Pioggia,
ballo e…
Era notte fonda e la pioggia
cadeva incessantemente sul tetto del veicolo. La ragazza si
sistemò meglio i
guanti ed attese impaziente d’arrivare a destinazione.
Dalla piccola borsa che teneva al
suo fianco estrasse una fiala di profumo alla vaniglia e se lo
spruzzò sul corpo.
Doveva essere perfetta.
Quella sera avrebbe incontrato
l’uomo che per anni aveva amato in segreto, non poteva
permettersi di fare
brutte figure.
Il freddo pungente la costrinse
ad avvolgersi meglio nel suo lungo mantello rosso e ad incitare il
cocchiere ad
affrettare la corsa dei cavalli.
La carrozza si fermò di fronte ad
una splendida villa in marmo bianco adiacente ad un giardino pieno di
rose
fiorite.
Villa Kuran era illuminata da
molteplici luci e dall’interno proveniva il dolce suono di un
pianoforte
accompagnato da un violino. La festa era iniziata…
Yuuki scese dalla carrozza
accettando l’ombrello che le offrì il suo
conducente.
‹‹ Non vorrà rovinarsi quello
splendido vestito! ›› mormorò
l’anziano uomo con un sorriso.
Yuuki rispose al saluto e si
diresse da sola al cancello della villa.
‹‹ Kaname… ››
bisbigliò il nome
del suo fidanzato al vento.
Aveva atteso tre anni, affinché
lui tornasse dal suoi viaggi di lavoro per l’Europa, per
poterlo rivedere e
stringerlo tra le sue braccia.
In quel periodo aveva ricevuto
parecchie proposte di matrimonio, ma le aveva sempre rifiutate,
pregando il
padre di attendere il ritorno di Kaname.
Ripensò ai momenti di felicità
che aveva vissuto in compagnia dell’amato, fin da quando
erano bambini. Le loro
famiglie erano unite da un vincolo di profonda amicizia che aveva
permesso a
loro due d’incontrarsi.
Con uno sguardo velato di
tristezza Yuuki ricordò il giorno prima della partenza di
Kaname.
Entrambi si trovavano all’interno
di quel giardino, lo stesso che Yuuki stava percorrendo con non poca
difficoltà
a causa delle scarpe. Quel pomeriggio di primavera, sotto un fiore di
ciliegio,
Kaname le aveva detto d’amarla e che se lei
l’avesse aspettato, al suo ritorno
si sarebbero potuti sposare.
Yuuki si posò una mano sulle
labbra, poteva ancora sentire quelle di Kaname quando s’erano
dati il loro
primo bacio.
Sospirò, scuotendo la testa
quando sentì l’ennesimo tuono attraversare il
cielo. La ragazza si sistemò i
capelli, pensando che in quel periodo a Londra non faceva altro che
piovere.
All’interno della villa gli
strumenti avevano smesso di suonare e nella sala da ballo si
riversarono gli
applausi dei numerosi invitati.
La ragazza, unica erede della
famiglia Cross, fece qualche passo lunga la ripida scalinata che
l’avrebbe portata
tra le braccia del suo amato. Non poteva fare a meno di chiedersi come
Kaname
fosse cambiato. Aveva conosciuto qualcun’altra durante i suoi
viaggi? L’amava
ancora?
Una folata di vento le fece
scivolare l’ombrello dalle mani e mentre
l’osservava volare via, in quel cielo
notturno, sentì che qualcuno le stava porgendo la propria
mano.
Yuuki si voltò immediatamente
osservando il ragazzo alto e slanciato che le si trovava di fronte.
‹‹ Kaname! ›› disse sorridente. Gli
rivolse uno dei suoi più
belli sorrisi e afferrò la mano che gli porgeva.
‹‹ Yuuki… ››
rispose
l’aristocratico inglese, abbracciandola.
Rimasero sotto la pioggia per
alcuni minuti, fino a quando Kaname non s’accorse che Yuuki
tremava per il
freddo.
‹‹ Andiamo dentro. ››
suggerì
coprendola con il proprio giaccone. ‹‹ Ti stai
bagnando tutta. ›› aggiunse
preoccupato.
La giovane seguì il suo amato
fino ad arrivare all’ingresso della villa. Si
guardò il vestito imbarazzata,
s’era tutto rovinato. Aveva fatto tanta fatica per sembrare
la più bella agli
occhi di Kaname e invece…
Alcune lacrime le scivolarono sul
volto. Ci teneva così tanto a quella festa!
‹‹ Cosa c’è Yuuki?
›› domandò Kaname chinandosi su di lei
preoccupato. ‹‹ Qualcosa non va?
››
‹‹ Non è niente.
›› rispose la
ragazza scuotendo la testa.
‹‹ Forse è meglio se saliamo di
sopra. Mia madre deve avere qualche vestito che fa al caso tuo. Se
terrai
quelli che indossi ora finirai per ammalarti. ››
spiegò il ragazzo percorrendo
velocemente i grandi corridoi della villa.
La ragazza osservò meravigliata
li splendidi dipinti e addobbi preparati appositamente per il ballo.
‹‹ Mi dispiace Kaname…
›› mormorò
chinando lo sguardo sul terreno e fermandosi sul corridoio.
Kaname si girò verso di lei
guardandola meravigliata.
‹‹ Yuuki, cosa ti preoccupa?
›› chiese
il giovane mettendosi al suo fianco.
‹‹ Ti sto rovinando la festa di
benvenuto. ›› disse Yuuki prendendo un fazzoletto
e asciugandosi il volto.
‹‹ Lo sai che non mi piacciono
questo genere di feste! L’unica cosa che conta è
rimanere al tuo fianco, per
sempre! ›› gridò
Kaname costringendo
Yuuki a fissarlo negli occhi.
‹‹ Non sarei mai dovuto partire. Ti
ho lasciata da sola per troppo tempo! ›› bisbigliò
l’aristocratico
‹‹ K-Kaname…
›› balbettò Yuuki.
‹‹ Scusami, non avrei davvero
voluto, ma mio padre… ››
‹‹ Non importa, ora sei qui!
›› esclamò
la giovane con un sorriso. Appoggiò la testa al petto di
Kaname e rimase ad
ascoltare il battito del suo cuore.
Quanto gli erano mancati quei
momenti! Si sentiva così bene al suo fianco.
‹‹ Sono felice. ›› disse
Kaname
afferrando una ciocca dei capelli di Yuuki. ‹‹
Stare accanto a te, la persona
che amo, mi rende felice! ››
‹‹ Il tuo profumo. ››
intervenne
Yuuki.
‹‹ Cosa? ›› la
incitò a parlare
Kaname.
‹‹ Non è cambiato… sai
ancora di
rose. ›› concluse la ragazza.
I due ragazzi scoppiarono a
ridere e corsero sul terrazzo della villa. Non c’era nessuno
a parte loro. La
servitù e tutti gli invitati si stavano godendo la festa in
onore di Kaname.
All’improvviso il cielo
s’illuminò rivelando dei magnifici fuochi
d’artificio.
‹‹ Tuo padre ha fatto ancora una
volta le cose i grande! ›› disse Yuuki osservando
il paesaggio circostante.
‹‹ Già…
›› commentò il ragazzo
appoggiandosi alla balaustra.
Yuuki appoggiò la testa sulla
spalla di Kaname ed osservò i fuochi succedersi
l’uno all’altro in quel cielo
notturno.
‹‹ Yuuki. ›› la chiamò Kaname
abbracciandola per la vita.
‹‹ Mmh… ››
mormorò la ragazza.
‹‹ Ti ho già detto quanto sei
carina questa sera? ››
‹‹ Sì, no, forse…
›› rispose vaga
la ragazza.
‹‹ Yuuki… ››
ripeté Kaname.
‹‹ Dimmi. ››
‹‹ Vuoi sposarmi? ››
La ragazza rimase con gli occhi
spalancati e il cuore che le batteva all’impazzata. Aveva
sentito bene? Kaname
le aveva chiesto di sposarla?
‹‹ Sì, sì!
›› esclamò fuori di sé
dalla felicità.
‹‹ Zero! ››
esclamò Yuuki
osservando preoccupata i suoi due bambini. Avevano solo otto anni, ma
erano già
delle piccole pesti.
‹‹ Yuuki non essere così
preoccupata… ›› disse Kaname
sorseggiando una tazza di the alla pesca. ‹‹ Loro
si divertono in quel modo, lasciali fare. ››
Yuuki sospirò osservando il volto
di suo marito, intento a leggere un articolo di giornale
‹‹ Penso che presto
scoppierà una nuova guerra. ››
mormorò preoccupato.
La donna si sedette al fianco del
marito appoggiando il mento sulla sua spalla.
‹‹ Non essere così pessimista.
››
Provò a sorridere, ma con scarsi risultati.
‹‹ Speriamo che le tue previsioni
non s’avverino. ›› concluse la ragazza.
‹‹ Pensiamo al presente… ››
aggiunse Kaname baciando la mano di sua
moglie.
‹‹ Sì! ››
annuì Yuuki.
La giovane donna s’avvicinò al
volto del marito prendendolo con le mani ed avvicinandol9o al suo. Le
loro
labbra s’unirono in un tenero bacio, mentre nel giardino i
due bambini si
sorrisero a vicenda. Non potevano desiderare dei genitori migliori di
quelli
che già possedevano…
‹‹ Credi che mamma e papà faranno
una sorellina? ›› commentò Zero
osservando i genitori baciarsi sulle labbra.
‹‹ Che schifo! ››
esclamò il
piccolo Ichiru con una
smorfia
di puro disgusto.
Entrambi i ragazzi furono
attirati dall’abbaiare del loro cane e dimenticarono ben
presto ciò che avevano
visto.
‹‹ Andiamo a giocare! ››
suggerì
Zero, lanciando una palla di neve contro il fratello.
‹‹ Mi domando solo da chi abbiano
preso! ›› concluse Yuuki.
Ringrazio in anticipo chiunque commenterà! Ciaooooooo!!!