Tears don’t fall
Spencer ha promesso a Brendon di non dire a nessuno che quella notte ha pianto. Quando gliel’ha chiesto si stava già asciugando gli occhi e lui l’ha stretto un po’ più forte a sé, ed in quel momento lo ha invidiato. Lui non ne sarebbe mai stato capace. Anche se avesse voluto, non avrebbe avuto il coraggio di lasciarsi stringere da qualcuno, anche se ne avesse avuto bisogno. In questo Brendon era sempre stato il più forte fra loro. Ma ora quel loro non esiste più, e perciò non ha alcun senso cercare di stringere i denti e fare i conti con ciò che vede.
Allora Spencer chiude gli occhi e non si volta a guardare.
Brendon può piangere sulla sua spalla ma lui non vuole sapere come stiano gli altri, non vuole sentire la nuova canzone che ha un titolo di una leggerezza che non avrebbero dovuto permettersi e non vuole immaginare un nuovo ‘loro’ che non comprende lui. E conosce Ryan e sa che quei due stanno giocando col fuoco come al solito, ed è una sciocchezza perché continuano con le loro ripicche anche ora che non si vedono più ogni giorno – e allora, se non si possono vedere, come fanno a sapere cosa provano davvero dietro i sorrisi bugiardi?
Quando Brendon alla fine andrà a litigare con Ryan fino a quando non finiranno a letto, il modo in cui da mesi sembrano cercare di risolvere ogni loro problema e che ha sempre migliorato le cose nonostante tutto, lui non parlerà con Jon. E’ una cosa diversa.
Perché se Jon sta bene – se non è uno dei giocatori, ma solo uno spettatore delle loro vite che si è portato via una parte di lui senza farci neanche caso – allora non vuole permettergli di leggere nulla nei suoi occhi.