Ciao a tutti
quelli che leggeranno!
Non è la prima storia che scrivo, ma è la prima
che pubblico. E' una cosa carina e leggera ispirata da August Rush, un
film dolcissimo che ho visto ieri sera, in tema natalizio, tanto per
non farci mancare nulla.
Spero che vi piaccia.
Non ci guadagno nulla scrivendo queste storie, non conosco nessuno dei
protagonisti e non voglio in alcun modo offenderli.
Mi scuso per qualsiasi tipo di imprecisione.
Baci
Holly
Faceva decisamente freddo. La temperatura era scesa sotto lo zero e
nevicava. Da quando iniziano i miei ricordi, alla neve ho sempre
associato la famiglia e le feste, perchè solo in queste
occasioni ci spostavamo da Los Angeles e andavamo a sciare ad Aspen. I
fiocchi di neve...questi batuffoli che mi sono sempre sembrati fatti di
zucchero filato, cadono senza tregua dal cielo. Ricordo che da bimba
restavo interminabili minuti con la manina tesa verso l'alto nel
tentativo di raccoglierne alcuni, inutilmente, perchè
questi, a causa della loro natura, si scioglievano immancabilmente a
contatto con il calore della pelle. La neve mi piaceva
ancora di più vista dall’interno della mia casa,
l’ambiente riscaldato dal caminetto, lo sguardo
fisso verso l’esterno per ore come se fossi sotto
l’influenza di un incantesimo: i fiocchi cadevano a terra con
traiettorie sempre diverse ed il paesaggio mutava magicamente, da un
cupo grigiore ad un bianco candido. Com'ero riuscita a farmi
trascinare a Bossier City il giorno di Natale non me lo ricordavo
proprio, soprattutto perché mi avevi preparato al fatto che
ci sarebbe stata la tua famiglia al completo, comprese mamma Constance
e nonna Ruby, le donne della tua vita, che, a onor del vero, mi
facevano una certa soggezione. Sicuramente per
convincermi mi avevi guardato negli occhi ed io avevo annuito succube
del tuo fascino. E così mi ero trovata in Louisiana con un
freddo glaciale e una gran voglia di scappare. Mi tolsi un guanto,
sfilai il pacchetto di Marlboro dalla tasca e ne accesi una. La
sensazione del fumo aspirato nei polmoni mi diede subito una sensazione
di sollievo e, per qualche istante, parve rasserenarmi un poco. Sentii la presenza di
qualcuno e mi voltai. “Non dirmi che
stai facendo quello che credo.” Non risposi seccata. Grazie a
Dio non eri uno dei miei genitori, ma solo il mio ragazzo, quindi non
avevi nessun diritto di dirmi cosa potevo o meno fare. “Sai che odio
quando fumi, oltre al fatto che è dannosissimo per la tua
salute, quando ti bacio sai di cenere…” e
così dicendo ti avvicinasti a me, mi sfilasti la sigaretta
dalle mani e la gettasti nella neve. Si spense con un crepitio. Eri di una bellezza
disarmante, gli occhi più chiari del solito a causa della
luce riflessa dalla neve e quel sorriso saccente che tanto mi faceva
innervosire, ma anche venire voglia di baciarti fino a non avere
più fiato. Più ti
guardavo e più sentivo una distanza incolmabile tra di noi,
cosa poteva tenere legato Jared Leto a me, una ragazza completamente
nella norma, lui che poteva avere tutto quello che voleva. “Cosa ti
succede?” Maledii il mio viso: anche contro la mia
volontà rappresentava benissimo tutto ciò che mi
passava per la testa. “Perché
me?” “scusa ma non
ti capisco…” Sorrisi guardandoti, eri
così buffo con la neve nei capelli! Vi infilai una mano con
la scusa di sistemarli solo per l’estremo bisogno di toccarti. “Hai capito
benissimo Jared. Perché mi hai portato qui?
Perché hai scelto proprio me? Non sono bella come Scarlett,
simpatica come Cameron…non sono spigliata, né
brillante. Non sono intelligente come te, nemmeno particolarmente
colta, non me la saprei cavare da sola nel mondo degli
sciacalli in cui vivi tu. Non saprei gestire una situazione complicata
o imbarazzante. Non so nemmeno rispondere al telefono in maniera
decente! Non eccello in nessuna attività, sport, arte o
lavoro. Sono tremendamente noiosa e normale…” Mi interrompesti
appoggiando il pollice sulle mie labbra e mi prendesti il viso tra le
mani. “Perché
tu? Perché qualsiasi cosa tu possa dire sei bella, adoro i
tuoi capelli biondi e mossi e il tuo sembrare una bambola di
porcellana, dalla pelle diafana e le labbra rosse come ciliegie. Mi
piace quando usciamo e ti metti in tiro solo per fare colpo su di me, mi
piace l’espressione del tuo viso quando mi ascolti suonare,
il modo in cui accavalli le gambe o quando ti abbracci stringendoti
nelle spalle per il freddo. Adoro la tua curiosità verso il
mondo che ti circonda ed il tuo essere aperta agli stimoli che ti
vengono dall’esterno, il tuo amore per l’arte e per
il bello. Mi piace che nella vita non ti accontenti mai e che lotti
fino a che non hai raggiunto il tuo obiettivo. Adoro il tuo modo di
rompermi le scatole, quando ti lamenti perché parlo troppo o
non parlo abbastanza. Mi piace la purezza della tua anima che rischiara
le tenebre che incupiscono la mia, amo i tuoi occhi perché
sono lo specchio di ciò che provi dentro di te. Amo il tuo corpo ed il
modo in cui ti abbandoni completamente a me quando facciamo
l’amore. Adoro anche il modo in cui urli quando
litighiamo e gli occhi arrossati quando pensi di avermi deluso. Amo il
fatto che non riesci a stare senza di me, che mi cerchi e che mi ami,
anche se non sempre ho lo sguardo da stronzo ed il sorriso sornione,
anche quando sono talmente dolce da far venire il diabete. Ti amo perché
mi accetti così come sono, non scappi quando vedi le mie
insicurezze, anzi sei capace di rassicurarmi e consigliarmi per il
meglio. Ti amo perché
mi vuoi bene e so che per te tutto questo è importante,
perché sono felice quando sto con te…e prego ogni
giorno sperando che anche per te sia lo stesso.” Non avevo smesso nemmeno
per un attimo di guardarti negli occhi mentre mi dicevi queste parole,
le più belle che avessi mai sentito, o anche solo
immaginato. Sentivo gli occhi gonfi, mentre cercavo di trattenere
quella lacrima di commozione che spingeva per uscire. Ero completamente
senza parole, il mio cuore batteva all’impazzata e le mie
gambe tremavano. La gola era secca e il mio cervello completamente
congelato in quell’attimo, non riuscivo a fare un pensiero
coerente. L’unica cosa che uscii dalle mie labbra fu un
sospiro: “Ti amo
Jared…” Mentre ancora ti fissavo negli occhi. Furono pochi gli istanti
che separarono le nostre labbra. Non sapevo se e quanto
sarebbe durato, ero però conscia che quello era uno dei
momenti più importanti della mia vita, perché era
la prima volta che provavo la sensazione di essere amata.