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Autore: Tynuccia    17/12/2009    3 recensioni
[Gundam SEED] Paonazzo cacciò nuovamente le foto nella busta e la chiuse a chiave nel suo cassetto. Lui e Miguel Ayman avevano proprio un bel discorsetto da fare…
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fotografie
Note: ringrazio umilmente Shainareth per avermi concesso di utilizzare la sua All Hail ZAFT come background e prequel della fanfiction che state per leggere! Se non l'avete ancora letta, mi raccomando, fatelo!





"Grazie al cielo abbiamo finito," commentò Athrun, lasciando cadere il giubbotto per terra. Si voltò per scoccare un'occhiataccia a Miguel, lontano ed assorto a chiacchierare con il fotografo su qualcosa di decisamente divertente.

"Per una volta concordo con te, Zala," si affrettò a dire Dearka, appoggiandosi alla parete. "Questa buffonata non attirerà nessuno in ZAFT. Anzi, suppongo che l'immagine dell'esercito diventerà lo zimbello di PLANT. Dio santo…"

"Con questi bei faccini? Sai quante donne si arruoleranno?"

Athrun guardò il ragazzino alla sua sinistra con occhi stanchi. "Nicol… ti prego. Non crederai mica alle parole di Miguel! Le donne hanno già una caterva di attori su cui sbavare, dubito che si mettano ad ammirare dei mocciosetti in tenuta da volo con tanto di tritolo appeso al petto."

Nicol fece spallucce, ma volle comunque indicare il quarto membro del loro team, Yzak, pallido come un cencio e seduto per terra. Sembrava sul punto di rimettere la cena della sera prima.

"Caspita, per una volta che io e lui la pensiamo allo stesso modo… su Miguel, per di più!"

Dearka ed Athrun si scambiarono un'occhiata. Sebbene fosse agosto, non si sarebbero stupiti più di tanto se il giorno dopo avesse cominciato a nevicare perché era statisticamente impossibile che Nicol Amalfi e Yzak Joule potessero avere la medesima opinione su qualcosa.

Nicol ridacchiò, giulivo, e li sorpassò, dicendo che sarebbe andato in camera a leggere qualcosa. I due annuirono e si avvicinarono all'albino con cautela. Se lo conoscevano bene, e dopo anni di Accademia era l'ipotesi più probabile, avrebbe potuto esplodere da un momento all'altro, come una bomba ad orologeria.

Tick, tock.

Proprio mentre Dearka stava allungando il braccio per sincerarsi che l'amico non fosse morto, Yzak scattò in piedi, urlando ed imprecando come se avesse appena mangiato un peperoncino intero.

I suoi occhi erano iniettati di sangue e Athrun era indeciso su cosa fare: soccorrere Dearka, che aveva appena preso lo spavento più grosso della sua vita, o cercare di calmare Yzak prima che distruggesse la stanza per motivi ancora ignoti?

Il figlio di Patrick Zala rimase a ponderare sulla questione, incurante dell'albino che calciava la parete e del mulatto che cominciava a rinsavire, che si alzava e che urlava vittorioso di aver capito.

"Non sarà mica per quello che ha detto Miguel, spero!"

Yzak alzò un sopracciglio, impaziente, mentre Athrun gli faceva un cenno, invitandolo a spiegarsi meglio.

"Ma sì… è così incavolato per le allusioni che Miguel ha fatto sulla nostra Shiho!" disse Dearka, orgoglioso del suo intuito. "Dannazione, se penso che hai dissimulato e ti sei mostrato tutto sorridente nella foto devo ammettere che sei un attore eccezionale."

"Non spreco neanche fiato a risponderti, Sherlock Holmes dei miei stivali," si contenne Yzak mentre goccioline di sudore freddo iniziavano a colare lungo il suo collo. "Sono in questo stato per questa sottospecie di buffonata. La Hahnenfuß non c'entra proprio un tubo!"

"In cosa dovrei c'entrare, Joule?"

I tre sobbalzarono e si voltarono, trovando la ragazza dai lunghi capelli castani appoggiata alla porta. Il suo sguardo confuso parlava da solo.

Athrun la salutò fugacemente e decise che non voleva assolutamente immischiarsi nelle faccende di cuore del suo eterno rivale; Dearka, invece, dal canto suo trovava la situazione decisamente comica e per niente al mondo si sarebbe sognato di seguire il compagno dai capelli blu.

Superato lo shock iniziale, Yzak fece un passo in avanti e squadrò l'amica d'infanzia da capo a piedi.

"Miguel ha detto che saresti venuta domani."

"Avrà sbagliato," si limitò a rispondere la fanciulla, slacciandosi la divisa scarlatta dell'Accademia e non notando che le pallide gote del figlio di Ezalia Joule stavano acquistando rapidamente la stessa sfumatura. "Il mio appuntamento era per oggi alle tre del pomeriggio. Sono in anticipo di un quarto d'ora."

"Ma che brava!" si complimentò Dearka, passandole un braccio sulle spalle ed attirandola a sé. Sorrise come un ebete alla reazione da cane rabbioso di Yzak. "Non trovi, Joule?"

"Bah!"

"Seriamente, ragazzi. Chi vi capisce è bravo," mormorò Shiho, sempre più confusa. "Piuttosto sono curiosa di vedere la mia uniforme."

"A noi hanno fatto indossare la tuta da pilota," la informò Yzak, acido. Aveva dimenticato che la giovane si era diplomata solo da un giorno e che, ancora, non aveva indossato il fantomatico red coat, simbolo d'orgoglio e prestigio per ZAFT.

Dearka scoppiò a ridere ed indietreggiò. "Ma per favore…! Credi che una signorina vestita da combattente attirerebbe gli uomini?"

Yzak dovette trattenersi dal tirargli un pugno e dal fargli notare che, con un viso grazioso come quello di Shiho, anche un costume da scafandro avrebbe fatto breccia nel cuore del popolo di PLANT, ma non era il caso. No, decisamente no.

Fece per rispondere qualcosa, ma la voce di Miguel lo precedette.

"Shiho-chaaaaaan! Che bello, tocca anche a te oggi! Ti hanno detto quel che devi fare, vero?"

Lei scrollò le spalle e lui si portò le mani alle guance: quella ragazza era la sua pupilla in quanto unico esponente del gentilsesso all'interno della squadra.

"Ehi, perché lei l'ha saputo in anticipo?!" esclamò Dearka, scocciato.

"Perché lei è una signorina," rispose Miguel con garbo. "Forza cara, vieni con me. La tua bella uniforme ti aspetta in camerino. Le foto verranno un bijou!"

Yzak e Dearka si scambiarono un'occhiata ed ignorarono palesemente lo sguardo disperato della giovane Shiho.

"Mi duole ammetterlo, ma temo che tu abbia ragione," mormorò il primo. "Io rimango a guardare."

"Poverino, sei preoccupato?" lo canzonò il secondo mentre apriva la porta. "Buon divertimento, voyeur. Se la tua mammina sapesse che spii la figlia di un suo collega… ahh, non oso immaginare cosa ti farebbe!"

Yzak ringhiò, tirando il coltello che aveva ancora tra le mani contro l'amico, ma finì solo per beccare la porta.

Imprecò mentalmente per un attimo prima di voltarsi e guardare il set. Miguel cinguetteva con il fotografo e l'albino dovette ammettere di essere dannatamente curioso di vedere che tipo di immagini sarebbero saltate fuori. Se Dearka aveva ragione, e l'aveva, la campagna con testimonial Shiho l'avrebbe ritratta in vesti più succinte di quanto sperasse, con l'ingrato compito di allettare una massa di adolescenti brufolosi ad arruolarsi.

E a Yzak Joule non andava affatto bene che altri si permettessero di fantasticare su qualcosa che, nella sua visione delle cose, era suo.

"Shiho-chan, ma sei incantevole!"

L'albino alzò lo sguardo solo quando ebbe raggiunto il tavolo su cui c'era un computer, in prossimità del set. Dovette aggrapparsi ad esso con una mano per non cadere, mentre con l'altra andava a coprirsi il naso, completamente insanguinato.

"D-dici?" balbettò lei, incurante della reazione del suo amico d'infanzia. Fece un rapido giro su se stessa e la gonna rosa –sì, gonna!- che stava indossando si alzò leggermente.

Miguel sorrise. "Chiediamolo a Yzak!"

Il ragazzo arrossì come un peperone e ringraziò l'oscurità che regnava nella stanza. La versione femminile della divisa di ZAFT era qualcosa di assolutamente letale.

"Hm sì, ma… cosa diavolo ne so io?! Non sono un esperto di moda!"

"Se il signor simpatia ha finito con i suoi giudizi altamente postivi…" disse il biondo, ghignando. "Possiamo anche iniziare con il servizio per reclutare tanti baldi giovani!"
Yzak roteò gli occhi: sarebbe stato un lungo pomeriggio.

*

Non aveva trovato divertente l'idea della propaganda; non aveva trovato divertente l'indossare le tute da pilota per far svenire un branco di mocciose annoiate; non aveva trovato divertente l'essere truccato e pettinato da uno staff di professioniste;

aveva adorato, però, guardare Shiho mettersi nelle pose più seducenti, secondo Miguel, ed osservare come le sue pallide gote potevano tingersi di rosso. Lei non era certamente una smorfiosa sfacciata come alcune operatrici di ZAFT, ma sicuramente sapeva il fatto suo.

Yzak aveva aspettato che se ne fossero andati tutti, modella ed agente improvvisato inclusi, per andare furtivamente dietro il fotografo e allungargli una banconota.

"Fammi avere una copia di tutte le immagini. E credo sia inutile farti presente che, se dovessi parlare di questo nostro accordo con qualcuno, io lo verrò a sapere. Sono molto bravo con le armi da fuoco, sai?"

L'uomo era impallidito dietro la folta barba scura e, dopo aver accettato i soldi, fece un cenno di capo al figlio della meravigliosa Ezalia Joule, chiedendosi se la loro fosse una famiglia di mafiosi.

Qualche ora dopo, il fotografo consegnò personalmente all'albino una busta abbastanza consistente, sorridendogli e rinnovando la promessa fatta nel pomeriggio. Sarebbe stato muto come una tomba e, con un certo sollievo, aveva notato un ghigno soddisfatto sul viso del soldato.

Soldato che ora stava tranquillamente seduto sul suo letto a rigirarsi la busta tra le mani. Sapeva che Nicol era andato a suonare il suo piano, Athrun era fuori a cena col padre, suocero e promessa sposa e Dearka aveva detto che aveva rimediato un appuntamento con una signorina di cui non aveva neppure menzionato il nome.

Yzak si leccò le labbra, estraendo le foto e ringraziando il fato, troppo gentile con lui per una volta tanto.

Guardò ogni singola immagine, osservò ogni particolare del viso e del corpo di Shiho, sentendo la gola diventare secca mano a mano che fissava gli scatti: il fotografo era un vero professionista, Miguel un grande genio e la modella la donna più bella che l'albino avesse mai visto.

La divisa femminile le stava bene… forse fin troppo. Aveva davvero delle belle gambe ed era un piacere per lui ammirarle.

Anche se sarebbe morto piuttosto che ammettere di avere dei sentimenti per la sua amica d'infanzia.

Improvvisamente rise, guardando la foto che teneva tra le dita, ricordando il momento in cui il fotografo l'aveva scattata: Miguel aveva fatto un commento infelice e spinto su come quella minigonna le stesse bene e lei, indispettita, aveva afferrato i lembi di stoffa rosa, facendo il broncio proprio come quando era una bambina.

Secondo il modesto parere di Yzak era la foto più bella di tutte.

Sorrise, quasi intenerito, prima di spalancare occhi e bocca davanti ad una serie di immagini poco decorose di Shiho e, da lì a pensare che avrebbe indossato quell'uniforme tutti i giorni davanti all'intero esercito fu questione di un secondo.

Paonazzo cacciò nuovamente le foto nella busta e la chiuse a chiave nel suo cassetto. Lui e Miguel Ayman avevano proprio un bel discorsetto da fare…

*

Shiho si fermò, scorgendo una buffa figura raggomitolata sul pavimento del bagno delle signore. Alzò un sopracciglio e, quando riconobbe l'inconfondibile caschetto argenteo, incrociò le braccia sul petto e sorrise.

"Joule?"

Yzak sobbalzò, voltandosi. Tra tutte le donne che c'erano alla base proprio lei doveva entrare in quel momento? Grugnì, segno che poteva parlare.

"Perché stai pulendo le piastrelle con uno spazzolino da denti e uno straccio rosa? Vuoi diventare lo zimbello di ZAFT?"

L'albino imprecò ad alta voce e scattò in piedi mentre agitava il suo prezioso strumento da brava massaia in aria.

"Una punizione, va bene?! Punizione! È stato Miguel!"

Shiho soffocò una risata, conscia del fatto che il ragazzo tendeva ad arrabbiarsi con facilità estrema. Si avviò verso uno dei bagni e si fermò sulla soglia.

"Vattene, per favore, e ritorna quando ho finito."

"Ci mancherebbe altro, stupida!"

"Hm…" lei annuì, ma si fermò ancora una volta, sorridendo. "Ho visto il manifesto di voi uomini. Molto carino. Non pensavo sapessi piegare le labbra all'insù."

"Spiritosa, Hahnenfuß. Quasi mi viene da ridere!" abbaiò Yzak, prima di afferrare lo straccio rosa ed il secchiello e catapultarsi fuori dai servizi igenici per consentire alla ragazza un po' di privacy.

Si appoggiò al muro e la maledì ripetutamente nella sua testa: il pezzo di stoffa che stringeva con un po' troppa forza nella mano sinistra altro non era che parte della gonna che lei aveva indossato per il servizio fotografico.

Miguel aveva acconsentito al raccontarle una balla e costringerla ad adottare la versione maschile dell'uniforme –del resto era l'unico Redcoat senza gli attributi-, ma a costo di far pulire al suo cavaliere i bagni della base per un mese.

Usando solo uno spazzolino s'intende.

"Ah, Yzak! Ancora intento a rendere i cessi un posto migliore?"

L'albino si voltò e scoccò a Miguel un'occhiataccia. Vide che teneva un giornale in mano e la rabbia fu sostituita dalla curiosità. Lo indicò con un cenno del capo ed il suo superiore ghignò, mentre lo sfogliava.

"Ecco. Credevo fosse doveroso mostrartele."

Yzak guardò prima l'immagine sulla sinistra e vi trovò se stesso ed i suoi quattro compagni che, ammiccanti ed affascinanti, brandivano armi di svariato tipo; poi, da soli, i suoi occhi si mossero sulla pagina di destra dove era ritratta Shiho.

Sbiancò, per quanto un albino possa diventare ancora più pallido: la foto che il giovane uomo aveva scelto la mostrava leggermente di profilo, piegata e con le mani sulle ginocchia, sul volto un sorriso appena accennato ed i capelli penzolanti da un lato. All'altezza degli stivali c'era una scritta più che ovvia, ZAFT no tame ni, seguita da una breve didascalia.

"Devo ammettere che Shiho-chan ha proprio un bel culetto!"

Yzak spalancò la bocca e si esibì in uno dei suoi famosi urli.

"MIGUEL!!!!!"









Purtroppo non ho il dono della sintesi XD. Prevedevo qualcosa di corto, ma, ahimè, mi dilungo sempre troppo!
Inoltre, ho scoperto che mi diverte un sacco scrivere su Miguel! La cosa potrebbe continuare, vi avviso XD.
Infine, prima di ringraziare tutti i lettori e recensori –sempre se tale parola esiste- vi lascio il link della fanart che mi ha ispirato questa fanfiction: http://i46.tinypic.com/35cn0hg.jpg.
Argh, ma perché non le hanno fatto mettere questa uniforme? XD.
Hanako.
  
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