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Autore: ballerinaclassica    25/12/2009    5 recensioni
Vilnius saluta Varsavia per l'ultima volta. Liet piange, Polonia scompare.
{Prima classificata al Contest "Prompt Penta" indetto dal forum "FanFiction, libera la tua Immaginazione" e Terza classificata al "Death Contest Multifandom" indetto da Pagliaccio di Dio. sul forum di Efp}
Genere: Malinconico, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finto Tramonto.







Se c'era una cosa che a Lituania piaceva, era vedere la nuca di Polonia, poco più a Sud, che lo difendeva da Russia. Era sentire la sua voce strillare improperi di vario genere – sempre e solo diretti ai loro nemici, chiaramente – e distinguersi con quell'accento tanto bizzarro che aveva. La cadenza che le parole di Polonia riuscivano ad assumere era davvero adorabile.
Ogni cosa era la conseguenza di un'altra. Lituania si ritrovava inevitabilmente ad inserirle tutte nella lista dei pregi di Polonia. Abiti da donna compresi.
Quel “Liet”, talvolta sussurrato nel sonno, talvolta pronunciato con malizia, quel “tipo” che faceva da intercalare tra una frase e l'altra. Gli piaceva un po' tutto, nell'insieme e non.
Toris non poteva immaginare la sua Nazione senza Feliks. Senza il suo supporto, senza la sua presenza costante. Toris non ci riusciva proprio, nemmeno se s'impegnava.
Assecondavano quel desiderio di protezione stringendosi l'uno all'altro. A volte Polonia allungava un po' troppo le mani, certo, ma a Lituania non dispiaceva affatto.
Aveva bisogno di lui almeno quanto Feliks necessitasse del suo Liet.

Polonia chiude gli occhi. Ansima.
Non pensava che essere diviso facesse così male, non credeva che avesse quegli effetti.
Polonia tiene gli occhi chiusi, ma anche se facesse il contrario non cambierebbe molto. Non riesce nemmeno a vedere l'altra metà della Confederazione. Eppure può chiaramente sentire i sussurri ed i singhiozzi di Liet.
Polonia ansima ancora. Il corpo scosso dai fremiti, gli occhi che si schiudono e vedono solo il riflesso ovattato della sua terra che scompare tra la nebbia, che cade nelle mani di Russia, Prussia ed Austria.

"Feliks?"
Sente le dita di Toris prendere consistenza sulla sua spalla e sorreggerlo, le mani che lo toccano come se si trattasse di un tesoro estremamente fragile.
"
Liet, sto tipo sparendo, non è vero?"
Polonia chiude gli occhi. Lituania anche. Avrebbe smesso di far male, prima o poi.
"
Liet..."
Sembra strano non vederlo ancheggiare con una soltanto una gonnellina addosso, indirizzargli frasi provocanti ed occhiate maliziose. Rivendicare l'Indipendenza dalla Russia. Ora Feliks blatera solo un mucchio di cose riguardo alla nebbia su Varsavia e a un dolore lancinante.
Vuole dimostrarsi forte fino alla fine, forte come quando la dinastia dei Jagellone lo aveva portato al culmine della ricchezza.
Forse Polonia si è consumato troppo in troppo pochi secoli. Forse ha esagerato e solo adesso ne paga le conseguenze.
Zitto, Feliks, zitto. Non peggiorare la situazione.
Spalanca le palpebre di scatto. Un'altra fitta lancinante all'altezza di Lublin.
Liet non sa nemmeno che fare, Liet ha paura di lasciarlo scomparire. Liet non pensa solo al bene di Polonia, teme anche di restare da solo, che la fine della Confederazione Polacco-Lituana distrugga la loro Unione, che lo faccia cadere nelle mani di qualcuno che non è il suo Feliks.
"Liet..."
Zitto. Non piangere, Feliks. Non tremare nemmeno.
Polonia prova a guardarlo, l'antico baluardo che avevano raggiunto poco tempo prima
Attraverso un velo di nebbia, riesce a vedere i confini di Lituania. Quello a Sud lo preferiva più di tutti, era la terra che toccava la sua, che gentilmente si univa alla Polonia.
La nebbia ormai ha smesso di fargli paura. Tanto lo sa bene che non sarà facile portarla via da Cracovia e dalle sue montagne, che non riuscirà a levarne nemmeno un po' dalla sua terra.
È un po' stupido rendersene conto solo adesso, ma ora che ci pensa quella terra non gli appartiene più. Neanche Liet gli appartiene – a dir la verità non è mai accaduto. Però un po' gli dispiace. Gli dispiace perché non potrà più prendersi cura di lui e viceversa. Avere Lituania lì vicino, bisognoso della sua protezione e propenso a dargliene altrettanta qualora fosse stato Polonia a necessitarne era un po' una consolazione, un po' un sollievo. Un po' gli consentiva di levarsi quel gran peso dalle spalle una volta tanto.
Non aveva mai capito il perché, ma il confine a Nord-Est era la cosa più bella che la sua Nazione possedesse, probabilmente.
Polonia chiude gli occhi, la nebbia su Varsavia è quasi come una lama che affonda all'altezza del cuore. Non voleva vedere la sua città finire così, in mano ai nemici dai quali l'aveva difesa fino allo sfinimento.
Lituania singhiozza, Polonia soffre per lui e per se stesso.
Stupido, stupido Toris. Perché devi sempre tremare e farti indietro?
E dire che aveva sempre desiderato vederlo diventare più sicuro di sé. Nonostante fosse più giù di almeno una manciata di centimetri, Feliks trovava indispensabile infilarsi tra Russia e Lituania e proteggere quest'ultimo senza fare troppi complimenti.
Gli bastava qualche parolina arrogante, Russia con lui non osava mai troppo; e nemmeno con la Confederazione. Fino ad adesso, chiaramente.
Feliks non è più troppo sicuro che i suoi pensieri stiano seguendo un filo logico. Cristo santo, la testa gli fa male e quella fottutissima nebbia non accenna a volersene andare.
Non vede più nemmeno le cose che non gli appartengono, figurarsi se può sopportare di stare immobile mentre scompare.
"'fanculo, Liet." sussurra dopo un po'.
Non è colpa sua, in fondo. Lo sa bene che Lituania non ce la fa proprio a starsene tranquillo e rilassato, specie in una situazione del genere.
Ma Feliks questa volta si è proprio incazzato. Non ci tiene affatto a cedere così la sua terra a quei tre, a vedersi sparire in una manciata di nebbia. Non gli va proprio che il nome della sua Nazione si citi solo nei libri di storia. Dannazione, è la Polonia.
Feliks ansima ancora. Le mani tremanti, il fiato corto e la fronte corrugata. A volte trema quasi quanto Toris.
Quanto sta odiando la nebbia, il freddo e quella specie di lama che sente affondare nel petto. Vuole dividerlo in tanti pezzettini e distribuirlo a quei maledetti cagnacci. Quanto odia la Russia, la Prussia e l'Austria.
E quanto vorrebbe che Toris la smettesse di piangere.
"Liet..."
Stupido Liet, stupido. Dimenticalo, hai un fottuto appuntamento con Bielorussia.
Polonia poggia la guancia sul petto di Toris. Non riesce quasi a sentire il contatto fastidioso della stoffa sulla sua pelle. Non riesce neanche a sentire il respiro di Lituania. Tanto meno il suo.
Uhm, sta scomparendo davvero, tipo. E gli viene quasi da fare una gran risata. Se ne avesse la forza sarebbe davvero esilarante. Sarebbe un po' uno schiaffo morale a quei tre, un po' un modo più affine alla sua vita per andarsene.
È una contraddizione. È tutto così stupido.
Lituania si sporge su Polonia. I loro confini si sfiorano ancora. Ma le labbra di Feliks sono così fredde e trasparenti. È come giocare con l'acqua. È come baciare una nuvola o un cumulo di nebbia.
Vilnius saluta Varsavia per l'ultima volta.
Liet piange, Polonia scompare.
Non immaginava che facesse così male, vedersi morire una Nazione amica tra le braccia.
Sente quasi una fitta, Lituania. Un dolore costante e fisso in alto, a sinistra, all'altezza dell'Utenos.
Liet piange, Polonia scompare, la loro Unione s'interrompe per dieci, venti, forse cento anni.
Per ora c'è solo un mucchio di nebbia.

Lituania non se la sapeva immaginare proprio la sua Nazione che sopravviveva senza Polonia. Era qualcosa di geograficamente impossibile.
Toris senza Feliks gli suonava troppo strano per poter esistere.
Lituania non ce la faceva davvero. Non era possibile.
Chiudeva gli occhi, provando a non accorgersene.
Sarebbe durato per quanto? Liet non poteva sopportare.
















Liet! Invaderò le tue regioni vitali! ♥

Prima di salutare (e purtroppo per voi) vorrei spendere due paroline su questa storia.
Non so nemmeno io da dove è nata, fatto sta che racconta un evento storico realmente accaduto (la spartizione della Polonia tra Austria, Russia e Prussia) e che... No niente, io Feliks me lo immagino così, un po' teatrale, un po' attaccato alla vita e soprattutto al suo Liet.
Ringrazio chi ha valutato e votato la storia sul forum "FanFiction- Libera la tua immaginazione" e la giudice del contest "Quando la morte bussa alla tua porta" (che tra l'altro è stata rapidissima con le valutazioni**).
E infine (sì, infine) vorrei dedicare questa One Shot a _pEaCh_. Non so se la leggerà, ma se dovesse farlo vorrei che sapesse quanto le sono grata per tutte le sue recensioni, quanto sono felice di vedere che questo Fandom non esplode solo di GerIta, ma che qua e là ci sono anche i fans della LietPol.
GraziegraziegrazieTIPOgrazie. ♥

Fin.
(Che significa fine.)

Fanfiction ~ libera la tua immaginazione

   
 
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