«Polonia,
stai bene?»
14
Novembre 1940;
America l'ha saputo, ma allora era
vero.
Inghilterra questa volta è entrato nella sala conferenza
con una gamba fasciata. Quasi non è capace di posarla a
terra.
Inghilterra
non è mai così, Inghilterra è sempre,
pienamente in grado di
nascondere le sue debolezze sotto strati di sarcasmo pungente,
frecciatine e falsi sorrisi. Inghilterra di qua, Inghilterra di
là,
Inghilterra e un mucchio di inutili maschere.
Si
è seduto al tavolo. Francia accanto a lui non sembra stare
meglio.
Non
litigano nemmeno, il che significa solo che hanno fatto pace una
volta per tutte – bizzarro quanto improbabile. O che la
situazione
è decisamente più grave del solito. Francia non
fa proposte
indecenti – “Mon dieu, si potrebbe chiamare
Francia-Britannica!”
- Inghilterra non sbuffa.
America
è triste. Non è affatto divertente fare l'eroe
quando non c'è
nessuna folla che ti acclama.
«England?»
Inghilterra
alza la testa e quello che vede America non è un bello
spettacolo.
Non tira una bell'aria dalle sue parti, Inghilterra è
distrutto,
visibilmente stanco. La RAF da sola non ce la fa proprio; Germania
gli sta col fiato sul collo.
«Germania
ha bombardato a tappeto Coventry. Edifici e fabbriche ridotti a un
mucchietto di polvere – cattedrale del Trecento compresa
–
centinaia di morti. Però io sto bene.»
America
potrebbe giurare di aver visto per un attimo i tratti di Inghilterra
diventare più rudi. Proprio mentre marcava le ultime quattro
parole
e rivolgeva un'occhiataccia a tutti i presenti. Francia non commenta,
America nemmeno. Chi non ha la forza di farlo, chi non avrebbe
comunque voce in capitolo.
Inghilterra
non lo vorrebbe il suo aiuto. La RAF ce la farebbe benissimo
da
sola? – ed eventualmente con il supporto della
Polonia.
Annientare
e polverizzare. Radere al suolo e mietere il maggior numero di
vittime possibile.
America
non se l'era mai immaginato così quel mondo –
Inghilterra era
stato violento e a volte anche brutale con lui, ma di certo non a
tali livelli. Inghilterra l'aveva usato magari, a fini economici,
espansionistici. Solo per gli scopi personali insomma. Però
aveva
sempre avuto una sorta di rigoroso rispetto nei confronti del Nuovo
Mondo; una terra che gli era sempre piaciuta – in
tutti i sensi
– e che davvero non riusciva a capire come potesse essergli
scivolata via dalle mani con tanta facilità. La malinconia
nazionale, poi, era sempre stato complicato stemperarla nell'alcool.
Per quanto i bicchierini di gin fossero socievoli – e le
fate, dio,
com'erano affettuose quando gli davano pacche sulla spalla e quando
cercavano di consolarlo – America non tornava indietro.
America non
se ne stava sporto sulla costa, in trepidazione. America non
scalciava più perché voleva vederlo.
America
si riscuote. Inghilterra sembra leggergli nel pensiero e le sue
occhiaie sono sempre più profonde.
La
reciproca mancanza non cessa, né si affievolisce.
Inghilterra gli è
distante; America probabilmente lo è anche di
più. A separarli c'è
un oceano, qualche secolo ed una manciata di battutacce di pessimo
livello - “America, sei davvero diventato uno schifo di
Nazione”
“Inghilterra, dovresti fare attenzione a quelle
rughe” “America,
sei grasso ed inutile” “Inghilterra”
“America”
“Inghilterra” “America”
“Inghilterra”.
America
sospira. Non la smetteranno mai di litigare, nemmeno durante la
Seconda Guerra Mondiale, nemmeno quando Inghilterra sembra proprio a
un passo così dal collassare sul pavimento della Sala
Conferenze.
Inghilterra
si regge la fronte con una mano, la testa nemmeno ce la fa a starsene
al suo posto con le sue sole forze. Gli serve un aiuto esterno,
Polonia non è sufficiente. America se ne accorge, chiude gli
gli
occhi e sta zitto. Strano.
6
Febbraio 1941;
Non gli pare vero, Inghilterra è rinvigorito –
potrebbe anche sembrargli più giovane, ma questo proprio non
ci
tiene a farglielo sapere. Tre mesi fa l'aveva visto sul bordo del
baratro con una voglia matta di staccare la spina al cervello, agli
aerei, a tutto e di concedersi un po' di riposo. Tre mesi fa
Inghilterra non gli sembrava affatto Inghilterra
– non
quello di sempre, almeno; non urlava, non litigava, non costringeva
gli alleati ad assaggiare i suoi schifosissimi scones. Ad America
dispiaceva, gli scones di Inghilterra non erano poi così
male, forse
avrebbe solo dovuto aggiungerci del Ketchup.
Inghilterra
sorride – di quel sorriso che molti temono, quello che fa
quando è
sicuro di sé, cioé circa sempre.
America
lo guarda e sorride a sua volta – di quel sorriso che molti
odiano,
quello che fa quando sa di essersi comportato da vero eroe.
«Lend-Lease
Act. Grazie, America. Non pensavo l'avresti fatto.»
Inghilterra
non se l'aspettava eppure la cosa gli fa immensamente piacere.
America pensava che si sarebbe messo a sbraitare, invece è
felice
almeno quanto lui e se ne sta lì accanto, tutto tronfio e
impettito
dato che il merito è tuttotuttotutto, interamente ed
esclusivamente
suo.
God,
gli piace che Inghilterra lo ringrazi. Gli piace che Inghilterra
riconosca la sua forza. Magari America va avanti anche un po' solo
per questa piacevole, bizzarra, piccola e subdola voglia di
soddisfarlo.
Tre
mesi fa nemmeno credeva che fosse possibile. Adesso lui lo sta
aiutando. Ha infilato una spalla sotto il suo braccio stremato dal
peso dei fucili e lo ha sorretto.
America
è proprio una brava Nazione. Inghilterra lo sa. Non glielo
dice –
però lo sa. Ci tiene a lui, ma non gli dice nemmeno questo.
Malgrado
la distanza, malgrado i disaccordi, malgrado i litigi, gli insulti,
malgrado ogni centimetro di terra e repulsione nei confronti
dell'altro – forseforseforse, Inghilterra ci tiene ad America
e
America ne è ben consapevole mentre sorride guardando un
mucchietto
di soldatini ricoperti dalla polvere.