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Autore: Mapi D Flourite    24/12/2009    3 recensioni
BUON NATALE, YAMI NO GAME!
Nevicava.
Yugi appoggiò una mano sul vetro appannato della finestra e la fece scorrere sulla superficie gelata per poter guardare fuori. Gli occhi gli si illuminarono alla sola vista dei grossi fiocchi di neve che, lentamente e ondeggiando un po’, come in un balletto, scendevano sotto i suoi occhi e andavano ad adagiarsi al suolo, sugli alberi, sui tetti, ovunque.
Si voltò indietro e sorrise. «Nevica», disse.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Yuugi Mouto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Nevicava
Pairing: Atem/Yugi
Rating: G
Conteggio  Parole: 526
Warnings: Shounen-ai
Spoiler: Nessuno

Note: La mia prima AtemAibou! (Questo è il Natale delle "prime volte" mi sto accorgendo.)
La mia ossessione per la neve e i suoi effetti sulla gente non ha veramente fine, a quanto pare... Comunque sia, spero che vi piaccia.
E per quanti - ancora! - non lo sapessero "Mou hitori no boku" significa, all'incirca, "Mio alter ego" o "Altro me stesso" e viene usato in quella serie di Yu-Gi-Oh! un po' strana dove i personaggi non sono bambocci idioti e in cui si parla in Giapponese. (In pratica, nell'originale.)
Buona lettura!

Disclaimer: Yu-Gi-Oh! appartiene agli aventi diritto. Questa fanfiction non è scritta a scopo di lucro.

Dedica: Con tanto affetto, questa breve fanfiction è dedicata agli utenti dello Yami no Game, a cui l'Amministrazione augura di passare uno splendido Natale all'insegna dell'amore, della felicità e dello yaoi.
Grazie di tutto, tesori.

-:-:-

Nevicava.
Yugi appoggiò una mano sul vetro appannato della finestra e la fece scorrere sulla superficie gelata per poter guardare fuori. Gli occhi gli si illuminarono alla sola vista dei grossi fiocchi di neve che, lentamente e ondeggiando un po’, come in un balletto, scendevano sotto i suoi occhi e andavano ad adagiarsi al suolo, sugli alberi, sui tetti, ovunque.
Si voltò indietro e sorrise. «Nevica», disse.
Lo Spirito, acquattato sul divano con le gambe incrociate e la testa persa dietro ad un mazzetto di carte che stava studiando alzò gli occhi su di lui e ricambiò il suo sorriso con un’espressione incerta. «Vedo,» gli rispose, e appoggiò le carte sul tavolino spostandosi anche di lato, per far posto a Yugi. «Se continua in questo modo,» continuò, «temo che oggi non potremo incontrarci con gli altri.»
Il ragazzino si lasciò cadere sul divano e agguantò subito la coperta che si tirò fin sotto il naso.
«Hai ragione, Mou hitori no boku,» trillò, appoggiando la testa contro i grossi cuscini per poter vedere meglio fuori dalla finestra.
Lo Spirito lo guardò con aria stranita, sbattendo incredulo le palpebre. «Sembri felice,» disse, piano, studiandolo nel modo più discreto possibile.
Yugi arrossì. «Sì, cioè, no, insomma, non è che sono felice di non incontrare Jounouchi e gli altri è solo che…» Appoggiò il mento sulle ginocchia e notò distintamente un grosso fiocco volteggiare in modo irregolare, come a voler restare sospeso in aria il più a lungo possibile. Ridacchiò. «Nevica,» ripeté, sentendosi incredibilmente infantile. «Quando ero piccolo io e Anzu giocavamo spesso nella neve, sai? E qualche volta si univano anche i compagni di scuola e facevamo delle battaglie a palle di neve senza fine…» esitò un attimo, mentre un sorriso beato gli tornava sul viso. Poi ridacchiò ancora. «Anzu doveva sempre essere lì a proteggermi, perché altrimenti finivo sommerso da montagne di neve.»
I due risero un po’ e poi tacquero, entrambi rapiti dallo spettacolo che vedevano di scorcio dal vetro che tornava ad appannarsi. Yugi si avvicinò un poco.
«A te piace la neve, Mou hitori no boku?»
Non rispose subito. «Non lo so, Aibou.» Sospirò, guardando altrove. «È fredda e sembra una grossa cappa bianca che imprigiona ogni cosa.» Il viso gli si rabbuiò un momento, forse a causa di un ricordo o di una sensazione che non lo faceva sentire tranquillo. Yugi gli appoggiò una mano sul braccio, sotto la coperta e lo Spirito gli restituì il migliore dei suoi sorrisi.
Il ragazzo, inspiegabilmente, arrossì.
«Non preoccuparti, Aibou. Probabilmente è solo una mia sensazione.» Gli strizzò l’occhio e Yugi si rasserenò, tornando a guardare fuori, dove i fiocchi si erano fatti più piccoli e veloci. Non avrebbe smesso molto presto.
«Allora dobbiamo farla sparire!» Decretò poi, quasi saltando fuori dalla coperta.
«Mh?»
Yugi gli prese una mano. «Appena smette di nevicare andiamo fuori a giocare a palle di neve. Che ne dici?»
Lo Spirito sorrise e gli carezzò una guancia con le nocche. «Perché no?» disse, e si chinò appena, sfiorando la sua guancia con le labbra.
Yugi, inspiegabilmente, iniziò a sentire il suo viso andare a fuoco.
Ma non era affatto una sensazione spiacevole.
  
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