NDA: questo prologo è già stato pubblicato con l'account medicine che ora non esiste più, dato che l'altro paio di mani che avrebbe dovuto
scrivere con me questa storia è stato tagliato. Continuerò comunque a pubblicarla.
Once upon a time...
Ci sono tanti barattoli, tanti barattoli di vetro e plastica, e la polvere e la ragnatela li coprono tutti: da quanto tempo, nessuno si cura?
Si sono dimenticati la medicina i malati,
" Ah, questa è troppa morte,
troppa morte!
Qui bende e bisturi non servono più: per amor del cielo, si chiami un prete e si spolveri la croce!"
Bisognerebbe trovare un farmaco, un farmaco per i sogni: e che sia cura o incubo, questo poco importa.
Si spolverano le mensole, si puliscono banconi e vetrine: suona il campanello, e già si apre la porta: nella nuova farmacia, chi entrerà?
Buona sera signori e signore, bambini bambine e orsacchiotti.
Prendete una pillola, e vi racconterò la sua storia. E che sia cura o incubo, questo poco importa. In fondo si tratta sempre di aspettare la morte.
Prologo:
L’ ÈCOLE DE MEDICINE
Silenzio.
Il professore sta per cominciare.
- ma cos’è, quest’aria pesante? Quest’odore metallico?
Lentamente un ghigno folle si fa strada sul volto ( quando mai questo volto esistì ?) e i suoi occhi, mutano d’espressione;
questi occhi non sorridono. Guardano il vuoto, col vuoto dentro!