Alla
zia <3
Con molto ritardo, ma insomma: sempre
meglio tardi che mai =P
Chi
perde la sua ragione di vita
cerca finché non trova... qualcun altro che abbia il suo
stesso dolore.
[Teresa, volume 3]
Nothing else matters
Se
c'era una cosa che Teresa odiava,
era vedere il proprio aspetto. Non era una questione di
vanità;
con un corpo come il suo c'era ben poco di cui vantarsi, d'altronde.
Era più per non incontrare il cambiamento avvenuto in lei.
Amava ricordarsi come la giovane donna dai capelli e gli occhi neri
che ancora temeva gli Yoma, che ancora sapeva piangere per il dolore,
che ancora sapeva ridere per la contentezza... Non come quel mostro
senza emozioni.
Era diventata un'albina senza
sentimenti, aveva accettato di entrare a far parte
dell'Organizzazione solo perché era troppo codarda per
accettare di morire in quel modo, tradita da tutti. Non aveva
più
una ragione per vivere, e neanche una altrettanto valida per morire;
solo, continuava a sopravvivere senza porsi troppe domande,
perfettamente conscia di essere un ibrido, non più
una donna e non
ancora uno Yoma.
Viveva sospesa, inconsapevolmente in
attesa di un qualcosa che riuscisse a donarle un senso in
ciò
che faceva, ma sapeva come la cosa fosse impossibile. In chi
l'avrebbe dovuto trovare? In un uomo, forse?
Ora che non faceva più parte di
loro, li trovava estremamente fastidiosi. Non provavano altro che
paura, non si rendevano conto che il dolore, quello vero, era sempre
e costantemente accompagnato dalla sofferenza più pura, dal
terrore, dall'incapacità di pensare ad altro. Li salvava,
certo, ma li odiava nello stesso modo in cui li invidiava,
perché
possedevano ciò che lei aveva perduto per sempre. Quella
ragazzina che l'aveva eletta a sua salvatrice... Un'altra seccatura.
Non voleva legami, non voleva stupide ancore che l'avrebbero fatta
affondare, pesi che l'avrebbero fatta sprofondare. L'unico sorriso
che desiderava era quello lieve di quando affondava la propria spada
nel corpo di uno Yoma, nient'altro. Per quanto però si
sforzasse, sentiva qualcosa che le pungolava l'anima, da quando aveva
visto quella ragazzina che non parlava cercare di seguirla con tutte
le sue forze, tentare di salvarla da qualcuno che voleva umiliarla.
Teresa non si era mai accorta fino in
fondo di quanto in realtà soffrisse, dentro di
sé. Era
come se quella ragazzina fosse stata in grado di togliere il velo che
copriva la sua ferita e nel contempo la stesse curando. Solo allora
riuscì a comprendere quanto si fosse sempre sentita sola
e disperata, di quanto avesse desiderato tornare ai giorni in cui non
aveva mai visto un ventre squarciato, gli intestini dei suoi genitori
sparsi sul pavimento di casa loro. Però non poteva tornare
indietro, sarebbe stata una sciocca a crederlo; aveva perso la sua
ragione di vita, ma quell'esserino che ora le stava attaccato come se
da lei fosse dipesa la capacità del sole di sorgere e
tramontare, che tentava in tutti i modi di farle capire che quel
dolore che aveva sempre seppellito era anche il suo
dolore,
che ora non era più sola...
Sì, ormai ne era sicura: sarebbe
stata lei a diventare la sua nuova ragione di vita: per lei sarebbe
vissuta, per lei sarebbe morta, se si fosse reso necessario. Quella
commozione che si allargava penosamente dentro di sé e nello
stesso tempo con così tanto piacevole calore, era quanto di
più bello avesse mai provato in vita sua.
E il rendersi conto di essere lei per
prima la ragione di vita di Claire... era
più che
sufficiente per convincerla che non poteva permettersi di morire, per
nessun motivo ed in nessun momento.
Il
motivo è molto semplice.
Ho trovato una ragione di vita. D'ora in poi vivrò per
questa
ragazza.
[Teresa, volume 4]
La prima volta che scrivo qualcosa su
Claymore! Non sono soddisfatta, ma il tema non mi lasciava molto
spazio per l'azione, temo XD
Unico appunto: Claire segue Teresa non
perché lei l'ha salvata, questo è chiaro. Ma
è
un'introspezione da parte della donna, ed è quello che in
quel
momento ha pensato.
Il titolo viene non tanto dalla canzone
dei Metallica, quanto dalla cover fatta dagli Apocalyptica, che
preferisco decisamente.