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Autore: Tao    14/12/2009    9 recensioni
“Si diede dello sciocco. Ma che ci poteva fare se gli mancava?” [YukixShuichi]
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Title: Humo

Pairing: Yuki/Shuichi

Raiting: PG

Beta: elyxyz

Summary: “Si diede dello sciocco. Ma che ci poteva fare se gli mancava?”

Dediche: alla mia volpe. A tutti quelli che mi continuano a seguire, sebbene la mia latitanza. A Fata e a Roh.





Humo*



Maybe surrounded by
a million people I
still feel all alone
I just wanna go home
I miss you, you know


(Home, Michael Bublé)


Shuichi sbuffò sconsolato. Due giorni che lavorava sui quei maledetti testi e ancora nessuna idea decente.

No, assolutamente non aveva nulla a che fare con l'assenza di Yuki.

Erano due settimane che lo scrittore era fuori per presentare l'ultimo libro in Europa. L'avrebbe seguito volentieri ma doveva lavorare con la band.

Amava infinitamente il suo lavoro. Ma quando lo portava lontano dal suo compagno si ritrovava a detestarlo. Anche se non era più un ragazzino.

Tutte le volte che Yuki partiva da solo, aveva l'insensata paura che sparisse. Come la volta di Tokyo. Era una paura che non poteva impedirsi di avere. Anche se Yuki, a modo suo, l'aveva tranquillizzato. "Stupido, tanto mi troveresti ovunque. Non faccio nemmeno lo sforzo di andarmene."

Stupido. Aveva ragione Yuki a chiamarlo "affettuosamente" così.

Sospirò abbandonando la testa sulle braccia.

Si diede dello sciocco. Ma che ci poteva fare se gli mancava? La prima settimana di assenza era passata senza troppi problemi. Il lavoro lo aveva sfiancato a dovere, facendolo precipitare in un sonno senza sogni.

Poi si era accorto che la nostalgia si era fatta viscerale.

Aveva provato a fare la persona adulta. Con scarso successo.

Era tornato presto a dormire sul divano con la scusa che tanto era largo e comodo, così non doveva rifare il letto ogni mattina.

Aveva continuato a lavorare, ma come a fargli dispetto Hiro si era ammalato, quindi il gruppo era rimasto a casa.

K lo aveva gentilmente invitato a darsi da fare con i testi, ma... nulla. Il vuoto.

O testi da suicidio.

E il loro gruppo faceva pop, mica gothic metal, giusto?

Fissò sconsolato il pacchetto di sigarette davanti a lui.

Era patetico: non aveva avuto nemmeno il coraggio di spostarlo. Yuki doveva averlo dimenticato a casa mentre usciva.

Aveva avuto anche la folle idea di prendere il primo aereo per l'Europa col pretesto di riportarglielo. Fortuna che era rinsavito prima di commettere qualche sciocchezza. Yuki l'avrebbe preso a pedate.

Col morale sotto i piedi, afferrò l'oggetto incriminato.

Lo aprì. L'odore prepotente del tabacco gli si infilò nel naso.

Non aveva mai capito la pessima, nonché nociva, abitudine del suo uomo di ammazzarsi i polmoni con quel catrame.

Però aggiungeva fascino alla sua persona, questo glielo doveva.

E poi ormai ci aveva fatto il callo. In fondo anche quello era l'odore di Yuki.

Svogliatamente accese una sigaretta. Fu seriamente tentato di fare un tiro. Poi il suo lato salutista, nonché pratico (se gli si fotteva la voce addio sogni di gloria!) ebbe la meglio; tanto, si disse, un tiro e un colpo di tosse non gli avrebbe riportato prima il suo amante.

Si limitò ad appoggiarla nel posacenere e contemplare le volute di fumo.

Una sigaretta sprecata, avrebbe detto, schifato, Yuki.

Ma tanto era ricco, non doveva fare il tirchio, concluse Shuichi.

Chiuse gli occhi. Quella era solo una parvenza dell'odore di Yuki. Ma era sempre qualcosa. Un palliativo, ecco.

Magari se ci accostava un libro, caffè nero e il suo cuscino, sarebbe riuscito ad ottenere una pallida imitazione.

Non doveva farlo sapere a Yuki, però. L'avrebbe sfottuto fino alla morte. O meglio, l'avrebbe guardato col suo sorrisetto bastardo e avrebbe tirato dritto.

Rinvangando l'episodio a suo vantaggio e piacimento.

Quando voleva fare lo stronzo ci riusciva perfettamente.

Ma era il suo uomo.

Sbadigliò vistosamente. Magari si sarebbe riposato un pochino. Solo un'ora.

Poi magari l'avrebbe chiamato.







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*Humo: spagnolo fumo (mi fa impazzire l'ormone, pensare a Yuki che presenta il suo libro in spagnolo *ç*)

  
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