Anime & Manga > I cinque samurai
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Autore: Jillian Greenleaf    22/06/2005    4 recensioni
"Ti ho vista la prima volta, ti ho giudicata troppo in fretta, chi mai avrebbe potuto immaginare che quello che ci legava era così forte...così forte da impedirmi di allontanarmi da te?!" Ciao a tutti, questa è la mia prima ff sui 5 samurai, quindi vi prego di essere clementi. L'ho scritta in un giorno cupo assieme ad una mia carissima amica con la quale ho creato una ragazza perfetta per il nostro samurai preferito. I nomi dei personaggi sono quelli tradotti nella serie italiana. Il tutto è ambientato dopo la sconfitta di Arago. Leggete e commentate please!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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…Ricordami

 

…Ricordami!!!

 

 

“Benché consapevole che non avrò il coraggio di guardarti negli occhi mentre leggerai questa mia lettera, l’unica cosa che ti chiedo è di ricordarmi! Ricordami tra le righe che macchiano la carta, tra quei raggi di sole che penetrano dalla finestra, tra le montagne innevate dove i nostri sguardi si sono incrociati per la prima volta…

Non puoi immaginare quante volte ho temuto di perderti, quante volte avrei voluto stringerti a ma, gridarti che t’amavo. Lo sai Lin, c’è stata una volta in cui sono stato geloso. Ricordi? È stata la prima volta che abbiamo litigato veramente, quando, per farmela pagare per come mi ero comportato, mi evitavi preferendo la compagnia di Schido che da sempre ha un debole per te. Eppure mi sentivo sollevato poiché ero consapevole che lui ti avrebbe sempre protetta. Ma quando Cratos, il demone dell’ombra ti ha portata con se, io ho temuto di perderti per sempre e ho perso la ragione.

Ho lottato con tutte le mie forze per riuscire a liberare quella ragazzina che inizialmente avevo considerato come un’ulteriore peso, opinione che si è subito modificata, poco tempo dopo quel nostro incontro tra la neve, dove ho finalmente capito di provare qualcosa per te!

Ma come sono stato felice di riaverti al mio fianco! Tu sei e sarai sempre l’unica ragione della mia vita. Ti amo, ti amo, ti amo. Parole che sempre avrei desiderato ripeterti, parole che lascio alla fredda carta mentre mi allontano nella luce che, sola, ti avvolgerà.

Eppure il mio cuore è combattuto! Vorrei dirti di dimenticarmi, sotterrare il mio nome e trovare la felicità senza di me, ma non ci riesco. Anche se oramai, al sorgere della mia partenza, mi sento morire, vorrei chiederti solo una cosa: ricordami come tu sola sai fare.

Oramai è per me giunto il tempo di andare, inabissarmi nella luce di cui siamo i padroni per poi vagare in lande desolate che gridano il mio nome.

Quanto desidero essere ancora al tuo fianco! Sai Lin, non te l’ho mai detto ma…mi piace ogni cosa di te, persino il tuo lieve dormire o quella tua espressione imbronciata quando qualcosa non va. Mi manchi già Lin. Affido Poi il compito di proteggerti e restarti accanto in ogni istante, al posto mio. Permettimi solo di riuscire a raggiungere la tua luce, anche se solo in sogno.

Ti prego mia dea, posa il tuo sguardo fiero sulla spoglia terra che attraversa il cavaliere a te più devoto ed esaudisci questo suo dei serio disperato.

In nome del nostro proibito amore una sola è la mia combattuta richiesta…Ricordami!!!

 

Sami ”

 

 

La felicità di Lin scomparve leggendo la lettera che il suo amato Sami le aveva lasciato prima di partire, lasciandola sola.

 

   Le sembrava ieri quel giorno così lontano, quando era scappata di casa, rifugiandosi tra le montagne innevate. Era lì che lo aveva trovato, ferito tra la neve, mentre un certo Cratos perlustrava il cielo alla sua ricerca. E lei lo aveva salvato. Come ancora non lo sapeva; con lei c’era Pio, il suo affezionato pulcino.

Quando poi lui si era rialzato ed era tornato a combattere lei lo aveva seguito, forse per testardaggine, forse per curiosità, ma lo aveva seguito. Sami aveva utilizzato una nuova tecnica che aveva chiamato “colpo di saetta” e lei, aveva sentito la chiarezza accrescere in se: la luce le apparteneva! Quando poi Ariel le era apparso davanti, mentre Sami la raggiungeva, e le aveva rivelato di essere la dea della luce incandescente, lei non ebbe più dubbi.

Da parte sua Sami aveva veramente considerato quella ragazzina, vestita con quei jeans attillati, legati alla vita da un fular arancione, con la maglia scollata in diverse sfumature di verde e con la scritta “Lin” in rosso al centro, una ragazza che gli avrebbe causato solo l’ennesima perdita di tempo. Ma dovette subito ricredersi poiché, dietro a quei vestiti strampalati, i capelli corti e biondi, sparati in tutte le direzioni con il gel, le moltitudini di orecchini, anelli, collane e bracciali, si nascondeva una ragazzina troppo dolce per affrontare da sola le insidie della battaglia contro Arago. E quegli occhi argentati…l’avevano subito incantato!

 

Pio, l’essere dalle sembianze di pulcino che la distingueva segnandola come dea della luce ardente, giaceva sulla sua spalla e scrutava nell’inchiostro della lettera con tristezza. Tutto quello che vi era scritto era la pura verità.

Schido della terra era lì, accanto a lei, consapevole che il cuore di Lin apparteneva a Sami della luce. Eppure, quando la vide piangere, desiderava avere l’amico davanti per fargliela pagare.

 

… Le era subito piaciuta, quando l’aveva vista per la prima volta mentre raggiungeva il gruppo assieme a Sami, Schido si era subito innamorato di lei, così spavalda e allegra. Gli era parso che il suo volto non avesse mai conosciuto il dolore, ma si sbagliava. In breve aveva capito cosa celavano quegli occhi tristi e perennemente gelidi. Quando doveva aver sofferto Lin prima di unirsi al gruppo?

Aveva tentato in molti modi di farsi apprezzare da lei, ma, alla fine, sapeva che poteva essere considerato solo come un amico, un amico sincero e importante nella sua vita, ma solo un amico. L’unico di cui lei aveva bisogno per essere felice era solo Sami. Formavano una bella coppia assieme e Schido si era ormai rassegnato: Lin non sarebbe mai stata sua.

 

Uno scossone.

Gli occhi argento di Lin si portano verso la finestra da dove poté vedere la figura di Cratos combattere contro la luce. Lì, in quel prato tra le colline, accanto al lago e a quell’albero solitario, Lin ritrovò la figura di Sami che mai più credeva di rivedere. La vestizione del samurai della luce era conclusa e la sua spada si ergeva alta verso la luce, purtroppo ancora debole confronto alle tenebre contro cui combatteva.

Lin si precipitò all’esterno della casa nel disperato tentativo di fermare lo scontro tra le due spade nemiche ma…

Quando Schido, completata la vestizione, allertò Sami, lui non vide nulla. Dov’era Lin? Se era vero, perché stava rischiando tanto? Udì il disperato cinguettio di Pio e si lasciò guidare dal calore della sua stessa luce, calore che non aveva mai sentito prima dell’incontro con Lin. Sentiva che la stava raggiungendo, ma poi udì solo un suono: le due spade si erano incrociate. Stavano per schizzare via entrambe ma ci fu qualcosa che si posò sull’impugnatura della spada della luce, salvando anche il suo possessore. Finalmente Sami distinse la figura aggraziata della dea che amava, il suo volto angelico e quel suo dolce e malinconico sorriso che lo implorava di non lasciarla. Il calore della luce e tutta la sua intensità!

 

… Per breve tempo i ricordi di Lin e Sami si equivalsero: sempre lo stesso luogo, sempre il samurai della luce in duello contro il demone dell’ombra, sempre una dolce ragazzina che tenta in ogni modo di fermare lo scontro imminente. Ma questa volta non ci riesce, non riesce ad afferrare l’impugnatura del samurai…attorno a loro domina solo un esteso cratere. Triste e sola la ragazza si dirige verso quell’albero e con il suo potere di dea riesce a salvare il samurai trasportandolo in un’epoca remota, consapevole che le verrà negato di raggiungerlo, consapevole che disubbidirà a quest’ordine per realizzare il suo sogno…

 

Cratos era sparito, Schido immobile e Sami si avvicinava lento verso quell’albero solitario dove riposava la sua dolce Lin.

Lei non si sarebbe mai rassegnata al fatto di non udire più i suoi passi silenziosi, vederlo oscurare il cielo con la sua luce, stringerla a se facendola sentire unica. E ancora il suo prenderle le mani, ammirare il suo volto e amarlo, consapevole che per lei, la dea della luce ardente era impossibile amare un comune cavaliere, un samurai. Eppure quell’unico samurai era tutta la sua vita.

Riaprì gli occhi, specchiandoli in quelli di colui che amava e lo abbracciò forte desiderosa di non lasciarlo mai.

-perdonami ti prego, solo adesso ho capito: anche se dovessi partire ora, tu mi seguirai. Ma non ho la facoltà di restarti lontano!- le parole di Sami riuscirono a placare i singhiozzii della fanciulla, finché questi furono placati da un dolce bacio che il samurai stampò sulla fronte della ragazza con cui avrebbe voluto condividere la sua vita.

L’amava, l’amava profondamente, avrebbe condiviso con lei quell’amore imbattibile, eterno, come l’unione della dea e del samurai della luce.

“Ricordami” parole scritte su una fredda carta distante che perde ogni significato poiché il ricordo albergherà nell’animo della luce oltre la fine, oltre l’eternità stessa!

 

 

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Jillian Greenleaf

  
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