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Autore: ballerinaclassica    14/12/2009    1 recensioni
Francia si sentiva un po' scemo a pensarci ancora oggi, però si rendeva conto che era geograficamente impossibile non farlo.
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: L'amour comme s'il en pleuvait, nur sur le galets.
Personaggi: Francia (Francis Bonnefoy), Inghilterra (Arthur Kirkland); nominati: Spagna (Antonio Fernandez Carriedo), Prussia (Gilbert Beilschmidt), America (Alfred F. Jones), Canada (Matthew Williams).
Avvertimenti: Presenza di Shonen Ai.
Conteggio Parole: 1276
Note: Il titolo è preso da una frase della canzone “Je t'aimais, je t'aime, je t'aimerai” di Francis Cabrel;
questa FanFiction è stata scritta come Spin-off a “Soliloque” di bnr. (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=438004&i=1)






Francia si sentiva abbastanza stupido quando ci pensava, però ogni volta che lo faceva non poteva fare a meno di notare quanto fosse vero ciò che gli passava per la testa ogni giorno. Lui aveva passato metà della sua vita (se non tutta quanta) a guardare all'amore degli altri, quello che si manifestava nelle sue forme più bizzarre, talvolta più meschine, l'amore cieco e incondizionato. Francia se lo ripeteva sempre, che tutto andava avanti, che il mondo agiva e alla base di questo meccanismo contorto c'era solo e soltanto l'amore, coi suoi alti e bassi e le sue particolarità. A volte con la sua mancanza.
Aveva visto l'amore di Spagna senza nemmeno rendersi conto della cosa più evidente, in quel sentimento.
Escludendo Romano, e se l'Italia del Sud lo avesse saputo si sarebbe arrabbiato davvero molto, restava ancora una briciola di amore in Spagna. Un sentimento precario e vulnerabile come la seta, ma abbastanza pregiato e prezioso. L'amore tra Spagna e Francia era dunque una corda sottile. Magari poteva affievolirsi, rischiava di assottigliarsi, ma Francia era sicuro che non si sarebbe spezzata. In fondo c'era quasi da sempre, no?

La corda era diventata più spessa, poi. Si avvolgeva attorno al corpo di Francia e Spagna (alle loro Nazioni, a dir la verità) e coinvolgeva nel suo abbraccio Prussia. Il loro amore diventava un gomitolo rotondo ed era in grado di proteggerli da tutti quanti gli altri. Prussia, si diceva Francia, aveva sempre avuto bisogno di quel tipo di amore. Era uno scudo e una protezione e allo stesso tempo li teneva uniti tutti e tre.
Il loro amore, si diceva Francia, era quasi la giustificazione di un bisogno di protezione dal mondo. Niente di meno e niente di più, solo una forma indispensabile.
Più importante di una necessità. Il loro amore doveva esistere per aiutarli a sostenersi a vicenda, ad impedire a ciascuno di loro di inciampare e gravare troppo sulle spalle degli altri.

Francia aveva mille altri legami un po' in tutto il mondo e mai si sarebbe stancato di elencarli uno ad uno. C'era il suo amore per Italia, quello luminoso che lo portava anche ad agire a fin di bene, che gli faceva dimenticare le cose per un po'. Bastava un “Ve~” e Francia era contento pensando al suo Italia, innocente e ingenuo.
Quell'amore era trasparente, spesso evanescente. Francia faticava ad afferrarlo quando Italia era vicino a Germania e sorrideva. Eppure non poteva fare a meno di seguire quella luce dall'alto; Francia guardava a sud-est e altro non c'era che una specie di esserino adorabile. Tutti dicevano che Italia era uno stupido, Francia lo trovava magnifico, forse un po' tonto. Ma proprio poco.
L'amore per Italia, si diceva Francia, era una realtà di fatto e avrebbe dovuto accomunare tutte quante le altre Nazioni.

E poi c'era l'amore per America, quello stroncato ancor prima di nascere, rubatogli da Inghilterra.
Gli avevano detto che era “uno di loro” e subito gli si erano fiondati addosso come avvoltoi. Francia l'aveva attirato con piatti prelibati e belle parole, a quanto pareva però non erano bastati. Il faccino triste di Inghilterra era stato più che sufficiente e America l'aveva gentilmente “scaricato”.
Ancora oggi, quando lo guardava, vedeva soltanto il vago ricordo di una vecchia colonia inglese.
L'amore però per Francia era tutto. E più pensava ad America, più credeva che quel legame sarebbe diventato forte, se solo Inghilterra non fosse stato bell'e pronto e con le cesoie in mano. Gli era stato rubato (ma Inghilterra provava un piacere perverso nel fargli i dispetti?) e lui lo teneva ancora stretto in un angolino del cuore, più o meno dalle parti dell'Ile de France.
Allora però, quando non aveva potuto riprendersi America da quelle rudi manacce, Francia aveva scelto Canada. Si era insinuato dentro di lui, pretendendo anche di poter star largo. Canada era troppo timido e impacciato per impedirlo e Francia troppo insistente e bisognoso di qualcuno.
Lo aveva tenuto alla sua mercé ed educato per benino, con la costante prepotenza di vederlo un giorno quanto più simile a lui.
L'amore di Francia per Canada aveva rischiato di diventare un'ossessione. Se c'era un legame tra loro, uno vero e forte, Francia pensava che da tempo si fosse trasformato in un guinzaglio.

Francia si sentiva un po' scemo a pensarci ancora oggi, però si rendeva conto che era geograficamente impossibile non farlo.
Tra tutte le forme di amore che elencava nel cervello, stava quasi dimenticando quella che lo accompagnava da sempre. Ancora prima di Prussia e Spagna c'era quel filo sottile capace di superare anche una striscia di mare in tempesta.
C'era l'amore che si estendeva oltre la manica, quello per Inghilterra. Francia se lo diceva sempre, quello era un sentimento subdolo e meschino, talvolta tanto ingannevole che era facile confondersi – e lui non era di certo come Spagna. L'amore per Inghilterra esisteva, nel bene o nel male, se lo portava dentro e lo vedeva evolversi di pari passo con entrambi.
L'amore per Inghilterra era mutevole, in un certo senso. Da parte di Francia, e lui lo sapeva bene, c'era una specie di rassegnazione. Inghilterra era più forte, guardava il resto dell'Europa dall'alto. Quando lui (Francia) poteva fingere, mentre l'altro un po' lo baciava e un po' piangeva, allora indossava una maschera senza farsi troppi problemi, apparentemente.
Ma l'amore per Inghilterra era e restava mellifluo ed infimo, in un modo o nell'altro.
Inghilterra, ancora con le cesoie in mano, continuava a tenersi stretto al petto America. O almeno il suo fantasma. Francia se ne accorgeva sia quando era ubriaco, sia quando era sobrio (lui era un asso ad analizzare l'amore degli altri). Eppure tra loro continuava ad esistere quel legame indissolubile che avvicinava Londra a Parigi, che accorciava il mare. Francia ne era convinto, presto quel collegamento si sarebbe trasformato in qualcosa di davvero molto pericoloso. Si sarebbe avvolto attorno a loro e non avrebbe avuto lo stesso scopo del gomitolo che lo univa a Prussia e Spagna.
L'amore per Inghilterra avrebbe finito per soffocare entrambi e lasciarli senza fiato (e magari America non se ne sarebbe nemmeno accorto, preso com'era da se stesso). L'amore per Inghilterra era quasi corrotto e sbagliato, spesso ingiusto. Li avrebbe avvolti come le spire di un serpente.

Francia osservò il vino nel bicchiere. Rosso e placido, come le gocce che zampillavano da un cuore quando il legame dell'amore diventava filo spinato.
Ci pensò su, che era uno stupido a dirsi cose del genere, e gli venne spontaneo guardare Inghilterra: lui si era già addormentato con la testa nascosta dal cuscino. Francia sorrise e glielo levò di dosso; era scemo o cosa? In quel modo avrebbe solo soffocato più in fretta.
Sospirò. Il suo amore, ora che ci pensava, lo costringeva a fare tante di quelle stupidaggini che gli veniva da ridere. Si trattene a stento dal farlo, sapeva bene che quell'isterico che gli dormiva accanto si sarebbe svegliato e poi avrebbe urlato una serie di insulti a caso. “Rana, rana, rana” “Maniaco, stupida rana” “Brutto idiota che non sei altro”.
Francia bevve ancora un sorso del suo vino. L'Ile de France che faceva un po' male contro le costole. Si portò una mano alla fronte e sospirò.
Il mondo andava avanti spinto dall'amore. Per lo meno, si diceva Francia, se il suo cuore doleva per tutte quelle forme gentili, contorte, malate, talvolta dolorose, allora nessuno avrebbe potuto dimenticarsi di lui, perché lui non sarebbe mai rimasto indietro. In fondo era sempre stato la Nazione dell'Amore, no?
«Razza di vinofilo, si può sapere che stai facendo?»
Nemmeno Inghilterra si sarebbe dimenticato di lui, nel bene o nel male.













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