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Autore: Chyra    15/12/2009    4 recensioni
Il Gatto Solitario guardava con invidia gli occhi chiari di Gatto e il suo aspetto curato.
“Invitami alla tua festa,” sussurrò allora il Gatto Solitario “trovami una casa,ma che dico, mi basta un padrone, ma che dico! Trovami un amico e ti darò il topo più gustoso che tu abbia mai visto”
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è stata scritta per essere pubblicata.
E' una favola, ma non consiglio di leggerla a un bambino la sera per farlo addormentare.
Non ha pretese.. nè significato.
L'ho scritta senza un perchè..senza un perchè consapevole, almeno.
Forse gatti e umani hanno più cose in comune di quanto uno possa credere.


C’era una volta un gatto che andava al mercato.
Doveva organizzare una grande serata con tutti i suoi amici e, per non sfigurare, era necessario procurarsi i topi migliori della città.
Ogni bravo gatto lo sa: più alta è la qualità dei topi offerti alle proprie cene, più alto sarà il prestigio guadagnato nelle chiacchiere del giorno dopo.
Tutti i gatti sanno anche che i topi succulenti, grassi al punto giusto, dal sapore perfetto, senza deformità né difetti di qualsiasi genere, non sono stati realmente cacciati dal padrone di casa, ma è consuetudine fingere che sia così.
“Monsieur Gatto, che caccia magnifica!”
“Scelta superba,signore! Complimenti vivissimi!”
“Mai mangiato niente di meglio! Per il cielo, è divino!”
Gatto rifletteva su queste cose, beandosi dei complimenti che avrebbe certamente ricevuto.
Ogni mercoledì, nel Vicolo, c’era il mercato clandestino. Al mercato clandestino i Gatti Solitari, quelli ostracizzati dalla società per qualche motivo, offrivano le proprie prede a prezzi bassissimi. I Gatti Solitari era creature repellenti,volgari, sporche, sempre portatrici di qualche malattia, ma anche eccezionali cacciatori.
Erano loro i topi perfetti che si offrivano nei banchetti, erano loro i tesori che l’alta società mostrava come propri!
Tutti sapevano del mercato,ma si faceva finta di niente. Tutti sapevano dei Gatti Solitari,ma si faceva finta di niente.
Anche Gatto lo sapeva,ma faceva finta di niente.
Questi erano gli usi.
“Che dice di questo?” chiese un Gatto Solitario dagli occhi rossi a Gatto,indicando un topo grasso e dall’aspetto succulento ai propri piedi.
“Non male” rispose Gatto “Ma voglio di meglio”
Il Gatto Solitario guardava con invidia gli occhi chiari di Gatto e il suo aspetto curato.
“Invitami alla tua festa,” sussurrò allora il Gatto Solitario “trovami una casa,ma che dico, mi basta un padrone, ma che dico! Trovami un amico e ti darò il topo più gustoso che tu abbia mai visto”
“Sia” rispose Gatto.
Il Gatto Solitario tirò fuori dal nulla il più delizioso topo su cui si fossero mai posati occhi felini.
“Soddisfatto?” chiese fiero.
Gatto era senza parole.
Prese il topo e scappò via.
Il Gatto Solitario,oltre ad essere sporco,brutto e con gli occhi rossi,era pure zoppo.
Non poté inseguirlo.
Gatto sapeva di aver sbagliato,ma fece finta di niente.
La sua festa andò bene,si riempì di amici e di complimenti, fu felice e stimato da tutti.
Non era giusto.
Ma questi erano gli usi.
Si fece finta di niente.
  
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