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Autore: Manuelita    24/06/2005    10 recensioni
Ragazzi, vi ricordate della mia prima FanFiction? Bene, sono felice di informarmi che l'ho revisionata e corretta. Più precisamente ho approfondito le sensazioni dei due protagonisti e le descrizioni, in modo che possiate immergervi meglio nella storia. Bene, ora vi lascio alla lettura. Fatemi sapere cosa ne pensate... Grazie mille a tutti ^^ Manuelita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...L'INIZIO DI AMORE...



One Shot



Akane era comodamente seduta sulla soffice sabbia che le accarezzava i piedi mentre i suoi occhi contemplavano il paesaggio davanti a lei. Un mare quieto, illuminato dai tiepidi raggi del tramonto, faceva da sfondo ai suoi pensieri. Il vento fresco le solleticava la pelle provocandole una piacevole sensazione di freschezza e, presa da quegli attimi di beatitudine, non si accorse che, poco più in là, qualcuno la stava osservando.
Da lontano, un ragazzo vestito alla cinese con un buffo codino, stava ammirando la sua fidanzata.
‘Quanto è bella...’ pensò. Si sorprese ad ammettere quanto in verità lei gli piacesse. Molte volte le aveva fatto credere di esserle totalmente indifferente o addirittura di provare sentimenti negativi verso di lei, ma quante altre volte invece, si era dannato per essersi sempre fatto manovrare come un burattino dal suo orgoglio. Lei era bella. Maledettamente bella. Bisogna essere ciechi o colmi di ipocrisia per non ammetterlo. Il solo guardarla gli faceva girare la testa. Quella di lei però, era un’arma a doppio taglio. Non era stato infatti l’unico ad accorgersene. Sin dal primo giorno di scuola, era stato reso spettatore di un’insolita corte: decine e decine di studenti si accalcavano ogni mattina davanti al cancello in attesa del suo arrivo, spinti della mera illusione di entrare nelle sue grazie sconfiggendola in combattimento. Tutto questo a causa di Kuno. Secondo lui, solo chi possedeva la forza e la determinazione sufficiente a batterla, poteva sperare di divenire compagno di Akane. Ma questo non aveva portato che ad un’unica conseguenza: un profondo odio per i ragazzi. Strano gioco del destino. Ranma ricordava ancora quando, al momento di decidere del fidanzamento, le sue sorelle avevano proposto lei come possibile moglie: Akane odiava i ragazzi. Lui era per metà ragazza. Soluzione ideale. Peccato che i due ragazzi non condividevano il loro stesso entusiasmo. Almeno, non all’inizio. Quanto tempo ci avevano messo a capire di essere innamorati l’uno dell’altro? Ognuno chiuso nel proprio guscio, nascosti dietro ad un impenetrabile muro difensivo che niente e nessuno avrebbe potuto mai abbattere. Ma più passava il tempo e più diventava insistente il bisogno di starle accanto e proteggerla. Forte dentro di lui, premeva la voglia della sua pelle, del suo profumo, delle sue labbra…di lei.
Non riusciva più a fingere. Non voleva più fingere.
La vide sospirare al vento felice e ringraziò Dio per avergli regalato una così bella visione. Si convinse finalmente ad andare da lei.
Non voleva più nascondersi.

Akane sentì una mano calda appoggiarsi sulla spalla, si girò e lo vide, bello e forte come sempre.
“Ranma…” sussurrò lei con la voce colma di dolcezza. Lui le rispose con un caldo e tenero sorriso che le fece sciogliere lentamente il cuore. Si sedette al suo fianco senza mai distogliere lo sguardo dai quei meravigliosi occhi che l’avevano fatto innamorare. Già, doveva ammetterlo...era davvero innamorato di quel maschiaccio, il suo maschiaccio.
Fu lui il primo a parlare “E’ davvero bello qui” e appoggiò timoroso una mano su quella di lei. Akane sentì il suo cuore accelerare di colpo, sembrava che stesse per scoppiare. Non riuscì a rispondere.
“A cosa stai pensando?” le chiese. Akane tornò a guardare il mare. Doveva dirgli la verità? Doveva dirgli che stava pensando a lui, a quanto era gelosa ogni volta che lo vedeva con un’altra o quanto era preoccupata ogni volta che lui combatteva? Era proprio così. Ormai la sua vita era legata irrimediabilmente a quella di Ranma. Non era più una questione di obbedienza e rispetto verso il padre e probabilmente, non lo era mai stato. Era sempre stata contraria al loro fidanzamento. Ma le cose stavano realmente così? No, rispose inconsciamente.
“Stavo pensando agli ultimi anni della mia vita. Molte cose sono successe da allora, alcune sono rimaste immutate altre invece.... sono cambiate” Ranma, colto in un primo momento alla sprovvista, si immerse anche lui nel ricordo degli ultimi anni trascorsi a Nerima. Rammentava teneri e divertenti episodi ma non solo quello attraversò il suo pensiero. Un’immagine si stagliò fissa davanti a lui. Lei, tra le sue braccia, priva di sensi. Morta. In quel momento aveva capito davvero ciò che significava amare una persona. Era troppo tardi. Così, preso dalla cupa disperazione, le aveva urlato segretamente ti amo. Lei lo aveva sentito. Era tornata per lui. Qualcuno lassù gli aveva offerto una seconda possibilità. Ma quell’episodio era soltanto l’ultimo dei tanti spiacevoli ricordi che componevano il puzzle delle sue avventura. Quante volte da quando era arrivato a casa Tendo la vita di Akane era stata in pericolo, quante volte l’aveva fatta arrabbiare, quante volte l’aveva fatta piangere. Sentì un nodo salirgli alla gola.
“Mi dispiace Akane…” pronunciò consumato dal rimorso. Lei si girò per guardare meglio il ragazzo. I suoi occhi erano lucidi. Ranma, il ragazzo testardo e orgoglioso che aveva sempre conosciuto, le stava dicendo che gli dispiaceva?
Ranma abbassò la testa e riniziò a parlare “Da quando sono entrato nella tua vita non ho fatto altro che metterti nei guai. Hai rischiato in più occasioni di morire a causa delle mie fidanzate. Ukyo, Shan-Pu, Kodachi. Tutte e tre hanno sempre tentato di eliminarti. Tu... la loro più grande rivale in amore.” Akane arrossì a quelle parole. “Ma la colpa è soprattutto mia. Non ho mai trovato il coraggio di dire loro i miei veri sentimenti, non rivelandoli nemmeno a te...” Akane sgranò gli occhi. Stava parlando sul serio? Si alzò di scatto e con fare nervoso disse “Ranma non è vero! Ogni volta che ho avuto bisogno di te tu c’eri, sei sempre stato accanto a me per proteggermi, non ho mai dubitato che tu saresti venuto a salvarmi. Quando sono con te non so cosa sia la paura...io...” ma non riuscì a terminare la frase. Calde lacrime iniziarono a scenderle sul viso, facendola sentire una stupida. Quello che aveva detto Ranma, in parte era vero. Più volte aveva pianto per causa sua ma non sicuramente per il motivo che lui credeva. Era veramente convinto che piangesse per qualche inutile provocazione che usciva dalle sue labbra? O no, non era per quello che si rattristava ogni qual volta lui tentasse di ferirla. Perché non era ancora arrivato a capire che soffriva per il semplice fatto che non si era ancora deciso a dirle ciò che provava? Era così ovvio, sennò perché avrebbe accettato di sposarlo? Forse era davvero convinto che fosse solo per l’acqua delle fonti maledette...
Quanto odiava vederla piangere e ancora una volta era per causa sua. Ogni volta che tentava di fare qualcosa di buono, finiva sempre col combinare qualche danno. Doveva rimediare. Si alzò anche lui e le si avvicinò, provocando non poco stupore nella ragazza. Le prese la mano e l’attirò a se. Akane, in un primo momento spiazzata, si abbandonò a quell’abbraccio sentendo le braccia forti di lui stringerla dolcemente.
“Akane, non voglio vederti piangere...” lei annuì debolmente e smise pian piano di piangere cercando di assaporare ogni attimo di quel magico momento. Come si stava bene fra le sue braccia, avrebbe voluto rimanere così per sempre. Si sentiva come ogni volta che lui le stava vicino: protetta e al sicuro. Lui le accarezzò i capelli e un brivido le percorse la schiena. Lui ne era totalmente inebriato, emanavano un dolce profumo di pesca ed erano soffici e lisci come la seta. Dio quanto aveva desiderato poterla abbracciare così da quando l’aveva conosciuta. Ma il suo orgoglio, quel maledettissimo orgoglio, glielo aveva sempre impedito. Faceva sempre l’opposto di quello che pensava, la prendeva sempre in giro dicendole che era un maschiaccio, che era priva di sex-appel, che aveva i fianchi larghi. Ma quella non era la verità. Fin dalla prima volta che l’aveva vista era rimasto affascinato dalla sua bellezza, dal suo corpo perfetto e allenato. E’ vero anche Shan-Pu e Ukyo erano attraenti ma era lei la donna che desiderava, la donna che amava, la donna con cui voleva passare il resto della sua vita e stavolta glielo avrebbe detto. Ormai avevo deciso, era inutile rimandare, rischiava di farla soffrire ancora e lui questo non lo voleva. Adesso, neanche il suo orgoglio gli avrebbe impedito di rivelarle i suoi sentimenti. Prese tutto il coraggio che aveva in corpo, tentando di concentrarsi sul pensiero che lei sarebbe stata felice.
“Akane…guardami” Akane si stacco riluttante dal suo abbraccio e si perse in quei meravigliosi occhi grigio-blu. Si sorprese quando notò che lui la stava fissando con occhi colmi di infinita tenerezza ma allo stesso tempo sicuri di sé. Una sicurezza che lei gli aveva visto solo durante i suoi numerosi combattimenti. La paura prese il sopravvento. E se lui le avesse detto che preferiva Shan-Pu o Ukyo a lei? Cosa avrebbe fatto? Probabilmente avrebbe risposto come aveva sempre fatto “Cosa vuoi che me ne importi a me! Vai pure dalla tua fidanzata carina!”. Ma poi, incassato il duro colpo, sarebbe scappata via per la vergogna, sicura che non sarebbe mai più riuscita a sostenere il suo sguardo.
Mentre questi tristi pensieri continuavano a vagarle per la testa, una mano le sfiorò la guancia. Ranma le tracciò i lineamenti del viso con un dito per poi soffermarsi sulle sue candide labbra. Sorrise notando l’imbarazzo di lei a quel leggero tocco. ‘Da quando Ranma è diventato così gentile…forse lui…forse lui prova qualcosa per me. No Akane non illuderti, non potrai mai competere con Shampoo e Ukyo. Forse non sa come dirti che preferisce un’altra…’ Spinta dalla voce della sua insicurezza, Akane scostò la mano di Ranma e si girò dandogli le spalle, lasciandolo perplesso. Lui non capiva. Cosa aveva fatto di male stavolta? Eppure sembrava che tutto stesse andando per il meglio. Stava per parlare ma lei lo precedette.
“Ranma per favore se devi dirmi che tra noi è finita fallo e basta. Mi risparmi inutili speranze” lo disse così, tutto d’un fiato, esponendo il suo cuore al ragazzo che stava per pugnalarla in pieno petto.
‘Possibile che quella stupida avesse frainteso pure questa volta?’ Ranma perse la pazienza. Lei non si smentiva mai.
“Baka ma che dici! Non ho mai pensato niente di simile!” ecco fatto. Come al solito non si trattenne dall’offenderla, ma stavolta era stata lei a provocarlo.
“Baka a chi?!” la tristezza lasciò il posto alla rabbia. Akane iniziava davvero ad innervosirsi.
“Akane io…mi dispiace non era mia intenzione offenderti”
“Si si le solite scuse, non ti preoccupare Ranma ormai ci sono abituata ai tuoi insulti. Non mi fanno più effetto, sta tranquillo” Come non sopportava che lui si nascondesse dietro a delle insignificanti parole. Perché non poteva essere sincero fino in fondo? Ormai cosa avevano da perdere?
Ranma non sapeva più che dire, Akane aveva ragione ma… che diamine perché non lo lasciava mai finire di parlare?! Perché ogni volta doveva trarre conclusioni sbagliate? Non era giusto. Lui era andato li per dirle quanto l’amava e che era la cosa più importante della sua vita e guarda cosa aveva combinato.
“Per una volta stammi a sentire!” il suo tono di voce era cambiato e lei ne ebbe quasi paura. Si girò per ascoltare meglio le parole del ragazzo, trattenendo a stento le lacrime. Ranma era diventato nervoso, il suo cuore aveva iniziato a battere in modo irregolare. Tutto il discorso che aveva preparato ora sarebbe servito a ben poco. Prima di tutto avrebbe dovuto far pace con lei e conoscendo la sua testardaggine non sarebbe stata un’impresa facile. Ma doveva almeno tentare. Con un dito iniziò ad asciugare le lacrime che intanto avevano iniziato a scendere sul volto di lei.
“Ascoltami bene, mi spiace averti offeso prima, davvero, e mi dispiace anche per tutte le altre volte. Parlo senza riflettere. Quello che dico non lo penso veramente” Akane non poteva crederci, ma non lo interruppe. Stavolta avrebbe ascoltato tutto ciò che d’importante aveva da dirle.
“Se ti prendo in giro è... è per starti vicino. E’ l’unico modo che conosco per rimanerti sempre accanto. Tu non sai quante volte avrei voluto rimangiare le mie parole” Ranma era diventato di un colorito acceso e Akane se ne accorse. ‘Ha un’espressione così tenera...sembra un bambino indifeso...’ pensò. Allora non aveva intenzione di lasciarla? Si era davvero deciso a confessarle i suoi sentimenti?
“Ranma...dici sul serio?” Akane lo guardava con speranza.
“Certo Baka” questa volta però non sembrò arrabbiarsi per quella che sembrava essere una provocazione, anzi gli regalò uno splendido sorriso. Il cuore di Ranma smise per un attimo di battere. Come era possibile che un solo sorriso di lei potesse scaldare così il suo cuore? Sentì che quello era il momento giusto. La sua mano accarezzò il mento di lei. Akane lo sentiva sempre più vicino. Poteva avvertire i battiti del cuore di Ranma confondersi con i suoi. Battevano all’unisono, come se manovrati da un solo corpo...da una sola anima. Le labbra di Ranma sfiorarono delicatamente la pelle rosea del viso di lei, mentre le mani le accarezzavano delicatamente la schiena. Ad ogni contatto poteva sentire il respiro caldo di Akane solleticargli il collo. Le baciò la fronte liscia, i suoi meravigliosi occhi, il suo naso, le sue guance. Quei baci erano una dolce tortura e lui continuò fino a farle desiderare un contatto più carnale. Akane era in paradiso. Ad ogni suo bacio si sentiva persa, come se la sua anima venisse strappata via violentemente per poi ritornare nella sua umile dimora. Lo desiderava come nessun altro in tutta la sua vita e finalmente vide il suo sogno realizzarsi. Le labbra di lui si posarono sulle sue. Un bacio leggero e sfuggevole ma sufficiente a far perdere loro la testa.
“Aspetta...” la voce di Ranma la riportò alla realtà. Akane lo guardava con occhi interrogativi. Esisteva forse qualcos’altro capace di renderla più felice? La sua curiosità venne presto soddisfatta. Ranma le prese una mano e la baciò delicatamente. Fu un gesto dolce e gentile, come per comunicarle che con lui poteva stare tranquilla. Poi se la portò verso il petto, appoggiandola lì dove il suo grido disperato d’amore premeva per uscire. Il suo cuore. La mano di Akane poteva sentire i battiti accelerati di lui darle sicurezza. Con un leggero imbarazzo dipinto sul volto, Ranma si avvicinò all’orecchio di lei sussurrando tenere parole.
“Akane Tendo…io ti amo” un’esplosione di gioia colpì il suo cuore facendole tremare le gambe. Finalmente l’aveva detto. Le aveva detto di amarla. Senza esitare l’abbracciò gettandogli le braccia al collo.
“Ranma anch’io ti amo” confessò lei tra le lacrime. Ranma le mise le mani sui fianchi, per poi rendere più intenso quel contatto cingendole la schiena in modo quasi possessivo. Ora che era sua non avrebbe più permesso a nessuno di portargliela via. L’avrebbe difesa anche a costo della vita. Akane si staccò dal corpo caldo di Ranma guardando intensamente nei suoi profondi occhi. Si avvicinò lentamente e cancellò la breve distanza che li separava. Le loro labbra si sfiorarono ma a loro non bastava, chiedevano di più. Le loro bocche si schiusero permettendo alla passione di appropriarsi dei loro corpi. Le loro mani cercavano ardentemente la pelle dell’altro e i loro corpi un contatto più carnale. L’aria era carica di sentimento, d’amore e passione. Nessuno dei due aveva mai vissuto attimi così intensi, momenti cosi coinvolgenti. Tutto quel desiderio li lasciò quasi senza fiato. Si staccarono dal quel bacio sentendo quasi freddo. Ranma appoggiò le labbra sulla fronte liscia di lei ‘Dio quanto ho desiderato questo momento…’ pensò. Le posò una mano sulla testa e l’attirò a sé. Lei si lasciò trasportare e appoggiò la testa sul suo petto forte. Rimasero così per qualche infinito istante, per assaporare ogni singolo attimo. ‘Come è bello stare tra le sue braccia pensarono entrambi.’ Ormai era scesa la sera e una brezza leggera accompagnava i loro dolci pensieri.
“Ti va di guardare insieme le stelle?” chiese lei.
“Certo” rispose lui con una dolcezza che la sorprese. Non era abituata a questo lato del carattere di Ranma. Aveva sempre pensato che forse, sotto quella corazza dura, si nascondesse un timido ragazzo capace di amare come nessuno. Proprio come lei. Non avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse somigliarle a quel modo. Aveva sempre incontrato ragazzi che l’adulavano per la sua bellezza ma nessuno aveva mai tentato di andare oltre, tentando di capirla. Lui invece, era diverso. Lui c’era. Era riuscito a penetrare la sua barriera e a farle abbassare ogni difesa. Ora ne era certa. Ranma era da sempre stato suo.
Si sdraiarono sulla sabbia fresca, rimanendo sempre vicini ma senza sfiorarsi. L’imbarazzo ancora li rendeva timidi e non era facile liberarsene. Le loro mani si scontrarono per sbaglio e le loro guance diventarono di un colore acceso. Ancora una volta Ranma dovette fare appello a tutto il suo coraggio per prenderle la mano. Akane rassicurata da quel gesto si avvicinò a lui e appoggiò la testa sulla sua spalla. Non si sarebbe mai aspettata che un giorno avrebbe guardato il cielo stellato insieme a Ranma. Insieme per davvero, sia con il corpo che con l’anima. Ora si sentiva realizzata, completa. Ranma stava facendo i suoi stessi pensieri. Si aspettava che da un momento all’altro qualcosa o qualcuno l’avrebbe svegliato da quel fantastico sogno. Ma non accadde mai. Quando finalmente, riuscì a sentirsi padrone delle sue azioni, iniziò ad accarezzarle lievemente il braccio, provocandole qualche brivido. Lei intanto gli sfiorava delicatamente il petto da sopra la maglietta. Spinta dal desiderio, anche se un po’ titubante, prese ad toccarlo sotto la maglia sentendo la sua pelle calda sotto le dita. Quel tocco lo fece eccitare ma lei non se ne accorse, troppo presa da chissà quali pensieri. Quasi non si rese conto che Ranma l’aveva fatta sdraiare. Lui le era accanto, appoggiato su un fianco e con un braccio le sosteneva gentilmente la testa. Le loro gambe si intrecciarono e presto tutti e due si sarebbe trovati a vagare per un nuovo mondo. Il rumore delle onde rendeva l’atmosfera calma e serena e quel cielo splendido avrebbe fatto da tetto al loro nido d’amore. Un bacio seguì quel momento di silenzio, svelando alle stelle il loro segreto. Ranma continuava a baciarla con passione e Akane si trovò nuovamente a desiderare di più. Si vergognò di quei pensieri ma non riusciva a scacciarli dalla sua testa. Non era la prima volta che la sua mente inciampava in certe cose ma non credeva che quel giorno sarebbe arrivato per davvero. Adesso stava accadendo. Finalmente potevano definirsi una vera coppia. Sorrise nel pensare ai lori genitori che esultavano alla bella notizia. Ranma notò l’aria divertita di lei.
“Sei ancora più carina quando sorridi” Akane si risvegliò dai suoi pensieri.
“Mi pare di averla già sentita questa frase...” gli rispose maliziosa “Pensavo ai nostri genitori in lacrime dopo che gli avremo detto che noi…si insomma che noi…” Ranma sorrise di fronte all’imbarazzo dolce di lei.
“A questo penseremo dopo…” azzardò lui “Adesso l’unico mio pensiero sei tu, io ti amo Akane ed è solo questo che conta” Akane avvampò. Non pensava che Ranma avrebbe trovato il coraggio di dirglielo di nuovo. L’eccitazione stava facendo perdere il controllo ad entrambi. Ranma si chinò su di lei iniziando a baciarle il collo mentre una mano scendeva verso il suo petto. Poteva sentire il respiro di lei che iniziava a diventare irregolare e questo lo incoraggiò a continuare. Stavolta senza imbarazzo, ma solo con il desiderio di potersi amare con lo spirito e con il corpo. L’odore della sua pelle gli faceva perdere ogni contatto con la realtà. E a lui piaceva. Dio quanto gli piaceva. Quante volte si era svegliato la mattina completamente sudato ed eccitato scoprendo poi, con delusione, che era stato solo un sogno. Ma stavolta non era un sogno. Loro si stavano baciando veramente. Prima di continuare cercò il consenso di Akane. Lei annuì dolcemente e fu lì che si rese conto che ormai non potevano più tornare indietro. Con una mano iniziò a slacciarle la camicia, lasciando intravedere le sue forme. Il suo dito iniziò ad accarezzarle la pelle mentre un bacio continuava ad unire le loro labbra. Quello che provava Akane nei suoi sogni non era neanche lontanamente paragonabile al piacere che le stava dando adesso Ranma. Continui brividi di piacere le percorrevano il corpo, ad ogni tocco di lui si sentiva mancare. Le sue mani iniziarono a muoversi da sole, come guidate da una forza sconosciuta. Fu costretta ad interrompere il bacio per permettere a lui di togliersi la camicia. Non credeva che sarebbe stata capace di farlo. Ma in quel momento niente poteva dissuaderla dall’averlo tutto per sé. Con uno scatto veloce si mise a sedere sopra Ranma, che si stupì dell’intraprendenza di lei. Ma doveva ammettere che gli piaceva. Ranma si alzò facendo aderire il proprio petto contro quello della ragazza, che intanto gli aveva circondato la vita con le gambe. Con delicatezza le slacciò il reggiseno iniziando a baciare le sue dolci curve. Akane, che prima era stretta a lui, lasciò cadere indietro la testa, inarcando la schiena dal piacere. Anche Ranma stava impazzendo e non vedeva l’ora di farla totalmente sua. Lei appoggiò la schiena sulla sabbia, per permettere a lui di muoversi più facilmente. Ranma si mise in ginocchio davanti a lei facendole allungare le gambe e senza difficoltà le tolse la gonna e le mutandine. Ora era sdraiata davanti a lui. Completamente nuda. I raggi argentati della luna si riflettevano sul suo corpo donandole, agli occhi di Ranma, un aspetto stupendo. Lui le accarezzò il viso con un’estrema dolcezza, come per paura di farle male, appoggiando l’altra mano sulla sabbia per sostenersi. Lei chiuse gli occhi per godersi ogni sua carezza. Sentiva la mano gentile di Ranma delinearle ogni curva fino ad arrivare alla parte del suo corpo più desiderosa di averlo. Sussultò a quel tocco piacevole e quando alla mano di lui, si aggiunsero le labbra, per lei fu come morire. Ranma sentì crescere l’eccitazione di lei ed iniziò a giocare con la sua femminilità, incoraggiato dai suoi gemiti di piacere. Akane sentiva uno strana sensazione pervaderla in tutto il corpo finché, un lungo brivido di piacere, invase le sue difese, abbattendole. Il suo respiro tornò a farsi regolare e il cuore rallentava la sua folle corsa. Prese la testa di Ranma tra le mani e lo baciò appassionatamente. Ranma ricambiò il bacio ma non capì immediatamente quel gesto. Temeva di non essere stato all’altezza, ma un sorriso di lei lo rassicurò facendogli comprendere cosa in realtà fosse successo. Si sentiva molto più tranquillo quando lei sorrideva. Aveva sempre paura di farla soffrire, ma stavolta non era così. Lei era davvero felice. Glielo leggeva negli occhi. Occhi che ormai aveva imparato a capire, che non riuscivano più a nascondergli nulla. E per lei era lo stesso. Akane lo fece alzare, ora era lei che voleva renderlo felice. Gli tolse i pantaloni e i boxer, rimanendo per qualche istante a contemplare il suo corpo perfetto. Non riuscì però nel suo intento perché venne colta di sorpresa dalle braccia di Ranma che le afferravano la vita. La prese in braccio e si diresse verso la riva del mare.
“Ranma…che stai facendo? Lo sai che non so nuotare!” disse lei guardandolo.
“Non ti preoccupare, tieniti stretta me. Non ti lascerei mai andare. Fidati di me”
“Io mi fido Ranma” rispose lei senza indugiare. Akane si fidava ciecamente di lui e sapeva che non avrebbe mai fatto niente che potesse mettere in pericolo la sua vita. L’acqua era tiepida ma a contatto con i loro corpi caldi diventava quasi fredda. Il mare era del colore della notte e sfumature argentate lo rendevano incantevole. ’Che bello potermi immergere nell’acqua senza trasformarmi…’ penso Ranma. Infatti, circa qualche mese prima, era riuscito a rubare al vecchio Happosai una cartina per arrivare alle sorgenti maledette. Quel maledetto vecchiaccio l’aveva sempre avuta con se, ma come al suo solito se ne era completamente dimenticato. Chissà poi dove l’aveva rubata… ma l’importante era essere riuscito a liberarsi della maledizione anche se non era stato per niente facile. Infatti, appena arrivato, fu costretto a combattere contro degli artisti marziali che difendevano il luogo. Ma uno a uno Ranma li aveva sconfitti tutti, riuscendo così ad appropriarsi dell’acqua della sorgente. Ora poteva finalmente godersi una vita normale.
L’acqua arrivava fino al petto dei due ragazzi ma Akane non sembrava preoccuparsene anzi, il movimento dell’acqua sulla pelle la rilassava. Si avvicinò alle labbra di Ranma per poterne gustare di nuovo il sapore. Il desiderio riprese il sopravvento e i loro corpi si trovarono a danzare insieme alle onde. Un turbinio di emozioni li colse e un attimo dopo, non solo le loro anime ma, anche i loro corpi, si unirono sigillando la loro promessa d’amore. Fu come rinascere. I loro corpi si fusero diventando uno solo, con la stessa anima, gli stessi desideri, le stesse passioni. E sarebbe stato così per l’eternità, nessuno li avrebbe più divisi. Akane e Ranma respiravano affannosamente, il loro petto si muoveva contemporaneamente. Era una stanchezza piacevole e tutti e due avrebbero voluto rimanere così per sempre. Pian piano entrambi si svegliarono da quell’apparente assenza, restando un interminabile minuto a guardarsi negli occhi. Nessuno sapeva trovare le parole giuste per descrivere quello che avevano provato, ma non c’era bisogno di parlarsi perché entrambi già sapevano… sapevano che una nuova vita li aspettava. Tornarono sulla spiaggia tenendosi per mano, senza mai lasciarsi. La brezza fresca aveva asciugato i loro corpi nudi permettendogli di distendersi sulla sabbia. Ranma si sdraiò, facendo poi accomodare la sua fidanzata tra le braccia.
“Ranma ti amo..”
“Anch’io ti amo Akane e non smetterò mai di farlo”

…e poi un ultimo bacio prima di addormentarsi…insieme.


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Allora ragazzi, cosa ne pensate? Volevo fare un appunto. Molti di voi potranno considerare questa FF completamente OOC ma io non sono d'accordo e ora vi spiego il motivo. Allora, io ho tentato di descrivere come immagino io, il momento della vita di Akane e Ranma in cui loro si confesseranno i loro sentimenti. Questo giorno può essere domani come tra 10 anni, quindi non possiamo prevedere come loro cambieranno il loro carattere, una cosa che è sicura è che con il tempo anche loro matureranno. E' una cosa inevitabile. Quindi... cosa c'è di OCC in tutto questo? Spero di essermi fatta capire ma se non fosse così ditemelo pure, sarò felice di chiarire i vostri dubbi. Bene, grazie per aver dedicato un pò del vostro prezioso tempo alla mia FF, spero che dopo aver fatto 30 facciate 31 e dunque...commentate ^^
Grazie mille
Manuelita
  
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