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Autore: xCaRolx    15/12/2009    1 recensioni
E ritornava sempre lì, davanti a quel laghetto.
E si stupiva del fatto che il suo riflesso tornava, almeno lui non lo abbandonava.
Genere: Triste, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Germania/Ludwig, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ispirata ad un video trovato su Youtube, Persona Alice_HRE. E' la mia prima fanfiction, non so come sia uscita o_ò" Forse, i personaggi possono risultare un po' OoC ._."



The one reflecting in the water surface is 
The face of Persona [me] who had eyes like a blue glass gem. 

E il suo volto si rifletteva in quello specchio azzurro come il cielo alle sue spalle, mostrando i suoi grandi occhi blu, profondi, simili al colore di un lapislazzulo. Però, non sapeva definire se il volto che stava rimirando in quella pozzanghera fosse il suo o di qualcun altro. Forse, pensava, in realtà io sono solamente il riflesso di quella persona, non il contrario. Seguendo questo pensiero, a volte rimaneva seduto dinanzi a quel laghetto per ore, poi sentiva una voce chiamarlo [non sapeva mai di chi fosse, non riusciva a riconoscerla] e quindi doveva farsi forza per allontanarsi da lì, ma era sempre riluttante a farlo. 
Quando sarebbe ritornato in quel luogo, in quello specchio d'acqua ci sarebbe stato di nuovo il suo riflesso?
 

Because no one knows me, 
I don't know anyone. 

 
Non sapeva cosa pensare, non sapeva a chi rivolgersi. 
Nessuna delle persone con cui di tanto in tanto parlava teneva così intensamente a lui da notare la sua sofferenza. Forse qualcuno c'era, ma era troppo piccolo o scemo per arrivare a capirlo. 
E ritornava sempre lì, davanti a quel laghetto.
E si stupiva del fatto che il suo riflesso tornava, almeno lui non lo abbandonava. 

Ecila Ecila becomes upside down, 
I don't know why, but the Persona [me]
 reflected in the water surface 
seems very sad. 

Gli occhi di quel volto riflesso in quella pozzanghera erano velati di tristezza. Forse, si ritrovava a pensare, nessuno riconosce la sua esistenza. Eppure, continuava, sembra un ragazzo dall'aspetto importante. 
Però lui continuava a ripetersi che degli altri gli importava poco e niente, continuava a dirsi "se per loro tu non esisti, per te loro non esistono" e cercava di rafforzarsi. 

I'm not feeling bad, 'cause I feel lighter than the blue balloon. 
Somewhere, I hear someone laugh. 
The sewn image in the water surface derides 
and asks me 
"Are you really so?"
 

Gli parve di udirlo direttamente nelle sue orecchie, ma sapeva che non era possibile. Il riflesso non poteva aver parlato, non poteva aver detto quelle parole, con quel tono strafottente. Si sorprese incredibilmente e senza saper come, si ritrovò a piagere, avvertendo il lieve calore scivolare lentamente sulle sue guance rosee, terminando sulle sue labbra. 

Le lacrime scivolavano leggere sulle sue guance, terminando sulle sue labbra, lasciandovi un accento di sapore salato. Strinse le braccia attorno al corpo, come ad abbracciarsi da solo. Stringeva forte la stoffa nera del suo vestito, piegando il capo verso le sue braccia, assumendo sempre di più la forma di un bozzolo. 
Guardava il riflesso sulla superficie azzurra dell'acqua, senza distogliere mai lo sguardo. 
Gli parve di piangere per quegli alberi che vedeva alle sue spalle nell'immagine dello "specchio", ma non gli sembrava possibile provare compassione per delle piante. 

Hear,
The brilliant sound of the bell from nowhere.

Nuovamente, udì qualcosa che non sembrava essere nelle vicinanze.
Il suono cristallino di una campana che rimbombava nelle sue orecchie. 
Per lui quel suono armonioso era una tortura: gli sembrava di perder l'equilibrio per l'intensità di quel suono che lo scombussolava. 
Dong, Dong faceva la campana, risuonando nell'aria o più precisamente, nella sua testa. 

Ecila Ecila
"Who Cries?"

- Chi è che sta piangendo? - domandò una voce alle sue spalle, sul punto di ridere. 
Istintivamente, come colto nel mentre di un'azione proibita, si racchiuse nel suo bozzolo ancora di più, infilando completamente la testa fra le spalle. 
- Ehi, - richiamò sempre quella voce, questa volta forse un po' preoccupata, - mica ti mangio! - aggiunse poco dopo, facendosi scappare una risatina. 
Avvertì una mano forte sulla sua spalla e la vicinanza eccessiva con un viso accanto al suo orecchio. 
- Sacro Romano Impero, - sussurrò ed al suo nome, quello sentì le guance avvamparsi - Che cos'è che ti preoccupa?
 -
Lui non risponde, continuando a trattenere il viso tra le braccia.
  - Prussia-san! Smettila di importunarlo! - urlò un altra voce, sempre maschile, affannata dalla corsa. Lo stavano  cercando e lui credeva che non era importante per loro. 
You say cheap words,
I laugh
The Persona [me] derides.
You don't know anything about me.
I already know you'll forget me.

Continuavano a parlare tra di loro, cercavano di tirarti su di morale.
Chi erano loro? 
Non lo sapeva.
Era a conoscenza del nome di uno dei due, Prussia, il primo che aveva cercato di parlar con lui.
Scacciò con entrambe le mani quella dell'altro sulla sua spalla, facendo allontanare anche il suo viso da sè.
- Statemi lontano! - urlò, non mostrando loro il proprio volto, rigato dalle lacrime.
- Non dovete far finta di volermi bene, - singhiozzò, stingendo le mani a pugno. - non serve a nulla! -
Loro lo guardavano sbigottiti, Prussia ancora con la mano tesa in avanti, come se sotto di essa ci fosse ancora qualcosa.
I soak my feet in the dark water surface.
Persona [me] let out a whoop of joy.
"Hello, hello! I've been waiting for you!"
She calls together waves while laughing.

Avanzò a passi decisi verso la superficie dell'acqua entrandovi senza esitazione. 
Anche se avvertiva la terra sotto i suoi piedi cominciare ad abbassarsi e l'acqua cominciare ad arrivare troppo vicino alla bocca ed al naso, continuava ad andare avanti.
Poteva sentire dentro di sè la voce del riflesso, la stessa voce che prima l'aveva deriso. 
Lo stava aspettando, diceva. Sembrava che l'acqua lo stesse accogliendo a braccia aperte e lo stesse abbracciando con le sue mani gelide, mentre una risata ambigua si diffondeva. 

I suoi passi, leggeri ma al contempo pesanti, rallentati dalla massa fredda e liquida dell'acqua, producevano un flebile tonfo quando impattavano con la sabbia sotto di essi. 
Continuava ad avanzare ed ormai la nera acqua del laghetto era giunta sin sopra la sua bocca e faticava a respirare normalmente.
 
The warm hand take hold of my hand,
it separates the Persona from me.
I look for the warm light,
But I can't see anything.
Si sentiva cadere, scivolare, affondare in quell'acqua scura e non opponeva alcuna resistenza. 
Gli sembrò che il fiato gli stesse per venir meno, stesse per esaurirsi del tutto. Ancora poco e avrebbe perso conoscenza in quelle acque gelide ed oscure. 
Poi, uno strattone. Una mano forte si aggrappò al suo mantello nero, tirandolo. Subito dopo, gli parve di avvertirne altre tre fare lo stesso, afferrare la stoffa bagnata e trainarlo fuori. 
D'improvviso le freddi pareti d'acqua lo lasciarono andare, lo liberarono dalla loro stretta. 
Ma non avvertì cambiamenti radicali. Il freddo rimase freddo e l'aria continuava a non entrare nei suoi polmoni. 
Vedeva, ma allo stesso tempo non vedeva. 
- Romano Impero! - udì il suo nome ma lo udì diversamente da come soleva, gli parve come ovattato, come se sulle sue orecchie ci fosse della morbida lana. 
- ROMANO
 IMPERO! - ripeterè, aggrappando per le spalle il ragazzo più giovane dinanzi a loro. 
- Ho capito... - mormorò l'altro, sommessamente. - Lui è già... -
Lo sguardo cremisi di Prussia si pietrificò
, posandosi sul corpo inerte del ragazzo biondo tra le sue mani.
I'm like the girl
who awoke from a frightening judgement.
Ecila Ecila
no loger exists.
She dreams with the sunken lighthouse
in the bottom of the water.

Instead of losing all the distorted
colours and images,
I received a warm one in my hands.
Avvertiva un lieve calore provenire dalle sue mani. 
Strano, pensò, di solito ho le mani sempre gelide.
Non seppe nè dove, nè perchè, nè come si era ritrovato lì.
Anzi lo sapeva: era ancora davanti a quel laghetto, ma questa volta non ebbe voglia di sporgersi a controllare se lì c'era, come sempre, il riflesso.
Si guardò intorno e non notò nessun cambiamento, escluso Quello.
A due o tre passi da lui c'era una lastra di pietra infilata saldamente nel terreno, di un colore tendente al grigio ma che col tempo si era logorata. La aggirò, ritrovandosi dinanzi ad essa, potendo così leggere il nome inciso su di questa.
"Al Sacro Romano Impero, che ci ha lasciato."
Non vi era scritta alcuna data, nè di nascita, nè di morte.
Che non sapessero quando era nato? Lui era, che diceva, è il Sacro Romano Impero! Come si poteva non sapere quando era nato?
Cadde in ginocchio al cospetto di quella lapide, con gli occhi celesti umidi di lacrime. 
Il rumore dell'erba smeraldina calpestata lo fece ritornare in sè: si stava avvicinando qualcuno. 
Si voltò di scatto, cercando di capire chi fosse. 
Dei capelli ribelli color della Luna si muovevano sospinti dalla lieve brezza e degli occhi cremisi non credevano a ciò che avevano difronte. Guardavano quella figura senza capire, senza capire che in realtà, Lui era ancora vivo. 
I fiori che quella persona aveva in mano, vennero lasciati cadere, così come la spada che teneva nell'altra. 
Scattò in avanti, verso la persona inginocchiata dinanzi alla pietra. 
Praticamente gli si buttò addosso, il volto già rigato dalle lacrime.
Il diretto interessato non capiva: era davvero morto? Gli era sembrato di svegliarsi da un lungo sonno, non di esser morto. 
- P-prussia...? - mormorò indeciso, posando le mani, che notò essere più grandi, sulle sue spalle, cercando di allontanarlo. 
Questo si allontanò, alzando il volto corrucciato. 
- Tu avevi fatto finta! Io lo sapevo! - esclamò - L'avevo detto io a quello gnègnè di Austria ma "No, ormai è già morto!" -
Continuava a non capire, proprio non riusciva a collegare.
- Prussia... - ripetè una terza volta.
Quello continuava ad imprecare verso Austria, che in quel momento non era lì presente, e si bloccò dopo qualche secondo. -... che... c'è? -
- Davvero ero morto?
 -
- Sì, lo eri. -
Un'altra voce si aggiunse e riuscì a riconoscerla, identificandola come quella di Austria.

Prussia s'alzò di colpo, correndo verso l'ultimo arrivato.
- Avevi detto che era morto! - esclamò, fermandosi a qualche centimentro dal volto del moro.
Roderich lo ignorò, evitando di rispondergli, continuando ad avvicinarsi al ragazzo biondo dinanzi alla lapide.
Giunto ormai a poca distanza da lui, lo abbracciò, facendolo alzare in piedi. 
Continuava a non capire. Poteva essere sciocco, ma non capiva. 
Come si può rinascere? E' possibile? 
Buttò gli occhi sulla superficie dell'acqua e vide il riflesso. 

Quella volta, nel riflesso, ci vide un giovane che, morto da ragazzo, era rinato uomo. 
Pheraps,
The one reflected on the water surface
Is Only Me.
 
  
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