The Trail
Of Tears - Fine di un popolo
[Soon I will be here no more
You will hear the tale
Through my blood
Through my people]
La donna dagli occhi scarlatti si trascinò con le sue ultime
forze accanto al ragazzino, tremante e spaventato.
"Devi... Scappare".
Il ragazzo, poco più che un bambino, guardò negli occhi la donna, senza
nascondere il suo terrore.
"Mamma... Ma tu verrai con me".
La donna scosse la testa, nei suoi occhi si alternavano rabbia, paura e
rassegnazione.
"No, piccolo. Io tra poco... Non ci sarò più. Tu devi salvarti... Si
salveranno anche altri... Starai con loro... Saranno loro a raccontarti le
storie dei Kuruta..."
Il ragazzino rimase immobile. Sua madre era ogni cosa per lui, non poteva
abbandonarla. Voleva difenderla, ma sapeva di non poter far niente se non
fuggire.
"Vai, Kurapika... Scappa..."
[Wandering on Horizon Road
Following the trail of tears]
La donna sussurrò ancora qualcosa, prima di avvertire un
brivido e rimanere immobile, per sempre.
Kurapika si guardò intorno, solo, terrorizzato e arrabbiato con se stesso per
aver lasciato che la madre morisse, gli occhi azzurri che si illuminavano di
una luce rossa. Attorno a sè vedeva solo sangue,
feriti, morte.
Posò lo sguardo su un bambino, poco distante da lui. Veniva colpito, infinite
volte, fino ad accasciarsi a terra. Poco distante, una donna difendeva una
culla con un neonato; due uomini la immobilizzarono, per poi guardarla negli
occhi rossi e ucciderla. Senza alcuna pietà. Kurapika, colto dal panico, rimase
immobilizzato un attimo, poi fuggì. Corse attraverso la terra che era sempre
stata dei Kuruta,corse lasciando che le lacrime
cadessero e segnassero il sentiero che, senza avere una meta, stava seguendo.
[White man came
Saw the blessed land
We cared, you took
You fought, we lost
Not the war but an unfair fight
Sceneries painted beautiful in blood]
Il ragazzo si fermò, dopo ore di corsa. Attorno a sè vedeva solo vuoto, ceneri. Non riusciva a capire, e non voleva capire. Il dolore stava lentamente lasciando il posto alla rabbia e all'odio; odio verso quegli uomini, non diversi dai Kuruta, che erano arrivati, togliendogli ogni cosa, una famiglia, una casa. Avevano combattuto, e vinto. Avevano distrutto un popolo, avevano bruciato ogni cosa, strappando via con brutalità la bellezza e l'amore e lasciando solo morte e distruzione.
***
Kurapika si svegliò di colpo, guardandosi instintivamente intorno in cerca di un pericolo. Poi
sospirò. Di nuovo lo stesso incubo, di nuovo il ricordo che da anni lo
ossessionava.
"Tutto bene, Kurapika?"
Si girò verso il suo compagno di stanza, nell'albergo in cui alloggiavano i
partecipanti all'esame.
"Certo, Leorio" Rispose il ragazzo, con il solito tono di voce
pacato. "È tutto come al solito"
Non mentiva; come al solito, si rendeva conto ancora una volta che non sarebbe
stato libero se non li avesse uccisi a uno a uno. Posò lo sguardo sulle sue due
lame, ripetendoselo per l'ennesima volta: lui sarebbe diventato un Hunter. Per
il suo popolo. Per sua madre. Per la sua vendetta.
-The End-
Note Autrice: La fine dei Kuruta,
come io la immagino, sulle note di Creek Mary's Blood dei Nightwish. La canzone è
stata scritta in ricordo degli Indiani d'America, ma ho pensato che si
adattasse benissimo anche ai Kuruta. Piccola nota: ho
visto solo una parte di HxH, fino all'inizio di York Shin City, per cui, per favore, evitate
gli spoiler nelle recensioni.