PREFAZIONE
Anna camminava con passo lento e calmo. Intorno a lei solo silenzio, interrotto dal ticchettio continuo delle ultime goccie di pioggia che cadevano sulle auto. La maggior parte delle persone a quell'ora si dedicavano alla pennichella. Qualcun'altro alle soap opera altri ancora piu recidivi a quell'ora erano ancora a tavola. Lei invece il venerdi alle due e quindici del pomeriggio si trovava sempre lì. Sulla strda che dalla sua scuola, la portava finalmente a casa. Il suono della campanella della sesta ora era sempre un sollievo per lei, quando il venerdi, dopo cinque giorni di stress assoluto, finalmente suonava. Sopratutto quel giorno. L'uscita dalla scuola era stato un pò come il ritorno alla libertà, non aveva ascoltato affatto l'ultima ora di lezione di greco, anche se avrebbe dovuto. la perifrastica non è la cosa piu semplice da stuidare...ma si sarebbe arrangiata. Aveva passato tutti e sessanta minuti a fissare i palazzi fuori dalla finestra con un gran malditesta. Sarà stato il tempo aveva pensato. restare in classe quando fuori sembrava gia notte, era piuttosto frustrante. Quel venerdì infatti era propio una brutta giornata grossi nuvoloni avevano coperto la città, e ora si limitavano a nasconderla, metre fino a poco tempo prima l'avevano invasa d'acqua.Anna attraversò la strada e con un piccolo balzo si trovò sul marcapiedi, si sitemò la tracolla nera della vespa sulla spalla sinistra e continuò a camminare. Non aveva nessuno a casa ad aspettarla,per questo non si dava fretta. Forse questo era l'unico motivo, per cui le piaceva il venerdi. La madre infatti era ritornata al lavoro, dopo uno spacco di un ora...e per il resto bhe non cera piu nessuno. Le piaceva stare da sola, senza nessuno che le parlasse di continuo o che le raccontasse avvenimenti che a lei francamente non importavano affatto. Così arrivava a casa, mangiava guadava un po di tv, e lasciava i libri al suo posto visto che il sabato a scuola c'era rotazione. Anna girò nel vicolo che la portava a casa sua. Camminò un po' poi si fermò ed estrasse un mazzo di chiavi dalla borsa. ci mise un po ad identificare la chiave giusta, poi quando finalmente il portone si aprì, entrò velocemente,chiudendo con un colpo sordo il portone, lasciandosi alla spalle, un altra monotona settimana...