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Autore: lanemo    06/12/2009    0 recensioni
è la prima ff che pubblico.. si accettano consigli! "Sorrisi, era quasi prevedibile. Mi aveva bloccato da dietro con un abbraccio. Quel contatto scatenò sensazioni indescrivibili. I miei occhi si chiusero istintivamente per riuscire a captare quante più emozioni di quel momento. I nostri corpi combaciavano perfettamente, la sua testa si trovava ora sulla mia spalla; sentivo il suo respiro infrangersi sul mio collo. Le sue braccia si intrecciavano sul mio petto, mi teneva saldamente stretta a sé. -La mia non era una proposta- sussurrò al mio orecchio. Mi sembrava di essere in paradiso. Il suo profumo dolce mi faceva girar la testa, il suo contatto mi provocava brividi lungo tutto il corpo, non volendo poi parlare della voglia di girarmi per baciarlo. Cercai di girarmi per guardarlo negli occhi ma non me lo permise, mi teneva troppo stretta. Iniziò a cullarmi dolcemente, quasi volesse ballare un lento. Canticchiava una canzone che non stentai a riconoscere. -I’ll be your man… I’ll understand, and I do my best to take good care of you… yes I will. You’ll be my queen. I’ll be your king…- iniziò. -And I’ll be your lover too, yes I will…- conclusi sottovoce, ma in modo che potesse udirmi. Mi fece girare di scatto, sbalordito. -Tu… conosci le mie canzoni?- domandò, rimanendo a bocca aperta."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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1.Susy


-C…Cosa?!- Non ci potevo ancora credere. Non ero io quella a cui dovevano dare quella notizia.

Non era possibile. Ma l’avevo voluto io. Avevo chiesto io di partecipare a quel concorso per vincere una borsa di studio per una nota scuola in America.

Proprio a me doveva capitare. Ero un’ottima studentessa d’inglese, ma ero arrivata seconda alla premiazione. Siccome il ragazzo arrivato primo aveva rifiutato il premio per problemi di salute, il colpo era passato a me.

-Quando dovrei partire?- chiesi cauta.

-Tra una settimana e mezzo - mi disse il preside.

Mi veniva da vomitare, stavo male. Come mi era venuto in mente di partecipare ad una cosa del genere! Soffocai un lamento e mi diressi verso casa. Non riuscivo a convincermi all’idea. Da lì a poco sarei dovuta partire per l’America e avrei lasciato tutta la mia vita lì, in Italia.

 

 

Mi svegliai chiamata da una voce. Non riuscivo a capire da dove provenisse e soprattutto non ricordavo dove mi trovavo.

-Signorina stiamo per atterrare, la prego allacci la cintura. E scusi se l’ho svegliata- mi disse l’hostess sorridente un po’ imbarazzata.

Ma che ore erano? Le sei di pomeriggio? Quanto era passato? All’incirca 13 ore. Dovevo essere arrivata, dato che l’altoparlante dell’aereo stava dicendo che eravamo arrivati a Los Angeles e il viaggio era stato a dir poco buono.

Scesi e attesi le valigie per circa mezz’oretta. Poi m’incamminai verso l’ingresso a cercare il signore che avrebbe dovuto accogliermi, come mi avevano detto.

Scrutai tra la folla in cerca di un cartello col mio cognome e lo trovai. Andai titubante incontro al signore che mi accolse con un sorriso a 32 denti.

-Sei…Sei tu Scania?- chiese, sembrava speranzoso.

-Certo, ma chiamami Susanna per favore. Piacere!- feci per stringergli la mano.

-Riley, il piacere è tutto mio!- rispose e ricambiò la stretta.

Mi portò davanti ad un furgoncino nero e insistette per caricare lui le valigie. Lo lasciai fare un po’ interdetta e mi sedetti davanti aspettando che mi raggiungesse. Era un uomo non tanto vecchio, sulla quarantina, come avrebbe detto mia mamma ‘molto affascinante’, ma puzzava di fumo e la cosa mi infastidiva non poco. Avrei fatto un’eccezione solo con…

-Allora, andato bene il viaggio?- mi domandò incuriosito interrompendo i miei pensieri.

-Uhm, sì molto bene. Ho dormito per circa i 3 quarti ma per quel che ricordo molto bene!- risposi scherzando con il mio accento italiano. Riley si mise a ridere e accese il furgoncino avviandosi sgommando. Los angeles, sì quella sarebbe stata per ora la mia casa, in un college famoso, dove non conoscevo nessuno...

-Sei contenta? Dico, di trovarti qui… Puoi rifarti una vita e puoi incontrare personaggi famosi! - era molto premuroso, voleva fare bella figura e cercava di intrattenermi, quindi decisi di stare al gioco.

-Si, mi eccita l’idea di aver cambiato tutto. E spero vivamente di incontrare qualcuno di famoso!- dissi sarcastica. Come se quello potesse essere il mio primo pensiero. Andiamo… Non essere sciocca, sai benissimo chi vorresti incontrare…

-Ma dai, non dirmi che non vorresti incontrare nessuno…- affermò, sapeva benissimo che stavo mentendo, me lo si leggeva in faccia.

-Beh, in verità… Qualcuno…- abbozzai diventando rossa.

-Chi, chi?- chiese curioso e sorridente.

-Beh, per esempio Johnny Depp! Bell’uomo, molto seducente- Bugiarda, bugiarda!

-Oh beh, devi essere molto fortunata. Quindi, occhi aperti!- mi disse. Somigliava a un gufo quando sgranò gli occhi, mi fece ridere e lui mi seguì a ruota.

Arrivammo davanti al college. Era immenso certo, abituata a vedere le nostre scuole italiane, quelle americane mi sembravano due centri commerciali attaccati.

-Ecco, beh… Qui è dove passerai la maggior parte del tuo tempo. Mi piacerebbe accompagnarti a fare il giro della scuola, ma non è mio compito. Sta arrivando una ragazza, ci penserà lei. Io ti porto solo le valigie più tardi, ora ho una commissione da sbrigare. E’ stato un piacere conoscerti, spero di rivederti! – mi salutò goffamente con un buffetto sulla guancia, salì sul furgoncino e ripartì.

Mi girai per guardare nuovamente la scuola. Era immensa, piena di ragazzi che giravano all'esterno; ormai non era più ora di lezione e potevano passare del tempo con i loro amici. Alcuni mi fissavano e ridevano. Altre, tutte ragazze, mi fissavano sbalordite come se fossi un extraterrestre o roba simile. Alcuni ragazzi mi fischiarono in segno d’apprezzamento. Arrossii visibilmente.

Si avvicinò una ragazza, molto carina che appariva gentile.

-Ciao! Tu devi essere Susanna. Piacere io sono Lauren, la tua “tutor” per un po’- mi disse timidamente, abbozzando un sorriso.

-Piacere! Chiamami Susy. Da dove vuoi cominciare? Sono nelle tue mani - mi sembrò la cosa migliore da dire.

-Se vuoi prima ti presento dei miei amici, poi dopo ti porto a fare un giro- propose.

-Va bene! Andiamo!- risposi piena di entusiasmo. La cosa mi affascinava, lei sicuramente sarebbe diventata un’amica.

C’incamminammo verso un gruppo di ragazzi seduti su un tavolo, pronti ad accogliermi.

 

  
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