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Autore: Ashley Decay    22/12/2009    1 recensioni
-E' un po’ personale però... Te credi nel colpo di fulmine?- dice teneramente. -In tutta sincerità, se fosse stato ieri, ti avrei detto di no- dico molto serio -ma oggi qualcuno è riuscito a farmi cambiare idea, quindi posso dire che ora ci credo. Un persona mi ha fatto cambiare completamente idea, ed è una persona che conosco da poco, ma che mi ha già affascinato parecchio- rispondo con dolcezza.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kiro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Something called love
Premessa:

I Cinema Bizarre non mi appartengono. Tutto quello riportato è frutto della mia mente che quando non è impegnata con la musica fantastica su cose some questa. Questa storia è stata scritta per divertimento e per far divertire gli altri, ma soprattutto per fantasticare, essere letta ed apprezzata.

Basta parlare, è tempo di leggere! Buon divertimento con...

Something called love

Eccoci di nuovo qui.

Siamo appena arrivati nel backstage del luogo in cui stasera facciamo un'altro concerto, non abbiamo nemmeno il tempo di scendere che ci dicono già di affrettarci che dobbiamo fare il soundcheck e poi abbiamo il meet&greet con le fan, dopodiché una breve  veloce cena e subito dopo si parte con lo show.

Andiamo in camerino, dove depositiamo tutti i nostri effetti personali, togliamo le giacche e andiamo sul palco a fare le prove generali, accordiamo gli strumenti e cerchiamo di iniziare a rilassare i muscoli, almeno per quanto ci è possibile. Si sentono già le urla delle fan che reclamano di entrare, questo mi mette ancora più ansia ed euforia. Il soundcheck non è uno dei peggiori che abbiamo fatto fino ad ora, nemmeno uno dei migliori però. Continuiamo a suonare qualche pezzo per alcuni minuti, poi torniamo in camerino. Ci sono di quei camerini che ti mettono a proprio agio, spaziosi, confortevoli, a volte riesci a rilassarti come se fossi a casa, ma alcuni sono come questo in cui ci troviamo, senza finestre. Un camerino così a me mette ancora più ansia. E' confortevole, ma stare in un camerino senza finestre mi sembra quasi di stare in una gabbia.

-Hei Kiro, che ti prende?- domanda Yu -Agitato come sempre, vero?-

-Lo sai che non mi piacciono i camerini come questi. Nemmeno una piccola finestrella in alto- guardo i muri.

-Però qui c'è una cosa che io so e tu no...- mi dice ridacchiando.

-Che c'è, che c'è??- chiedo curioso.

-Distributore automatico di cioccolatini!!- aggiunge ridendo Shin mentre ingurgita una barretta di cioccolato.

Ho gli occhi che brillano. Adoro il cioccolato, è una delle più grandi invenzioni al mondo a mio parere. Esco di corsa dal camerino e vago nel backstage in cerca della famigerata macchinetta. Non riesco ad orientarmi, è talmente vasto... Continuo a girare per alcuni minuti, finché finalmente non la trovo. Mi avvicino in uno stato di semi adorazione e inserisco le monetine, scelgo i prodotti e inizio a mangiare. Solo il cioccolato riesce parzialmente a rilassarmi. Mi siedo in un angolino e mangio lentamente, gustandomeli uno dopo l'altro finché non li finisco, poi apro la lattina di cola che ho preso e mi avvio alla ricerca del camerino nella speranza di trovarlo presto. Prendo un sorso della bevanda mentre giro l'angolo, ma vado a sbattere contro qualcosa. Mi ritrovo a terra, la lattina non è più tra le mie mani. Guardo contro cosa sono andato a sbattere. E' una ragazza piccolina, con i capelli molto lunghi e di due colori, nero sopra e biondo platino sotto, e con degli occhi ambrati che mi lasciano di stucco. Si guarda addosso e si alza subito in piedi, mi urla qualcosa contro e poi rimane ferma sul posto, continuando ad osservarsi la macchia sulla maglia  chiara.

-It's all ok?- inizio a dire.

-Not at all-

-Why?-

-I think you can see it- mi risponde la ragazza un po’ spazientita.

Effettivamente ha ragione, le ho rovesciato la cola addosso -I'm really sorry for this axcident, I haven't see you-

-Now doesn't matter- mi risponde mentre guarda il danno che ho accidentalmente fatto e mi oltrepassa senza rivolgermi la parola. Mi sento un po’ in colpa per il danno che ho fatto. Torno velocemente in camerino e dopo pochi minuti arrivano i fan che hanno vinto il meet&greet. Sono cinque o sei come al solito e tra loro c'è una faccia che ho già visto. Che destino bizzarro, tra di loro c'è anche la ragazza dalla maglia macchiata dalla mia cola, ma ora indossa una maglietta diversa, non più bianca ma turchese. Saluto i fan che ci sono come sta facendo il resto della band e intanto la guardo mentre il suo volto si dipinge di felicità ed emozione. Facciamo foto di gruppo con ognuna di loro e poi anche alcune singole. Mi avvicino alla ragazza e le sussurro all'orecchio -I am really apologise for the event of some minutes ago...-

-Hey, are you think again about it? It's all ok now!-

-Do you really think?- chiedo sorpreso.

-Yes!- mi risponde sorridendo e voltandosi -I have simple change my T-shirt and now it's all ok-

-I'm happy about it- dico sorridendo.

-Why are you talkin' in english?-

-Because I'm german, don't you know?- chiedo leggermente confuso.

-Obviusly I know it!- dice ridendo -Parlo tedesco io- aggiunge ridendo.

-E non potevi dirlo prima, scusa?-

-No, non potevo dirlo- dice scherzando e poi mi chiede -Possiamo fare una foto assieme?-

-Certo, perché no!-

Le do il tempo necessario per dare la fotocamera a una ragazza, probabilmente una sua amica, poi la abbraccio come facevano tutti per fare una foto, ma quell'abbraccio era diverso, più...intimo forse. Non è un semplice abbraccio quello che la stringe nelle mie braccia, è come se la conoscessi da sempre, da molto tempo. Ha anche un buon profumo a mio parere, odora di ciliegia. Ed è anche una bella ragazza, forse esattamente come piace a me. Ma come è arrivata, è andata via.

Prima di lasciarla uscire, la fermo per un polso e le chiedo -Ci sarai al concerto, vero?-

-Certo, non potei assolutamente mancare- mi risponde facendo apparire un sorriso bianchissimo sul suo volto.

-Spero potrai essere in prima fila-

-Ci proverò-

La osservo mentre esce, sento come se dentro di me ci fosse il vuoto. E così siamo rimasti nuovamente soli, io e il resto della band.

-Pianeta Terra chiama Kiro, qualcuno risponde?- dice Strify scherzando.

-Si, ci sono- rispondo tornando con i piedi a terra.

-Qualche ragazza ti ha colpito a quanto pare- dice malizioso Yu dandomi delle gomitate.

-Non è vero!- esclamo.

-Invece si caro minimeo. Sei tutto rosso!!- aggiunge Shin ridendo. Ci manca solo lui adesso a mettermi il bastone tra le ruote. Effettivamente sono arrossito leggermente.

-E anche se fosse? Che c'è di male?-

-No no, così- aggiunge ridacchiando mentre si allontana.

Non manca molto all'inizio dello show e la tensione continua ad aumentare. Le urla dei fan si sentono anche se siamo nel camerino con la porta chiusa, questo mi mette ancora più agitazione, ma anche molto entusiasmo. Siamo tutti carichi. Dopo una breve cena, ci avviamo tutti dietro il palco, io sono uno dei primi a salire, se non proprio il primo. Un immenso boato mi accoglie, questo mi fa sorridere tantissimo. Sono così, sempre molto gentile verso gli altri. Iniziamo a suonare. L'esibizione va veramente a gonfie vele, non avrei nemmeno creduto così bene dal pessimo soundcheck che abbiamo fatto. Inizio a guardare tra le prime file e la vedo proprio davanti a me, sorrido ancora di più e cerco di dare il massimo come non ho mai fatto. Tra una canzone e l'altra, mentre abbiamo qualche secondo di pausa mentre Strify dialoga un po’ con i fan, io saluto e guardo l'intera sala, poi torno nuovamente con lo sguardo su di lei e le invio bacini come faccio a tutti, ma quei bacini che le dono non sono come i soliti, sono solo per lei e soprattutto sono dati con il cuore. Suoniamo, suoniamo e suoniamo ancora, io continuo a mandare bacini al resto della folla, ma la maggior parte sono per lei. Anche durante l'esibizione, riesce a distinguersi dalle altre. La osservo mentre balla, si lascia trasportare dalla musica che suoniamo, scuote la chioma e muove i fianchi lentamente, poi si ferma e canta. Mi affascina molto. In una delle canzoni che suono, mi guarda negli occhi e canta il testo, cosa che faccio anche io continuando a sorridere. Il concerto dura quasi due ore, poi salutiamo tutti con un inchino e torniamo in camerino. Sono molto felice di come è andata stasera, è stato veramente un ottimo concerto. Ma un pensiero continua a riempire la mia mente, ovvero quella ragazza. La voglio vedere ancora, spero solo che non sia già andata via. Esco dal camerino e mi avvio nuovamente verso il palco. Scosto leggermente una tenda che divide lo stage dalle quinte e la vedo, è ancora là che aspetta che un po’ di gente se ne vada per poter uscire anche lei.

-Pssssss, pssssssss!!!- cerco di chiamarla.

Non si gira.

-Psssssssssss!!!- cerco di chiamarla più forte.

Finalmente si volta e cerca la direzione da cui proviene il richiamo. Le faccio segno con la mano di tornare alle transenne. Lei si avvicina sorridendo e guardandomi.

-Come ti chiami?-

-Ashley-

Sorrido -Allora, Ashley, stasera sei libera?-

-Si-

-Ah. Ti andrebbe se...- sono un po’ agitato -andassimo a bere qualcosa?-

-Certo, mi piacerebbe molto-

-Bene- le lancio un foglietto plastificato.

-Che cos'è?- mi domanda mentre rigira tra le mani quello che le ho appena lanciato.

-Un pass, altrimenti la security non ti lascerà passare con facilità- le rispondo -Fai il giro del locale e vieni sul retro. Ci saranno probabilmente anche dei fan che ci aspetteranno, ma a te lasceranno entrare se mostri il pass alla sicurezza- E detto questo, scompaio dietro la tenda. Non vedo l'ora che arrivi. Torno velocemente in camerino, giusto per darmi una guardata allo specchio per assicurarmi che sia tutto al posto giusto, infilo una cuffia sulla testa per coprire i capelli e sono pronto. Salgo sul furgoncino che ci ha portati alla location del concerto e la trovo già a bordo. Appena la vedo, faccio un enorme sorriso. Non posso crederci che sia venuta veramente. Prendo posto vicino a lei, il cuore mi batte forte, poi arrivano tutti gli altri e partiamo. Tra battutine dal doppio senso da parte di Yu e il russare di Shin, arriviamo all'albergo dove alloggiamo. Ma io non voglio rimanere chiuso in albergo.

-Andiamo in un bar, non voglio rimanere chiuso fra quattro mura silenziose- le dico sorridendo.

-Si, anche perché qui fuori fa freddo...- dice iniziando a tremare.

Sembra un piccolo cucciolo infreddolito, mi fa così tanta tenerezza... Avvolgo le sue spalle con il mio braccio e la tiro a me, cercando di trasmetterle un po’ del calore che provo ad averla qui vicino a me. Camminiamo per un po’ prima di riuscire a trovare un bar ancora aperto. Entriamo e ci sediamo sui divanetti di un tavolino appartato rispetto agli altri, soprattutto per non attirare eccessivamente l'attenzione su di me, non si sa mai che possa arrivare qualche fan che riesca a riconoscermi e quindi per precauzione tengo anche la cuffia sulla testa. Iniziamo a parlare del più e del meno e iniziamo a fare amicizia. La osservo nei minimi gesti che fa, come mi guarda, come parla, come gesticola. Mi piace come accarezza i capelli e li scosta dal volto. Non immagina quanto vorrei essere al loro posto per poter essere accarezzato dalle sue mani vellutate e per poterle baciare il collo.

-Allora?- mi chiede.

-Cosa?-

-Ti ho appena chiesto se prendi qualcosa- mi dice facendomi notare che c'è il cameriere.

-Ah, ehm... Io prendo un cappuccino-

-Bene- dice mentre estrae il portafoglio dalla tasca della giacca.

-Ma che fai?- aggiungo io guardandola -Stai scherzando, vero?-

-Perché? Non posso pagare io?-

-Certo che no! Pago io-

-No, pago io- risponde.

Continuo ad insistere e finalmente riesco a farla cedere. E' veramente ostinata, non è stato affatto semplice convincerla che voglio pagare io. La osservo mentre ripone il portafoglio nella giacca e torna a guardarmi con occhi dolci, da far innamorare chiunque. Il contatto visivo si interrompe con l'arrivo delle bevande che abbiamo ordinato, l'aria attorno a noi si riempie di aroma di cioccolata e cappuccino, un profumo molto dolce. Beviamo entrambi per riscaldarci dal freddo glaciale che c'è questa sera. Bevo la mia bevanda velocemente evitando di ustionarmi la lingua, poi ne approfitto per osservarla mentre beve la cioccolata, portando il cucchiaio tra le sue labbra e gustandola. Improvvisamente si accorge che la osservo e mi regala un fantastico sorriso, dopodiché torna nuovamente ad assaporare il dolce. E' veramente un'incantevole ragazza, sembra anche trovarsi a proprio agio con me e per me è lo stesso. Finisce il contenuto della tazza e si gira verso di me.

-Finito!- esclama felice.

-Non ancora- dico divertito.

-Perché?- mi chiede perplessa.

Mi avvicino a lei, appoggiando le mie labbra all'angolo della sua bocca,eliminando con le mie quella piccola striscia di cioccolata che si è fatta a sua insaputa con il cucchiaio. Mi allontano lentamente poco dopo, continuando a sorriderle. Lei risponde con un sorriso, probabilmente imbarazzata.

-Ero sporca di cioccolata, vero?-

-Già- le dico guardandola negli occhi.

-Posso chiederti una cosa?- mi guarda con occhi resi lucidi probabilmente dall'emozione.

-Certo, forse non dovresti?-

-E' un po’ personale però... Te credi nel colpo di fulmine?- dice teneramente.

-In tutta sincerità, se fosse stato ieri, ti avrei detto di no- dico molto serio -ma oggi qualcuno è riuscito a 

farmi cambiare idea, quindi posso dire che ora ci credo. Un persona mi ha fatto cambiare completamente idea, ed è una persona che conosco da poco, ma che mi ha già affascinato parecchio- rispondo con dolcezza.

 

-Anche io credo nel colpo di fulmine...- mi dice imbarazzata.

-E' una cosa bella questa- aggiungo io mentre mi avvicino nuovamente a lei per posare le labbra non in un angolino, ma sulle sue labbra; poi mi stacco e la guardo nuovamente negli occhi. Lei fa lo stesso, poi si avvicina e questa volta è lei a posare le labbra sulle mie. Ci diamo piccoli e veloci bacini per alcuni minuti mentre continuiamo a parlare, poi cerco di approfondirlo, rendendolo più intimo e dolce. Non so se capisce che per me sta diventando significativa questa sua vicinanza, mi auguro lo possa capire. Purtroppo tutto è destinato a svanire velocemente, lei deve tornare a casa e io alla mia vita. Due mondi diversi, forse fin troppo... Tristemente torniamo al mio albergo, dove sarò costretto a dirle addio. No, quella parola è troppo dura, non voglio dirgliela. Le darò un semplice arrivederci, perché credo che questo non sarà veramente un addio. Arriviamo davanti all'hotel, fermo un taxi per poterla far tornare a casa.

-E' arrivato il momento- dice con voce tremante.

-Già- dico tristemente.

Arriva il taxi.

-Allora, addio Kiro...-

-Arrivederci Ashley. Spero di rivederti ancora-

-Lo spero anche io- dice con occhi lucidi mentre mi regala nuovamente un altro sorriso. L'ultimo.

Prima di lasciarla andare, ci scambiamo un altro bacio, il più bello di quella sera, poi la faccio salire in auto, le do un fogliettino e chiudo la portiera, appoggio la mano sul finestrino e lei fa la stessa cosa mentre sul suo volto iniziano a comparire piccole e veloci goccioline. Io le sorrido e mi viene un nodo alla gola. L'automobile parte, mentre lei continua a guardarmi piangendo. Io seguo con lo sguardo la macchina finché non scompare nell'oscurità.

Torno in camera da solo, con il cuore infranto, ma con la speranza di poterla vedere ancora, prima o poi. Cosa c'era scritto sul fogliettino?

h

h

"Grazie per avermi fatto scoprire l'amore a prima vista.
Spero di poter tornare presto ad esibirmi in questa città,
per poterti rivedere e poterti dire una cosa, che ora ti
lascio scritto...
Ti amo...
            Kiro"




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Salve ^^
Eccomi tornata con un'altra storia con protagonista Kiro.
E siamo già a quota 4 ff, non ci posso credere *__*
Se questa storia vi è piaciuta,fate un salto anche nelle altre, ovvero:
- Grazie a te ho ricominciato a vivere [CB]                    
- Una turné rimane sempre nel cuore [CB]                    
- L'incontro nella notte di Halloween [TH]                    

   
 
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