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Autore: la Crapa    21/12/2009    5 recensioni
Non hai nemmeno il tempo di capacitarti di quell’unica parola, scandita con lentezza esasperante da quelle labbra grigie, malvagie. Una parola. Un nome. Quattro lettere.
A l m a .

Sei morto per davvero
questa volta?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yu Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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The frozen truth
behind that glass
 

{Dedicata a Martina, grazie per l'eterno sostegno.}

 

 

 

 

Abbiamo sempre creduto che, una volta finita questa guerra santa, il mondo sarebbe diventato come lo
volevamo noi.

 

 

Sgrani gli occhi.

Non hai nemmeno il tempo di ribattere, non te lo lascia.
È troppo veloce, troppo veloce persino per te.

È un demone, un demone molto più cattivo di te.

 

Non hai nemmeno il tempo di capacitarti di quell’unica parola, scandita con lentezza esasperante da quelle labbra grigie, malvagie.
Una parola. Un nome. Quattro lettere.
A l m a .
Se solo tu ne avessi il tempo, urleresti fino a perdere la voce. Ma il Noah ti colpisce ancor prima che tu te ne possa accorgere.
Una forza invisibile ti travolge, ti spinge con violenza, tremi e boccheggi, senza poter reagire.

E piangi, per la prima volta dopo…dopo…Quanto tempo è passato, dall’ultima volta che l’hai fatto?
Saranno all’incirca nove anni, ventotto giorni, sei ore, quarantadue minuti e dodici secondi, attimo più, attimo meno, no? Di certo, però, non è come quella volta. Questa volta a piangere non è il piccolo Yu.
Non c’è tempo per singhiozzare sul cadavere ancora caldo della persona che più amavi al mondo, come quella volta, nove anni fa.

Perché tu non ami più.

Non hai più tempo per le lacrime da coccodrillo.

C’è solo  un Esorcista che piange lacrime rosse. Ed è tutto rosso in pochi attimi.
Il sangue non si ferma, cola inarrestabile dai tuoi occhi. Occhi vitrei, sempre più opachi.

Cos’è quel bagliore sgradevole nei tuoi occhi, Yu? Non si addice di certo a te.
Non sarà mica…

Le gambe cedono, e cadi verso la terra.
E muori ancor prima di aver toccato il suolo.

…Non sarà mica paura?

 

È buio
È freddo

Sei morto per davvero
questa volta?

 

Non così in fretta. Dove credi di andare? È troppo presto per morire. O credi di aver già espiato tutte le tue colpe? Credi forse che il servizio che hai prestato a quel Dio di cui non ti importa nulla sia sufficiente per lavare via i tuoi peccati?
Sai benissimo che non è così. Il riposo eterno non può di certo essere concesso a un orrendo mostro come te.

 

Senti dolore.
Prima fievole, ti risveglia pian piano dal vuoto in cui l’attacco del Noah ti aveva fatto precipitare.

E che avevi accolto come fosse una liberazione.

Poi lo senti acuto, intenso, martellante.
Come se un lungo chiodo arrugginito stesse penetrando nella tua testa.
Eppure non è così, eppure quel tuo cervello che senti esplodere si sta riparando.
Pian piano, a quel dolore lancinante si sostituisce un suono ovattato; poi senti delle voci.
Hai ripreso conoscenza.
Continui ad ascoltare le voci di coloro che si trovano attorno a te, voci spaventosamente familiari.
Decidi di aprire gli occhi, anche se hai come la sensazione che sia molto più saggio rimanere ad occhi chiusi, disteso sul pavimento gelido, limitandoti ad ascoltare discorsi del tutto privi di significato per te.
È il tuo sesto senso che te lo dice.

Che è meglio non sapere.

Eppure li apri.

 

Impieghi  parecchio tempo per mettere a fuoco il luogo in cui sei finito senza sapere nemmeno il perché.

C’è una figura che ti sovrasta. Non sarà mica…?
Ma sì, è proprio lui! È il Noah che ti ha ucciso. Si accorge che sei sveglio, ma ti ignora. Sorride bieco, e continua ad osservare compiaciuto il teatro dell’orrore che si svolge attorno a te e lui.
Vorresti girare il capo per fare altrettanto, ma temi di farti ancora male. Preferisci alzarti con calma. Fai leva sulle braccia, ti metti in ginocchio. Una fitta alla testa. Ti fermi, apri gli occhi e guardi in direzione del pavimento.
E lo vedi.

Sotto di te, sotto quel pavimento vitreo c’è proprio lui, lo sguardo fisso su qualcosa di impreciso.

Sembra puntato su di te.
Tremi.
I suoi lunghi capelli –privi di colore, ormai corrotti dalla morte- ondeggiano dentro la prigione ghiacciata di acqua e vetro in cui per nove anni è stato segregato.
Per la seconda volta in un solo giorno senti il forte desiderio di urlare.
Di urlare il suo nome.
Senti l’impulso frenetico di frantumare la barriera gelata che vi divide, di stringerlo tra le tue braccia, di chiedergli perdono in tutte le lingue che conosci, di promettergli che questa volta non lo abbandonerai più, che non gli farai mai più del male. Che questa volta è davvero per sempre.

 

Gemi.
Sai che non puoi farlo.
Abbassi la testa, ti avvicini quanto puoi, pochi centimetri separano la tua fronte dalla sua. Ma non osi appoggiarti di nuovo al vetro, sai che non potresti più staccarti.

Che non potresti più lasciarlo.
Afferri Mugen, come sempre al tuo fianco, fedele come un segugio, un’eterna maledizione che, lo sai bene, ti accompagnerà fino alla fine di questa guerra ingannatrice e immotivata.
Con la solita velocità sovraumana che ti contraddistingue come il più veloce tra gli Esorcisti, ti avventi contro il primo nemico che ti trovi davanti, pronto a dare man forte ad Allen.
Da dove è saltato fuori? Eri troppo distratto per accorgertene. Ormai lui combatte da parecchi minuti, in questa stanza putrida e soffocante stracolma di ricordi e angosce.
Ma tu non ti eri accorto di nulla.

Perché tu eri lontano dal mondo,
perché ogni tuo singolo pensiero era dedicato a
lui.

 

Ma adesso sei di nuovo presente a te stesso. Fendente, dopo l’altro, colpo su colpo, attacchi il tuo nemico senza dargli tregua. Non importa chi sia. Non importa più niente. Devi solo ucciderlo, devi ucciderli tutti. Devi spargere quest’ultimo mare di sangue, per far contento il tuo Dio spietato e crudele, e poi, forse, potrai ottenere la pace che tanto desideri.

 

Anche se il senso di sporco

la colpevolezza che porti indosso
non si dissolverà mai

e lo sai bene.

 

Sei costretto ad una pausa di qualche attimo, ti volti a guardare quella lastra di ghiaccio, ti volti a guardare lui. Ti chiedi per quanto tempo tu abbia aspettato questo momento, e non trovi risposta.

O forse lo sai troppo bene, forse hai contato anche i secondi.

 

Ma cosa importa, adesso? Lui è freddo, è sotto una lastra di ghiaccio, i suoi occhi non sono più illuminati da quella gioia che ti coinvolgeva e ti dava un motivo per andare avanti, per vivere.
Lui non vive più.
Lui è morto.
Non ti lascerai ingannare da quei demoni, non infangherai così la sua memoria.
Perciò combatterai, andrai avanti e vincerai, anche per lui.

 

 

-Yu, senti, noi siamo amici vero? Siamo migliori amici, non è così?
Allora me lo prometti che non mi lascerai mai? Che questa guerra la vinceremo insieme?
Noi staremo per sempre insieme, non è vero?
Non è vero, Yu?-

 

 

Combatterai, e alla fine di questa guerra, o forse prima, i petali del fiore di loto al quale la tua vita è legata indissolubilmente appassiranno e cadranno.
Nessuno potrà fermare il corso della tua breve vita, non puoi farci nulla.
Ma prometti che, ovunque sia, quanto tutto questo finirà, tu tornerai da lui.

 

-Sì…Io…
…Te lo prometto.
Io te lo prometto,
Alma.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Note dell'autrice:
D.Gray-man è stato per lungo tempo uno dei miei manga preferiti. Ormai non posso più annoverarlo tra essi per il semplice fatto che gli ultimi svolgimenti della storia mi lasciano perplessa e scontenta. Ma, nonostante questo, sono rimasta molto legata ai personaggi, in particolare a Kanda, che sembra quasi la vittima della situazione nelle mani della "perfida" Hoshino. Spero sinceramente di sbagliarmi, ma ho comunque scritto questa breve storia, raccontando pochi attimi del capitolo 188 per come io stessa li ho vissuti. Nella speranza che io mi stia sbagliando, e che almeno per Kanda possa esserci un lieto fine.
Ed ecco la mia prima fanfiction, con la quale ho finalmente deciso di debuttare su questo sito. Spero che sia piacevole da leggere, e che riceverò qualche commento per migliorare e capire di non aver sbagliato nell'iscrivermi qui, illudendomi di saper scrivere. ♥
Ps: questa fanfiction è stata scritta ascoltando per un centinaio di volte Frozen dei Within Temptation.

   
 
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