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Autore: SilentMoon    01/12/2009    13 recensioni
A volte, quando tiri le somme, sei pieno di domande, e non trovi risposte. A volte, scrivi e diventi il segno dell'inchiostro su carta. A volte, giochi da solo, ma sempre in compagnia, A volte, invece, corri. Corri. E vai via. Ma non sei solo. Mai. Questa volta mi butto in una oneshot spero vi piaccia, commentate, ci tengo davvero tanto ç_ç!.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il 21esimo secolo cade,

ma la tua mente,

l’ha preceduto,

il secolo.

Provando a pensare,

ciò che sei,

ciò che eri,

ciò che sarai,

la risposta?.

Una?.

Due?.

Tre?.

Quattro?.

Non c’è la risposta,

ci sono solo dei nomi,

uno solo,

basta,

il tuo.

 

E vai via.

Arriva il momento dove tutto è inutile.

Hai fatto ciò che dovevi.

Hai preso decisioni di cui non te ne pentiresti mai.

 

E corri.

E vai via.

 

E ne hai lasciati di sogni.

Rotti.

E magari sparsi per un boulevard.

Il tuo boulevard of broken dreams.

Hai trovato quello che credevi giusto.

Ti sei domandato troppe volte qual’era la parte del giusto e lui cosa voleva.

In 1.000 hours sei riuscito a crearti e distruggerti ridendo.

Correndo in libreria,

At the library,

a soli 16 anni,

16,

fumando con i tuoi amici, fratelli, canne ed erba di ogni tipo,

passando la tua green day con loro,

con un pensiero fisso in mente,

I want to be alone,

Ma non eri e non sei solo,

hai sentito troppo sulle tue spalle,

dry ice, fa male,

scazzando perché volevi ciò che desideravi,

The one I want.

Pensando che la tua generation andasse a fanculo,

percorrendo le strade che portavano a mille tetti,

Christie road,

sentendosi strani dopo un bacio che sapeva di veleno,

2000 Light Years Away ,

sentendoti a volte come uno schiavo,

Dominated love slave,

raccontanto stupidaggini,

One of my lies,

ma sempre con loro al tuo fianco,

i tuoi fratelli.

Siete riusciti a rimanere voi stessi.

Sweet Children.

Ed è per questo che ti sentivi catapultato in paradiso,

Welcome to the paradise,

ma In the end,

sei riuscito a raccontare ciò che eri,

o almeno hai provato,

All by myself,

riuscendo a dire fottiti o muori,

F.O.D..

Hai cambiato per l’ennesima volta la tua direzione,

le fisse che prendevi come cotte,

e le hai sempre ottenute,

avendo lei,

She.

Hai urlato.

Hai fatto urlare.

Facendoti sanguinare le orecchie.

Sei scappato.

Da una realtà che non riuscivi a digerire.

Una realtà che hai creato e che poi hai distrutto perché volevi.

 

E corri.

E vai via.

 

Sentendoti contraddetto,

Walking contradiction,

il cervello ti è andato in crisi,

Brain Stew,

facendoti entrare nel panico,

Panic song.

 

E corri.

E vai via.

 

Sei riuscito ad ottenere ciò che era indispensabile,

quello che ti serviva.

I punti vitali li avevi,

li hai iniziati ad ordinare,

hai fatto selezioni,

hai preso nuovamente scelte,

questa volta,

quelle decisive.

Sei riuscito a capire il giusto,

almeno per conto tuo,

hai almeno dormito?.

Avrai sofferto di insonnia, sicuramente,

ma ciò che conta,

è che sei cresciuto,

sei riuscito a ragionare e capire la tua strada,

camminando da solo,

Wallking Alone,

e se prima desideravi esserlo,

ora lo sei,

e l’hai deciso tu,

solo tu.

Sentendoti come un Dio.

Si.

Perché tu lo sei.

Come un vero re.

Almeno per un giorno.

King for a day.

Lasciando valori e facendoti scendere bocconi amari,

pensando a ciò che hai perso

e che non riavrai

e per questo dici

Time of your life.

Stando attento alla realtà che ti circondava,

Warning,

facendo il cazzo che volevi,

Blood, sex and booze,

sempre pronto,

Waiting,

a migliorarti e ad urlare come volevi essere,

Minority.

Hai preso sbandate,

ed hai perso la strada del tetto precedente,

correndo ora,

verso quello di un’altra,

Maria,

pensando al tuo stato d’animo quando saresti tornato,

When I come around.

Pentendoti di tutti gli errori che hai fatto a causa di stupide donne,

e pensavi,

di non volerti più innamorare,

I don’t wanna fall in love,

distraendoti e cercando di contrare il tuo odio

su come avresti voluto che proseguisse il tuo futuro,

magari in televisione,

I want to be on TV,

cannandoti,

dicendo cose senza un senso,

sempre insieme al tuo sangue e i tuoi fratelli,

magari un Do Da Da rallegrava la giornata,

o forse

bastava pensare a quella scritta.

Billie Joe Must Die.

Si.

E la risposta?.

Non è una domanda e non è degna di risposta.

Ha solo un’affermazione.

Ah ah you’re dead.

 

E corri.

E vai via.

 

Ma ti fermi.

Pensi.

Ricapitoli la tua vita.

Alle stronzate,

al dolore,

a loro,

e a tutte le mille lei che hai avuto, ma nemmeno una in fondo, è stata quella giusta.

E fissi il cielo,

sorridendo alle lacrime,

sentendoti libero.

Ti sei svegliato,

ora,

Settembre è passato,

Wake me up when September ends.

Tu sei libero.

Lo sei.

Hai incontrato di nuovo lui, Jimmy,

non era difficile cercarlo,

è dentro te.

Tu sei Jimmy.

Tu sei St. Jimmy.

Tu sei Jesus Of Suburbia.

Tu hai le risposte a tutto.

 

E corri.

E vai via.

 

Abbassi la testa e ridi.

La tua vita intensa non ti lascia un attimo di tregua.

Non hai trovato nessuno.

Sei sempre il solito stronzo di Rodeo.

Non sei cambiato.

Il solito Billie che amava sbronzarsi al Gilman,

passando una serata come un’altra,

tra droga e alcohol.

 

E corri.

E vai via.

 

E ora?.

E’ ora di fermarsi, non è vero Jimmy?.

E Jesus Of Suburbia?.

E’ fermo, mi tiene la mano.

E Billie?.

Billie?.

Si.

Billie,

fermo su quel muro,

con la testa tra le mani,

con Jimmy e J.O.S. ai lati,

lo fissano,

stringendogli la mano.

Il sole spunta di nuovo dopo la pioggia,

e con lui Mike e Trè,

i tuoi fratelli.

Mike scatta una foto,

esce subito,

ancora scura,

cade a terra e la raccogli.

Vanno via salutandoti,

Sventoli il pezzo di cartone per farlo asciugare,

soffiandoci sopra,

Jimmy e J.O.S. ti aiutano.

Ora si vede.

E ci sei tu.

Solo tu.

Su quel muro opaco,

urlando con il sorriso,

piangendo felice.

Solo tu.

Guardi Jimmy.

Guardi J.O.S..

Sei soddisfatto.

Loro sono compiaciuti quanto te.

Vi scambiate sguardi e sorrisi.

Scoppiate a ridere,

stracciando la foto in due parti,

la fai cadere a terra,

sotto i tuoi piedi,

dicendo addio,

a quell’immagine,

dove c’eri solo tu.

Ridi,

riguardi Jimmy e J.O.S. annuisci,

vi alzate.

Tenendovi per mano.

Sei solo tu Billie.

Ma non sei solo.

E sei solo.

Ma non lo sei.

 

E corri.

E vai via.

  
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