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Autore: _omfg_    13/12/2009    6 recensioni
“Vattene via Brian, non illudermi ancora..”
Sussurrò con la voce che sussultava a ogni singhiozzo che gli spezzava la schiena.
“Non illudermi di essere qualcosa di diverso da un giocattolo per te”

*Mia prima Synacky, Hope you like it ;D*
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You have always been my Safe Home

Zacky gemette forte, mentre con un’altra spinta Brian entrava in lui.
Ogni volta sempre meglio.
Pensò che non si sarebbe mai stancato di osservare il suo viso distorto dal piacere, sentire la sua pelle sudata fremere sotto le sue dita e le sue braccia stringerlo come fosse l’unica fonte di vita...
Non si sarebbe mai stancato di lui.
“B-bri!” Zacky urlò il suo nome e strinse i suoi capelli neri fra le dita mentre l’orgasmo lo coglieva.
Brian sentì il piacere invaderlo, riversandosi con un’ultima spinta nel corpo del più piccolo.
“M-michelle”
Zacky sgranò gli occhi e una fitta di dolore al petto gli mozzò il fiato.
 “C-cosa hai…” Cercò di sussurrare sentendo la paura assalirlo.
La paura di aver capito
perfettamente.
Brian rimase in silenzio, mentre  si infilava i pantaloni.
“Che cazzo hai detto Brian?!”
Zacky lo afferrò violentemente per un braccio, colto da un’ improvvisa rabbia.
Rabbia che gli faceva pizzicare gli occhi per le lacrime che spingevano per uscire.
No, forse non era rabbia, almeno non solo quella.
Era delusione, paura, dolore.

Non c’è bisogno di ripetere” Disse pacato il moro, rivestendosi della sua maglia “Hai già capito da solo”.
Sbam!
Una mano ancora a mezz’aria, e una guancia visibilmente rossa che bruciava.
Brian lo guardò stralunato, massaggiandosi la parte lesa.
Zacky lo fissava, un misto di rabbia e immensa delusione deturpava i suoi occhi grandi e trasparenti, ora inondati di lacrime.
“Vattene di qui” Sussurrò grave indicando con un braccio la porta del suo appartamento “VATTENE DA CASA MIA E NON FARTI Più RIVEDERE!”

 

 

 Quanto tempo era trascorso?Minuti?Ore?
Guardo l’orologio al polso: no, era soltanto mezzora, solo mezz’ora e lui già desiderava di scappare a gambe levate da quel pub rumoroso e puzzolente di fumo.
Matt lo aveva chiamato il giorno stesso, invitandolo (se invito si poteva definire ciò che Signor Ombra gli aveva detto “Vieni al pub o giuro che ti castro come si fa con i cani!”) a bere una birra insieme agli altri ragazzi.

E c’era anche Brian.
Brian che teneva in braccio la sua ragazza, Brian che rideva con la sua ragazza, Brian che baciava la sua ragazza…
Brian che non lo amava.
Zacky prese un sorso dalla sua birra serrando gli occhi nel tentativo di ingoiare tutte le lacrime e la sofferenza che lo affliggevano.
Quella solita, dolorosissima constatazione gli arrivò come una stilettata nel cuore.
Faceva male.
Troppo.
Ma di cosa si stupiva?Ormai era quello che sentiva costantemente dentro di sé da una settimana a questa parte.
O forse erano due?
O addirittura un mese…
Ma che importanza aveva?      
Tutto il tempo del mondo non sarebbe riuscito a cancellare quel ricordo, il loro ultimo ricordo insieme impresso a fuoco nella sua mente.
L’ultimo e il più doloroso.
O almeno per lui, ma chissà se per Brian era la stessa cosa?

Non credo proprio.
Infatti rideva, ancora:nemmeno la più piccola ombra di tristezza sembrava deturpare il suo sorriso talmente bello e sincero da fargli perdere un battito, ma allo stesso tempo sembrava annientarlo perchè veniva privato di quella bellezza, perché quel sorriso non era dedicato a lui.
Zacky distolse lo sguardo, sentendo una strana sensazione pervadergli lo stomaco, come nausea…
Si , proprio nausea.
Ed era strano perché non era arrivato neanche alla seconda Tennent’s.
No, l’alcol non c’entrava..
“Ehi Vee come mai così silenzioso stasera?”Matt gli si era affiancato posandogli un braccio sulle spalle mentre teneva in mano un bicchiere contenente quello che aveva tutta l’aria di essere  Jack Daniels.
“Non ho niente da dire” Rispose con un tono talmente basso che lui stesso faticava a sentire la sua voce.
Matt lo guardò scettico inarcando un sopracciglio.
Non se l’era bevuta.
“Se è così allora dovresti iniziare a preoccuparti  sul serio dato che sono almeno due settimane che non hai niente da dire; avanti Vee mi credi così stupido da non capire che c’è qualcosa che non va? A me puoi dirlo, lo sai”
Zacky sospirò pesantemente lasciandosi scivolare lungo lo schienale del divanetto.
Cosa aspettava ad aprire bocca e sputare fuori tutta quella frustrazione che lo opprimeva?
Infondo Matt era suo amico, e lui aveva così tanto bisogno di sfogarsi.

Nessuno dovrà venire a conoscenza di quel che facciamo insieme  Zacky. NESSUNO.
Ma c’era qualcosa che lo frenava.
Le parole di Brian gli ritornarono alla mente ricordandogli la promessa che aveva fatto.
Ma che senso avere mantenere una promessa su un qualcosa che ormai non esisteva più?
Che si fotta Brian e le sue stupide parole!
Doveva solo sfogarsi davanti a quello che era il suo migliore amico, era la cosa giusta da fare e lui lo sapeva.
Ma allora perché la sua bocca non si decideva ad emettere un singolo suono?
Sospirò di nuovo.
Si era arreso.
“Non è successo niente Matt sul serio, è solo che ultimamente ho…ho un po’ il morale a terra, a volte mi succede” Mentì sfoggiando uno dei suoi sorrisi più tirati e si alzò prendendo la sua giacca.
“Dove vai?Non sono neanche le undici!” Disse Matt guardandolo preoccupato.
“Non mi sento molto bene stasera, mi dispiace andare via così presto ma ho bisogno di tornare a casa” Sussurrò per nulla convinto prima di incamminarsi verso l’uscita del pub. Ma prima che potesse mettere piede fuori dal locale, la frase del suo migliore amico lo segnò, lasciandolo interdetto.
“Allora c’è davvero qualcosa che non va Zacky”

 

 

 Appoggiò le chiavi sul mobiletto più vicino e accese  la luce donando un minimo di vitalità a quell’ambiente silenzioso che era casa sua.
Tutte le lacrime che era miracolosamente riuscito a trattenere  iniziarono a sgorgare dai suoi occhi facendoli bruciare, mentre le sue guance si arrossavano.
Non si preoccupò neanche di asciugarle, ritenendolo inutile.
Era stanco, troppo.
Anche per cercar di smettere di piangere.
Si trascinò lungo il corridoio fino al bagno e con gli occhi appannati poté vedere il suo riflesso allo specchio.
E fu come una fitta al cuore, l’ennesima.
Per quanto ancora avrebbe dovuto sopportare il peso di quella situazione gravare su di lui fino a  schiacciarlo?
Perché è così che sarebbe finito..

Schiacciato.
Sopraffatto dal dolore.
Un singhiozzo più forte rimbombò nella stanza, mozzandogli il fiato.
Ma ehi, da quando si arrendeva così?

Da quando aveva smesso di lottare?
In balia della sua rabbia improvvisa sferrò un pugno allo specchio, mandando in mille pezzi la sua stessa immagine.
Come il suo cuore.
Le schegge gli laceravano la pelle lattea , macchiandola di rivoli di sangue che gocciolavano sui vetri rotti sul pavimento.
Non si rese immediatamente conto di ciò che aveva appena fatto finchè non si appoggiò al ripiano del lavandino, stordito dalla perdita di sangue.
“Ma porca puttana!” Imprecò notando solo in quel momento quanto fosse profonda la ferita.
Afferrò rabbiosamente le garze e il disinfettante dall’armadietto sentendo il dolore alla mano intensificarsi di più.

Ma almeno aveva smesso di piangere.
La fasciò con cura stringendo i denti per il dolore e indossò la sua felpa larga le cui maniche troppo lunghe nascondevano accuratamente le bende della ferita.
Cercò poi di riordinare quel macello di vetri rotti e sangue, finchè il suono del campanello non lo interruppe.
Sbuffò, sarà stato sicuramente Matt che voleva finire di fargli la solita paternale.
Ma cercò di non sbarrare gli occhi dalla sorpresa quando aperta la portato si era ritrovato davanti il suo volto.
“Ehi Zacky”
Haner” Sibilò freddo, ostentando una sicurezza che sapeva di non avere “Che diavolo ci fai qui?”
“Non arrabbiarti Zacky, sono solo venuto a controllare come stavi dato che te ne sei andato presto senza dire niente”.
“Grazie per l’interessamento ma come vedi sto benissimo; adesso puoi anche andartene, ci vediamo domani alle prove.”
Fece per chiudere la porta ma qualcosa lo ostacolò, e rimase sorpreso notando che l’ostacolo in questione era proprio la mano di Brian che cercava di trattenerlo.
“Che diavolo vuoi ancora?”Chiese con un tono di voce che tradiva il suo nervosismo.
Brian sospirò “ Dobbiamo parlare Zacky, lo sai. Mi fai entrare?”
L’altro annuì con aria di sufficienza per poi voltargli le spalle .
Sentì il tonfo della porta che si chiudeva a successivamente due braccia muscolose che lo avvolgevano da dietro imprigionandolo contro un torace caldo e tonico.
“Mi sei mancato tanto in questi giorni” Sussurrò Brian al suo orecchio, mentre lasciava scivolare una mano sul tessuto della felpa che ricopriva il ventre del ragazzo.
Zacky chiuse gli occhi per un istante, assaporando a pieno il calore delle sue braccia e il suo tipico profumo che sapeva di Marlboro e dopobarba.
Era sull’orlo di cedere se non fosse stato per quel briciolo di razionalità che gli impose di staccarsi.
“Smettila Brian” Disse evitando accuratamente di incontrare i suoi occhi “Smettila di comportarti così; non puoi semplicemente invadere casa mia pensando che una scopata riesca a risolvere le cose!Non dopo ben  due settimane che mi eviti come fossi un appestato!”
Brian lo fissava ad occhi sgranati, interdetto da quel mare di parole rabbiose da cui era stato travolto.
“Ma Zacky io..”
Zacky un cazzo!Ne ho le palle piene di questa situazione Brian,dobbiamo farla finita.” Le ultime parole uscirono dalla sua bocca in un sussurro stentato, sentendo il fiato spezzarsi in gola e le prime lacrime lottare per uscire.
“Farla finita di fare cosa?” Chiese Brian fingendo di non capire.
“Di vederci come dire,intimamente.
Sentì chiaramente il dolore al petto intensificarsi mentre pronunciava quelle parole.

È la cosa giusta da fare.
Si ripeteva mentalmente cercando invano di convincersi.
“Spero tu stia scherzando Zach! Non puoi scaricarmi in questo modo senza uno straccio di motivazione, non ora che sembrava andasse tutto bene!”
“Sembrava andasse tutto bene?SEMBRAVA ANDASSE TUTTO BENE SECONDO TE BRIAN?!Non so dove cazzo vivi tu, ma non siamo in un mondo di nuvolette rosa e fottuti fiorellini! Questa situazione non può andare avanti, fattene una cazzo di ragione!E non fare tanto il melodrammatico, hai sempre la tua fidanzatina per farti succhiare il cazzo, puoi star certo che la mia mancanza non la sentirai!”
Non sapeva da dove la tirava fuori tutta quella rabbia, ma la gola gli bruciava per lo sforzo di urlare e sentiva gli occhi bruciare per tutte le lacrime che stava trattenendo.
Non si rese conto subito di quello che stava succedendo, si ritrovò solo un attimo dopo premuto contro il muro da un Brian arrabbiato come non mai.
“NON PARLARE DI COSE CHE NON SAI!”
Zacky sgranò gli occhi spaventato e urlò di dolore quando si accorse della presa ferrea sul suo polso ferito.
“Ahh!Mi fai male!”
Brian si scostò immediatamente dal ragazzo come se si fosse appena risvegliato da uno stato di trance.
Fissava stordito Zacky intento a massaggiarsi il polso destro fasciato da alcune bende che si intravedevano dalla manica della felpa.
No un attimo..

Bende?
“Zacky ma cosa….cosa hai fatto?”Afferrò il suo braccio osservando la fasciatura bianca tappezzata da alcune macchie di sangue che si estendeva dalle dita fino a metà dell’avambraccio.
“Niente che ti possa interessare “Sussurrò deciso Zach ritirando il braccio dalla presa del ragazzo “E adesso vattene Brian, vattene!”
“Io non vado da nessuna parte finchè non ti deciderai a dirmi che cazzo hai combinato!”
Senza volerlo il suo tono avevo acquistato una tonalità rabbiosa che lo portava quasi a urlare.
Fissava con insistenza la testa chinata del ragazzo nell’attesa di un risposta.
Sospettava quale fosse la causa di quella ferita, ma la troppa paura gli impediva di ammettere a se stesso la sua colpa.
“Allora?!” Afferrò il suo mento fra le dita per mostrare il suo sguardo, ma ciò che vide lo colpì, annientandolo.
Zacky stava piangendo.
Ma non fu quello a colpirlo particolarmente, molte volte lo aveva visto in lacrime, sia per la felicità o per la rabbia.
Ma mai,mai lo aveva visto piangere per la tristezza.
E sapere di essere lui stesso il colpevole di quegli occhi spenti gli fece stringere lo stomaco.
“Zacky..” Mormorò debolmente il suo nome, un tono velato di dolcezza e preoccupazione mentre con le dita spazzava via quelle tracce umide dalle sue guance candide.
 Ma il ragazzo si scostò da quel tocco, stringendo gli occhi e scuotendo la testa con fermezza, mentre scivolava lungo la parete fino ad accasciarsi sul parquet.
“Vattene via Brian, vattene via” Sussurrava con la voce totalmente alterata dal pianto, coprendosi il volto con le mani.
Brian sembrava totalmente insofferente a quelle parole,  gli scivolò accanto per avvolgerlo in un abbraccio a cui il più piccolo non si oppose, ma neanche ricambiò, tenendo le mani saldamente a coprirsi il volto.
“Io non me ne vado Zacky, io non ti lascio”
Quelle parole lo fecero sussultare.
Era sempre stato il suo sogno sentir Brian pronunciarle
Avrebbe sorriso e ricambiato quell’abbraccio per la felicità, trasformandolo in un groviglio di arti da cui mai avrebbe voluto sciogliersi.
Invece il suo pianto si intensificò, rendendogli difficile il solo respirare.
Era un inganno.
Quel tono dolce racchiudeva soltanto la preoccupazione per un amico.

E non un amante.
“Vattene via Brian, non illudermi ancora..” Sussurrò con la voce che sussultava a ogni singhiozzo che gli spezzava la schiena.
“Non illudermi di essere qualcosa di diverso da un giocattolo per te”
Brian spalancò gli occhi, allibito.
Aveva capito.
Avvertì una strana sensazione di calore all’altezza del petto ma non riuscì a considerarlo un cattivo segno perché diamine, era piacevole.
Si ritrasse leggermente dal più piccolo e prese il suo viso fra le mani per poterlo guardare negli occhi lacrimanti.
 “Io non posso andarmene Zacky, non posso”
Zacky socchiuse la bocca, sorpreso “ Come sarebbe a dire che non puoi?! Tu hai una fidanzata che ti aspetta a casa non-“Un lieve tocco di labbra interruppe quel fiume di parole.
Il contatto era stato così fulmineo che Zacky non aveva nemmeno fatto in tempo a chiudere gli occhi.
“Tu proprio non capisci eh?” Mormorò Brian poggiando la fronte su quella del ragazzo.
Zacky scosse semplicemente la testa non riuscendo a proferire parola.
Gli occhi scuri di Brian erano così lucidi e così vicini ai suoi che credette di perdersi.
“Non capisci che io non me ne vado perché non posso lasciarti?Sei sempre stato la mia certezza, la mia ancora di salvataggio quando rischiavo di perdermi in un mare di alcol,sei sempre stato la mia casa sicura Zacky…. capisci allora che non posso andarmene?Che.. Prese un profondo respiro prima di riprendere a parlare, la voce che tremava ad ogni parola“Che io non posso lasciare la persona che amo,lo capisci questo ?”
Zacky rimase ghiacciato nella sua posizione, gli occhi sbarrati dall’incredulità per quell’oceano di parole che lo aveva investito.
“Ma..ma tu non…”
“Mi dispiace averti fatto soffrire “ Riprese Brian poggiando una mano sulla guancia fresca del ragazzo “Ma questo sentimento che provo per te è così..così grande che all’inizio ne ero spaventato e ho cercato un modo per allontanarti il più possibile, ma solo dopo mi sono accorto che era tutto inutile e non potevo più rinnegare c’ho che provavo per te” Sospirò chiudendo gli occhi per un istante, nel tentativo di calmarsi.
Poi li riaprì, immergendosi in quel verde che splendeva a pochi centimetri dal suo viso
“Io ti amo Zacky”
Non ci furono altre parole.
Solo il silenzio regnava, quel silenzio pieno di parole che faceva da sfondo a quel momento perfetto.
Poi un incontro di due labbra.

Il bacio.
Non era la prima volta che si baciavano, ma c’era qualcosa in quel contatto che lo rendeva speciale.
Non c’era la solita malizia o la passione smisurata per il piacere fisico a fare da contorno a quel tocco.
Potevano avvertire invece una certa dose di imbarazzo mischiata alla felicità che li faceva aumentare il battito cardiaco,come fosse la prima volta.
“Ti amo” Sussurrò stavolta Zacky quando si furono staccati.
Brian sorrise “ Ti amo anch’io,davvero “.
L’altro nascose il volto nell’incavo del suo collo “Promettimi che non mi abbandonerai mai, promettilo”.
Brian affondò il naso nei suoi capelli, intrecciando le dita con le sue.

“Come potrei mai abbandonare casa mia?”

 

 

Per tutti i sopravvissuti che sono riusciti ad arrivare alla fine senza tagliarsi le vene..Buona sera! ;D
Non so da dove cacchio sia uscita sta cosa, so solo che le ore di chimica sono grandi ispiratrici sisi ù.ù
È la mia prima fic che scrivo su questa coppia, che ormai ha rapito il mio cuoricino di slasher, e sono più che certa che en sfornerò altre su di loro *-*
Suvvia vi lascio, con la speranza che siate riuscite ad apprezzare anche un briciolo di questa shot “Imoh inside”xD
Ps Ah già!: ringrazio la mia personale Matt che mi ha permesso di plagiare il suo titolo della canzone Safe Home xD.

 

So long.

Ari

 

  
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