Finto Tramonto.
Se
c'era una cosa che a Lituania piaceva, era vedere la nuca di Polonia,
poco più a Sud, che lo difendeva da Russia. Era sentire la
sua voce
strillare improperi di vario genere – sempre e solo diretti
ai loro
nemici, chiaramente – e distinguersi con quell'accento tanto
bizzarro che aveva. La cadenza che le parole di Polonia riuscivano ad
assumere era davvero adorabile.
Ogni
cosa era la conseguenza di un'altra. Lituania si ritrovava
inevitabilmente ad inserirle tutte nella lista dei pregi di Polonia.
Abiti da donna compresi.
Quel
“Liet”, talvolta sussurrato nel sonno, talvolta
pronunciato con
malizia, quel “tipo” che faceva da intercalare tra
una frase e
l'altra. Gli piaceva un po' tutto, nell'insieme e non.
Toris
non poteva immaginare la sua Nazione senza Feliks. Senza il suo
supporto, senza la sua presenza costante. Toris non ci riusciva
proprio, nemmeno se s'impegnava.
Assecondavano
quel desiderio di protezione stringendosi l'uno all'altro. A volte
Polonia allungava un po' troppo le mani, certo, ma a Lituania non
dispiaceva affatto.
Aveva
bisogno di lui almeno quanto Feliks necessitasse del suo Liet.
Polonia
chiude gli occhi. Ansima.
Non
pensava che essere diviso facesse così male, non credeva che
avesse
quegli effetti.
Polonia
tiene gli occhi chiusi, ma anche se facesse il contrario non
cambierebbe molto. Non riesce nemmeno a vedere l'altra metà
della
Confederazione. Eppure può chiaramente sentire i sussurri ed
i
singhiozzi di Liet.
Polonia
ansima ancora. Il corpo scosso dai fremiti, gli occhi che si
schiudono e vedono solo il riflesso ovattato della sua terra che
scompare tra la nebbia, che cade nelle mani di Russia, Prussia ed
Austria.
"Feliks?"
Sente
le dita di Toris prendere consistenza sulla sua spalla e sorreggerlo,
le mani che lo toccano come se si trattasse di un tesoro estremamente
fragile.
"Liet,
sto tipo sparendo, non è vero?"
Polonia
chiude gli occhi. Lituania anche. Avrebbe smesso di far male, prima o
poi.
"Liet..."
Sembra
strano non vederlo ancheggiare con una soltanto una gonnellina
addosso, indirizzargli frasi provocanti ed occhiate maliziose.
Rivendicare l'Indipendenza dalla Russia. Ora Feliks blatera solo un
mucchio di cose riguardo alla nebbia su Varsavia e a un dolore
lancinante.
Vuole
dimostrarsi forte fino alla fine, forte come quando la dinastia dei
Jagellone lo aveva portato al culmine della ricchezza.
Forse
Polonia si è consumato troppo in troppo pochi secoli. Forse
ha
esagerato e solo adesso ne paga le conseguenze.
Zitto,
Feliks, zitto. Non peggiorare la situazione.
Spalanca
le palpebre di scatto. Un'altra fitta lancinante all'altezza di
Lublin.
Liet
non sa nemmeno che fare, Liet ha paura di lasciarlo scomparire. Liet
non pensa solo al bene di Polonia, teme anche di restare da solo, che
la fine della Confederazione Polacco-Lituana distrugga la loro
Unione, che lo faccia cadere nelle mani di qualcuno che non
è il suo
Feliks.
"Liet..."
Zitto.
Non piangere, Feliks. Non tremare nemmeno.
Polonia
prova a guardarlo, l'antico baluardo che avevano raggiunto poco
tempo prima
Attraverso
un velo di nebbia, riesce a vedere i confini di Lituania. Quello a
Sud lo preferiva più di tutti, era la terra che toccava la
sua, che
gentilmente si univa alla Polonia.
La
nebbia ormai ha smesso di fargli paura. Tanto lo sa bene che non
sarà
facile portarla via da Cracovia e dalle sue montagne, che non
riuscirà a levarne nemmeno un po' dalla sua terra.
È un po'
stupido rendersene conto solo adesso, ma ora che ci pensa quella
terra non gli appartiene più. Neanche Liet gli appartiene
– a dir
la verità non è mai accaduto. Però un
po' gli dispiace. Gli
dispiace perché non potrà più
prendersi cura di lui e viceversa.
Avere Lituania lì vicino, bisognoso della sua protezione e
propenso
a dargliene altrettanta qualora fosse stato Polonia a necessitarne
era un po' una consolazione, un po' un sollievo. Un po' gli
consentiva di levarsi quel gran peso dalle spalle una volta tanto.
Non
aveva mai capito il perché, ma il confine a Nord-Est era la
cosa più
bella che la sua Nazione possedesse, probabilmente.
Polonia
chiude gli occhi, la nebbia su Varsavia è quasi come una
lama che
affonda all'altezza del cuore. Non voleva vedere la sua
città finire
così, in mano ai nemici dai quali l'aveva difesa fino allo
sfinimento.
Lituania singhiozza, Polonia soffre per lui e per se
stesso.
Stupido, stupido Toris. Perché devi sempre tremare
e
farti indietro?
E dire che aveva sempre desiderato vederlo
diventare più sicuro di sé. Nonostante fosse
più giù di almeno
una manciata di centimetri, Feliks trovava indispensabile infilarsi
tra Russia e Lituania e proteggere quest'ultimo senza fare troppi
complimenti.
Gli
bastava qualche parolina arrogante, Russia con lui non osava mai
troppo; e nemmeno con la Confederazione. Fino ad adesso, chiaramente.
Feliks
non è più troppo sicuro che i suoi pensieri
stiano seguendo un filo
logico. Cristo santo, la testa gli fa male e quella
fottutissima nebbia non accenna a volersene andare.
Non
vede più nemmeno le cose che non gli appartengono, figurarsi
se può
sopportare di stare immobile mentre scompare.
"'fanculo,
Liet." sussurra dopo un po'.
Non
è colpa sua, in fondo. Lo sa bene che Lituania non ce la fa
proprio
a starsene tranquillo e rilassato, specie in una situazione del
genere.
Ma Feliks questa volta si è proprio incazzato. Non ci
tiene affatto a cedere così la sua terra a quei tre, a
vedersi
sparire in una manciata di nebbia. Non gli va proprio che il nome
della sua Nazione si citi solo nei libri di storia. Dannazione,
è la Polonia.
Feliks
ansima ancora. Le mani tremanti, il fiato corto e la fronte
corrugata. A volte trema quasi quanto Toris.
Quanto
sta odiando la nebbia, il freddo e quella specie di lama che sente
affondare nel petto. Vuole dividerlo in tanti pezzettini e
distribuirlo a quei maledetti cagnacci. Quanto odia la Russia, la
Prussia e l'Austria.
E
quanto vorrebbe che Toris la smettesse di piangere.
"Liet..."
Stupido
Liet, stupido. Dimenticalo, hai un fottuto appuntamento con
Bielorussia.
Polonia
poggia la guancia sul petto di Toris. Non riesce quasi a sentire il
contatto fastidioso della stoffa sulla sua pelle. Non riesce neanche
a sentire il respiro di Lituania. Tanto meno il suo.
Uhm,
sta scomparendo davvero, tipo. E gli viene quasi da fare una gran
risata. Se ne avesse la forza sarebbe davvero esilarante. Sarebbe un
po' uno schiaffo morale a quei tre, un po' un modo più
affine alla
sua vita per andarsene.
È
una contraddizione. È tutto così stupido.
Lituania
si sporge su Polonia. I loro confini si sfiorano ancora. Ma le labbra
di Feliks sono così fredde e trasparenti. È come
giocare con
l'acqua. È come baciare una nuvola o un cumulo di nebbia.
Vilnius
saluta Varsavia per l'ultima volta.
Liet
piange, Polonia scompare.
Non
immaginava che facesse così male, vedersi morire una Nazione
amica
tra le braccia.
Sente
quasi una fitta, Lituania. Un dolore costante e fisso in alto, a
sinistra, all'altezza dell'Utenos.
Liet
piange, Polonia scompare, la loro Unione s'interrompe per dieci,
venti, forse cento anni.
Per
ora c'è solo un mucchio di nebbia.
Lituania
non se la sapeva immaginare proprio la sua Nazione che sopravviveva
senza Polonia. Era qualcosa di geograficamente
impossibile.
Toris
senza Feliks gli suonava troppo strano per poter esistere.
Lituania
non ce la faceva davvero. Non era possibile.
Chiudeva
gli occhi, provando a non accorgersene.
Sarebbe
durato per quanto? Liet non poteva sopportare.
Prima di salutare (e purtroppo per
voi) vorrei spendere due paroline su questa storia.
Non so nemmeno io da dove è nata, fatto sta che racconta un
evento storico realmente accaduto (la spartizione della Polonia tra
Austria, Russia e Prussia) e che... No niente, io Feliks me lo immagino
così, un po' teatrale, un po' attaccato alla vita e
soprattutto al suo Liet.
Ringrazio chi ha valutato e votato la storia sul forum "FanFiction-
Libera la tua immaginazione" e la giudice del contest "Quando la morte
bussa alla tua porta" (che tra l'altro è stata rapidissima
con le valutazioni**).
E infine (sì, infine) vorrei dedicare questa One Shot a
_pEaCh_. Non so se la leggerà, ma se dovesse farlo vorrei
che sapesse quanto le sono grata per tutte le sue recensioni, quanto
sono felice di vedere che questo Fandom non esplode solo di GerIta, ma
che qua e là ci sono anche i fans della LietPol.
GraziegraziegrazieTIPOgrazie. ♥
Fin.
(Che significa fine.)