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Autore: darkjedi    20/06/2005    3 recensioni
Quello che succede al fossi di Helm durante l'assenza di Aragorn
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LE ABDOLLEN

 

“Aragorn!!”

Legolas guardò verso la collina piena di corpi dei lupi, orchi e uomini. I cavalli correvano in tutte le direzioni. Vide Re Theoden guardare impotente intorno a lui.

Gimli chiamò ad alta voce “Aragorn.” Legolas iniziò a camminare, i suoi occhi passavano da una pila di corpi senza vita all’altro. Non riusciva a vederlo. Aumentò il suo passo e si diresse verso il ciglio del burrone. Si piegò sul terreno per leggere le tracce, quando una risata raggiunse le sue orecchie. Lì vicino un cavaliere dei lupi giaceva ferito sul terreno, un filo di sangue usciva dalla sua bocca. Legolas si avvicinò alla creatura, Gimli che l’aveva seguito sollevò la sua ascia. “Dimmi cosa è successo e ti faciliterò il passaggio.” “Egli è… morto.” L’orco sforzò la voce ma sembrava felice di dire quelle parole. “Ha fatto un volo dal burrone” disse sforzandosi. Gli occhi di Legolas mandavano fiamme, si piegò e prese la creatura per la sua armatura.

“Tu menti!!” L’orchetto mugolò e poi il suo respiro si fermò. Legolas rigettò la creatura morta sul terreno.

Mentre si stava alzando vide il luccichio di qualcosa di bianco e brillante nella mano della creatura. Qualcosa di familiare che aveva già visto prima, allungò la mano e lo prese. Era il ciondolo di Arwen, l’Evenstar, che lei aveva donato ad Aragorn.

Legolas lo tenne nella sua mano, Aragorn doveva averlo perso durante la lotta contro il suo assalitore. Un orribile senso di panico attraversò il suo corpo. “No, non Aragorn, non lui!” gridò la sua mente. Guardò in alto. La creatura aveva forse ragione ? Si alzò in piedi e andò sulla cima della scogliera. Theoden era lì e guardava giù.

Legolas giunse al bordo del burrone e il suo cuore si fermò e gli mancò il fiato mentre guardava giù oltre il bordo del burrone. Era un abisso profondo e in fondo c’era un fiume impetuoso che si precipitava contro le rocce. Legolas non vide segni di vita, una caduta da quell’altezza avrebbe ucciso chiunque. “No!!” voleva gridare, ma la voce non gli uscì.

Gimli salì sul bordo del burrone accanto a lui. Silenziosamente rimasero lì fermi.

Theoden si girò e gridò a Gamling “mettete i feriti sui cavalli. I lupi di Isengard torneranno. Lasciate i morti.” Legolas si girò velocemente perplesso e furioso e i suoi occhi perforarono quelli di Theoden. ‘Lasciate i morti! No mai’. Come poteva il Re dire questo. Aragorn doveva essere trovato, il suo amico Aragorn se ne era andato per sempre; il solo pensiero era impossibile da sopportare. Doveva cercarlo ancora.

Ma la voce ancora si rifiutava di uscire.

Il Re vide la disperazione negli occhi dell’elfo e gentilmente poso la sua mano sulla spalla di Legolas. “Vieni” disse sottovoce, anche se avrebbe voluto scacciare il dolore che vedeva in quegli occhi blu. Theoden si girò e scese dalla collina.

Legolas e Gimli stavano fianco a fianco fissando il fiume agitato che correva sotto di loro. Il vento agitava i loro mantelli. Gimli piegò la testa e Legolas sollevò la mano e guardò il ciondolo che aveva in mano. Come avrebbe potuto vivere senza di lui. Come avrebbero potuto lui e lei.

Legolas strinse il pugno attorno all’oggetto e così stette silenziosamente lì per un po’.

Finalmente Gimli parlò “andiamo ragazzo, non possiamo fare niente qui” e gentilmente lo spinse via dal bordo del burrone.

Legolas non disse niente.

Più tardi quello stesso giorno raggiunsero il Fosso di Helm, mentre cavalcavano attraverso il ponte, Legolas guardò la fortezza, si sentiva perso e immensamente triste. Gimli sedeva dietro di lui ed essi non si scambiarono una parola durante il resto del viaggio. Con la coda dell’occhio vide Lady Eowyn che stava venendo verso di loro.

Theoden scese dal suo cavallo ed Eowyn disse “così pochi, così pochi di voi sono tornati?” i suoi occhi cercarono l’uomo e incontrarono quelli di Legolas. Penetranti e interrogativi, speranza e paura.

Il cuore di Legolas precipitò ancora ed egli volse lo sguardo.

“Il nostro popolo è salvo” gli disse Theoden. “Abbiamo pagato un prezzo alto per questo.”

Gimli si lasciò scivolare giù da cavallo e andò verso Eowyn. “Mia signora…”

La voce di Eowyn era preoccupata quando lei fece la domanda, ma già conosceva la risposta. “Lord Aragorn dov’è….?”

La voce di Gimli si spezzò quando disse “è caduto…”

Legolas li guardava da lontano mentre lei parlava con Gimli e la vide irrigidirsi mentre ascoltava la notizia. I suoi occhi erano pieni di lacrime mentre guardava Theoden che saliva le scale per entrare nel forte. Il suo viso era serio mentre ricambiava il suo sguardo. Allora le sue gambe sembrarono tradirla e lei si sedette giù incredula. Una lacrima scese lungo la guancia.

Legolas capì improvvisamente che lui non era l’unico ad essere disperato, prese il suo cavallo e seguì gli uomini nel Trombatorrione, lasciandola indietro.

Non disse una parola.

I preparativi per la battaglia erano stati fatti. Il forte era stato sigillato e alle donne e i bambini era stato ordinato di andare nelle caverne. Scese la notte. Legolas aveva trovato un posto tranquillo nella galleria da dove poteva vedere la pianura.

Si appoggiò indietro contro il muro e incrociò le braccia sul petto.

I suoi occhi penetrarono il buio ed egli sentì qualcosa. Un sentimento cresceva forte in quell’ora trascorsa.

Lui non poteva dire veramente cos’era, mentre la sua mente era ancora in tumulto a causa degli eventi accaduti in quel giorno, provò a ricordare l’ultima volta che lui e Aragorn avevano parlato, ma era angosciante. Rifiutò di credere che non avrebbe mai più parlato con lui. Sottovoce iniziò a canticchiare un’antica canzone nella sua lingua.

“Cos’è quella canzone che stai cantando” gli disse una voce sommessa. Era Lady Eowyn.

Legolas sembrò trasalire.

“Mi dispiace, ti ho disturbato” disse “ma la tua canzone è così triste eppure così bella…. Io volevo solo ascoltarla”.

Legolas piegò la testa.

Essi restarono lì per un po’ e poi Eowyn disse gentilmente “Non vuoi dirmi niente su di lui”. Legolas rimase in silenzio, i suoi occhi fissi nella notte scura.

Gimli apparì nella galleria e Eowyn andò verso di lui. “Gimli” disse lei, “cos’era quella canzone che Legolas stava cantando”. Gimli disse “non conosco molto bene il linguaggio elfico ma penso che sia una canzone d’amore e di dolore. L’ho già sentita cantare da lui, quando Gandalf è caduto e quando Boromir morì.” Continuò a bassa voce. “Gli Elfi esprimono il loro dolore con le canzoni. Legolas è triste.”

“Allora canta per lui” disse lei.

“Si” La voce di Gimli era piena di tristezza.

“Dimmi di più su Aragorn” chiese Eowyn. Gimli sospirò “Io lo conosco da poco tempo, lo cono- sceva meglio Legolas. Loro due hanno fatto molti viaggi insieme, e la loro è un’amicizia insolita per un Elfo e un uomo, io penso che sia perché Aragorn sembra capire gli Elfi, io stesso non li capisco molto né loro e né i loro modi, ma lui sembra stare bene con loro, Aragorn è nobile e coraggioso e la sua eredità è un peso pesante da portare, ma lui ha coraggio e il suo coraggio è cresciuto nell’ultima settimana, il ritorno di Gandalf ci ha dato nuove speranze. Legolas è un grande guerriero. Non saremmo mai arrivati a questo punto se non era per lui, ci ha salvato la vita molte volte. Penso che Legolas si senta colpevole perché non è stato capace di salvarlo.” Gimli non parlò più ma guardò Eowyn che stava guardando fisso l’elfo, lei era bellissima sotto la luna piena ma i suoi occhi erano tristi.

Eowyn sorrise. “Capisco. Deve averlo amato molto” disse.

Legolas alzò lo sguardo verso di lei, non disse ancora niente ma i suoi occhi erano umidi.

“Allora canta per me, Legolas” disse lei, poi camminò verso Legolas e gentilmente gli sfiorò con la mano la guancia. Insieme stettero lì fermi con lo sguardo fisso nell’oscurità. Legolas cantò sottovoce e gli occhi di Eowyn si riempirono di lacrime.

Molto lontano ad est l’alba stava sorgendo.

Il giorno arrivò e Legolas stava ancora guardando fisso la pianura, giù nel cortile poteva vedere l’attività frenetica degli uomini, donne e bambini. Sapeva che era suo dovere andare a aiutarli ma qualcosa lo teneva lì a guardare fuori, in lontananza

Non aveva né mangiato e né dormito ma non era stanco. Vide Gimli che stava fra i soldati di Rohan, la sua forma voluminosa saliva e scendeva le scale. 

Lo fece quasi sorridere.

Ricordava l’ultima notte di come Gimli aveva parlato gentilmente di lui e Aragorn. Il nano non era così male dopotutto.

Giù nella sala Lady Eowyn stava aiutando i feriti, ma egli rimase ancora lì a fissare il vuoto. Improvvisamente vide un piccolo punto lontano sulla collina. I suoi occhi non potevano distinguere cos’era. Si alzò e fece un passo avanti e si portò la mano sulla fronte mentre scrutava in lontananza. La figura si avvicinava e si dirigeva verso il fosso di Helm, assomigliava ad un uomo, un uomo a cavallo. Il cavallo stava prendendo velocità, e l’uomo oscillava e sembrava ferito o stanco. Legolas s’irrigidì. Quell’uomo… malgrado fosse ancora molto lontano… egli sentì la sua presenza. Sforzò ulteriormente i suoi occhi e vide i capelli scuri e la sua forma familiare. Il suo cuore saltò un battito e il suo sangue ricominciò a scorrere nelle sue vene.

“Aragorn !” il nome gli attraverso le labbra. Quello era Aragorn?  

Fece un passo indietro rilasciando il fiato e si prese un momento per riconquistare il controllo del suo corpo. S’inclinò contro il muro.

 

Ora le guardie dalla torre avevano visto il cavaliere e stavano gridando uno con l'altro. Il cavaliere si stava avvicinando sempre di più.
"Aprite il cancello " disse la guardia.
Il cancello venne aperto ed il cavallo e il cavaliere cavalcarono lungo la strada rialzata.
Legolas non guardò più, impaurito come se i suoi occhi l'avessero tradito.
Impaurito che quello che vedeva fosse solo ciò che desiderava vedere e non quello che realmente vedeva.
Scese in giù verso la galleria e discese i gradini. Là lui si fermò. Guardando in giù nel cortile vide il cavaliere che oltrepassava il cancello e poi fu fuori della sua vista. Le grida delle persone risuonò come in un sogno "Lui è vivo!!" "Lui è vivo! ".
Legolas si trovava in cima ai gradini che portavano giù.
La sua bocca era asciutta e sentì come se qualcuno stesse stringendogli la gola, non poteva più muoversi.

Poi la voce di Gimli risuonò sopra tutte le altre:
"Dove è lui! dove è lui! Fate largo! Io lo uccido! Tu sei l’uomo più fortunato, più scaltro e più avventato che io abbia mai conosciuto! Che tu sia benedetto!"
E poi una voce, bassa e sommessa rispose: "Gimli, dove è il Re." Era il suono più dolce che Legolas avesse sentito da tanto tempo.Il suo cuore fece un salto.
Voleva precipitarsi giù per i gradini ed abbracciare il suo amico perduto, ma le gambe si rifiutarono.
Lui arrivò là.. sui gradini… i capelli scuri scendevano selvaggiamente sul suo viso... .si teneva il braccio sinistro......
sembrava stanco e malandato... il suo braccio era ferito e c'era del sangue sulla camicia... ma era lui...... ..in tutta la sua gloria....  Aragorn...

Legolas ancora stava ancora in piedi là ed Aragorn non lo notò, finché non gli andò quasi a sbattere contro.

Aragorn trasalì e guardò su.
Gli occhi di Legolas stavano brillando.
La sua faccia si illuminò ed un sorriso salì sulle sue labbra. I loro occhi s’incontrarono.
Finalmente Legolas riuscì a parlare: “Le Abdollen " disse con una voce chiara, mentre fissava negli occhi l'altro uomo… Poi si ricompose e guardò dall’alto in basso l’aspetto malridotto di Aragorn.
"Che brutto aspetto..."
Aragorn lo fissò per un momento sorpreso e poi un grande sorriso eruppe sulla sua faccia, mentre lavava via la stanchezza ed il dolore.
Lui sollevò un braccio ed afferrò la spalla di Legolas.
Legolas mise la sua mano sulla spalla di Aragorn e loro stettero là in piedi, Legolas sentì la vita ed il coraggio che ritornavano in lui.
 

Da lontano Eowyn guardava Legolas che stava in piedi, lasciò cadere la coperta e stava avanzando quando vide Aragorn.
La sua bocca era aperta ed i suoi occhi spalancati dall’incredulità.
Lei voleva precipitarsi verso di loro. Ma poi si fermò vedendo come Legolas salutava Aragorn.  L'intimità della loro riunione era così intensa che lei si sentì come un intrusa.
Poi vide Legolas che allungava la mano verso Aragorn come se volesse dargli qualche cosa. L’uomo alzò la mano macchiata di sangue e prese l'oggetto che Legolas gli porgeva, mentre toccava solo un po' la mano dell’elfo. Aragorn aprì la mano, era il ciondolo. Bianco e brillante esso splendeva nella mano sporca di Aragorn.

L’uomo lo guardò con stupore e poi guardò fisso Legolas.
La sua faccia mostrò gratitudine e lui era chiaramente commosso. Poi lei lo sentì dire qualche cosa in elfico e lei vide l’amore splendere negli occhi di Aragorn e allora lo seppe; questo non era il suo posto.

" Hannon le” disse Aragorn e Legolas sorrise di nuovo, la sua faccia bella e tranquilla come era stata prima. Lui annuì semplicemente.
"Devo vedere il Re" disse Aragorn, e lasciò andare Legolas e  lo sorpasso dirigendosi verso la grande sala, poi si girò e guardò Legolas:
"Andiamo" disse e spinse le porte della grande sala.
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Legolas stava ancora in piedi dove era stato per tutta la tempo. Ma ora il suo cuore era pieno di gioia e lui gli sorrise.
Legolas si girò per entrare nella sala quando lui vide gli occhi di Eowyn.
La fanciulla gli diede un significativo sguardo e sorrise. Legolas inarcò la testa e portò la sua mano alla fronte e al suo torace nella maniera degli Elfi.

Poi si girò e seguì i passi di Aragorn.
Silenzioso ed aggraziato come aveva sempre fatto…

 

 

 

  
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