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Autore: Ayumi Yoshida    01/12/2009    4 recensioni
“Cosa vuoi farmi?”
“Adesso vedrai”
Gli immobilizzò entrambe le braccia con una sola mano, per impedire qualunque sua reazione, e con l’altra cavò fuori dalla tasca dell’impermeabile una capsula biancastra.

[Principalmente Heiji/Kazuha - Accenni Shinichi/Ran]
( I classificata al contest "E se i vostri personaggi preferiti tornassero bambini?" di Aki96 )
- ULTIMO CAPITOLO PUBBLICATO! -
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vittoria e questa storia sono tutte per Leo, perché quando c'è bisogno di lui, c'è sempre e perché questa storia senza di lui non sarebbe mai nata.
Grazie.

 

 

 

 

Cuore di aria
( I classificata al contest "E se i vostri personaggi preferiti tornassero bambini?" di Aki96 )

 

 

In questo momento, mezzogiorno circa.

 

Le ossa gli dolevano terribilmente, mentre, ottenebrato dal dolore, si muoveva senza sosta nel letto per cercare di trovare sollievo. Sentiva i muscoli dilaniarsi sotto reti di rocce pesantissime, la cassa toracica scricchiolare, il cuore battere così veloce da fargli girare la testa.

Intorno a sé, non percepiva che una girandola di voci, sensazioni, colori e ambienti indistinguibili.
Fastidiosi rumori si sovrapponevano a voci concitate, odori opprimenti a profumi tenui e delicati; urli e pianti si alternavano a velocità impressionante, disorientandolo di più.

La sua vista diventava sempre più offuscata e imprecisa: ormai percepiva il mondo esterno in grandi chiazze, prima colorate, poi in bianco e nero, come in un vecchio film.

Perché di sicuro in un vecchio film doveva trovarsi: mai aveva provato tali sensazioni.

Con gli occhi vacui, continuava a fissare davanti a sé e a non vedere nulla.

“Cosa-sta-succedendo?” sillabò lentamente Heiji con un filo di voce, concentrando tutte le forze a lui restanti nel fiato che gli sfiorava le labbra.

All’improvviso tutto tacque, come se qualcuno avesse dato un segnale predefinito per il silenzio, e un’altra voce, femminile e tremante, bisbigliò: “Nulla, non preoccuparti. Va tutto bene.”

Kazuha, il viso sfatto dalle lacrime e stanco, dovette lottare contro se stessa per restare in piedi. Barcollante, si sporse verso il letto del ragazzo: cercava la sua mano.

Il detective di Osaka avvertì qualcosa scivolare lungo il materasso, lentamente e con fare intimo; subito dopo percepì più calore nella mano sinistra e si bloccò nel letto.

Quella stretta era debole, ma al momento stesso energica, e a lui serviva moltissimo.

Kazuha” mormorò con difficoltà, quasi senza più voce. E prima di chiudere gli occhi, gli parve proprio di vederla, di scorgere il suo sorriso.

E di sentire le sue labbra.

 

Lo stesso giorno, ore undici circa.

 

“Signore, perché ha sottratto la borsetta a questa signorina?”

Tutti i clienti del bar sulla via della stazione dove si erano fermati per bere qualcosa si voltarono a guardarlo.

Heiji sogghignò, incrociando le braccia: un altro caso era risolto, un altro ladro era stato catturato, e nel minor tempo possibile. Giusto in tempo per accompagnare Kazuha e Ran in un noiosissimo giro di compere insieme a Conan. Solo il pensiero di ciò che avrebbe dovuto fare gli fece incrinare il sorriso sulle labbra, ma il giovane detective cercò di trattenersi per non rovinare la sua immagine vincente.

L’uomo che aveva appena accusato, un signore abbastanza avanti negli anni e un po’ grosso, si portò le mani al volto, sconvolto. Era stato scoperto.

“Mi consegni la borsa” ordinò Heiji in un tono che non ammetteva repliche. Il signore, con l’espressione sconfitta, frugò in una tasca interna della sua giacca e ne cavò una piccola borsa nera e scintillante.

“Perché l’ha fatto?” continuò ad indagare il ragazzo.

L’uomo abbassò la testa. “Ho perso tutto al gioco e la signorina è una mia conoscente. Sapevo che era ricca e ho pensato di rubarle la borsa. So che porta spesso molti contanti con sé.”

Heiji gli strappò la borsa di mano e la riconsegnò alla proprietaria.

“Per questa volta le è andata bene, signorina” affermò, sicuro “ma le conviene non mettere più tanti soldi nella borsetta.”

La ragazza gli sorrise. “Farò come dici.”

“Andiamo” annunciò poi con un cenno della mano e uscì dal locale, senza aver comparto nulla. Conan, Ran e Kazuha si affrettarono a seguirlo, rivolgendo occhiate stranite  tutt’intorno.

Fuori dal negozio, le due ragazze ancora si scambiavano sguardi perplessi e increduli. In cinque minuti Heiji aveva scoperto e sventato un tentativo di furto: non avevano mai visto una risoluzione di un caso così rapida.

“Dimmi, Conan kun” sussurrò Ran inginocchiandoglisi accanto, per non farsi sentire “Secondo te come ha fatto Hattori kun a risolvere questo caso così velocemente?”

Il bambino sorrise e rispose a voce alta e infantile: “Non ne ho idea! Sarà perché Heiji niichan è molto intelligente!”

Gli occhi del Detective di Osaka si ridussero a due fessure, mentre quelli di Kazuha diventavano ad un tratto adoranti.

“Ma quanto sei gentile!” sibilò Heiji accarezzando la testa del piccolo con un po’ troppa foga; Conan ghignò.

“Bene,” disse poi, già rassegnato a fare il portapacchi per la sua amica “dove andiamo prima?”

“Non saprei” rispose Ran, guardando interrogativa Kazuha. La ragazza scosse un attimo la testa per riprendere a respirare e assumere un’espressione normale e propose: “Vestiti?”

“E vestiti sia” approvò l’altra, sorridendo entusiasta.

I ghigni sui volti dei ragazzi, ancora impegnati a punzecchiarsi, congelarono, diventando smorfie.

Presero, così, a passeggiare lungo la via che conduceva alla stazione, nella quale c’erano anche molti negozi, e cominciarono a fermarsi per guardare le vetrine e, eventualmente, per fare acquisti.

Ogni volta che accadeva e le ragazze entravano presso un negoziante, Heiji cominciava a battere un piede a terra, annoiato, mentre Conan rideva a crepapelle sotto i baffi, leccando un gelato o mangiando qualcosa.

Era troppo divertito nel vedere come le ragazze li trattassero diversamente solo per la loro età: a lui compravano sempre succhi di frutta e gelati, per evitare che facesse capricci, Heiji, invece, veniva semplicemente zittito da uno sguardo minaccioso di Kazuha, senza alcuna possibilità di appello o di svago.

All’ennesima vetrina, Conan vide una vena sulla tempia di Heiji cominciare a pulsare ferocemente e decise di divertirsi un po’.

“Cosa c’è, Hattori? Cominci a stancarti?” domandò, canzonatorio.

Il ragazzo gli rivolse uno di quelli sguardi che di solito Kazuha rivolgeva a lui.

“Io non sono un bambino, Conan kun” sottolineò con cura le ultime parole e sbuffò “ A me non comprano gelati e patatine per non farmi lamentare. E’ terribile! Quando diavolo finiranno?”

Per me è davvero terribile.

Era stato Conan a parlare, in tono serio e riflessivo. Heiji alzò lo sguardo,incuriosito, e lo posò sul bambino: aveva abbassato la testa e non osava guardarlo.

“Non ce la faccio più a vivere in questa situazione” continuò a dire, esprimendo concetti troppo grandi per il suo essere – apparentemente – bambino “E la cosa più brutta è fare finta di essere lontano, quando ce l’hai accanto e l’unica cosa che vorresti è stare con lei, nel tuo vero corpo.”

Il ragazzo si morse un labbro, dispiaciuto. Quelle frasi confessate a fatica esprimevano tutto il disagio del suo amico e avversario Shinichi Kudo, nel corpo di un bambino di otto anni da ormai dieci mesi. Ciò che il detective di Tokio aveva detto l’aveva colpito profondamente, aveva aperto una breccia nel suo cuore beffardo e ironico. Essere in un corpo diverso dal proprio, fingere di essere un altro doveva essere realmente terribile. Nascondersi, abbandonare tutti gli affetti, cercare qualcosa che forse neanche avrebbe mai trovato…

Non avrebbe mai voluto essere al suo posto, per nessun motivo.

“Sono certo che tra poco finirà” sussurrò, comprensivo, posandogli una mano sulla spalla. “Vedrai, risolveremo tutto.” Conan alzò lo sguardo, palesemente sorpreso, ma pieno di gratitudine. Non poteva credere che l’altro avesse rinunciato alla sua solita frecciatina per confortarlo.

E in quell’atteggiamento  – con Heiji a fare coraggio a Conan - Ran e Kazuha li ritrovarono quando uscirono dal negozio.

“E’ accaduto qualcosa?” esclamò Ran, preoccupata, non appena ebbe visto il viso rattristato di Conan, ma il bambino immediatamente sorrise, cercando di farsi forza.

“No, niente”

Subito Heiji gli venne in aiuto.”Vuole un altro gelato.”

“Sei un piccolo golosone!” lo rimproverò Ran, scherzosa. Sorrise anch’ella e lo prese per mano. “Te lo compro al prossimo bar che incontriamo, sei contento?”

Conan annuì, sorridendo felice, e Heiji sentì una stretta al cuore.

No, non avrebbe mai voluto essere al suo posto, per nessun motivo.

 

 

 


 

Ecco l'inizio di una nuova fic su Detective Conan! Ma quanto sono felice! *_*
Non vedevo l'ora di poter ritornare su questo splendido fandom e lo faccio con una fic che considero un po', come direbbe Dickens, la mia figlia preferita tra tutte le altre.
Ci ho messo l'anima nello scrivere questa storia, ci ho sudato, mi sono disperata, mi sono divertita: insomma, ci ho messo uan parte della mia vita dentro.
Spero, quindi, che la considererete all'altezza e che possa piacervi almeno un pò. ^^
Se questa fic è venuta fuori ed è stata scritta è stato solo merito di Leo, che ho tediato per settimane e settimane durante la sua stesura e che mi ha fatto da consulente e da primo lettore.
A lui è piaciuta molto e per me questa è già una conquista. :)
Spero sia lo stesso per voi. Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate. ^^
E' una fic molto strana, vi avverto! E' così strana che ha mandato in crisi anche me mentre la scrivevo. Quanto ho penato! Spero soltanto che il mio affanno non si sia ripercosso sui personaggi, rendendoli irriconoscibili. Allora per me sarebbe davvero la disperazione completa!

Riporterò il giudizio del contest - che ancora sono stupita di aver vinto - nell'ultimo capitolo della fic, tanto da non fare spoiler. Anche tutti gli altri ringraziamenti e note saranno nell'ultimo capitolo. Spero che la fic sia degna di essere letta e seguita. Lo spero davvero. ^^

Al prossimo capitolo!
Un bacio,

Ayumi

 


   
 
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