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Autore: Ayumi Yoshida    25/12/2009    3 recensioni
Si era recata a casa di Shinichi per decorare un albero con le luci e tutto il resto. Era sicura che gli avrebbe fatto molto piacere. Non vedeva l’ora di rivedere i suoi occhi scintillare di nuovo alla vista delle luci e dei regali, proprio come da bambini.
[Shinichi/Ran - Buon Natale!]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ShinChan

A Sonia, a un anno esatto e qualche giorno dalla data in cui la promessa è stata messa per iscritto, dedico questa Shinichi/Ran, la mia prima Shinichi/Ran, perché gliela devo. Sperando che non sia orrenda, ti auguro un buon Natale. Ti voglio bene!

 

 

 

Come ai vecchi tempi
-Buon Natale!-

 

La biblioteca sembrava disabitata, tanto il buio l’avvolgeva.
Ran si tolse piano il cappotto e lo posò sulla scrivania di legno scuro, alzando un nuvolo di polvere trasparente.
Di fronte a lei, un albero si ergeva in tutta la sua immensa statuarietà, visibile nonostante le finestre chiuse per il suo colore ancora più cupo dell’aria che avvolgeva la stanza.
La ragazza, per nulla accorata, gli rivolse un largo sorriso.
E con quell’anno era a cinque.
Ma quell’anno era diverso, perché Shinichi sarebbe finalmente tornato.
L’aveva telefonata qualche giorno prima, mentre si trovava nell’aeroporto a New York e aspettava di decollare per il Giappone, e le aveva annunciato che, finalmente, il caso a cui aveva lavorato per cinque, lunghi anni era stato risolto. Sarebbe ritornato presto a Tokio, il giorno di Natale. Avrebbero passato il Natale insieme, come ai vecchi tempi. Ran non aveva voluto crederci: le tremavano ancora le mani al solo pensiero di quella telefonata, e sentiva ancora le lacrime che le avevano bagnato le guance quando aveva sentito quelle parole – “Sto tornando. Non vedo l’ora di rivederti.” – inumidirle gli occhi.
Si strofinò il volto con la manica del maglione, arrossandoli, e sorrise ancora.
Non c’era tempo per piangere.
Si era recata a casa di Shinichi per decorare un albero con le luci e tutto il resto. Era sicura che gli avrebbe fatto molto piacere.  Non vedeva l’ora di rivedere i suoi occhi scintillare di nuovo alla vista delle luci e dei regali, proprio come da bambini. Perché così il ragazzo le aveva detto: “Proprio come ai vecchi tempi.”
Spalancò le finestre per rischiarare la stanza e l’abete sembrò come rinvigorito, trionfante nel suo manto verde bottiglia. Aprì una delle scatole che giacevano ai suoi piedi e, felice, si tuffò nel suo mondo, avvolta da ghirlande, fiocchi e palline. Le luci colorate riflettevano la sua infanzia ad un passo. Lanciava a Shinichi le palline di colore rosato per dimostrargli che il rosa non era il colore delle femmine, perché lei lo odiava, indossavano insieme buffi cappelli rossi e bianchi, scartava i suoi regali, avvolgeva la testa del piccolo Shinichi, corrucciato, con un nastro dorato e rideva della sua espressione. Era felice.
L’incanto si spense quando la porta fu aperta e richiusa con gentilezza. Ran spalancò gli occhi di scatto e il candore della neve che la avvolgeva sedici anni prima scomparve. Nella mano stringeva solo una ghirlanda argentata. Si alzò in piedi senza far rumore e fece per voltarsi, ma due braccia nere le circondarono le spalle. Deglutì.
“Chi sei?” sussurrò cercando di apparire minacciosa. “Chiunque tu sia, contro di me non hai scampo.”
Una voce imprecò ridendo. “Proprio come ai vecchi tempi!” esclamò, piena di soddisfazione.
“Shinichi?!”
Il volto del ragazzo la affiancò in un attimo. Era proprio lui. E sorrideva.
Era tornato.
“Ciao” disse piano. Il respiro di Ran accelerò e anche la ragazza sorrise.
“Ciao. Com’è andato il viaggio?”
“Bene.”
“E perché sei già qui?”
“Perché volevo farti una sorpresa. Non mi dire che hai già cucinato per la cena della Vigilia e non hai nulla per me!”
“Te lo meriteresti proprio! Mi sono spaventata, prima!”
Shinichi ghignò. “Nah, non sembravi spaventata. Per un attimo ho avuto paura io di ricevere una tua micidiale mossa di karate!”
Ran scoppiò a ridere. “Come ai vecchi tempi, quindi!”
“Come ai vecchi tempi.” ripeté il ragazzo annuendo vigorosamente.
“Bentornato nel nostro mondo, allora.”
La voce di Ran si inumidì di pianto e le loro dita s’intrecciarono all’altezza delle spalle. 

[580 parole]







Piccola - piccolissima - shot natalizia scritta in un momento di blocco, sperando che le prossime possano essere più lunghe e sensate.
Buon Natale a tutti, in particolare alla mia Katia! Vi auguro di trascorrere una giornata splendida!

Un bacio,
Ayumi


   
 
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