Non so davvero da dove mi sia uscita, e siete liberissimi di tirarmi gli
ortaggi, se volete! xD
Cmq mi lasciate un commentino? Anche
insulti vanno bene xDD
La porta che divideva la zona giorno del bus dalle cuccette era stata aperta
con ben poca grazia
e Quinn aveva trotterellato fino a trovarsi accanto a Jeph, con quel suo fare
da bambino che
usava sempre, e solo, quando voleva qualcosa
Jeph si era trattenuto dal sospirare ed aveva atteso in silenzio che Quinn
facesse la sua richiesta,
molto probabilmente senza senso, quasi certamente improponibile, alla quale
quasi sicuramente
il bassista avrebbe dovuto rispondere di no
In realtà difficilmente Jeph riusciva a negargli qualcosa, e quasi puntualmente
si ritrovava nei casini
Quinn aveva preso posto accanto a lui, poggiando la sua testa sulla spalla del
moro.
Jeph aveva sorriso, perché anche se il più delle volte quel suo lato infantile
serviva a raggiungere
un qualche scopo, lui continuava comunque ad adorarlo
Gli aveva accarezzato la testa, come si farebbe con un cucciolo
“Che c’è Quinn?”
“Mi serve aiuto”
Il bassista si era scostato leggermente per guardarlo, non gli serviva molto
per capire se Quinn
avesse un vero problema, o se stesse solo facendo i capricci.
Lo vedeva da quel piccolo scintillio nei suoi occhi color cioccolato se una
qualsiasi pessima idea
gli frullava per la testa
Il più delle volte, come in quel caso, la seconda ipotesi era quella più azzeccata
“Per cosa?”
Quinn si era alzato senza una parola ed era sparito oltre la porta, per poi
tornare con una piccola scatolina nera di cartone
Si era seduto nuovamente accanto al bassista, depositandola tra le mani
dell’altro
Jeph aveva abbassato gli occhi per guardare cosa fosse, e le spie luminose
all’interno della
sua testa avevano iniziato a lampeggiare rosso
“Guarda”
“La vedo Quinn, è una scatola di preservativi, qual è il problema?”
“Guarda meglio”
Jeph si era sforzato di osservarla, senza lasciare spazio ai pensieri osceni
che stavano prendendo forma nella sua mente
“Che dovrei vederci, scusa?”
“La data di scadenza”
Jeph aveva guardato di nuovo in basso, leggendo quei piccoli numerini argentati
impressi in rilievo sulla scatola
“Stanno per scadere, devo ipotizzare che tu non faccia sesso da molto tempo”
“Idiota. Non è questo il punto”
“C’è un punto? Giuro che non riesco a vederlo”
“Certo che c’è! E’ una truffa! Mi hanno venduto un prodotto quasi scaduto! Non
posso permettere che scadano!”
“Ok, torniamo indietro nel tempo, così posso tirarti uno scappellotto mentre li
compri senza
controllare la data di scadenza”
“Idiota”
Jeph non aveva potuto evitare di sospirare questa volta
“Taglia corto Quinn, che dovrei fare?”
“Dobbiamo usarli!”
Jeph aveva di nuovo messo da parte tutti pensieri poco casti che la sua mente
continuava impietosa a lanciargli.
Non che non volesse, ad essere onesti voleva Quinn dalla prima volta
che l’aveva visto
Una specie di ammasso di cappotto e sciarpa e guanti, dal quale spuntava una
testa bionda e un sorriso da bambino,
che cercava di ripararsi come poteva dal freddo assurdo dello Utah
Era diventato immediatamente il suo miglior amico, ed era sempre rimasto tale,
solo un amico
“Riempili d’acqua, sali sul tetto e lanciali ai passanti”
Aveva visto Quinn zittirsi, come a soppesare quell’idea, e dio, ci mancava solo
che si mettesse a
tirare palloncini pieni d’acqua dal tetto del loro bus
“Stavo scherzando”
“Non sei per niente produttivo oggi”
“Beh scusami”
“Ok sei scusato, allora?”
“Cosa?”
“E’ una questione di principio! Dobbiamo usarli!”
L’aveva ripetuto un po’ scocciato, come se Jeph fosse un idiota a cui dover
spiegare una cosa palesemente ovvia
“Come?”
Si era pentito immediatamente di averlo chiesto, ma oramai il danno era fatto
Quinn si era avvicinato un po’ di più a lui, e cristo, i suoi occhi sembravano
enormi
Gli aveva poggiato un dito sul petto, come se stesse disegnando dei ghirigori
sulla sabbia
A Jeph era servita tutta la sua buona volontà per non chiudere gli occhi e
lasciarsi andare, finalmente, a quel tocco delicato che tanto desiderava
“Io e te potremmo...”
“Non credo proprio”
Aveva spostato la mano di Quinn senza essere brusco, e si era allontanato
leggermente
“Perché no?”
“Perché siamo amici, perché siamo nella stessa band, perché non voglio che
qualcuno faccia
sesso con me perché una scatola di
preservativi non vada sprecata”
Aveva tentato di mantenere il suo tono di voce più piatto possibile, mentre
elencava tutte le ragioni per cui non dovevano farlo
Ma non era esattamente sicuro di esserci riuscito
“Jeph...”
“Quinn, no”
“Ma dobbiamo! E’ una truffa!”
“Chiama l’associazione dei consumatori”
Quinn si era avvicinato di nuovo, mettendosi a portata di bacio
Ed i suoi occhi erano diventati ancora più grandi, se possibile
E dio, era proprio un bastardo a fare così
“Quinn…”
“Io lo so che tu mi vuoi... posso sentirlo”
“Davvero? E da cosa?”
“Dal tuo respiro, il tuo respiro è cambiato”
Aveva mosso la sua testa leggermente in avanti, in modo che le loro labbra si
sfiorassero appena, per poi ritrarsi immediatamente
E Jeph era rimasto fermo come un idiota, con viso proteso ad aspettare quel
bacio che non
c’era stato
Quinn aveva ripetuto il giochetto un altro paio di volte, lasciando Jeph
insoddisfatto e frustrato
Aveva sfregato il naso contro la gola dell’altro mentre riprendeva a fare
disegni immaginari
sul petto del bassista
“Per favore... Jeph”
E per il moro era stato abbastanza.
Quant’era che aspettava? Anni?
Se l’era trascinato addosso, allargando le gambe perché Quinn potesse
mettervisi in mezzo
E l’aveva baciato, finalmente
Quinn aveva strusciato tutto il suo corpo contro quello dell’altro, e Jeph era
impazzito
L’aveva spogliato veloce come non aveva mai fatto in tutta la sua vita con
nessun altro
Salvo alla fine prendersi un paio di secondi per guardarlo, completamente nudo
Ed è proprio vero, quando vuoi una cosa per tanto tempo e poi la ottieni sembra
ancora
meglio di come la tua immaginazione l’aveva pensata
Quinn era arrossito un po’, muovendosi a disagio e cominciando a spogliare
l’altro per sfuggire
al suo sguardo
Quando i loro occhi si erano di nuovo incontrati le guance di Quinn erano
ancora rosa, e Jeph
sul serio non poteva più aspettare
L’aveva spinto all’indietro per farlo stendere, ed era ricaduto su di lui
Aveva avvicinato due dita alla sua bocca ma Quinn l’aveva guardato coi suoi
occhi grandi e
aveva scosso la testa
“Non voglio farti male”
Il più piccolo aveva scosso di nuovo la testa ed aveva fatto combaciare le loro
fronti, chiudendo gli
occhi
“Ora”
Quando era entrato dentro di lui non si erano ancora nemmeno toccati
E Jeph aveva pensato che sarebbe morto, quando Quinn si era avvolto tutto
intorno a lui
Lo teneva così stretto che riuscivano a malapena a muoversi, ma andava bene così
ogni movimento era lento e profondo e ad ognuno di essi Quinn fremeva e
tremava sotto di lui,
tutto intorno a lui
Il bassista non avrebbe saputo dire quanto tempo era passato, non si sarebbe
accorto nemmeno
se il bus fosse caduto giù per un dirupo
Sentiva solo Quinn, il suo corpo contro il suo e la sua voce che ripeteva il
suo nome
Gli occhi grandi di Quinn avevano cercato il suo sguardo, e Jeph lo aveva
sentito venire
Aveva resistito, per godersene ogni momento, e quando Quinn si era rilassato
ancora
tremante, era venuto anche lui
E dio, tutti gli orgasmi che aveva avuto in vita sua non erano nemmeno
paragonabili a questo
Era come se il mondo fosse esploso tutto nella sua testa
Non appena era riuscito a muoversi l’aveva liberato dal suo peso e si era steso
accanto a lui
Quinn aveva sorriso, di nuovo con quel suo fare da bambino, già mezzo
addormentato
E Jeph se l’era trascinato addosso mentre Quinn mugolava assonnato
“Quanti ne hai ancora là dentro?”
Aveva sorriso indicando la scatolina nera poco distante da loro
“Abbastanza” , aveva ridacchiato
Gli si era accoccolato addosso e già dormiva