Respiro affannato.

Corto.

Sento che stò crollando, non sento più le gambe, ma non voglio fermarmi, non posso!

Corro più forte che mai dirigendomi verso quell’hotel.

L’hotel dove alloggi tu.

Non posso credere che tu te ne stia andando, Bill.

Entro passando inosservata, prendo l’ascensore e mi trovo al secondo piano, scruto il posto e ci sono tante porte, in una di quelle ci sei tu.

Supplico il cielo che tu non te ne sia ancora andato.

Sono disperata e busso a tutte le porte con il cuore in gola e gli occhi lucidi.

Disperazione! Disperazione! Sono in un mare di disperazione.

Stò affogando tra le lacrime che non vogliono scendere.

Diamine Bill dove sei?

Poi busso ad un’altra porta, non riesco a rassegnarmi, ma apri tu e incredula urlo il tuo nome e buttandoti le mani al collo ti bacio con tutta me stessa, tu ricambi con passione e dolcezza e per un secondo mi tranquillizzo.

“ Viky che ci fai qui?” -mi domanda con un’espressione indecifrabile-

“ Come che ci faccio qui? Una stupida mi ha detto che te ne andavi, non so perché gli ho creduto ma volevo assicurarmi che tu fossi ancora qui!” -rispondo agitata-

Il tuo sguardo si annebbia, la tua espressione mi uccide, poi guardo dietro di te e riconosco le tue valige e la camera è vuota.

Il battito accellera.

“ C..cosa s..sono quelle valige? P..perchè la tua camera è vuota?” -domando impaziente con un filo di voce-

“ Io stò partendo, torno in Germania” -dici freddo guardandomi per un secondo e distogliendo subito lo sguardo non in grado di reggerlo-

“ Tu..tu cosa?” replico “ Bill ti prego non scherzare!”

Riprendi a guardarmi in silenzio.

Le lacrime iniziando a scendere.

Ti abbraccio, ti stringo a me, quasi ti blocco il respiro.

“ Bill non lo puoi fare! Non puoi andartene! Perché non mi hai detto niente? Avevi detto che saeri venuta con te!”

Tu continui a rimanere in silenzio, ma sento il tuo respiro irregolare, singhiozzi.

“ DIMMELO!” -gli urlo-

“ PERCHè IO TI AMO!” -mi urla anche lui-

Mi stacco, ti guardo ricoperta di lacrime, sono sconvolta perché nessuno mi aveva mai detto con tanta foga e sincerità queste parole.

Mi guardi con gli occhi lucidi.

“ Non capisco”

“ Io non posso permetterti di seguirmi, hai una vita completamente diversa dalla mia! Con me finiresti solo per soffrire!”

“ Eeh? No Bill! Tu non capisci! Tu sei il mio sogno, la tua vita è un sogno! E io voglio sognare insieme a te per sempre!!!”

Vedo che inizi pure tu ad agitarti.

“ Io ti ho tradita!” -mi dice tutto ad un fiato-

Inizio a barcollare, quasi cado ma mi sorreggi.

“ C..con chi?” -balbetto-

“ Con Nelly … una groupie di Tom”

“Non m’interessa!” -dico cercando di riprendermi-

“ Cosa?” -domandi incredulo-

“ Non m’interessa quello che hai fatto! Anche io ti amo, e fin troppo per lasciarti andare! Voglio essere la tua groupie!”

“ Non posso permettertelo, la tua famiglia mi odierebbe e rinunciare alla tua solita vita per me e la mia mi distruggerebbe dentro”

“La mia vita? Detesterei la mia vita senza di te Bill!”

“Credi che sia facile per me??”

“ Da come ti vedo sembra di si…”

Mento, lo so che stai impazzendo ma non posso permetterti di lasciarmi.

“ Ti sbagli di grosso e lo sai!”

È vero, lo so.

“ Adesso devo andare”

Mi guardi, io piango sempre di più, tu cerchi di trattenere delle lacrime e singhiozzi.

“ Sei un codardo!” -riesco a dire- “ Sei stato tu a farmi diventare quello che sono ora e sei stato tu a darmi tutto questo coraggio!”

“ Non sono un codardo, e ho fatto un ottimo lavoro”

Mi guardi speranzoso di una risposta positiva. È impossibile ed inammissibile!

Continuo a piangere e tu mi stringi così forte che quasi soffoco, ma morirei volentieri tra le tue braccia e poi mi baci e la tua prima lacrima scende.

“ Le valige le scenderanno i bodyguard,..allora..ciao!”

“Ciao!”

Non avrei voluto salutarti ma mi è venuto istintivo. Chiudi la porta della camera e mentre inizi a scendere le scale mi dici:

“ Non sopporto gli adii, quindi non avrei voluto dirtelo, ti amo e ti amerò… ci rincontreremo e magari non finirà così” -dici tra uno scalino e un singhiozzo-

Sparisci dalle scale e forse anche dalla mia vita. Urlo e piango senza il minimo ritegno, ma non m’importa più di nessuno e ora so cosa vuol dire veramente AMARE.

Nessuno di noi due riuscirà mai a trovare la forza di dimenticare l’altro.

Così scendo di corsa le scale finendo addosso alle persone che intralciano il mio passaggio, ti vedo mentre stai salendo nella limousine e vedendomi mi vieni incontro e ci diamo insieme l’ultimo stupendo bacio.

“ Ti amo Bill Kaulitz! Ti aspetterò!” -riesco a dirgli-

“ Promettimelo!” -mi dice speranzoso come non mai-

“ Te lo prometto!”

“ Ti prometto anch’io che tornerò!”

Sale nella limo e per quanto possa detestare l’attesa so che tornerà da me, adesso ho meno paura anche se la sua mancanza mi provocherà un immenso dolore, ma tornerà, tornerà a trovarmi e un giorno vivremo insieme con la nostra felicità e con quel sentimento tanto conosciuto chiamato amore.