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Autore: ballerinaclassica    01/12/2009    4 recensioni
Francia non fa proposte indecenti – “Mon dieu, si potrebbe chiamare Francia-Britannica!” - Inghilterra non sbuffa.
America è triste. Non è affatto divertente fare l'eroe quando non c'è nessuna folla che ti acclama.
[ Buon compleanno Little Bro ]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Upright chest.
Personaggi: America (Alfred F. Jones); Inghilterra (Arthur Kirkland).
Prompt scelto: Tre mesi fa [59]
Note storiche: 14 Novembre 1940 - Nella notte, 449 aerei tedeschi bombardano a tappeto Coventry, capitale dell’industria inglese dell’automobile. Gli antichi edifici del bellissimo centro storico della città, e con essi la magnifica cattedrale del Trecento, vengono letteralmente polverizzati: le vittime sono 550, non si contano i feriti, le fabbriche distrutte 21.
6 Febbraio 1941 - Il Congresso degli Stati Uniti vota un emendamento che rimette in discussione la legge “Affitti e prestiti” (Lend-Lease Act) per i soccorsi alla Gran Bretagna.
Piesse: dedicata alla mia Little Bro - che è davvero una Nazione moltomoltomolto insopportabile. Però anche se è lontanissima io le voglio bene e l'abbraccio con il pensiero. Ci ho provato anche a palparla, ma devo affinare le mie tecniche. Ti voglio tanto di quel pene che - è meglio finirla qui. Buon compleanno! ♥





Inghilterra non gli era mai sembrato così piccolo. Inghilterra andava a fuoco, Inghilterra soffriva. Queste cose di solito non gli succedevano. Inghilterra pagava caro i bombardamenti sull'East End londinese, ma difficilmente si sarebbe arreso.
Inghilterra, piuttosto, preferiva far finta di niente. Specie davanti agli altri e soprattutto davanti ad America.
«Polonia, stai bene?»

 14 Novembre 1940;
America l'ha saputo, ma allora era vero.
Inghilterra questa volta è entrato nella sala conferenza con una gamba fasciata. Quasi non è capace di posarla a terra.
Inghilterra non è mai così, Inghilterra è sempre, pienamente in grado di nascondere le sue debolezze sotto strati di sarcasmo pungente, frecciatine e falsi sorrisi. Inghilterra di qua, Inghilterra di là, Inghilterra e un mucchio di inutili maschere.
Si è seduto al tavolo. Francia accanto a lui non sembra stare meglio.
Non litigano nemmeno, il che significa solo che hanno fatto pace una volta per tutte – bizzarro quanto improbabile. O che la situazione è decisamente più grave del solito. Francia non fa proposte indecenti – “Mon dieu, si potrebbe chiamare Francia-Britannica!” - Inghilterra non sbuffa.
America è triste. Non è affatto divertente fare l'eroe quando non c'è nessuna folla che ti acclama.
«England?»
Inghilterra alza la testa e quello che vede America non è un bello spettacolo. Non tira una bell'aria dalle sue parti, Inghilterra è distrutto, visibilmente stanco. La RAF da sola non ce la fa proprio; Germania gli sta col fiato sul collo.
«Germania ha bombardato a tappeto Coventry. Edifici e fabbriche ridotti a un mucchietto di polvere – cattedrale del Trecento compresa – centinaia di morti. Però io sto bene
America potrebbe giurare di aver visto per un attimo i tratti di Inghilterra diventare più rudi. Proprio mentre marcava le ultime quattro parole e rivolgeva un'occhiataccia a tutti i presenti. Francia non commenta, America nemmeno. Chi non ha la forza di farlo, chi non avrebbe comunque voce in capitolo.
Inghilterra non lo vorrebbe il suo aiuto. La RAF ce la farebbe benissimo da sola? – ed eventualmente con il supporto della Polonia.
Annientare e polverizzare. Radere al suolo e mietere il maggior numero di vittime possibile.
America non se l'era mai immaginato così quel mondo – Inghilterra era stato violento e a volte anche brutale con lui, ma di certo non a tali livelli. Inghilterra l'aveva usato magari, a fini economici, espansionistici. Solo per gli scopi personali insomma. Però aveva sempre avuto una sorta di rigoroso rispetto nei confronti del Nuovo Mondo; una terra che gli era sempre piaciuta – in tutti i sensi – e che davvero non riusciva a capire come potesse essergli scivolata via dalle mani con tanta facilità. La malinconia nazionale, poi, era sempre stato complicato stemperarla nell'alcool. Per quanto i bicchierini di gin fossero socievoli – e le fate, dio, com'erano affettuose quando gli davano pacche sulla spalla e quando cercavano di consolarlo – America non tornava indietro. America non se ne stava sporto sulla costa, in trepidazione. America non scalciava più perché voleva vederlo.
America si riscuote. Inghilterra sembra leggergli nel pensiero e le sue occhiaie sono sempre più profonde.
La reciproca mancanza non cessa, né si affievolisce. Inghilterra gli è distante; America probabilmente lo è anche di più. A separarli c'è un oceano, qualche secolo ed una manciata di battutacce di pessimo livello - “America, sei davvero diventato uno schifo di Nazione” “Inghilterra, dovresti fare attenzione a quelle rughe” “America, sei grasso ed inutile” “Inghilterra” “America” “Inghilterra” “America” “Inghilterra”.
America sospira. Non la smetteranno mai di litigare, nemmeno durante la Seconda Guerra Mondiale, nemmeno quando Inghilterra sembra proprio a un passo così dal collassare sul pavimento della Sala Conferenze.
Inghilterra si regge la fronte con una mano, la testa nemmeno ce la fa a starsene al suo posto con le sue sole forze. Gli serve un aiuto esterno, Polonia non è sufficiente. America se ne accorge, chiude gli gli occhi e sta zitto. Strano.


6 Febbraio 1941;
Non gli pare vero, Inghilterra è rinvigorito – potrebbe anche sembrargli più giovane, ma questo proprio non ci tiene a farglielo sapere. Tre mesi fa l'aveva visto sul bordo del baratro con una voglia matta di staccare la spina al cervello, agli aerei, a tutto e di concedersi un po' di riposo. Tre mesi fa Inghilterra non gli sembrava affatto Inghilterra – non quello di sempre, almeno; non urlava, non litigava, non costringeva gli alleati ad assaggiare i suoi schifosissimi scones. Ad America dispiaceva, gli scones di Inghilterra non erano poi così male, forse avrebbe solo dovuto aggiungerci del Ketchup.
Inghilterra sorride – di quel sorriso che molti temono, quello che fa quando è sicuro di sé, cioé circa sempre.
America lo guarda e sorride a sua volta – di quel sorriso che molti odiano, quello che fa quando sa di essersi comportato da vero eroe.
«Lend-Lease Act. Grazie, America. Non pensavo l'avresti fatto.»
Inghilterra non se l'aspettava eppure la cosa gli fa immensamente piacere. America pensava che si sarebbe messo a sbraitare, invece è felice almeno quanto lui e se ne sta lì accanto, tutto tronfio e impettito dato che il merito è tuttotuttotutto, interamente ed esclusivamente suo.
God, gli piace che Inghilterra lo ringrazi. Gli piace che Inghilterra riconosca la sua forza. Magari America va avanti anche un po' solo per questa piacevole, bizzarra, piccola e subdola voglia di soddisfarlo.
Tre mesi fa nemmeno credeva che fosse possibile. Adesso lui lo sta aiutando. Ha infilato una spalla sotto il suo braccio stremato dal peso dei fucili e lo ha sorretto.
America è proprio una brava Nazione. Inghilterra lo sa. Non glielo dice – però lo sa. Ci tiene a lui, ma non gli dice nemmeno questo. Malgrado la distanza, malgrado i disaccordi, malgrado i litigi, gli insulti, malgrado ogni centimetro di terra e repulsione nei confronti dell'altro – forseforseforse, Inghilterra ci tiene ad America e America ne è ben consapevole mentre sorride guardando un mucchietto di soldatini ricoperti dalla polvere.







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