Next time
Fumo, fumo nero dappertutto.
Il mio respiro si fa sempre più affannato, faccio fatica a parlare e persino a pensare.
Mi sento male. Se avessi un cuore, direi di avere quasi paura.
Ma io sono un nessuno. Non ho diritto di provare emozioni.
Mi gira la testa, vedo tutto a chiazze. E anche se è impossibile, ora ne sono sicuro.
Ho paura. Tanta. Quindi…è questo che si prova quando si sta morendo?
Aaaah…devo smetterla. Devo memorizzarlo una volta per tutte, io non posso morire!
Non ne ho il diritto.
Quando si muore, è perché il proprio cuore smette di battere.
Condizione, nel mio caso, totalmente irrealizzabile.
Quindi…cos’è che mi sta succedendo, di preciso?
Io so solo che sto svanendo. E che non ho nemmeno il diritto di sentirmi triste per questo.
Che schifo, sul serio.
Istintivamente porto una mano fino al mio fianco, proprio sopra ad una delle tasche del mio lungo abito nero.
Vorrei prendere il piccolo oggetto che ho in tasca, ma non ho abbastanza forze.
Chiudo gli occhi per un istante, e lo visualizzo nella mia mente.
Una busta chiusa, trovata sopra al mio letto. E dentro quel bastoncino, uno stupido insignificante bastoncino di un gelato con sopra la scritta HAI VINTO!
Ah, si? E cosa, di preciso? Ormai non ho più che questo bastoncino, e un mucchio di ricordi sbiaditi.
Mi ricordo la torre, a Twilight Town, e il tramonto più rosso che avessi mai visto.
Mi ricordo il sapore del gelato, mi ricordo le risate. Mi ricordo di Roxas, e di lei…
Da quando ho dimenticato il suo nome? A stento mi ricordo il sul viso. La sua voce, poi, è sbiadita da tempo dai miei ricordi.
Avevamo promesso, tutti e tre. Ogni giorno, dopo il lavoro, sopra la torre.
Avevamo promesso, ma sono rimasto solo io.
Lei è svanita, per sempre. E lui è perso, da qualche parte nel cuore dell’eroe del keyblade.
Dico io, che bisogno c’era di fare delle fini eroiche della serie morirò – per – difendere – quelli – che – amo – non – rimpiangetemi – io – sarò – sempre – con – voi ?
Le nostre vite erano perfette. Noi tre, un gelato, al tramonto. Cosa ci serviva ancora?
Volevamo andare al mare, un giorno…a lei piacevano le conchiglie…
Sai? Anche se…non mi ricordo il tuo nome…io ci sono andato, poi, al mare. E ho preso una conchiglia per te. Ma da solo, lo so, tutto questo non ha senso.
E me ne fotto se non ho un cuore e non posso provare niente, perché mi sento ugualmente uno schifo.
Mi dispiace, vi ho delusi. Ho infranto un’altra delle mie promesse. Avevo promesso che, al diavolo dove vi sareste nascosti o dove sareste scappati, vi avrei sempre riportato indietro. Ma ormai siete troppo lontani, non riesco a raggiungervi.
E dire che ho provato, ho provato sul serio.
Mi ricordo che lei somigliava a Naminé. Credo che una persona normale, vedendole, le avrebbe scambiate per sorelle. Ogni volta che vedo Naminé, ho come dei flash. E mi ricordo.
Anche con Kairi è stato così, anzi, addirittura più forte. Naminé le somiglia, da morire. Ma Kairi…credo che abbiano anche la stessa voce (non saprei dirlo, non potendo affidarmi ai miei ricordi). E c’è qualcosa nei suoi modi di fare, nelle sue espressioni…è così tremendamente familiare.
Mi ricordo che Roxas contava i giorni dai quali era entrato nell’Organizzazione. Diceva di voler avere un punto di riferimento; un posto, un tempo, un numero che gli dicesse chi era.
Diceva di non avere ricordi. Diceva che se li sarebbe creati da allora in poi, dei momenti importanti da ricordare.
E nonostante tutto, si è dimenticato. E anche lui, è sparito. Perso. Per sempre.
Della serie “Game over! Riprova, sarai più fortunato” ma non credo che la fortuna girerà ancora dalle nostre parti, purtroppo.
E rimango solo io, un’ombra persa che cerca la sua luce. E lo sa che la luce è lontana, e che con il sole svanirà…ma non può fare a meno di desiderarla. Perché la luce è calda.
Mah, dopotutto…non dev’essere così male morire. Tenere chiusa un voragine da solo è difficile, troppo per me.
E allora, anche se è da vigliacchi, scappo. E mi sta bene di sparire.
Magari, nella prossima vita, sarò (saremo) più fortunati.
Perché i ricordi non svaniscono mai del tutto. E credo che quella torre resterà per tutti noi speciale.
Il nostro punto di riferimento. Non c’è bisogno di calcoli, o di tenere a mente nessuna data.
Dopotutto, continuavi a tornarci lassù a mangiare il gelato, vero Roxas?
E quando te ne sei andato dall’Organizzazione, in fondo speravi che ti fermassi.
Si, l’ho memorizzato, Rox. Nella prossima vita, dobbiamo assolutamente incontrarci.
Perché il gelato, mangiato da solo, non ha nessun sapore.
Ormai sto svanendo quasi del tutto.
Infondo, ci spero sul serio nella prossima vita.
Proverò a scommettere tutto su quella.
Chiudo gli occhi, so che è ora.
Mi concentro l’ultima volta per ricordare il sapore del gelato…il colore del tramonto…le nostre risate…
La prossima volta ci rincontreremo di sicuro.
Silenzio.
Un ragazzino
dai
capelli castani si dirige verso il corridoio d’ombra,
sforzandosi di non
voltarsi indietro.
Silenzio.
Rimane solo
fumo, una
conchiglia e il bastoncino di un gelato.
E in
lontananza, l’eco
di tre risate.
FINE!
Mammamia che depressione…ma perché invece di scrivere ‘ste cose non esco con gli amici?...
…
…
Seeee vabbè xD al massimo torno davanti alla play o al Ds x ri - giocare a kh xD
Comunque…io ci provo a pubblicarla, spero che non sia così obbrobriosa…ma in caso lo fosse, recensite lo stesso per dirmelo, così posso perlomeno provare a migliorarmi
Quindi…alla prossima!