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Autore: lilysol    24/12/2009    2 recensioni
Un piccolo pensiero per augurarvi Buon Natale
Una One-Shot nata dal nulla ascoltando la bellissima canzone dei Coldpaly che le ha dato il nome.
Una storia pazza, senza senso? Giudicate voi, posso solo dirvi che non c'è niente di male se per un anno il Natale è giallo...
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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      Yellow - Perché  il Natale è giallo

                                                                                                                             “Look at the stars,

look how they shine for you

and everything you do

yeah they were all yellow…”

 “Ale guarda che bello questo!”

Mi volto inarcando un sopracciglio e il mio naso si arriccia notando il capo di abbigliamento che la mia amica tiene in mano.

Un twinset formato da una maglietta molto leggera e aderente bianca ed un cardigan piuttosto lungo e morbido, in lana e, dettaglio non trascurabile, giallo.

“Che c’è non ti piace?” – mi chiede  notando la mia espressione disgustata.

“Ma è giallo!” – dico con tono ovvio.

“E allora?”

“Non c’è un altro colore?” – guardandolo bene il modello mi piace.

“No, è l’unico rimasto!” – mi urla una commessa  che sta passando  proprio in quel momento. Da quando in qua le commesse ti danno ascolto quando per una volta ne hai davvero bisogno e senza la necessità  di sbracciarsi, per di più il giorno della vigilia di Natale?

 “Uh che peccato.” – sospira la mia amica – “Non è neanche della mia taglia, però a te dovrebbe andare.”

“No Stefy, l’ha detto anche Dumbo  che è l’unica opzione, evidentemente non è destino.”

Sento qualcuno ridacchiare alle mie spalle, mi volto di riflesso, ma c’è talmente tanta gente che non riesco a capire bene chi sia stato. Mhà questo negozio è strano, forse l’acustica è talmente buona che è facile sentire i discorsi altrui. Si, certo, incolpiamo sempre la povera acustica.

“Ma dai Ale secondo me staresti bene con il giallo. Domani farai un figurone con questo alla cena con tutti gli altri.”

Mannaggia a me e ai miei impegni che mi hanno costretta a comprare qualcosa di carino per la cena di Natale proprio all’ultimo momento!

“No Stefy , non insistere, tutto ciò che è giallo non mi piace. Il limone, il taxi, lo smalto orribile che hai comprato, i tuoi capelli”

Ancora quella risata.

Questa volta evito di voltarmi, ma non risparmio a chiunque sia l’interessato, occhiate di fuoco, guardando con aria scocciata alla mia destra e alla mia sinistra.

“Vedi.” – dico riprendendo il discorso con quella rompiscatole della mia amica – “Il giallo non è il mio colore.”

“Però dici di essere il Sole della Puglia ed il sole è giallo!”

Ma perché deve insistere tanto? Cosa le cambia se prendo o meno quel twinset?

“Mi piace la luce del sole e la luce è bianca, incolore!” – ribatto.

“Va bene ho capito, te lo regalo  sono contenta che ti piaccia!” – esclama Stefania dirigendosi verso la cassa.

“No Stefy!Non mi piace!” – le urlo dietro, poi vedendo che non mi dà retta la minaccio – “Tanto non me lo metto!”

Niente, è andata.

Sospiro prendendo lo stesso capo che la mia amica sta pagando, la taglia è una M perciò mi dovrebbe andare. Decido comunque di non andare nei camerini e me la provo stendendola un po’ sul busto per vedere come mi sta.

Mi guardo allo specchio vicino, non ho colori particolarmente accesi, i capelli castano chiaro, gli occhi grandi e marroni, la pelle colorita quindi quella tonalità non mi sta poi così male.

“Certo e quando lo indosserai  potrai tranquillamente interpretare il ruolo di Twetty!” – dico ad alta voce parlando fra me e me  mentre ripongo  quell’orrore al suo posto.

Sento nuovamente quel ridacchiare insolente.

E no!Quando è troppo e troppo! Esco imbufalita, questo negozio non mi piace e per di più sarò costretta ad ospitare nel mio armadio un capo giallo!

 

“Sei contenta?” – mi chiede Stefania davanti ad una bella cioccolata calda ordinata al nostro bar di fiducia.

“Come una Pasqua.”

“Tecnicamente domani è Natale…” – mi fa notare lei.

“Questo Natale non sarà felice, per niente!”

“E per quale motivo scusa?”

Come se non fosse ovvio .

“Perché sarà giallo! E sei stata tu renderlo tale!” – la accuso indicandola con tanto di dito minaccioso.

“Per la miseria Alessia! Sei tutta un melodramma.”

Evito accuratamente di risponderle e cerco di non vedere la sua occhiata esasperata al cielo.

Non sono sempre così nervosa, ma questa sera non me ne va bene una. Innanzi tutto non ho comprato quello che volevo per la serata di domani, ma la cosa più snervante è che da quando siamo uscite da quel negozio  mi sento costantemente osservata.

Sto diventando matta, ho decisamente bisogno di una vacanza.

“Oh guarda nevica!” – urla la mia amica e anche io salto giù dalla sedia.

Essendo entrambe pugliesi, e per la precisione provenienti da una zona costiera,  la neve è un vero evento peccato che i Triestini non la pensino allo stesso modo e ci lancino sguardi sconvolti ogni volta che li dilettiamo con questi show.

La neve sì che ha un bel colore.

Bianco.

Candido, puro, pulito, soffice bianco.

Tutto ciò che è bianco mi piace, le lenzuola pulite, gli abiti da sposa, la neve.

Altro che giallo!

Anche il Natale è bianco… Ah, dimenticavo questo  sarà giallo a causa di qualcuno di mia conoscenza.

Sospiro, i miei viaggi mentali si stanno facendo sempre più strani, ho bisogno sul serio di una vacanza.

Per fortuna domani è Natale, giallo però…

 

Il mattino seguente verso le dieci sento bussare insistentemente alla porta. 

Strano, non aspetto nessuno. Con espressione sorpresa vado all’ingresso.

“Chi è?”  - domando.

“Devo consegnare dei fiori.” – mi sento rispondere da oltre la porta.

Dei fiori?

Aggrotto le ciglia stupita e togliendo  il chiavistello e tutte le cautele, non si può mai essere sicuri, e apro.

Mi si presenta un ragazzino piuttosto scocciato – “Senti, mio padre mi ha costretto a venire qui soltanto perché il cliente ha pagato profumatamente per questa consegna, però i miei amici mi stanno aspettando per giocare alla Play, possiamo fare in fretta?”

Boccheggio non riuscendo a trovare le parole esatte.

“Forse c’è un errore.” – riesco finalmente a dire.

“È lei…” – controlla su un bigliettino – “La signorina Yellow?”

Ok, sono sorpresa sul serio questa volta.

“S-si.” – dico di getto – “Cioè no!”

“Si o no?” – mi chiede quello sempre più irritato.

“Sì, è un soprannome.” – spiego.

“Carino.” – esclama sarcastico – “Ad ogni modo questi sono per  te e Buon Natale.”

Mi porge un mazzo di rose enorme, tutte gialle.

Rimango a fissarle per non so quanto tempo, mi dovrei sentire presa in giro, ma stranamente mi fa piacere.

Non penso sia stata Stefania, il moccioso ha detto pagato profumatamente, come se già di per se la composizione non venisse una cifra!

Mentre rientro noto un bigliettino incastrano fra i  nastri e gli steli del bouquet  lo prendo e lo leggo con il cuore che va a tremila.

Per miss Yellow,

Auguri di Buon Natale, giallo.

Un suo ammiratore dalla risata facile.

 

“Alla fine te lo sei messa!”   - urla Stefania notando il mio abbigliamento.

“Sì.” – dico laconica prendendo il cappotto.

“Hai visto che ti sta bene?”

Non mi piace il tono vittorioso nella sua voce e nemmeno la sua espressione e se è per questo nemmeno questo dannato cardigan giallo, ma perché me lo sono messa?!

“Andiamo?” – chiedo impaziente.

“Certo.”

Usciamo di casa e ci avviamo verso la macchina della mia amica.

Proprio in quel momento passa una Ferrari completamente, interamente, svavillantemente  gialla.

La fisso rapita mentre ci passa vicinissima, noto un giovane all’interno che mi saluta alzando un braccio. Rispondo istintivamente alzando la mano con fare timido e sorridendo imbarazzata. È passato talmente in fretta che non ho fatto in tempo a vederlo bene in faccia, ma in fin dei conti un ringraziamento se lo meritava.

“Chi era?” – mi chiede curiosa la mia amica.

E come posso darle torto, le nostre amicizie non comprendono gente ricca, sicuramente non comprendono detentori di Ferrari.

“Una storia lunga.” – rispondo vaga – “Bella macchina vero?” – le chiedo per sviare l’argomento.

Lei mi fissa come se mi vedesse per la  prima volta – “Dico, ma l’ha vista bene?!” – mi chiede sconvolta.

“Si e allora?”

“È gialla! Tu non odiavi il giallo?!”

Alzo le spalle con nonchalance  e il mio pensiero corre sulle rose gialle e sullo sconosciuto della Ferrari gialla – “Non più Stef, non più…”

Alzo gli occhi al cielo stellato.

Le stelle sono gialle… Sì, le stelle mi piacciono.

“It’s true

Look how they shine for you…

Look at the stars,

Look how they shine for you

And all the thing that you.”

(Yellow – Coldplay)

 

,;Il salotto di lilysol,;

Bene  ed eccoci qui…  Questa piccola follia è nata mentre ascoltavo Yellow dei Coldplay. È uno di quei piccoli sfoghi che ogni tanto ci si deve concedere.

Un piccolo pensiero per tutti voi e per questo fantastico sito.

Ringrazio vivamente chi ha commentato la mia Long Fiction  - MayGrey – che fra l’altro sto continuando a scrivere e anche tutti coloro che magari ci vogliono fare un salto.

BUON NATALE A TUTTI 

(rigorosamente giallo xD)

Al prossimo capitolo di MayGrey

Baci

lilysol

  
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