Decisi
di chiudere gli occhi.
Decisi
di riposare.
[Ma
il giorno successivo sempre suoi miei passi,
solevo
ritornare].
Attendevo
d’udire un suono imperfetto,
roco - il
silenzio penetrante dell’inetto.
Attendevo
impaziente l’intercedere
lento,
d’un’affermazione
non richiesta
– sempre - a piacimento.
[Polverosi
a volte; i ricordi ci assalgono.
L’ansia
del pensiero.]
I desideri
NON prevalgono.
Amavo;
l’insano
affascinante – lo
odiavo!
[Percepivo
in stasi perenne le mie ignote suppliche,
regalavo
parti di me come fossero repliche.]
Doppioni
imperfetti / di lacrime.
L’incoerenza
del destino che ci
attende distratto,
del
silenzio a cadenza
regolare, d’uno sbiadito patto.
L’incoerenza
dei sogni e del costante
cadere;
la fiamma
scotta – brucia le
carni - fino all’apice del piacere!
[E poi di nuovo tornare sola nella notte.
...
Come
l’ennesima bambola tra tante bambole / rotte.]