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Autore: Cassie Winchester_    23/12/2009    2 recensioni
[The Vampire Diaries]
Lui aveva sempre saputo che lei era diversa. Era solo questione di perché e quanto lo fosse. Stefan ci riflette quando, esattamente, decide di diventare l’angelo custode di Bonnie Bennet.
Genere: Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Disclaimer: Non possiedo Vampire Diaries, lo siento.

Note dell’autrice: *si stringe nelle spalle* Non so, mi rende una persona terribile il fatto che il mio paring sia Damon/Bonnie ma scrivo comunque Stefan/Bonnie? Almeno per amicizia/ammirazione?
Non fraintendetemi, io sono Stelena per la vita. ma c’è qualcosa riguardo Stefan e Bonnie che mi sembra…interessante, a giudicare dalla loro relazione sullo schermo. Mi piacerebbe vederla approfondita ma so che ne lo dicessi ad alta voce verrei assalita.
Damon/Bonnie è pura sensualità. È semplicemente genuina sensualità. E lo voglio, lo voglio molto molto. Ma Stefan/Bonnie, riesco a vedere qualcosa che funziona fra loro. Lui non è ostinato come lo sono Damon e Bonnie, per iniziare, perciò sarebbe in grado di mantenere l’equilibrio anche per lei. In più lui è calmo e malinconico e ha bisogno di uscire da quell’autodistruttiva compassione di se stesso in cui vaga per la maggior parte della serie. Bonnie certamente potrebbe tirarlo su.

Inoltre, questo lascia le porte aperte per il mio triangolo di The Vampire Diaries, Damon/Bonnie/Stefan. Sono completamente incoerente, lo so. Non giudicate.

OoOoOoOoOoOoOoOoOoOo

DIFFERENT

Lui aveva sempre saputo che lei era diversa

Il modo in cui aveva reagito quando si erano toccati per la prima volta, il leggero tocco delle dita calde di lei sulla sua pelle. Il modo in cui i suoi occhi si erano spalancati e le sue pupille si erano dilatate, la paura attraversarle la faccia come un fiore che stesse appassendo: tutte le sue emozioni e il suo calore erano tornati nei recessi del suo corpo, sostituiti dallo shock e ( lui ignorava la grandezza di questa, ormai doveva esserci abituato) più di un po’ di paura. Lui aveva sempre saputo che lei era diversa.

Il modo in cui vedeva cose che non avrebbe dovuto sapere, che non era possibile che sapesse. Il modo in cui aveva visto la morte del Signor Tanner giorni prima che accadesse( successivamente, lei gli aveva parlato della visione),i numeri e le immagini e gli incubi unite alle forme e le ombre di un anonimo male, un male che lui conosceva fin troppo bene.( L’aveva inseguito come la peste per oh, solo tutto il secolo precedente o qualcosa del genere)…

Lei voleva aiutarlo, con Elena e con la sua vita in generale. Lo aveva sorpreso, imbarazzato, la facilità con cui riusciva a discutere dei suoi sentimenti per Elena con lei. Forse era il suo essere così comprensiva, o la sua dolcezza, il suo viso a forma di cuore, o forse i suoi occhi, quegli occhi che vedevano molto più di quando lasciassero intuire; prima di tutto, lei non giudicava i suoi lunghi periodi nel silenzio o la sua abituale noncuranza delle promesse, qualcosa per cui lui non aveva mai espresso ad alta voce la sua ammirazione per lei. Ma lui la vedeva come una specie di amica, una sorta di confidente, tutto. Prima, almeno. Quando lui era ancora umano( pretesa unita ad un’ironia perversa) e lei non era una strega ( perché chi credeva ancora nelle streghe? ).

Entrambi sanno che quelli erano due ruoli che non potevano continuare fingere di interpretare. Loro non sono umani. Adesso loro hanno qualcosa in comunque, qualcosa di diverso dalla solo costante devozione verso Elena e i loro vari livelli di odio verso Damon ( dicono che l’odio sia solo un’estrema forma di amore, ma per loro e un’altra storia). Loro condividevano qualcosa che gli altri non potevano capire.

Specialmente dopo quello che era accaduto nel bosco con Damon e Emily e l’amuleto.

Lui aveva sempre saputo che lei era diversa.

Il fatto che fosse una discendente di Emily era un indizio, ma la prova magiore l’aveva avuta quando aveva colto la fine della sua(be’, di Emily) discussione con Damon. La vista di suo fratello lanciato come una bambola di pezza e scaraventato sul pino gli aveva fatto aprire gli occhi: Emily poteva averla aiutata, ma quella frustata di potere psichico era tutta di Bonnie, e di nessun altro.

Era molto più potente di quanto lei stessa pensasse.

E quando l’aveva vista giacere sul suolo, sanguinando dal collo e i suoi occhi pacificamente chiusi mentre Damon si asciugava il suo sangue dalle labbra, qualcosa in lui era rimasto terrorizzato. Gli importava abbastanza di lei al punto che perderla sarebbe stato…imperdonabile. Così le aveva lasciato bere il suo sangue, ignorando il fatto che lui stesso era già debole per la scarsa nutrizione.

Bonnie era guarita, ma non aveva mai dimenticato cosa aveva fatto. Cosa sarebbe stato in grado di fare ora.

Così oggi quando lui intercetta i suoi occhi andando da fisica a economia, lei scuote la sua testa e lascia che le sue lunghe trecce invadano il suo campo visivo, nascondendola da lui e nascondendo lui da lei. Ma lui crede di cogliere un bagliore di qualcosa negli occhi da gatta di lei, una mistura di distillata trepidazione e qualcos’altro simile al riconoscimento.

Lui le fa un cenno con il capo quando diventa chiaro che passeranno troppo vicino per ignorarsi ancora. Lei accenna un sorriso in risposta, apparendo ferita e ovviamente inconfortabile. Lui apprezza lo sforzo(lei ci sta provando). È un inizio.

Lui non è potente con la telepatia come suo fratello, ma riesce a cogliere parte dei suoi pensieri quando lei li manda verso di lui. apparentemente ha guadagnato qualche trucco da strega in più quando Emily ha usato il suo corpo come una marionetta. Le sue parole viaggiano attraverso i suoi pensieri, fluttuando leggeri come una ragnatela nel vento.

Graz – Stefan. Oddio. V-vampiro.

Grazie. Vampiro

. Grazie. Ste-fan.


Sono sconnesse, come una radio impostata su due stazioni che prende un po’ da entrambe. I suoi pensieri sono confusi, ma Stefan riesce a prendere l’essenza di entrambi i canali e, mentre passano l’uno accanto all’altra, posa leggermente un dito freddo sul polso di lei e le invia un suo pensiero(è più facile per lui se c’è contatto fisico. )

Prego, Bonnie.

Lei fugge dal suo tocco, più per sorpresa che per paura, però. Lanciandogli uno sguardo da sopra la spalla, uno sguardo che promette che ci sarà una prossima volta, sparisce velocemente nel mare di zaini e facce coperte di acne.

Stefan guarda ancora verso di lei per un momento prima di voltarsi, dirigendosi verso la classe e verso Elena.

La gratitudine di Bonnie è come la pioggia, dona vita alla sua altrimenti malinconia espressione. Solo la promessa della loro amicizia ritrovata gli fa arrotondare gli angoli delle labbra in un sorriso provvisorio, rendendo la sua espressione più dolce, qualcosa che Elena nota mentre lui tocca le sue labbra con un bacio tenero.

In qualche modo, quella notte nel bosco ha fatto in modo che ora il lavoro di Stefan sia quello di tenere lontano suo fratello da Bonnie. Lui non vuole proteggerla solo perché è amica di Elena, o perché si sente responsabile se lei è arrivata così vicina alla morte.

Lui la protegge perché lei è diversa.

Perché, in un certo senso, lei è proprio come lui.

  
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