Hai
pensato che la tua gioia e la tua speranza fossero estremamente dannose.
Quante
volte ti è successo? Tendi ad esaltarti per poco, sii sincera.
E
quando sei lontana da lui, le tue speranze si spengono miseramente. Proprio
come quelle serie di lucine natalizie che si fulminano all’istante, portando il
buio e il ricordo accecante della loro luminosità.
Hai
pensato che, malgrado i tuoi sforzi e le tue speranze, fosse semplicemente
impossibile oltrepassare i suoi alti muri o quell’espressione troppo seria, o
rivelare i suoi segreti.
Ma
ti sei sbagliata.
Mai
come in questa sera la speranza ti dà gioia.
Mai
come in questa sera la speranza sa brillare come quelle mille lucine
intermittenti di vario colore in quelle vetrine.
E
tu, stanotte, brilli anche di più di loro.
Unexpected Light
Lo
guardi.
Ancora
una volta.
Di
nuovo.
E’
così strano che sia tra le tue mani?
Forse
è solo troppo bello che non ti sembra vero. Ti sembra irreale.
Una
piccola busta da lettera verde è tra le tue mani. Piccola abbastanza da poter
restare tra le tue due mani aperte, mentre lo guardi, lo osservi, troppo
incredula e felice per smettere.
L’
avrai osservata mille volte, vero, Miyako?
L’avrai
aperta mille volte, ben attenta a non rovinare la piccola decorazione a forma
di campanella natalizia che chiude la busta.
E
forse il numero mille non è abbastanza per contare le volte in cui hai letto e
sfiorato con le dita ogni parola di quella lettera, vero?
Un
invito. Un invito ad una festa di Natale. Un invito di Ken-kun.
Porta
la sua firma.
E
c’è il tuo nome sopra.
Il.
Tuo. Nome.
Inoue
Miyako è invitata ufficialmente a casa di Ichijouji Ken per festeggiare insieme
la sera della vigilia.
E
non credi di essere mai stata più felice. Nemmeno quando lo idolatravi. Nemmeno
quando Daisuke ti diede la possibilità di vederlo giocare in un’amichevole di
calcio, e quindi di chiedergli un autografo.
Questo
è diverso. Questo sembra un sogno. Perché è cambiato tutto.
E’
cambiato lui, ed è un po’ che te ne sei convinta. Ogni traccia di arroganza è
svanita dal suo volto, e i suoi occhi sono così limpidi e buoni, ora. E’ sempre
pronto ad aiutarvi, ad aiutarti, come
quella volta in gita scolastica a Kyoto.
E
sei cambiata tu. Perché sai che qualcosa nel tuo modo di vederlo si è mutato, è
maturato.
Ti
permetti di indugiare su di lui –ancora una volta-. Ti permetti di contemplarlo
mentalmente.
Rivedi
il suo volto imporporato, mentre nascondeva, imbarazzato e a disagio, quei
cinque inviti destinati a voi. Rivedi la sua esitazione, il suo tentativo di
nascondere le mani piene di quelle bustine verdi, i suoi occhi azzurri che si
posavano, per un istante, su di te.
E
senti quella tanto familiare stretta allo stomaco, e il tuo volto accendersi, e
il sorriso nascere sulle tue labbra. E senti il cuore battere forte, mentre ti
senti pazza, senza controllo.
Accarezzi
il ricordo di lui come la cosa più preziosa che hai, che vuoi avere, che vuoi
capire.
Ken.
Solo Ken.
Ken,
un pensiero che ti accompagna da qualche tempo, un sentimento che sembra
diverso da quello che sentivi per Michael tempo prima. Ken, la cui sola
presenza ti fa sentire strana, in uno stato di insolita agitazione, ma al
contempo ti fa stare bene, ti fa sentire al sicuro anche in battaglia. Ken, che
è così chiuso in se stesso, che si sente un intruso, che si sente in colpa.
Ken, che vorresti aiutare.
E
vorresti che sentisse il bisogno di te come tu ne senti di lui, della sua
presenza, della sua voce e del suo sguardo. E vorresti farlo felice, vorresti
vedere un sorriso sulle labbra e una luce nuova negli occhi. Vorresti che si
fidasse di te.
E’
curioso che questo sia l’unico regalo che tu voglia ricevere quest’anno. Non è
nulla di materiale, dopotutto. Ma cosa puoi farci?
Forse
sei davvero cresciuta.
O
forse, è solo lui che ha stravolto tutto.
E
sorridi, sorridi da sola, con le guance in fiamme. Sorridi perché lui forse
nemmeno sa di tutte queste attenzioni. Nemmeno sa di cosa la sua vista comporti
nel suo animo.
Sorridi
perché avrai la possibilità di averlo al tuo fianco per tutta la sera. Sorridi
perché ti ha concesso di entrare in casa sua, di condividere il suo piccolo
ambiente familiare e oscuro con te che non chiedevi altro. Sorridi perché senti
la speranza di essere serena più forte e viva che mai.
Sorridi,
perché forse sei solo una sciocca, felice ragazza innamorata, Miyako.
Ma
ne sei orgogliosa.
E sei tornata in quel
quartiere, insieme agli altri, in attesa di raggiungere il suo appartamento.
Sei tornata, e non sai
come calmare il tuo cuore.
Ti manca poco. Ti manca
così poco che ti senti agitata, forse troppo.
“Ragazzi, ricordate
quando ci siamo venuti l’ultima volta? Non era certo per una festa di Natale!”
Daisuke non ha problemi
nel ricordare quell’episodio. Per lui è acqua passata.
Poco importa che lui
tempo fa sia scappato di casa, abbandonando la sua città e i suoi genitori.
Ken-kun non è più quello
di prima.
Ma ti dà fastidio che
lui lo abbia capito prima di te, non è vero?
“Non tutti abbiamo un
cervellino piccolo e con problemi di memoria come il tuo, Daisuke!”
Cosa ti importa che il
tuo tono sia acido?
“Ma adesso possiamo
smetterla con i ricordi e muoverci? Ci starà aspettando!”
Guardi con impazienza la
porta davanti a voi, pronta a correre verso quella casa, se potessi.
Lui è lì dietro? Vi
aspetta?
Vuole vederti?
Una mano si posa
dolcemente sulla tua, e tu ti giri, sorpresa.
Un sorriso dolce di
Hikari ti accoglie, e sembra che ti capisca.
“Miyako-san, sta’
tranquilla. Andrà tutto bene.”
Ti fa l’occhiolino, e
capisci di essere sempre la solita.
Ridi, imbarazzata. “Si
vede così tanto quello che sento?”
Un suo sorriso in
risposta sembra essere una risposta sufficiente.
Lei capisce sempre
tutto. Certe volte, ti sembra lei la più grande tra voi.
Quanto
è passato da quando avete bussato? Un secondo? Un minuto? Un’ora intera?
Non
lo sai. Devi essere impazzita.
Sei
solo in attesa impaziente di vedere il suo viso. Senti che sfonderesti la porta
a calci, se solo non pensassi che sarebbe davvero una maniera strana di
dimostrare i tuoi sentimenti. La casa è sua, dopotutto.
Ti
torci una ciocca di capelli intorno al dito, nervosa. “Iori-kun, sicuro di aver
bussato bene? Non viene ad aprire nessuno, magari non hanno sentito!”
Non
sai se sia avvertibile l’urgenza nella tua voce, ma non ti importa nulla. Se è
qualcosa che non riguarda Ken-kun, al momento è cosa futile.
“Ho
sentito suonare dall’interno, sarà questione di un secondo!” Risponde Takeru
tranquillo.
Ma
tu odi aspettare, vero, Miyako?
E
infine, la porta si apre, con una sorta di fretta.
E
il tuo sorriso si fa luminoso, e i tuoi occhi brillano.
E’
lui.
E’
lui, con aria incerta, con un sorriso imbarazzato e l’aria perplessa e a
disagio di chi non sa come comportarsi. Di chi non ha mai avuto amici sulla
porta che desiderassero festeggiare il Natale con lui.
E’
così bello, così tenero, che lo abbracceresti seduta stante. Sei così felice di
vederlo che senti di stare per urlargli tutto quello che senti, così, sulla
porta. Azione sensata o meno.
E
non riesci a trattenerti: l’emozione è troppa, giusto?
“Buon
Natale, Ken-kun! Ci hai invitati e noi siamo arrivati!” esclami, gioiosa. E al
settimo cielo vedi i suoi occhi azzurri posarsi per un istante sui tuoi. Forse
non è troppo tardi perché lui ti sorrida e parli un po’ con te, vero? Forse
quelle lucine che lampeggiano dappertutto in città brillano anche dentro di te,
adesso …
Ma
arrivano auguri dagli altri, e Daisuke entra in casa e gli dà una pacca su una
spalla, urlando un “Buon Natale, amico!”, e i suoi occhi si spostano su di
loro, e il momento di intimità che avevi sentito svanisce.
Le
lampadine si sono fulminate, Miyako?
Cos’è
quel broncio triste, adesso?
“Grazie
di essere venuti. Prego, entrate pure.” Eppure, la voce di Ken-kun è serena,
come non l’avevi mai sentita. Il cuore manca un battito, ma non riesce a farti
sorridere di nuovo.
E’
felice solo con loro, allora? Perché non ha bisogno di te?
Sua madre è tanto
gentile, mentre vi offre la cena di Natale.
Ma tu stai ancora
guardando Ken-kun, che si rivolge a lei per dirle che c’è bisogno di porzioni
supplementari per i Digimon –anche se i destinatari le saranno ignoti per ovvi
motivi.-
Takeru e Hikari sono
vicini come sempre, affiatati così tanto che sembra palese che saranno una
coppia tra qualche tempo.
Ma tu stai ancora
guardando Ken-kun, mentre si rivolge a voi in generale per chiedervi se volete
andare in camera sua per stare più tranquilli.
Rispondi che ti farebbe
molto piacere vedere il resto della casa, sempre determinata a parlargli.
Ma tu stai ancora
guardando Ken-kun, e ti chiedi se sia effettivamente felice che tu in
particolare sia lì.
E pensi che sia uno
stupido, perché tiene quegli splendidi occhi sempre bassi o lontani.
E pensi che sia uno
stupido, perché vuoi stargli vicino ma lui sembra non volere lo stesso.
E sembra preferire
Daisuke.
Cosa fai, sei gelosa di
Daisuke? Forse sei davvero impazzita.
E’ che odi sapere che
lui sia l’unico a condividere con lui una cosa tanto importante come la
digievoluzione molecolare.
E a te che resta?
Almeno ti parlasse,
dannazione.
Ma
ora sei di nuovo esaltata. Sei nella sua stanza.
Ti
ha lasciato entrare: puoi vederla. E’ qui che passa i pomeriggi. E’ qui che
pensa, riflette.
Ti
piace. E’ bella. Sei di nuovo allegra.
“Così
è questa la camera di Ken-kun!” esclami, dopo aver fatto un giro veloce di
tutto lo spazio disponibile. Sono tutti dietro di te; lui ti guarda.
Ti
volti, gli sorridi, raggiante. E con un moto di gioia maggiore vedi un sorriso
incerto sul suo viso.
E’
davvero bellissimo, decidi. Non smetteresti mai di guardarlo.
Ti
guardi ancora intorno, curiosa di conoscere quel piccolo spazio privato del
ragazzo che ti fa battere il cuore. Senti che vorresti passare lì intere
giornate, solo per vedere tutto, solo per vedere meglio lui.
Ma
poi ti fermi, e sgrani gli occhi, sorpresa.
Una
cornice.
E
non hai dubbi sull’identità del ragazzo che ti sorride dalla foto, perché ha
gli stessi suoi occhi azzurri. Perché gli assomiglia. Perché non può essere
altrimenti.
E
un recente discorso ti torna alla mente, mentre senti il bisogno di chiedere,
di capire, di essere resa partecipe anche di quello.
“Izumi-senpai
me ne ha parlato tempo fa.” Dici, e senti la tua voce esitare. “Questo è … tuo
fratello maggiore?”
Ma
senti silenzio, e capisci che qualcosa dev’essere andata storta.
Senti
silenzio, e vorresti morderti la lingua per la tua impulsività.
Non
avresti dovuto chiederlo. Forse lui voleva tenere suo fratello lontano dalle
conversazioni. Forse si è semplicemente dimenticato di mettere via quella foto,
e non voleva lo vedessi.
Stupida.
Lo hai offeso? Ti sei spinta troppo oltre?
“…
Sì.”
Ma
è una risposta quella che hai sentito, non è vero?
E’
la sua voce pacata ad averti mozzato il respiro in gola.
Ed
è così strano e meraviglioso che lui non si sia opposto a quell’intrusione nel
suo mondo che senti di essere più vicina a lui.
E
mentre una subitanea gioia ti coglie, tu stai ad ascoltarla, muta, concorde con
il silenzio di lui.
Ignara
dei pensieri di Ken-kun, e delle sue sensazioni.
Qualcosa
sembra accendersi di nuovo, nel tuo cuore innamorato.
Ma non avresti mai
pensato che le cose potessero migliorare tanto, piccola Miyako.
E’ da un po’ che giocate
a carte. E sei concentrata nel gioco, e vuoi vincere, vuoi riuscire ad essere
attenta, questa volta.
Decidi che è colpa di
Ken, che ti distrae con la sua presenza semplicemente osservando le sue carte
in silenzio.
E sei esasperata, perché
oggi sei dannatamente sfortunata al gioco.
“Dubito! Dubito, dubito,
dubito!” Strilli, determinata a vincere, specialmente contro quell’idiota di
Daisuke.
Che ghigna, vittorioso.
Che ti chiede scusa, falsamente dispiaciuto, e ti porge ancora altre carte.
Ma che giustizia è mai
questa? Dovrebbe essere illegale essere così sfacciatamente fortunati, no?
“Che cosa? Non posso
tenere più carte di così!” ti lamenti, disperata.
E tutti ridono, forse
perché trovano la scena buffa, o perché la tua espressione è forse troppo
tragica.
Ma …
Volti di scatto la testa
con un sussulto, mentre tutti ammutoliscono.
E sei certa di non
averlo immaginato.
E’ forse il suono più
bello che tu abbia mai sentito. E’ il suono che non ti saresti mai aspettato di
sentire dalle sue labbra.
Ken-kun ride di cuore,
ride sinceramente, ride spontaneamente.
E il suo viso è bello
come non mai. E la sua risata ti scalda dentro.
Ti bei della sua
immagine, del lieve colore rosato del suo viso.
Lasci che quel suono ti
accarezzi le orecchie.
Hai mai provato vera
gioia, Miyako? Ne dubiti.
Non credevi che la sua
risata sarebbe stata così bella.
Non credevi che avresti
mai visto il tuo desiderio avverarsi.
Ma il tuo Ken-kun ride a
Natale.
Ride a Natale per te.
E ti senti orgogliosa di
averlo reso felice. Sei stata solo tu.
La sua risata è tua.
Solo tua.
E’ per questo che la
assapori fino in fondo, finché lui non si accorge che tutti lo stanno
osservando, sorpresi.
Finché non resta solo il
ricordo di quell’attimo di pura emozione, di sentimento profondo.
E mille, piccole lucine
bianche intermittenti che, irregolari come il tuo cuore impazzito, si accendono
e si spengono creando mille effetti suggestivi.
“Il tuo sorriso è così carino …”
A testa bassa, lui, imbarazzato, non nota il tuo viso
luminoso più del sole.
E sei sospesa nella
gioia anche quando Taichi-san vi chiama per un’emergenza.
E sei al settimo cielo
anche quando voli con il tuo digimon verso quella insolita Dark Tower apparsa a
Tokyo, e combatti contro tutti quei digimon apparsi all’improvviso.
Senti un’innaturale
esaltazione sconvolgerti, renderti più grintosa che mai.
E ti senti pronta ad
affrontare ogni difficoltà.
Persino quella di
Arukenimon e Mummymon, o di chiunque altro.
Combatti con chi ti ha
reso tanto felice regalandoti un battito di cuore.
Come puoi aver paura?
E
prima che tu te ne sia accorta, è già tutto finito.
E
siete vicini alla stazione, tu e i tuoi amici del primo o secondo gruppo di
bambini prescelti.
E
Ken è pronto ad andar via per tornare a casa, Leafmon stretto tra le sue
braccia, e un’aria serena sul viso.
Ascolti
distratta le scuse di Taichi-san per aver rovinato la festa, e forse nemmeno
senti completamente la risposta pacata di Ken-kun, che deve aver assicurato che
è tutto a posto.
Non
hai occhi che per lui, e non ti importa di nulla. Ti sembra che la notte sia
diventata di gran lunga più bella dopo quanto successo. Non sembra forse
specchio della tua gioia?
Daisuke
assicura che lo andrete a trovare più spesso, e vedi lui annuire.
Come
fa ad essere sempre più bello ad ogni secondo che passa? Sarà un mistero per
sempre irrisolto.
E
poi si volta per andar via, ma i suoi occhi azzurri si voltano ancora.
E
–cosa?- si posano direttamente su di te.
Lo
hai solo immaginato o sta sorridendo specificamente a te?
Qualcuno
deve averti benedetta, senz’altro. Possibile che sia tutto tuo, oggi?
E
ti senti semplicemente così innamorata di lui che decidi di saper aspettare per
il momento più adeguato. Che bisogno hai di dirgli tutto subito?
Anche
lui avrà capito quello che provi.
Ma
tu adesso hai di nuovo la speranza di contare qualcosa, per lui.
Lo hai fatto ridere, no?
E mentre il vento
soffia, e i canti di Natale si perdono per le vie della città …
E mentre la notte appena
trascorsa va a far parte di uno dei tuoi ricordi più dolci …
Tu stai ancora pensando
a lui.
Quel pensiero ti culla
prima di andare a dormire.
E ti chiedi come ti
abbia visto il tuo Ken-kun.
Forse come una di quelle
luci sfavillanti che brillano nell’appartamento di fronte al tuo.
Perché hai fatto in modo
che il suo viso si illuminasse quando meno te lo aspettavi.
Quando meno lo volevi.
E ti chiedi come sia
possibile che una sera abbia riacceso la tua speranza come una fiammella
luminosa e accecante.
Forse sono solo miracoli
di Natale.
Cos’altro può rendere i
sogni più profondi in pura realtà?
Qinglongmon aveva
ragione, dopotutto.
La luce è una di quelle
cose fondamentali per l’equilibrio e l’armonia del mondo.
E senti che ora la tua
luce interiore, quella di una sciocca, felice ragazza innamorata, riesce a
creare un legame stretto con quella della serenità sul viso di Ken-kun.
Ora lo sai.
C’è qualcosa di più
bello dell’essere invitata a casa sua, del parlare con lui.
C’è la stupenda
sensazione di essere la sua luce. Di esserci riuscita.
E di amarlo.
Forse adesso le tue
speranze sono davvero troppe. Ma ti importa qualcosa?
E’ Natale.
E’ semplicemente lecito
sognare …
Ciao a tutti! Anche quest’anno, l’arrivo del Natale non mi ha
lasciata indifferente: è per questo che questa one-shot ha preso vita.
Osservando le tante luci natalizie che illuminano le strade, ho semplicemente
pensato a Miyako e Ken, e il resto è stato tutto molto semplice. Del resto, io
li adoro **
I dialoghi e la maggior parte delle situazioni sono ispirati
dalla puntata 38 di Digimon Adventure 02.
Spero che vi sia piaciuta
^^ e che anche voi, come Miyako, possiate vivere una felice vigilia e un buon
Natale con le persone più care. Credo che sia il migliore augurio che io possa
farvi.
I migliori saluti, vostra
Padme Undomiel