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Autore: shining leviathan    20/12/2009    2 recensioni
A due mesi dalla distruzione di Kingdom Hearts, Kairi ripensa ad una certa persona che le ha sconvolto la vita. E non si tratta di Sora...
[ Naminè x Kairi]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Kairi, Naminè
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts, Kingdom Hearts II
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Mi manchi

 

 

Mi manchi. Sembra passata un'eternità da quando ci hai salvato alla base dell’Organizzazione aprendo quei varchi di oscurità per permetterci di scappare. Allora non sapevo chi erano veramente i Nessuno, li classificavo tutti come malvagi e meschini involucri vuoti, incapaci di provare il benché minimo sentimento. Mi sbagliavo alla grande e lo capii la prima volta che ti vidi.

 

 

 

“ Siamo nei guai Pluto” dissi appoggiando la fronte alle sbarre “ Sora sta per cadere in trappola e io non so come fare per uscire di qui!” mollai un poderoso calcio alla gabbia che rimbombò cupa. Tanto rumore per niente e mi ero pure fatta male ad un piede “ Ow!” sospirai e caddi seduta. Immediatamente, quel buffo cane giallo si avvicinò a me preoccupato, e mi diede un buffetto col muso. Sorrisi e gli accarezzai la testa per tranquillizzarlo. Almeno non ero sola.

“ Ehi!” sobbalzai e mi guardai le spalle. Non poteva essere stato Pluto a parlare e infatti ai miei occhi si presentò uno spettacolo singolare quanto incantevole:una ragazza della mia età si stava sporgendo da un varco oscuro tendendomi la mano. Gli occhi azzurro chiaro mi fissavano interessati e allo stesso tempo preoccupati e i bellissimi capelli biondi le incorniciavano un viso pallido e infantile. Spalancai completamente le palpebre davanti a tutto quel candore e mi alzai lentamente per timore che potesse sparire se mi fossi mossa troppo bruscamente.

“ Chi sei?” sussurai e lei fece un cenno con la mano “ Non abbiamo tempo ora! Vieni con me se vuoi vivere” e si allungò ancora un po’ verso di me. Avvampai. Non capivo cosa mi stesse succedendo. Le mani tremavano e la sudorazione mi era salita a mille. Avvertì uno sfarfallio nello stomaco e ne ebbi l’assoluta certezza. Ero innamorata, vittima di quel colpo di fulmine a cui non avevo mai creduto.

Eppure ,adesso, osservando quella piccola fata non potevo fare a meno di pensare che fosse unica, preziosa. Nessuno me l’avrebbe portata via, nessuno ne avrebbe contemplato la vista senza il mio permesso. Era mia.

I denti di Pluto in una coscia mi aiutarono a riemergere da quello stato di trance in cui mi ero persa ad osservarla. “ Pronta?” mi chiese esitante ed io annuì un po’ imbarazzata prima di stringere la sua mano fresca e chiara tra le mie.

 

 

 

 

Correvamo giù dalla scalinata tenendoci strette le mani, come due sorelle. Osservai con la coda nell’occhio le sue ciocche bionde ballare ad ogni suo movimento e le gambe scoperte  con malcelato interesse. Era innegabilmente fantastica.

Cosa avrei dato per poterle accarezzare quelle guancie rotonde e poterle posare un bacio ardente sulle labbra sottili. Sarei stata disposta a rinunciare a salvare Sora solo per poter passare altri dieci minuti con quell’angelo.

“ Il mio amico ci starà aspettando” Amico?

Mi arrestai di botto mentre il mio cuore si frantumava in mille pezzi. La biondina si fermò senza lasciarmi la mano e mi fissò preoccupata “ Qualcosa non và?” “ Che amico?” Oh no, che voce astiosa. Si srebbe accorta di certo del mio tumulto interiore, ma nella mia vita mai aveva provato una gelosia così bruciante, e faticavo addirittura a controllare le mie espressioni. Infatti notò immediatamente le mie gote colorite e i miei occhi, così simili ai suoi, incupirsi.

“ Kairi?” mi accarezzò dolcemente la guancia e a quel punto persi il controllo. L’afferrai per le spalle e la sbattei al muro. Lei dischiuse le labbra preoccupata e io ne approfittai per tuffarci le mie. Erano morbide e calde ed avevano un sapore irresistibile. Allungai la mano e le accarezzai i capelli di seta con crescente desiderio, aumentato dal fatto che lei rispondeva bene alle mie mosse. L’estasi e la felicità mi provocavano brividi caldi lungo la schiena, ne volevo di più ma lei si scostò provocandomi un mugugno insoddisfatto. Sorrise e mi percorse il profilo delle labbra “ Ci sarà tempo per questo. Ora andiamo a salvare i nostri amici” le sorrisi a sua volta,rapita. Mi aveva convinto, avrei salvato Sora poi saremmo rimaste sempre insieme. Con questo pensiero, continuammo la nostra corsa contro il tempo.

 

 

 

Anche dopo aver appreso la tua vera natura non ho smesso di amarti. D’altronde cos’è veramente un Nessuno, se non un essere umano forse diverso ma pur sempre umano?

Sono passati già due mesi Naminè, ma io continuerò ad aspettarti. Quindi torna presto, mi manchi

  
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